Aversa 22/10/2010
Giuseppe Oliva
A Cassino dopo le denunce del Comitato Civico le Contrade, per i sospetti di truffa che si celavano dietro la gestione della sosta a pagamento, la società di gestione Urbania è stata mandata a casa dal 01/09/2010.
I sospetti che dietro alla sosta a pagamento si celavano interessi che erano più privati che pubblici, ha fatto scattare le indagini che hanno portato al sequestro dei parcometri e l’annullamento del contratto di gestione perchè truccato, ovviamente il tutto avveniva con la complicità dei dirigenti preposti al controllo indagati a loro volta.
Ad Aversa siamo andati molto più in là, infatti le denunce del Comitato Strisce Blu all’indirizzo del comandante della Polizia Municipale sono ben più gravi, si va dal falso in atto pubblico, per aver prodotto una falsa attestazione di Z.P.R.U. nel 2007, che ha portato nelle casse del Comune molte migliaia di euro in multe invalide, oltre alle 400 strisce blu realizzate illegalmente, e la possibilità di indire nello stesso anno un bando per 1.600 posto contro i 600 che la città poterva legalmente avere, ricordiamo che la cassazione con la sentenza 116/2007 ha ritenuto nulle le sansione elevate in zona a pagamento senza che nelle immediate vicinanze vi fosse anche un congruo numero di posti gratuiti.
Inoltre il Comandante Guarino per sopperire alla mancata vigilanza sul modello di parcometro installato, il modello previsto nel contratto era della SIEMENS e dotato di collegamento con l’amministrazione, mentre quello installato non solo non è SIEMENS ma è sprovvisto del seddetto, ha istituito a spese dei contribuenti un servizio di scorta con uomini e mezzi della Polizia Municipale, ma come se non bastasse obbliga gli agenti a certificare l’incasso dei parcometri firmando lo scontrino emesso dagli stessi senza nessun conteggio delle monete.

Ovviamente l’attività di scorta non è tra i doveri degli agenti di Polizia Municipale, figuriamoci poi farlo ad una società privata, per questo verrà proposta una denuncia sia alla procura per abuso d’ufficio C.P. 323 che alla Corte dei Conti per danno erariale, visto che gli agenti della Polizia Municipale con i relativi mezzi sono a carico dei contribuenti.
Sfortunatamente la procura di S.M. Capua Vetere ha qualche timore nel procedere contro i responsabili della medesima truffa che si sta consumando ai danni dei cittadini di Aversa, stranamente le indagini sono ferme, eppure i Carabinieri hanno relazionato il magistrato incaricato delle indagini che i parcometri non sono conformi al contratto e mancano del collegamento con il comune per il controllo degli incassi.
L’Italia si conferma un paese molto strano, lo stesso reato commesso dalla stessa persona porta a due decisioni diverse tra due procure, come se la legge potesse essere plasmata a secondo delle amicizie che si hanno a certi livelli.
Il Comitato Strisce Blu non si è lasciato demoralizzare dalla lenta macchina della giustizia, proponendo nuove denunce per le irregolarità contenute nell’appalto anche all’Autorità di Vigilanza sugli Appalti Pubblici, ed a breve verrà inviata una dettagliata denuncia anche alla Corte dei Conti.
Bisogna che qualcuno al di sopra delle parti venga a controllare i conti dell’amministrazione, ci sono delle mancanze gravissime, come ad esempio la mancata emissione dei ruoli per la TARSU a danno della società che per anni ha gestino la sosta a pagamento ad Aversa, TARSU che andava calcolata per tutte le aree scoperte e non attrezzate come gli stalli a pagamento, fatto che ha fatto perdere molte centinaia di migliaia di euro all’amministrazione, creando un danno sicuro erariale.
Ricordiamoci che dietro alla sosta a pagamento si celano interessi milionari di persone senza scrupolo, che in accordo con le amministrazioni vogliono solo spremere i cittadini senza dare in cambio nessun servizio, fortunatamente anche in questo caso ci viene incontro la cassazione a sezioni unite, che ha definitivamente sancito l’impossibilità per una società di parcheggio di chiedere in cambio del denaro senza fornire la custodia del veicolo, vedi sentenza 5954 del 2000.


Ma l’elenco degli abusi è lunghissimo e comprende anche l’errata applicazione dell’art. 157 comma 6 e 8 per sanzionare in area privata quale gli stalli a pagamento senza limitazione temporale, questo è un’errore che il Comitato ha segnalato più volte al Comandate dei caschi bianchi esibendo le circolari del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aggiornate al 2010, ma per avere ulteriore conferma basta leggere il prontuario delle violazioni alla circolazione stradale in dotazione alla Polizia Municipale per rendersi conto dell’errore.
Riportiamo una scansione della pagina a conferma di quanto affermato.
Purtroppo il Comandante dei Caschi bianchi continua ad ignorare sia le circolari che il Codice della Strada, ovviamente di queste norme ne sono a conoscenza anche il Sindaco Ciaramella e l’assessore alla viabilità Della Valle, ma tutti tacciono rendendosi complici degli errori, che intanto portano ad incassare tanti euro dalle molte sanzioni errate.
Un proverbio dice: errare humanum, perseverare autem diamolicum.

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