lug 09

Aversa: la città delle illegali strisce blu, oltre 10 affidi in proroga.

Aversa 09/07/2017

La sosta a pagamento nella città di Aversa era ed è gestita non rispettando le vigenti Leggi.

Senza dilungarmi troppo nei tecnicismi è bene fare un riepilogo delle illegalità riscontrate nella gestione della sosta a pagamento nella città di Aversa:

I) mancata riscossione di TOSAP e TARSU per le aree in gestione a partire dal 2001, un danno di milioni di euro che in buona parte andranno persi, visto che l’amministrazione neanche sapeva che chi gestiva le aree a pagamento dovesse pagare questi tributi, ed è stato solo che il Comitato strisce Blu ha denunciato il danno erariale alla magistratura contabile che l’amministrazione ha emesso i ruoli.

II) Gestione delle multe alquanto allegra, visto che si utilizzavano le famose penaline prima di emettere il verbale, penaline non previste dalla vigente normativa, fatto che ha portato i cittadini a vincere migliaia di ricorsi con un notevole danno economico per l’amministrazione.

III) Strisce blu disegnate senza rispettare le misure previste dal codice della strada, molto spesso a ridosso di incroci, rendendo pericolosa la circolazione.

 

IV) Verbali meccanizzati nulli perché emessi a seguito del mancato pagamento della penalina, che essendo illegale fa decadere qualsiasi atto successivo.

V) La società che attualmente gestisce per così dire le strisce blu sta operando in regime di proroga, per la precisione abbiamo superato le 10 proroghe, fatto non previsto dall’attuale normativa,m tant’è che il pagamento del grattino sembra più una elemosina che non un obbligo, visto che non hanno nessun potere di sanzionare chi il grattino non lo acquista.

 

VI) I ticket di pagamento vengono acquistati direttamente dalla società che sta gestendo le arre a pagamento, senza nessun controllo da parte dell’amministrazione.

Insomma siamo alla terza amministrazione che non riesce a mettere sul binario della legalità il servizio di sosta a pagamento, in parte il problema è dovuto alla vigente normativa, infatti fino a quando la società che dovesse prendere in gestione le arre a pagamento sarà obbligata a versare TOSAP e TARSU, questo renderà poco conveniente l’affare e molti non partecipano al bando di gara.

 

Giuseppe Oliva

 

nov 01

La Cassazione conferma le irregolarità delle multe elevate dagli ausiliari del Comune di Aversa.

Aversa 01/11/2014

Anche la Cassazione conferma l’irregolarità delle sanzioni elevate nelle strisce blu dagli ausiliari del comune di Aversa.

La recente sentenza 22867/14 della Cassazione ha dato ragione all’Avv.to Russillo Felicetto, buonanima, in merito ad alcune multe elevate dagli ausiliari del traffico del Comune di Aversa, il Comitato Strisce Blu ha sempre contestato sia all’ex amministrazione guidata dal Sindaco Ciaramella che alla nuova Guidata dal sindaco Sagliocco, la gestione a dir poco approssimativa e in difformità con il vigente Codice della Strada.

L’assurdità della vicenda è che l’amministrazione nonostante perdesse in primo grado tantissimi ricorsi presentati dall’avv.to Russillo, ha continuato ad opporsi in appello facendo spendere soldi inutili ai cittadini, tant’è che anche la Cassazione ha confermato le irregolarità nella gestione delle multe elevate dagli ausiliari.

Il Comitato Strisce Blu chiede con forza all’amministrazione di verificare eventuali responsabilità dei dirigenti in merito agli inutili costi sostenuti per difendersi in giudizi sempre sfavorevoli.

Le irregolarità riscontrate sono tantissime, si va dal mancato incasso da parte dell’amministrazione dei ruoli di TOSAP e TARSU fin dal 2001, anno della prima istituzione delle strisce blu, mancanza che ha fatto perdere milioni di euro al Comune e che il Comitato Strisce Blu ha prontamente denunciato e per il quale c’è in atto un contenzioso che l’amministrazione sta vincendo nei vari gradi di giudizio, alle irregolari penaline elevate dagli ausiliari e successivamente trasformate in sanzioni al Codice della Strada in difformità a quanto previsto dell’art. 200/201 dello stesso Codice.

Insomma una gestione che getta tante ombre sulla capacità dei dirigenti preposti e che sta costando moltissimo in termini economici alle già vuote casse comunali.

Il Comitato Strisce Blu chiede l’immediata istituzione di un tavolo tecnico per realizzare un piano traffico e parcheggi che possa migliorare la vivibilità e mettere fine ai migliaia di contenziosi che si vanno a creare.

Giuseppe Oliva

giu 03

Multe degli ausiliari del traffico, milioni di multe a rischio per il mancato rispetto dei requisiti imposti dalla Bassanini-bis.

Aversa 01/06/2013

Strisce blu e multe elevate dagli ausiliari del traffico quante sono realmente valide e vanno pagate?

Dagli ultimi dati sembra che moltissime multe elevate dagli ausiliari del traffico sono illegittime a cause del mancato rispetto dei requisiti di Legge, in effetti la figura dell’ausiliare del traffico è regolamentata dall’art. 17 delle Legge 15 maggio 1997, n° 127 (Bassanini-bis).

La Bassanini-bis prevede che i comuni possano con apposita delibera conferire poteri di accertamento delle infrazioni al C.d.S. per le aree cosiddette strisce blu anche a personale dipendente comunale o dipendenti di società di gestione che abbiano ricevuto in concessione l’area oggetto della sosta a pagamento.

Gli ausiliari devono:

a) Essere dotati di tessere di riconoscimento e segnali distintivi

L’esigenza di immediata riconoscibilità per l’utenza stradale degli accertatori delle violazioni relative alla sosta od alle corsie riservate, rende necessario che questi siano dotati di una tessera di riconoscimento, che si può anche identificare con quella ordinariamente rilasciata dal Comune, dall’azienda, dalla società o dall’Associazione da cui dipendono e richiede, altresì, che la stessa sia esposta in modo ben visibile.

Per le stesse finalità occorre uno specifico abbigliamento distintivo, naturalmente diverso da quello indossato dal personale di polizia stradale previsto ai commi 1 e 2 dell’art. 12 C.d.S., costituito da una pettorina recante la scritta “Ausiliari del traffico”, unitamente ad un bollettario di accertamento e di preavviso di violazione.

b) Accertamento e contestazione

All’accertamento effettuato deve sempre seguire la redazione di un verbale di contestazione, ai sensi di quanto previsto dagli artt. 200 e 201 C.d.S. e con i contenuti indicati all’art. 383 del Regolamento di esecuzione e di attuazione. Copia dello stesso dovrà essere consegnata al trasgressore se presente al momento dell’accertamento o se sopraggiunto immediatamente dopo. Il verbale sarà comunque gestito direttamente dagli Uffici o Comandi di Polizia Locale e registrato secondo le regole del citato art. 383, comma 3 del Regolamento di attuazione.

c) Gestione dei verbali di contestazione

Tutta l’attività di gestione dei verbali, successiva alla loro redazione (notifiche, riscossione, trattazione ricorsi, messa a ruolo, ecc) è effettuata dagli Uffici o dai Comandi di polizia locale del comune in cui gli addetti operano. Ai predetti Uffici o Comandi compete anche un’attività di indirizzo, pianificazione e controllo degli accertatori ed una costante assistenza ed organizzazione del servizio da questi svolto.

Fin quì è quello che prevede la Legge, ma quanti comuni rispettano questi requisiti quando conferiscono i poteri di compilare i verbali agli ausiliari?

Da indagini svolte del Comitato Strisce Blu ne deriva un quadro completamente diverso, infatti molto spesso le aziende che ricevono in concessione l’area oggetto della sosta a pagamento non assumono gli ausiliari, ma stabiliscono dei contratti di collaborazione, il che fa decadere il primo fondamentale requisito, in altri casi le aree di sosta a pagamento non vengono date in concessione ma se ne affida la sola vigilanza, venendo così a mancare un’altro fondamentale requisito per far si che il verbale di contestazione sia valido.

In altri casi si arriva addirittura a far compilare agli ausiliari o presunti tali dei foglietti definiti genericamente “penaline”, peraltro non previste dal Codice della Strada, sulle quali si intima il malcapitato automobilista a pagare entro qualche giorno una cifra che va da pochi euro ma che nel peggiore dei casi può arrivare fino a 10 euro, queste “penaline” sono del tutto “illegali” come sancito dalla sentenza della Corte dei Conti del Lazio 888/2012 e non possono in nessun modo trasformarsi in verbali per sanzioni al C.d.S..

C’è anche da verificare come vengono gestiti gli incassi delle cosiddette “penaline”, visto che per le multe esiste l’art. 208 del C.d.S. che stabilisce i parametri di spesa ammessi dagli introiti delle multe, mentre per le “penaline” essendo un’invenzione di molti comuni non c’è controllo e questi incassi potrebbero finire per tappare i tanti buchi di bilancio che le amministrazioni hanno.

In Comitato Strisce Blu si impegna a relazionare la Corte dei Conti sulle irregolarità rilevate, che portano da un lato ad indebiti incassi da parte dei comuni, ma dall’altro si trasformano in pesanti perdite per il pagamento delle spese processuali per le sentenze sfavorevoli.

Giuseppe Oliva

mar 30

Aversa, il Comitato Strisce Blu aiuta l’amministrazione a recuperare 1.5 milioni di euro, ma in cambio riceve una denuncia per diffamazione.

Aversa 30/03/2013

Il Comitato Strisce Blu detiene la paternità di questa scoperta, visto che nel 2010 siamo stati i primi a rilevare che le società che gestiscono le strisce blu devono versare nelle casse comunali due tributi fondamentali come TARSU e TOSAP.

A seguito di quella importante scoperta inviammo una missiva all’ex Sindaco Ciaramella per chiedere l’applicazione della Legge visto che fino al 2010 l’amministrazione sembrava non conoscere questa normativa.

Il Sindaco ci rispose che i ruoli erano stati emessi regolarmente, ovviamente i ruoli dal 2001 al 2009 erano definitivamente persi a causa della prescrizione breve della quale godono questi tributi.

Ovviamente l’amministrazione pur non incassando nulla sia dalla ICARO che ha gestito le strisce blu dal 2001 al 2009 che dalla SMART che aveva vinto il nuovo appalto nel 2009, non ha mai pensato di annullare il contratto, andando così a generare 2 contenziosi che sono andati in eredità alla nuova amministrazione.

Questa è la dimostrazione che il Comitato Strisce Blu anche se con toni a volte forti e sarcastici ha sempre lavorato nell’interesse della collettività, purtroppo di contro l’ex Sindaco invece di sfruttare la nostra preparazione, che superava quella di molti dirigenti comunali pagati con fior di stipendi, pensò di denunciare il Presidente del CSB, Giuseppe Oliva per diffamazione a mezzo stampa, costringendo lo stesso ad affrontare un ingiusto processo.

Il Comitato Strisce Blu una volta appurato che l’amministrazione non aveva mai provveduto a riscuotere ne TOSAP e ne TARSU dalle società che hanno gestito le strisce blu sin dal 2001 inviò una denuncia per danno erariale alla Corte dei Conti della Campania, chiedendo di far luce sulle eventuali responsabilità a carico dei dirigenti.

Giuseppe Oliva

mar 20

Strisce blu la loro collocazione non dovrebbe essere sulle strade demaniali.

Aversa 20/03/2013

Le tanto odiate strisce blu istituite sulle strade italiane potrebbero essere in contrasto con quanto previsto dalla costituzione Italiana visto che le stesse insistono sulle strade che sembrano appartenere al demanio.

Pubblichiamo questo articolo a firma di Orazio Fergnani che spiega in maniera precisa che le strade sono suolo demaniale e come tale non può essere dato in affitto o venduto a ditte private che a loro volta ne pretendono il pagamento per la sosta.

“ESISTE ANCORA IL DEMANIO STRADALE?
di Orazio Fergnani

Alle scuole superiori il mio professore di matematica e di fisica mi insegnò che per confermare una teoria bisognava porre una ipotesi, e da questa, in passi successivi, si doveva dimostrare l’enunciato e raggiungere una verità.

Voglio dimostrare che :

1) il Demanio stradale non esiste più;

2) la mistificazione e lo stravolgimento del diritto da parte degli amministratori è una costante;

3) le Amministrazioni periferiche dello stato:

a) a)sottraggono diritti a tutti i cittadini (1° disparità di trattamento fra cittadini);

b) premiano gli omittenti ed eludenti (2° disparità);

c) sanzionano i cittadini corretti (3° disparità);

d) discriminano i molti a vantaggio dei pochi (4° disparità).

4) Lo “Stato” (o meglio la quasi totalità dei suoi organi [deviati] schiavizzano tutti i cittadini.

DATA :

A) La Costituzione italiana

Art. 1 ….…La sovranità appartiene al popolo, …
Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, ….
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli ….., che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, ……
Art. 16 Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, ……..
Art. 97 I pubblici uffici sono organizzati …., in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.

B) Il Codice Civile Italiano

Art. 822 Appartengono allo Stato e fanno parte del Demanio pubblico …, le strade, le autostrade, …..
Art. 823 I beni che fanno parte del Demanio pubblico sono inalienabili e non possono formare oggetto di diritti a favore di terzi,….
Art. 824 I beni della specie di quelli indicati dal secondo comma dell’art. 822, …, sono soggetti al regime del Demanio pubblico.
Art. 825 Sono parimenti soggetti al regime del Demanio pubblico i diritti reali che spettano allo Stato, alle province e ai comuni …..
Art. 828 … …. I beni che fanno parte del patrimonio indisponibile non possono essere sottratti alla loro destinazione, ….

C) Legge Tognoli 122/89 : Disposizioni in materia di parcheggi, ………..

2. L’ art. 41 sexies della legge n. 1150/1942, è sostituito dall’Art. 41 sexies. – 1. Nelle nuove costruzioni …… …, debbono essere riservati appositi spazi per parcheggi in misura non inferiore ad un metro quadrato per ogni dieci metri cubi di costruzione”.
Art. 9.1. I proprietari di immobili possono realizzare .…, anche in deroga agli strumenti urbanistici ed ai regolamenti edilizi vigenti. . ….

5. I parcheggi realizzati ..… non possono essere ceduti separatamente dall’unità immobiliare alla quale sono legati da vincolo pertinenziale. I relativi atti di cessione sono nulli.
Art. 15 “d) stabilire con deliberazione del Consiglio comunale aree destinate al parcheggio sulle

quali la sosta dei veicoli è subordinata al pagamento di una somma da riscuotere …, fissando le relative condizioni e tariffe”.

Ed ancora : “Qualora il comune assuma l’esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione …OMISSIS…. d), su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze deve essere

autorizzato un adeguato parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo della sosta. ….
“Chiunque viola gli obblighi, i divieti e le limitazioni …… è punito con la sanzione pecuniaria amministrativa …..

SINTESI ED ANALISI

Premesso dunque che :

a. il Popolo è sovrano ed i titolari di tutti i diritti sono i cittadini italiani;

b. tutti i cittadini hanno pari dignità, sono uguali davanti alla legge ed è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che limitano l’uguaglianza dei cittadini e gli uffici sono organizzati in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.

c. Ogni cittadino può circolare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale;

ED ANCORA,

d. Le strade fanno parte del Demanio pubblico, prioritariamente per definizione destinate al transito delle persone e delle merci;

e. I beni del Demanio sono inalienabili, non possono essere sottratti alla loro destinazione (cioè il transito, e non possono formare oggetto di diritti a favore di terzi (neanche dei Comuni e meno che mai dei loro concessionari o pseudo appaltatori);

f. La legge Tognoli afferma che i privati devono riservare ed asservire superfici vincolate a parcheggio pari circa ad un terzo del costruito, aree invendibili separatamente dalle abitazioni;

g. la Tognoli afferma che si possono dare in concessione aree demaniali destinate al traffico (come le banchine stradali);

PRIMO VULNUS AL DIRITTO DEL POSSESSO DEMANIALE :

Non si può asservire un bene del Demanio ad una funzione che non sia la loro destinazione originaria, lo si può fare semmai dopo le laboriose procedure di sdemanializzazione (se ne ricorrono i presupposti). Sarebbe da indagare se mai nessun Comune italiano abbia mai attuato tale procedura.

Del resto il D.P.R. 285/92 e successivi sono chiarissimi in fatto di pertinenze e spazi asserviti alle strade (tutte le strade, anche quelle cittadine).

Riscontro oggettivamente che lo Stato rinuncia a far rispettare le leggi e sanzionare chi non le osserva, e soprattutto punire chi non le fa osservare.

Al contrario, e in violazione di legge, le Amministrazioni dello Stato:

1) permettono ai Sindaci il lassismo o l’ incompetenza attuale che tralasciano i dovuti controlli;

2) permettono ai privati di sorvolare sull’obbligo alla costruzione o al reperimento di superfici dei parcheggi auto;

3) o qualora costruiti con destinazione a parcheggio successivamente vengono venduti illecitamente come magazzini o “meglio ancora come negozi” al quadruplo o più del valore del posto auto;

4) altrimenti non si spiegherebbe perché mai a distanza di oltre vent’anni le strade anche di notte sono ingombre di auto (suppongo di gente che abita e dorme nei dintorni);

5) come sia stato possibile ai Sindaci appropriarsi di aree, le strade con relative sedi e carreggiate (Art. 3. Definizioni stradali e di traffico …. Comma 46 – Sede stradale: superficie compresa entro i confini stradali. Comprende la carreggiata e le fasce di pertinenza ) che erano e sono del Demanio e tolte alla loro destinazione originaria ed univoca (in barba anche al D.P.R. 285/92);

6) per poi darle in concessione ad un privato togliendole alla loro destinazione originaria di pubblica via (un po’ come sfrattare il legittimo proprietario di un appartamento per poi immediatamente riaffittarselo….. tipo i mafiosi delinquentastri di Tor Bella Monaca);

7) e quindi in seguito alle incongrue ed improprie lamentele e rimostranze dei residenti (che di nulla dovevano lamentarsi, ma semplicemente adempiere agli obblighi di legge, farsi i garages!), i Sindaci per ulteriore lassismo ed incapacità, o molto peggio….., invece di sanzionare adeguatamente gli omissivi residenti…. li esentavano dal pagamento del ticket dei parcheggi (infinite volte abusivi).

NE DERIVA CHE

A) Le Amministrazioni hanno privato i cittadini italiani del Demanio stradale indebitamente ed illegittimamente sottratto alla loro libera fruizione;

B) Le Amministrazioni hanno omesso il controllo sulle costruzioni dei parcheggi, sulle destinazioni d’uso;

C) I notai hanno stipulato inquantificabili atti illegittimi permettendo la vendita di aree vincolate separatamente;

D) Le Amministrazioni si sono vendute la Fontana di Trevi, nel senso che il Demanio stradale non è e non era dei Comuni, Comuni i quali hanno “concesso” il diritto di superficie che non era loro ad altri;

E) Togliendo le pertinenze delle strade demaniali alla loro naturale destinazione, ad esempio la superficie di arresto, per cui se qualcuno transitando su una qualche strada “concessa” ha la necessità impellente di arrestarsi lo può fare, …..se trova il posto, e solo pagando il pedaggio (ma non era libera la circolazione sul territorio italiano?) su una superficie demaniale che fino a prova contraria è sempre dei cittadini italiani (fino a sdemanializzazione avvenuta, se mai sarà accettata?);

F) Che dire della disparità di trattamento da parte dei Comuni a vantaggio dei cittadini residenti; residenti che siccome si sono comportati così bene i vari Sindaci li hanno premiati esentandoli dal pagamento del ticket di parcheggio;

G) Infine sfido chiunque a mostrare a me ed ai cittadini romani dove sono le parti della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze dove deve essere autorizzato un adeguato parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo della sosta.

H) Non voglio intorbidire ulteriormente le acque tirando in ballo i controllori del traffico, ma anche lì ci sarebbe molto (tutto) da eccepire.

Questo è il concetto del Diritto oggi corrente presso l’ Amministrazione Pubblica.

Questo è il concetto della Libertà oggi corrente presso l’ Amministrazione Pubblica.

Questo è il concetto della Democrazia oggi corrente presso l’ Amministrazione Pubblica.

Ma oggi so per certo che tutto questo non è un casuale cumulo di idiozie, incompetenze, incongruenze, illegalità messe in atto ed accatastate le une sulle altre da una miriade di “homuncoli chiamati a scelte più grandi di loro…. Questo fa parte di un progetto intenzionale, programmato nei minimi dettagli, ben più ampio, nazionale e globale per ricondurre gradualmente, nel silenzio più completo e nella calma apparente, la vita di tutti i cittadini alla sottrazione più assoluta di ogni minimo diritto, allo svuotamento delle “sovranità” conquistate a prezzo dei sacrifici e del sangue dei nostri padri, fino a giungere al vuoto pneumatico della Costituzione, del Codice Civile, delle leggi, del Parlamento, dei Partiti ed alla schiavitù più assoluta.

E’ ora di dire basta allo scempio, alle truffe, ai furti, agli scippi messi in atto dagli organi istituzionali in danno dei CITTADINI.

Orazio Fergnani”

Speriamo che il nuovo scenario politico possa mettere mano a questa delicata questione, visto che nel frattempo i comuni ne approfittano per ingrassare le casse dei privati che gestiscono le strisce blu e le casse comunali con milioni di multe forse illegittime.

Ma i politici si rendono conto chi gli Italiani non riescono più a pagare neanche l’assicurazione obbligatoria, figuriamoci l’esorbitante prezzo del parcheggio nelle strisce blu.

Giuseppe Oliva

mar 15

Aversa slalom tra buche e paletti, ma la sicurezza dove sta?

Aversa 14/03/2013

Aversa come molte città italiane soffre di una carenza di manutenzione stradale, gli effetti sono evidenti sull’intera rete stradale.

In particolare viale Europa sta letteralmente affondando sotto il peso del traffico veicolare, traffico soprattutto quello pesante che ad Aversa non potrebbe neanche entrare, infatti la delibera 157 del 2009 identifica l’intero territorio comunale in zona di particolare rilevanza urbanistica.

Nelle ZPRU vi sono dei forti limitazioni alla circolazione veicolare, come imporre un limite di 30Km/h, segnalare l’inizio e la fine della ZPRU con appositi cartelli e ancora divieto di transito per automezzi con peso superiore ai 35 q.li ed infine imporre una limitazione di transito in molti casi anche ai non residenti.

Oggi a distanza di 4 anni dalla pubblicazione di quella delibera possiamo affermare con forza che nessuno di quei provvedimenti sono è stato preso, ma evidentemente all’amministrazione non interessava salvaguardare il territorio ma solo evitare di realizzare stalli di sosta gratuiti in congruo numero rispetto a quelli a pagamento come più volte denunciato dal Comitato Strisce Blu.

Oggi l’amministrazione si trova di fronte ad una grave omissione che sta riducendo la città ad un colabrodo con varie situazioni di emergenza molto evidenti, come in piazza Municipio, dove con l’ordinanza n° 83 del 13/03/2013 si è dovuto imporre con urgenza il divieto di transito e sosta per i pullman e camion che superano i 35 q.li che nel tempo hanno causato un evidente cedimento della sede stradale.

E’ evidente che la mandata applicazione degli obblighi derivanti dalla delibera 157 costeranno ai cittadini un bel pò di soldi per ripristinare le strade distrutte dal traffico fuori controllo.

Il Comitato Strisce Blu chiede con forza all’amministrazione di verificare eventuali responsabilità dei dirigenti in merito alle omissioni denunciate, inoltre si chiede l’immediata applicazione di tutti gli strumenti urbanistici idonei alla conservazione delle zone di particolare rilevanza urbanistica.

Giuseppe Oliva

gen 29

Aversa multe nelle strisce blu a rischio validità.

Aversa 29/01/2013

Le sanzioni elevate nelle strisce blu per mancata esposizione del grattino o per grattino scaduto inviate dal comando di polizia municipale di Aversa sembrano non essere conformi alle prescrizioni del Codice della Strada.

Lart. 200/201 del C.d.S. detta chiaramente le regole da seguire per le sanzioni, ma il comando della polizia municipale sembra ignorare i dettami del Codice della Strada e segue un suo metodo che potrebbe costare molto caro al Comune di Aversa innescando una valanga di ricorsi.
Il Comitato Strisce Blu ha interpellato sia il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che i propri consulenti, che hanno confermato le irregolarità.
Per meglio comprendere le regole, pubblichiamo quello che è l’unico modello di verbale conforme al Codice della Strada, e che deve essere compilato dall’ausiliare del traffico o dal vigile urbano al momento dell’infrazione.


Fonte: OVERLEX
“La parte del procedimento sanzionatorio destinata all’applicazione ed all’esecuzione della sanzione amministrativa pecuniaria si apre attraverso l’articolo 200 Codice della Strada.

Innanzitutto c’è da dire che il verbale di contestazione o di accertamento ex articolo 200 Codice della Strada deve essere considerato come un atto recettizio. Ciò sta a significare che si tratta di un atto che acquista validità ed efficacia allorquando venga portato a conoscenza dei destinatari. Il verbale in oggetto è un atto pubblico ex articolo 2699 codice civile e ad esso deve riconoscersi l’efficacia di piena prova fino a querela di falso. Il verbale di accertamento dell’infrazione fa piena prova, fino alla querela di falso, con riferimento ai fatti attestati dal pubblico ufficiale così come avvenuti in sua presenza e conosciuti nell’esercizio delle proprie funzioni senza alcun margine di apprezzamento. Inoltre, il verbale attesta la provenienza del documento dallo stesso pubblico ufficiale che lo ha redatto 1 ed alle dichiarazioni delle parti.

Tuttavia, a mio parere, il verbale non fa fede fino a querela di falso di tutto ciò che il pubblico ufficiale non sia stato in grado di osservare e percepire direttamente in prima persona. Con questo intendo riferirmi a quello che il pubblico ufficiale abbia percepito con dei margini di ragionevole e probabile incertezza oppure a ragionamenti logico-deduttivi. Solo per fare un esempio, si pensi a tutte quelle violazioni al Codice della Strada dovute a dinamiche di veicoli in movimento.

L’articolo 200 C .D.S. al primo comma recita: “La violazione, quando è possibile, deve essere immediatamente contestata tanto al trasgressore quanto alla persona che sia obbligata in solido al pagamento della somma dovuta”. Il comma in esame costituisce una chiara forma di garanzia per il contravventore poiché gli consente di poter esporre tutte le proprie ragioni nell’immediatezza del fatto e di fare, così, inserire nel verbale anche le sue eventuali dichiarazioni scritte.

In tale comma è stata inserita una norma primaria che può ammettere alcune e limitate deroghe solo in alcuni casi previsti dall’art. 201, comma 1bis, C.D.S 2.

Al secondo comma il medesimo articolo precisa che: “Dell’avvenuta contestazione deve essere redatto verbale contenente anche le dichiarazioni che gli interessati chiedono che vi siano inserite. Nel regolamento è indicato il relativo modello”.

Nella realtà operativa dei servizi di Polizia Stradale (ex art. 12 C .D.S) spesso i trasgressori non rilasciano dichiarazioni per cui l’ipotesi sopraccitata non è sempre verificabile nei casi concreti.

Di estrema importanza è l’articolo 200, comma 3°, Codice della Strada che impone agli agenti accertatori di consegnare una copia del verbale al trasgressore e, qualora fosse presente, alla persona obbligata in solido. Infine, l’ultimo comma dell’articolo 200 impone agli operatori di polizia stradale di consegnare senza ritardo la copia del verbale di accertamento all’ufficio o comando da cui dipende l’agente accertatore.

È fondamentale, nel corso di questa trattazione, precisare che le abrasioni, le correzioni e le alterazioni sul contenuto del verbale, che non siano riconducibili a meri errori materiali, possono essere in grado di esporre l’autore del verbale a gravi conseguenze soprattutto di natura penale e non solo; infatti, possono comportare anche conseguenze disciplinari, contabili ed amministrative.

Per completezza espositiva mi accingo ad elencare tutti gli elementi che deve contenere il verbale di contestazione, a norma dell’articolo 383 D.P.R. 495/1992. Pertanto, il suddetto verbale deve necessariamente contenere:

a) l’indicazione dell’ora, del giorno e della località dove la violazione è stata posta in essere;

b) le generalità del trasgressore, la sua residenza ed in alcuni casi anche l’indicazione del proprietario del veicolo, o del soggetto solidale;

c) gli estremi della patente di guida (data del rilascio e di scadenza, categoria);

d) la targa di riconoscimento con il tipo di veicolo;

e) la sommaria esposizione del fatto;

f) l’enunciazione in forma concisa del tipo di norma violata;

g) le eventuali dichiarazioni delle quali il trasgressore chiede l’inserzione;

h) l’indicazione, se previsto, dei punti da decurtare;

i) le precise modalità per addivenire al pagamento in misura ridotta, quando consentito, specificando l’esatto ammontare della somma da pagare;

l) l’ufficio o il comando presso il quale il pagamento può essere effettuato ed il numero di conto corrente postale o bancario da utilizzare per estinguere l’obbligazione;

m) l’autorità competente a ricevere ed a decidere il ricorso;

n) la firma autografa del pubblico ufficiale verbalizzante, salvo l’ipotesi di produzione dell’atto da parte del sistema informativo computerizzato;

o) la firma del trasgressore oppure il suo eventuale rifiuto di firmare.

Fra tutti questi elementi sopraccitati costituiscono, invece, vere e proprie cause di invalidità del verbale di contestazione:

- la mancata oppure l’erronea indicazione dell’autorità competente a decidere il ricorso;

- la mancata o l’inesatta ed erronea indicazione dell’esposizione dei fatti;

- l’inesatta, l’erronea oppure la mancata indicazione delle modalità di estinzione mediante pagamento in misura ridotta.

In conclusione, preciso che la lettura dell’articolo 200 C .D.S. si deve coordinare, necessariamente, proprio con quella dell’articolo 383 del D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495 che qui di seguito riporto integralmente:

Art. 383 D.P.R. 16/12/1992 (Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo Codice della Strada)

(Contestazione – Verbale di accertamento)

Il verbale deve contenere l’indicazione del giorno, dell’ora e della localita’ nei quali la violazione e’ avvenuta, delle generalita’ e della residenza del trasgressore e, ove del caso, l’indicazione del proprietario del veicolo, o del soggetto solidale, degli estremi della patente di guida, del tipo del veicolo e della targa di riconoscimento, la sommaria esposizione del fatto, nonche’ la citazione della norma violata e le eventuali dichiarazioni delle quali il trasgressore chiede l’inserzione.

L’accertatore deve inoltre fornire al trasgressore ragguagli circa la modalita’ per addivenire al pagamento in misura ridotta, quando sia consentito, precisando l’ammontare della somma da pagare, i termini del pagamento, l’ufficio o comando presso il quale questo puo’ essere effettuato ed il numero di conto corrente postale o bancario che puo’ eventualmente essere usato a tale scopo. Deve essere indicata l’autorita’ competente a decidere ove si proponga ricorso.

I verbali devono essere registrati cronologicamente su apposito registro da cui risultano i seguenti dati: numero di registrazione, data e luogo della violazione, norma violata, cognome e nome del trasgressore e del responsabile in solido, tipo e targa del veicolo, esito della procedura sanzionatoria. Il numero di registrazione deve essere progressivo per anno solare.

Il verbale deve in genere essere conforme al modello VI.1 allegato, che fa parte integrante del presente regolamento; se redatto con sistemi meccanizzati o di elaborazione dati, deve riportare le stesse indicazioni contenute nel modello.

Avv. Alessandro Amaolo
www.avvocatoamaolo.com”

A questo punto invitiamo tutti coloro che venissero raggiunti da un verbale meccanizzato emesso dalla polizia municipale di Aversa a verificare i presupposti di legittimità, richiedendo copia del verbale in firma autografa che deve corrispondere a quanto previsto dal Codice della Strada, in caso contrario non esitata a contattarci, alla mail g.oliva@strisceblu.org oppure telefonando allo 0245074481, la nostra segreteria vi darà tutte le informazioni utili a presentare ricorso.

Giuseppe Oliva

gen 12

Strisce blu, multa si o multa no? il balzello tra C.d.S. Ministero e Cassazione continua.

Aversa 12/01/2013

Le strisce blu si sono trasformate negli anni da strumento urbanistico nato per disincentivare l’uso delle auto private a mezzo per rinpinguare le casse delle società private e dei Comuni, le prime in cambio di pochi euro fittano le strade demaniali ricavandone un business enorme, mentre i Comuni spesso puntano più all’enorme numero di multe che emettono per mancato grattino o grattino scaduto, multe che in moltissimi casi non vengono pagate, è noto a tutti che l’80% di chi riceve una multa fa ricorso e di questi il 50% vince, finendo per costare allo stato e quindi ai cittadini una cifra che varia tra i 300 e 500 euro, allo stesso tempo i Comuni perdono miliardi di euro l’anno per essersi dimenticati di far pagare la TARSU e la TOSAP alle società che gestiscono le milioni di strisce blu in Italia.





Purtroppo l’Italia è sempre più il paese di Pulcinella, dove una Legge poco chiara viene stravolta dai Comuni con interpretazioni che spesso rasentano il ridicolo, come strisce blu formato puffo, oppure tracciate in posti assurdi come in curva o sui marciapiedi, per non parlare della fantasiosa interpretazione del fuori la carreggiata, che per molti significa solo tracciare una linea tratteggiata accanto alla linea blu che delimita lo stallo a pagamento, per finire alle strisce blu a ridosso degli incroci contravvenendo alla distanza minima prevista dal C.d.S. di 5 metri.
Alcuni esempi raccolti in giro per l’Italia possono dare il senso di quanto affermato:

A confondere ancora di più le idee ci si mette di mezzo la Cassazione che spesso capovolge le sentenze dei Giudici di Pace andando anche contro i pareri emessi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, purtroppo nei giudizi innanzi la Cassazione il cittadino non si presenta mai per svolgere azione difensiva per via degli enormi costi legati alle spese legali, praticamente e come rubare il gelato ad una neonato.

A nulla sono valse le tante modifiche apportate al C.d.S. in questi anni, infatti le stesse non hanno mai tappato la falla delle strisce blu.
Pare incredibile, ma è così. Il “nuovo” Codice della strada (quello del ’93) ha un baco che non si è riusciti a eliminare nonostante la settantina di modifiche che si sono succedute negli anni. Non lo si è fatto nemmeno in quelle che di fatto sono state le due riforme cui il testo è stato sottoposto: quella del 2003 (Dl 151/03, noto per la patente a punti) e quella in corso di discussione in Parlamento (il travagliato e famoso Ddl 1720).

Il baco riguarda la sosta nelle strisce blu.
La materia viene toccata dall’articolo 7, comma 1, ma in modo incompleto: si parla solo dell’obbligo di pagare, senza chiarire del tutto che cosa accade quando si resta parcheggiati anche oltre l’orario coperto dal pagamento.
Per metterci una pezza, molti tra vigili a ausiliari usano l’articolo 157, comma 6, che però si riferisce solo a quando non si espone il disco orario nei parcheggi gratuiti o non si aziona per nulla il parcometro in quelli a pagamento dove è prevista anche la limitazione del tempo di sosta.

Il buco è dovuto al fatto che ci sono diverse possibilità d’incrocio tra le varie modalità di parcheggio: gratis, a pagamento, a tempo limitato eccetera.

Gli esperti ne hanno contate una dozzina e le norme che istituiscono le sanzioni non le hanno contemplate tutte.

Il fatto gustoso è che queste sono cose note a tutti, non solo agli addetti ai lavori, infatti col tempo la conoscenza si è estesa anche al pubblico, fino addirittura a comparire in un libro destinato alla grande diffusione, “Io non pago”, un manuale per difendersi dalle multe curato da Emilio Ponticiello, avvocato che ricorsi di questo tipo ne ha presentati e vinti a raffica.

Appare evidente che si tenta in tutti i modi di difendere un business al quale i Comuni non sono disposti a rinunciare, basti pensare che le multe nelle strisce blu coprono il 70% del totale nazionale, i dati mettono i brividi e sfiorano le 10 milioni di multe l’anno..!!!!

Il Comitato Strisce Blu chiede al governo uno sforzo per regolamentare in maniera seria e senza possibiltà di errate interpretazioni la sosta a pagamento.

Giuseppe Oliva

gen 12

Aversa gli sprechi continuano, pronti altri 17.000 euro per i 230 contenziosi derivanti dalle multe.

Aversa 12/01/2013


L’amministrazione comunale ha deciso anche per quest’anno di spendere 17.000 euro per affidare ad un avvocato esterno circa 230 cause per pendenze riguardanti infrazioni al C.d.S..

Stranamente è lo stesso importo del 2012 sia come cifra che come numero di cause, fatto molto strano e che potrebbe lasciar presupporre che le cause siano sempre le stesse e quello proposto è solo l’ennesimo spreco di denaro pubblico, visto che nel bando dell’anno scorso era previsto che l’avvocato seguisse le cause fino al giudizio finale.

Bando del 2012:

Voci ufficiali confermano che l’amministrazione è soccombente per il 50% dei contenziosi e visto che le spese in caso di soccombenza vanno da 250 a 350 euro, l’amministrazione si troverebbe a pagare per ogni contenzioso perso € 73,00 per l’avvocato esterno oltre a € 250,00 per spese con un totale di €323,00 che moltiplicato per il 50% delle cause affidate all’esterno fanno la bella cifra di € 74,290, mentre dalle vittorie non incasserebbe più di € 45,00 che sono il costo del verbale oltre alle spese che quasi sempre sono compensate in caso di vittoria per il Comune, a queste cifre vanno sommati i circa 400 i contenziosi che sono affidati all’Avvocato interno all’amministrazione.

In pratica se l’amministrazione facesse un condono per tutti i contenziosi potrebbe risparmiare un bel pò di denaro pubblico.

Ma c’è anche un’altro particolare che non quadra, nel 2012 le multe emesse erano oltre 30 mila l’anno a causa delle forzature della precedente azienda privata che gestiva le strisce blu, mentre da agosto di quest’anno con la gestione affidata ai soli ausiliari le multe sono diminuite di moltissimo, basti pensare che ad ottobre risultano spediti appena 276 verbali e non è chiaro come si possa prevedere l’affido dello stesso numero di contenziosi dell’anno precedente.

Il Comitato Strisce Blu chiede al Sindaco di verificare queste anomalie, anomalie che derivano anche dagli errori nel sistema sanzionatorio messo a punto dal dirigente preposto e che si protraggono da anni, lo stesso Comitato Strisce Blu ha vinto svariati ricorsi innanzi il G.d.P. con condanna delle spese a carico dell’amministrazione comunale.

Giuseppe Oliva

nov 28

Multe nelle strisce blu, il comando di polizia municipale di Aversa reinventa il C.d.S..

Aversa 28/11/2012

Il comando di polizia municipale di Aversa in questi anni di polemiche sulle strisce blu ed il relativo sistema sanzionatorio ha sempre tirato fuori il coniglio dal cilindro, inventando spesso di sana pianta sistemi ed articoli per emettere migliaia di multe che non corrispondono alla vigente normativa.

Una delle principali mancanze è la mancata redazione del verbale di contestazione per eventuali infrazioni commesse sulle strisce blu, verbale previsto dal C.d.S. all’art. 200/201, la sua redazione è un fatto imprescindibile e deve essere firmato in originale dall’agente accertatore e consegnato al trasgressore che lo deve firmare come prova dell’avvenuta notifica, inoltre sullo stesso sono previste le eventuali dichiarazione che il trasgressore può far annotare all’agente accertatore.

Fin quì è quello che prevede la Legge e confermato da varie sentenze sia della Cassazione, come la n° 12384 del 2007, che dalla Corte dei Corti del Lazio, che con la sentenza 888/2012 ha condannato una società di parcheggio a rimborsare al Comune l’equivalente importo di € 39,00 per ogni penalina emessa al posto del verbale e bisogna far notare che ad Aversa di multine in 2 anni ne sono state emesse ben 100.000, con un mancato incasso per circa € 3.900.000,00.

Visto che sono moltissimi i cittadini che hanno ricevuto un verbale a domicilio per presunte violazioni delle norme del C.d.S. per aver sostato nelle strisce blu, il Comitato ha consigliato di fare richiesta del verbale in firma autografa conforme all’art. 200/201 del C.d.S., in molti non hanno mai ricevuto risposta, altri hanno ricevuto un semplice foglio stampato da un computer dove non vi era nessuna firma autografa dell’accertatore, ma pochi giorni fa un cittadino ha contattato il Comitato per comunicarci che era riuscito ad avere il famigerato verbale con la firma autografa dell’accertatore.

Incuriositi dall’improvvisa apparizione di un verbale in firma autografa abbiamo chiesto di farcelo visionare, ebbene non si tratta d’altro che dei soliti fogli stampati dal computer con in più la firma dell’ausiliare, che peraltro non assomiglia per nulla a quella apposta sulla penalina che il cittadino avrebbe dovuto trovare sull’auto.

Ora non è molto chiaro come l’ausiliare avrebbe potuto portarsi dietro una pesante stampante laser e un PC per compilare e firmare il presunto verbale al mometo dell’accertamento della presunta violazione al Codice della Strada, quindi è evidente che l’ausiliare ha firmato il verbale stampato presso il comando solo in un secondo momento, fatto questo che espone l’ausiliare ad una denuncia per omissione d’atti d’ufficio e forse qualcosa in più, visto che ha apposto una firma su un documento che andava redatto e firmato  al momento dell’infrazione e non successivamente.
Riportiamo per intero i documenti che l’automobilista ha ricevuto:
Penalina con una firma molto poco chiara compilata in data 31/07/2012.

Verbale stampato dal computer riportante in calce una firma posticcia completamente diversa da quella apposta sulla penalina, anche il numero di matricola pare essere diverso dalla penalina.

A questo punto chiediamo all’amministrazione di fare chiarezza sul comportamento del comando di polizia municipale, visto che elevare sanzioni in difformità a quanto previsto dal Codice della Strada espone l’amministrazione ad enormi costi per sostenere le eventuali condanne..

Giuseppe Oliva

nov 27

Strisce blu e multe: dove finiscono i nostri soldi?

Aversa 27/11/2012

Che le strisce blu siano una croce per gli automobilisti Italiani è un dato di fatto, del resto pagare per sostare su suolo pubbli e senza nessuno che ti custodisce il veicolo agli automobilisti Italiani non va proprio giù, per questo l’Italia detiene il triste record Europeo per numero di multe emesse, con un aumento negli ultimi 10 anni del 1525%.

Purtroppo l’Italia, grazie anche alla latitanza della classe politica che non riesce o non vuole legiferare in merito, permette ai comuni di inserire le multe nei bilanci come crediti da riscuotere, spesso però questi presunti crediti si trasformano in debiti per i milioni di ricorsi che le amministrazioni perdono a causa del mancato rispetto del C.d.S., tracciando strisce blu a destra e a manco senza nessun criterio o utilità.

Cerchiamo di fare chiarezza in merito alla corretta destinazione dei fondi derivanti dalla sanzioni al C.d.S..
Uno degli strumenti di cui lo Stato si avvale per far rispettare le proprie leggi e regolamenti è il sistema delle tante odiate multe. Una pratica che agli occhi del cittadino risulta, per usare un eufemismo, antipatica ma che nella realtà dei fatti è assolutamente indispensabile affinché si crei un deterrente che spinga l’automobilista a mostrarsi ulteriormente rispettoso e accorto nei confronti del codice della strada. Tra l’altro il meccanismo, secondo quanto stabilito dalla legge italiana, prevede che parte degli introiti provenienti dalle multe vengano reinvestiti per aumentare l’affidabilità e lo stato delle infrastrutture che interessano le vie di comunicazione stradale di competenza di qualsiasi ente.

Prima di entrare nello specifico e capire come vengono gestiti gli introiti derivanti dalle multe, occorre rimarcare che, nelle scorse settimane, nel decreto fiscale stabilito dall’attuale Governo presieduto dal professore Mario Monti, vi è stata inserita anche una parte che interessa le ammende derivanti da infrazioni del codice della strada. Essa interessa soprattutto gli enti locali e in particolar modo i Comuni. Questi se non presentano entro i tempi stabiliti dalla legge al Ministero delle Infrastrutture la documentazione necessaria vedranno ridursi del 90% gli incassi delle multe a loro favore.
Insomma il provvedimento Monti per le multe impone una maggiore attenzione alle amministrazioni locali che in caso contrario potrebbero veder ridurre drasticamente i propri introiti che in alcuni risultano essere una voce importante se non fondamentale del proprio bilancio.
Cerchiamo adesso di capire dove vanno a finire effettivamente gli incassi delle multe. La legge, come già anticipato sopra, prevede in particolare che il 25% del totale venga sia utilizzato per migliorare le condizioni delle strade con interventi costanti di manutenzione, sia per organizzare corsi all’interno delle scuole in cui si parla di educazione stradale. Il 12,5% per aumentare la qualità e la quantità dei controlli che vengono effettuati su strade e autostrade da parte delle varie forze dell’ordine e infine un altro 12,5% per migliorare la segnaletica stradale che spesso e volentieri risulta obsoleta e poco utile a evitare la nascita di sinistri.
Nella realtà dei fatti invece risulta che ci sia una sorta di speculazione sulle multe in quanto, secondo alcune ricerche in merito, tali incassi non vengono utilizzati per i suddetti fini ma per tutt’altre finalità a discrezione dei vari organi che li gestiscono. Occorre sottolineare infine che stiamo parlando di cifre molto importanti e ossia di 2 miliardi di euro l’anno.

Il Comitato Strisce Blu ha più volte richiamato l’amministrazione di Aversa alla corretta applicazione dell’art. 208, lo stesso prevede una specifica percentuale da spendere per alcune voci specifiche, purtroppo dalla documentazione in nostro possesso risulta che per alcuni anni con i fondi delle multe sono state pagate le assicurazioni delle auto, oppure cifre consistenti vengono utilizzate con una generica voce di bilancio “funzionamento servizi”.

Insomma una situazione tutta da chiarire, per questo invieremo una nuova richiesta al neo Sindaco Sagliocco invitandolo a dare a questo delicato settore quel minimo di trasparenza che fino ad oggi è mancato.

Giuseppe Oliva

ott 29

Strisce blu ad Aversa, come mai il gruppo del PDL è contro la gestione in house.

Aversa 28/10/2012

Le strisce blu ad Aversa continuano a tenere banco, troppi sono gli interessi economici che si celano dietro le false promesse di voler migliorare la viabilità e il commercio, ma alla fine chi ci guadagna veramente sono solo le società private.

Sin dalla firma del contratto nel luglio 2009 il Comitato Strisce Blu ha denunciato le tantissime irregolarità e omissioni a carico della ATI formata da, SMART PROJECT, URBANIA e ICARO, si va dalla errata dimensione degli stalli e al loro posizionamento, ricordiamoci delle strisce blu disegnate su piazza Marconi dove vigeva il divieto di sosta, oppure le mini strisce in via E. Corcioni che erano di oltre 25 cm inferiori alle dimensioni previste dal C.d.S., che dire del sistema sanzionatorio fatto a base di penaline emesse a migliaia, le stesse non erano ne previste dal contratto ne dal legislatore, ma l’ex l’amministrazione ha chiuso più di un occhio e ha permesso alla società di emettere ben 156.000 penaline in 2 anni di cui 100.000 sono state incassate dalla ATI mentre oltre 50.000 sono diventati verbali per infrazioni al C.D.S..

Inoltre l’amministrazione guidata dall’ex Sindaco Domenico Ciaramella non era a conoscenza dell’obbligo di riscuotere la TARSU e la TOSAP dalle società di parcheggio, finendo per far perdere milioni di euro alle casse comunali, infatti è solo nel luglio 2010 e solo dopo che il C.S.B. ha sollecitato l’amministrazione ad applicare correttamente la Legge, che sono stati emessi i ruoli a carico della ICARO, per il periodo dal 2005 al 2009, poiché il periodo dal 2001 al 2005 si era ormai prescritto, e della SMART PROJECT per gli anni 2009/2010/2011 e 2012.

Le cifre sono da capogiro, l’amministrazione ha comunicato una cifra prossima ai 2 milioni di euro per la gestione dal 2009 al 2012, una cifra che ovviamente non è stata onorata dalla A.T.I., inoltre senza nessuna clausola scritta l’amministrazione ha applicato una riduzione sul canone annuale, portandolo da € 259.000,00 a € 221.000,00, cifra confermata dal documento che pubblichiamo di seguito.

Solo leggendo questi dati l’amministrazione è creditrice nei confronti della A.T.I. di più di € 2.200.000,00, ma non è finita quì, infatti una recente sentenza della Corte dei Conti del Lazio, la numero 888/2012, farebbe salire il credito vantato dall’amministrazione ad oltre € 6.000.000,00.

Infatti la sentenza in oggetto condanna la società che ha gestito la sosta a pagamento nel comune di Velletri, a rimborsare all’amministrazione gli importi delle multe non elevate a causa della gestione a mezzo delle penaline, in quanto le stesse non sono state previste dal legislatore e ogni penalina incassata dalla società privata equivale ad un mancato incasso da parte dell’amministrazione della relativa multa.

Questi dati sono pubblici e conosciuti da tutti, visto che sono disponibili sia sul sito del Comune che sulla stampa locale che ne parla da anni.
Ma allora come mai conoscendo i problemi che la gestione esterna ha creato c’è un gruppo del PDL Aversano che non è d’accordo con la gestione in house e vorrebbe quasi far rientrare la SMART PROJECT??

In effetti si stratta dello stesso gruppo che faceva anche parte anche della maggioranza che ha amministrato la città negli ultimi 10 anni, e che nulla ha fatto per impedire che una società privata si impossessasse della città, privatizzando le strade e consentendo alla stessa di emettere 150.000 penaline “illegali” e lasciando anche un debito nei confronti dell’amministrazione di svariati milioni di euro.

Il Comitato Strisce Blu consegnerà al Sindaco Sagliocco una dettagliata relazione sui dati economici, la stessa verrà trasmessa alla Corte dei Conti della Campania per accertare eventuali responsabilità.

Giuseppe Oliva

ott 16

Strisce blu, esclusivo gli ausiliari finiscono nello stato di famiglia degli Aversani.

Aversa 16/10/2012

La sosta a pagamento a cosa serve??
Domanda semplice e forse banale, ma provate a fare questa domanda alle amministrazione che decidono di attuarle come ad Aversa, vi diranno che servono ad aumentare gli spazzi di sosta, a migliorare i commercio, vi diranno anche che servono a migliorare la viabilità.

Alla fine si finisce per non ottenere nessuno dei risultati previsti, ma pur di non ammettere i propri sbagli si prosegue finendo per affidare la gestione a ditte che spesso sono oggetto di indagine della magistratura, costringendo l’amministrazione ad annullare in anticipo il contratto.

Il risultato sono 13 ausiliari “LSU” che vanno tutelati altrimenti scoppia la rissa in comune.

Come fare per salvare capri e cavoli, l’amministrazione ha un’idea geniale, “affidiamogli direttamente il compito di vigilare sugli stalli di sosta”, ottimo ma quanto ci costa? o forse sarebbe meglio dire, quanto costa ai cittadini??

Siete curiosi??

Ebbene il costo che il Comune dovrà sborsare per mettersi a carico gli ausiliari è di € 46.850,00 iva e oneri compresi!!!

A questa cifra vanno aggiunti gli stipendi di ben 9 vigili urbani che a turno devono destreggiarsi con le migliaia di penaline “illegali come ha sancito la Cassazione”, che gli ausiliari vanno mettendo sui parabrezza di chi ha il grattino scaduto o mancante.

Facendo bene i conti 9 vigili a € 1.800,00 di stipendio fanno € 16.200,00, più € 46.850,00 per gli ausiliari, fanno € 756.600,00 l’anno.
Ma siamo proprio sicuri che le strisce blu ci servono?

Dimenticavo un dato fondamentale, le multe, quelle odiate bustine verdi contente la richiesta di € 48,50 per aver sostato su suolo demaniale pubblico e non aver messo l’odiato gratta e perdi.

Il Comitato Strisce Blu sperava in un maggiore dialogo con la nuova amministrazione, ma a quanto pare è cambiato il direttore d’orchestra, ma la musica è sempre la stessa.

Giuseppe Oliva

ott 11

Multa alla scadenza del grattino. Il comitato Strisce Blu: È illegittimo.

Lecce 11/10/2012

Rimaniamo allibiti nel leggere su un quotidiano leccese che l’amministrazione comunale di Lecce è orientata ad eliminare l’avviso bonario per gli automobilisti che lasciano l’auto in sosta anche dopo la scadenza segnata sul grattino”.

Con queste parole, Roberto Spennato, responsabile regionale del comitato Strisce Blu, ha commentato le dichiarazioni dell’assessore al Traffico di Palazzo Carafa Luca Pasqualini, intenzionato ad eliminare l’avviso bonario per procedere direttamente con le multe a carico di chi non rinnova il grattino.

L’amministrazione di Lecce – ha continuato Spennato – dovrebbe innanzi tutto rispondere alle varie richieste di accesso agli atti che il comitato strisce blu ha fatto, senza avere mai nessuna risposta.
In secondo luogo, l’assessore dovrebbe informarsi meglio o quantomeno studiare un po’ di più.
L’ultima circolare del Ministero dei Trasporti, e per chi non lo sapesse è il ministero che ha fatto il codice della strada, dice chiaramente, senza ombra di dubbio e senza interpretazioni, che a grattino scaduto la multa non si può fare.

Da una missiva indirizzata al comitato Strisce Blu, risulta che il dirigente del Ministero dei Trasporti Sergio Dondolini, abbia confermato: “La sosta che si protrae oltre l’orario corrispondente all’importo pagato, quale risulta dalla ricevuta regolarmente esposta, configura solo una inadempienza contrattuale, con conseguente recupero delle ulteriori somme dovute, ed eventuale penale a carico dell’inadempiente, da fissare con apposito regolamento comunale, come peraltro sancito dall’art. 17 c. 132 della L n. 12711997″.
Si riporta per intero la risposta del MIT:


Insomma, niente multa, ma recupero della somma dovuta.
Si può procedere al recupero della somma – ha spiegato Spennato – tramite il legale, se questo poi convenga o meno alla ditta, è un loro problema.

Di sicuro c’è che la multa elevata a grattino scaduto se la zona è in concessione è illegittima e per tanto va contestata.

 

 

ott 09

Strisce blu istruzioni per l’uso, il CSB interroga il Ministero.

Aversa 10/10/2012

Strisce blu istruzioni per l’uso.

Il Comitato Strisce Blu a seguito dell’enorme nebbia che offusca la mente delle amministrazioni comunali in materia di sosta a pagamento, ha deciso di chiedere direttamente a coloro che hann scritto le regole, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti come va applicata la Legge.

Il CSB sono anni che denuncia le irregolarità nella gestione della sosta a pagamento in molte città, la battaglia è cominciata ad Aversa anni fa, ma a causa della sete ecomonica dell’amministrazione non c’è stato mai dialogo, alla fine le denunce sono finite in tribunale.
Speriamo che con la nuova giunta guidata del Sindaco Sagliocco si possa avere un dialogo maggiore, ma soprattutto che si possa realizzare un piano parcheggi e un sistema sanzionatorio che rispetti le attuali Leggi.

Ad Aversa di irregolarità ne sono state riscontrate moltissime, si va dalla non corretta dimensione degli stalli, al loro posizionamento troppo a ridosso degli incoroci oppure tracciate su aree private.
Irregolarità molto più gravi sono state riscontrate nel sistema sanzionatorio messo in atto dall’amministrazione, infatti non è molto chiaro il perchè nonostante le vittorie conquistate innanzi il Giudice di Pace l’amministrazione continua a sanzionare con articoli di Legge che non riguardano la violazione delle norme della sosta a pagamento, oppure si continua ad utilizzare la cosiddetta multina non prevista da nessuna normativa e bocciata anche dalla Cassazio, o ancora si continua a non fornire copia del verbale in firma autografa, unico atto che provi l’avvenuta infrazione.

Il CSB non è contrario alla possibilità che tramite una penale si possa sanare l’eventuale sosta non pagata o insufficiente, ma la Legge attuale non consente di tramutare questo preavviso in una sanzione al Codice della Strada.

Per evitare qualsiasi interpretazione personale il Comitato Strisce Blu ha interrogato direttamente il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si tratta del Ministero competente a dare la corretta interpretazione delle norme del Codice della Strada, Ministero al quale si rivolgono spesso anche i comuni per evitare contenziosi.
Allo stesso è stato chiesto se è utilizzabile l’art. 157 comma 6 e 8 per chi sosta senza esporre il ticket, o se la multina prevista ad Aversa in sostituzione del verbale fosse valida, oltre ovviamente alla corretta dimensione degli stallidi sosta, la risposta reca il numero di protocollo 3699 del 25/06/2012, riportiamo per intero quello che il Ministero ci ha risposto.

Gli errori rilevati costano un bel pò di soldi pubblici in spese legali, come dimostrano le delibere di pagamento approvate di recente e che si riferiscono proprio alla cause perse in tribunale, per alcune di queste cause era stato chiesto anche l’annullamento in autotutela per evitare ulteriori costi, ma pur di non ammettere gli errori commessi ci sono stati respinti.

A questo punto giriamo la domanda al Sindaco Sagliocco che ha anche la delega ai parcheggi, chiedendo perchè sono 10 anni che si continuano a commettere errori nella gestione della sosta a pagamento e nell’applicazione del sistema sanzionatorio?

Giuseppe Oliva