gen 03

Aversa, fitti delle palazzine mai riscossi, buco da 10 milioni di euro.

Aversa 04/01/2013

10 Milioni di euro di fitti mai riscossi dalla palazzine di Aversa, il buco si è accumulato negli ultimi 25 anni, ma come mai le amministrazione che si sono succedute alla guida della città non hanno mai fatto nulla per regolarizzare la situazione?

Semplice, le palazzine di Aversa sono una fonte inesauribile di voti per chi aspira ad una poltrona in comune, questo lo sanno molto bene i vari politicanti che negli ultimi 25 anni hanno chiesto ed ottenuto sostegno dalle 132 famiglie che occupano gli alloggi popolari.

Questa situazione è stata ereditata dal neo Sindaco Sagliocco dalla precedente amministrazione targata PDL che nulla o poco ha fatto per risolvere il problema, tranne quello di accantonare i mancati introiti come perdita netta, ma una domanda nasce spontanea, la Corte dei Conti è a conoscenza di questa situazione?

L’attuale normativa prevede infatti la trasmissione di tutti gli elementi negativi del bilancio comunale, come spese per cause derivanti da multe, pagamenti per insidie e trabocchetti e perdite secche come gli affitti non incassati alla Corte dei Conti, ora se questa semplice regola è stata seguita non è chiaro il perché la Corte dei Conti non interviene per accertare eventuali responsabilità.

Ma forse ai politici fa comodo questa situazione, così alle prossime elezioni potranno andare di nuovo a fare la campagna elettorale promettendo in cambio di non intraprendere azioni legali per incassare i dovuti fitti.

Il Comitato Strisce Blu chiede al Sindaco Sagliocco e all’assessore al bilancio la trasmissione degli atti alla Corte dei Conti onde accertare eventuali responsabilità di un danno erariale così ingente.

Giuseppe Oliva

ott 29

Strisce blu ad Aversa, come mai il gruppo del PDL è contro la gestione in house.

Aversa 28/10/2012

Le strisce blu ad Aversa continuano a tenere banco, troppi sono gli interessi economici che si celano dietro le false promesse di voler migliorare la viabilità e il commercio, ma alla fine chi ci guadagna veramente sono solo le società private.

Sin dalla firma del contratto nel luglio 2009 il Comitato Strisce Blu ha denunciato le tantissime irregolarità e omissioni a carico della ATI formata da, SMART PROJECT, URBANIA e ICARO, si va dalla errata dimensione degli stalli e al loro posizionamento, ricordiamoci delle strisce blu disegnate su piazza Marconi dove vigeva il divieto di sosta, oppure le mini strisce in via E. Corcioni che erano di oltre 25 cm inferiori alle dimensioni previste dal C.d.S., che dire del sistema sanzionatorio fatto a base di penaline emesse a migliaia, le stesse non erano ne previste dal contratto ne dal legislatore, ma l’ex l’amministrazione ha chiuso più di un occhio e ha permesso alla società di emettere ben 156.000 penaline in 2 anni di cui 100.000 sono state incassate dalla ATI mentre oltre 50.000 sono diventati verbali per infrazioni al C.D.S..

Inoltre l’amministrazione guidata dall’ex Sindaco Domenico Ciaramella non era a conoscenza dell’obbligo di riscuotere la TARSU e la TOSAP dalle società di parcheggio, finendo per far perdere milioni di euro alle casse comunali, infatti è solo nel luglio 2010 e solo dopo che il C.S.B. ha sollecitato l’amministrazione ad applicare correttamente la Legge, che sono stati emessi i ruoli a carico della ICARO, per il periodo dal 2005 al 2009, poiché il periodo dal 2001 al 2005 si era ormai prescritto, e della SMART PROJECT per gli anni 2009/2010/2011 e 2012.

Le cifre sono da capogiro, l’amministrazione ha comunicato una cifra prossima ai 2 milioni di euro per la gestione dal 2009 al 2012, una cifra che ovviamente non è stata onorata dalla A.T.I., inoltre senza nessuna clausola scritta l’amministrazione ha applicato una riduzione sul canone annuale, portandolo da € 259.000,00 a € 221.000,00, cifra confermata dal documento che pubblichiamo di seguito.

Solo leggendo questi dati l’amministrazione è creditrice nei confronti della A.T.I. di più di € 2.200.000,00, ma non è finita quì, infatti una recente sentenza della Corte dei Conti del Lazio, la numero 888/2012, farebbe salire il credito vantato dall’amministrazione ad oltre € 6.000.000,00.

Infatti la sentenza in oggetto condanna la società che ha gestito la sosta a pagamento nel comune di Velletri, a rimborsare all’amministrazione gli importi delle multe non elevate a causa della gestione a mezzo delle penaline, in quanto le stesse non sono state previste dal legislatore e ogni penalina incassata dalla società privata equivale ad un mancato incasso da parte dell’amministrazione della relativa multa.

Questi dati sono pubblici e conosciuti da tutti, visto che sono disponibili sia sul sito del Comune che sulla stampa locale che ne parla da anni.
Ma allora come mai conoscendo i problemi che la gestione esterna ha creato c’è un gruppo del PDL Aversano che non è d’accordo con la gestione in house e vorrebbe quasi far rientrare la SMART PROJECT??

In effetti si stratta dello stesso gruppo che faceva anche parte anche della maggioranza che ha amministrato la città negli ultimi 10 anni, e che nulla ha fatto per impedire che una società privata si impossessasse della città, privatizzando le strade e consentendo alla stessa di emettere 150.000 penaline “illegali” e lasciando anche un debito nei confronti dell’amministrazione di svariati milioni di euro.

Il Comitato Strisce Blu consegnerà al Sindaco Sagliocco una dettagliata relazione sui dati economici, la stessa verrà trasmessa alla Corte dei Conti della Campania per accertare eventuali responsabilità.

Giuseppe Oliva

apr 23

Strisce Blu irregolari, il Comitato Strisce Blu consegna le denunce Di Pietro.

23/04/2012

Il Comitato Strisce Blu in occasione della vistita del segretario dell’IDV Antonio Di Pietro ad Aversa gli ha consegnato tutte le denunce prodotte in questi anni, denunce che purtroppo stazionano su qualche scrivania da troppo tempo.

L’Onor. Di Pietro in qualità di ex magistrato ha sicuramente la competenza giusta per valutare la gravità di quanto denunciato dal Comitato.

Le iregolarità furono denunciate anche dal’attuale Assessore alla viabilità Carlo Amoroso, lo stesso quando era a capo della commissione parcheggi, istituita a fine 2009 per recepire le richieste dei citadini, si dimise in virtù di alcune irregolarità a suo dire “insanabili”, riportiamo come prova l’articolo apparso su sito di Pupia.

AMOROSO DICHIARA IRREGOLARI LE STRISCE BLU

Il Comitato Strisce Blu appena ha saputo della promozione ad Assessore lo ha contattato, chiedendogli cosa avrebbe fatto per sanare le irregolarità da lui stesso denunciate, ma stranamente non si ricordava di aver fatto quella dichiarazione, anzi visto che ormai faceva parte a pieno dell’amministrazione più blu d’Italia ha partecipato all’approvazione del nuovo bando di gara che ha aumentato le strisce blu dalle attuali 1.650 a 2.400 del prossimo piano, riportiamo la delibera che reca i nomi di tutti coloro che hanno partecipato al nuovo piano parcheggi giusto per ricordare chi ha partecipato a rendere più blu città di Aversa, anche perchè sono gli stessi che si sono presentati alle prossime elezioni.

Giuseppe Oliva

feb 14

Strisce blu non a norma, il CSB di Portici chiede l’adeguamento.

Aversa 14/02/2012

Il Comitato Strisce Blu è impegnato in molte cittàtra cui Portici, gli inadempimenti e il non rispetto delle leggi accomuna moltissime amministrazioni, l’impressione è che le strisce blu e le multe che ne derivano sono una fonte economica notevole e le amministrazioni non si fanno scrupoli a dipingere strisce blu fuori norma pur di non perdere gli incassi.

Il Comitato Strisce Blu in questi anni di indagine è venuto a conoscenza di anomalie e omissioni molto gravi, tutte prontamente denunciate alle autorità competenti, ma di sicuro quello che lascia sicuramente l’amaro in bocca è il silenzio delle amministrazioni alle quali i cittadini hanno dato la fiducia per amministrare la propria città.

Di seguiti pubblichiamo la richiesta inviata al Comune di Portici, nella speranza che venga riportata la legalità nella gestione della sosta a pagamento:

Al Sig. Sindaco di Portici – Al Pres. Cons. Comunale – Ai Consiglieri tutti
Alla Prefettura di Napoli
Alla Corte dei Conti Campania
Al Dott. Giannangeli Coord. dei Giudici di Pace c/o Sez.Tribunale di Portici
Alla Stampa – Tv – Associazioni dei Consumatori – Cittadini tutti
Comitato Strisce Blu

Oggetto:
• 1) Richiesta di adeguamento alle normative vigenti del Piano Parcheggi esistente sul territorio di Portici : “Costituzione Italiana” ; “Sentenze Corte Costituzionale” ; “Sentenze di Cassazione”; “Codice della Strada”
• 2) Richiesta di accertamento pagamento T.A.R.S.U. da parte della Soc. Concessionaria.“D.l.g. n°507/93 art. 62 comma 1” ; “Sentenze di Cassazione n°20359/2007 e n° 14779/2000”

Il sottoscritto Leonardo Di Maggio Vice-Presidente del Comitato in epigrafe, espone quanto segue:
Premesso
che, il Comune di Portici ha destinato quasi tutte le carreggiate del Territorio ad aree di sosta a pagamento, tale scelta Politica-Amministrativa appare grave violazione e/o limitazione della libertà; eccesso di potere, nonché in contrasto con i dettati normativi in parte riportati:
• Costituzione Italiana art.16 e 23 ; Sentenze Corte Costituzionale: n° 115/2011 ; 127/1995 ; 418/1992
• Sentenze di Cassazione: n°116/07 ; n° 22036/2008
• C.D.S. art.7 C.8 il Comune può individuare e segnalare aree di “ particolare rilevanza urbanistica”, ma non dichiarare “tale” quasi tutto il territorio tutto il territorio Comunale con eccesso di potere.
• C.D.S. art. 2 C/3 let. E-F “ obbligo di corsie di manovre tra parcheggio e carreggiata.”
• D.P.R. n°495/92 “misure stalli di sosta a pagamento mt. 2,30 x 4,50 + 1,50 per transito pedoni”
• Mt.36 di spazio libero per manovre e fermate autobus – cisterne carburante
• Mt. 5 di spazio libero dalle intersezioni
• mancando le strisce d’identificazione e numerazione degli stalli il cittadino non è in grado di verificare che il numero degli stalli sul territorio corrispondano a quelli in delibera e che siano state rispettate le misure prescritte della D.P.R. 495/92.
Mentre è ben visibile l’insufficiente larghezza degli stalli (mt.2) e le auto parcheggiate sono ravvicinate tra loro in modo irregolare ed in numero maggiore di quello prescritto in delibera, con eventuali maggiori incassi per la società concessionaria ed un probabile danno erariale.
• mancano le segnalazioni che delimitano le “ZTL ; AREE di particolare rilevanza urbanistiche ; nonché i divieti ai mezzi pesanti.
• dai proventi incassati non sono stati costruiti parcheggi, tantomeno migliorata la viabilità secondo quanto previsto dall’art. 7 comma 7 del C.d.S.
Considerato
-che, il Comune non ha dato risposta ai cittadini in merito all’obbligo pagamento T.A.R.S.U. da parte della Soc. Concessionaria. (P/2 ogg.)
-che, tale piano parcheggi ha causato e causa danno economico all’utenza ed ingiustificato introito del Comune e della Soc. Concessionaria
-che, l’Amministrazione Comunale di Portici ha implicitamente ammesso un’assunzione di responsabilità allorquando (Natale 2011) ha tracciato la “nuova” sede di carreggiata con strisce bianche longitudinali accanto a quelle blu, in modo da escludere il parcheggio dalla carreggiata, confermando che fino ad allora ( Natale 2011 ) le strisce blu e quindi il parcheggio era all’interno della carreggiata riconoscibile solo tra i due marciapiedi laterali.
-che, l’amministrazione Comunale di Portici è recidiva a tali “tardivi” ravvedimenti, infatti il “bliz” di Natale, avveniva “solo dopo” la denuncia pubblica del “coraggioso Cittadino” Formicola Ferdinando (SINDACO DEI POVERI). Mentre a febbraio 2007 emetteva una “frettolosa” delibera annullando il piano parcheggi esistente, ma solo dopo il “coraggioso” intervento di un’associazione dei consumatori che, giorni prima della delibera, notificava una sent. di cassazione chiedendo l’adeguamento riservandosi di procedere anche penalmente.
CHIEDE
Ai destinatari in indirizzo D’INTERVENIRE per tutto quanto rappresentato, nell’ambito delle rispettive prerogative e competenze istituzionali, sociali e statutarie, a tutela della LIBERTA’, LEGALITA’, DIRITTI E DEMOCRAZIA.

In mancanza di quanto richiesto, procederà in tutte le sedi ed autorità competenti con opportune iniziative anche di carattere giudiziario ai sensi dell’art. 328 Codice Penale, legge 241/90 e Codice civile. a tutela dei buoni diritti suoi, degli associati, della categoria dei cittadini direttamente interessati, e di tutta la cittadinanza.
Nell’attesa di cortese risposta o risposta ai sensi della l. 241/90 distintamente saluta.

Portici il 09 febbraio 2012
Vice-Presidente del Comitato Strisce Blu
Leonardo Di Maggio 3389635365

Giuseppe Oliva

gen 16

Aversa: pista di pattinaggio 15 mila euro di contributo alla ditta, ma il biglietto costa 5 euro!.

Aversa 16/01/2012

Una nuova polemica per un apparente spreco di denaro pubblico si è accesa in città.

L’amministrazione di Aversa su proposta del Sindaco Domenico Ciaramella ha approvato con la delibera 548 del 15/12/2011, una richiesta inoltrata da una ditta privata di Benevento per l’installazione su suolo pubblico di una pista di pattinaggio su ghiaccio, la richiesta è pervenuta al comune quella stessa mattina, elargendo anche un contributo di 15 mila euro.

Nessuno vuole polemizzare sulla bontà dell’iniziativa, ma quello che l’amministrazione deve chiarire è la motivazione per la quale ha elargito un contributo di 15 mila euro, visto che la ditta privata fa pagare ad ogni cittadino un biglietto di ben 5 euro.

Inoltre nella delibera si parla di diffusione dello sport in città, quindi c’è un coinvolgimento diretto dell’assessore al ramo, infatti nella delibera si legge: “l’assessore allo sport valutata attentamente la proposta e tenuto conto di quanto sopra esposto, in considerazione dell’importanta dell’immagine socio sportiva della Città di Aversa, propone di concedere l’autorizzazione per l’attuazione dell’iniziativa in questione”.

Ma come è possibile che l’assessore allo sport abbia valutato attentamente una proposta protocollata al comune il giorno 15, se alla delibera approvata poche ore dopo era assente?

Inoltre bisogna chiarire se la ditta pagherà l’occupazione del suolo pubblico, la cosidetta TOSAP, oltre al consumo di energia elettrica.

Insomma se fosse stato il comune a noleggiare la pista per metterla a disposizione dei cittadini il contributo sarebbe stato logico e motivato, ma nella delibera non si prevede nessuno sconto o nessuna convenzione per i cittadini o altre categorie sociali, quindi non pare esserci motivazione per elargire un contributo di ben 15 mila euro.

A questo punto viene spontaneo chiedersi se anche le giostre installate in varie zone della città abbiano ricevuto lo stesso contributo?

Il Comitato Strisce Blu ha inoltrato una segnalazione alla Corte dei Conti, chiedendo di far luce sulla delibera 548 del 15/12/2011.

Giuseppe Oliva

gen 02

Aversa: record di ricorsi l’amministrazione costretta a chiedere aiuto all’esterno, alla modica cifra di 17.000 euro!!!!.

Aversa 02/01/2012

Multe, multe e ancora multe, in un crescendo che anche nel 2011 ha sfiorato quota 30.000.

Ma quanto costa riscuotere le multe al comune di Aversa tra spese e ricorsi?

Le cifre sono da far venire il mal di testa, innanzitutto ci sono le spese postali che sfiorano quota 195.000 euro, poi il costo degli stampati altri 30.000 euro, senza contare il costo dei vigili impegnati nella gestione di una mole così enorme di verbali, infatti almeno 4 vigili sono impegnati tra imbustamento, spedizione e gestione dei ricorsi, per un cifra che sfiora i 100.000 euro l’anno, inoltre l’avvocato del comune è sommerso da circa 600 cause l’anno.

Facendo un rapido calcolo stiamo parlando della stratosferica cifra di 325.000 euro l’anno, senza contare tutte le cause che il comune perde e che comportano una spesa di cirta 300 euro a ricorso.

Se si considera che il 90% delle sanzioni elevate ad Aversa sono riferite alla sosta a pagamento con multe che vanno da 39 a 48 euro, cifra che comprende le spese postali e quelle amministrative, quindi se tutto va bene nelle casse del comune restano rispettivamente € 29 per sanzione con grattino scaduto o 41 per mancata esposizione del grattino, di questi introiti esiste una precisa normativa che ne regola la destinazione, stiamo parlando dell’art. 208 del C.d.S. che riportiamo testualmente:

“Art. 208. Proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie
1. I proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni previste dal presente codice sono devoluti allo Stato, quando le violazioni siano accertate da funzionari, ufficiali ed agenti dello Stato, nonché da funzionari ed agenti delle Ferrovie dello Stato o delle ferrovie e tranvie in concessione. I proventi stessi sono devoluti alle regioni, province e comuni, quando le violazioni siano accertate da funzionari, ufficiali ed agenti, rispettivamente, delle regioni, delle province e dei comuni.
2. I proventi di cui al comma 1, spettanti allo Stato, sono destinati: a) fermo restando quanto previsto dall’articolo 32, comma 4, della legge 17 maggio 1999, n. 144, per il finanziamento delle attività connesse all’attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale, nella misura dell’ 80 per cento del totale annuo, definito a norma dell’articolo 2, lettera x), della legge 13 giugno 1991, n. 190, per studi, ricerche e propaganda ai fini della sicurezza stradale, attuata anche attraverso il Centro di coordinamento delle informazioni sul traffico, sulla viabilità e sulla sicurezza stradale (CCISS), istituito con legge 30 dicembre 1988, n. 556, per finalità di educazione stradale, sentito, occorrendo, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e per l’assistenza e previdenza del personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza e per iniziative ed attività di promozione della sicurezza della circolazione; b) al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Dipartimento per i trasporti terrestri, nella misura del 20 per cento del totale annuo sopra richiamato, per studi, ricerche e propaganda sulla sicurezza del veicolo; c) al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca – Dipartimento per i servizi per il territorio, nella misura del 7,5 per cento del totale annuo, al fine di favorire l’impegno della scuola pubblica e privata nell’insegnamento dell’educazione stradale e per l’organizzazione dei corsi per conseguire il certificato di idoneità alla conduzione dei ciclomotori (1).

«2-bis. Gli incrementi delle sanzioni amministrative pecuniarie di cui all’articolo 195, comma 2-bis, sono versati in un apposito capitolo di entrata del bilancio dello Stato, di nuova istituzione, per essere riassegnati al Fondo contro l’incidentalità notturna di cui all’articolo 6-bis del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 ottobre 2007, n. 160, con provvedimento del Ministero dell’economia e delle finanze adottato sulla base delle rilevazioni trimestrali del Ministero dell’interno. Tali rilevazioni sono effettuate con le modalità fissate con decreto del Ministero dell’interno, di concerto con i Ministeri dell’economia e delle finanze, della giustizia e delle infrastrutture e dei trasporti. Con lo stesso decreto sono stabilite le modalità di trasferimento della percentuale di ammenda di cui agli articoli 186, comma 2-octies, e 187, comma 1-quater, destinata al Fondo». (1-bis)

3. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze «, dell’interno» e dell’istruzione, dell’università e della ricerca, determina annualmente le quote dei proventi da destinarsi alle suindicate finalità. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad adottare, con propri decreti, le necessarie variazioni di bilancio, nel rispetto delle quote come annualmente determinate (2).

«3-bis. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell’interno e il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca trasmettono annualmente al Parlamento, entro il 31 marzo, una relazione sull’utilizzo delle quote dei proventi di cui al comma 2 effettuato nell’anno precedente» (2-bis)

«4. Una quota pari al 50 per cento dei proventi spettanti agli enti di cui al secondo periodo del comma 1 è destinata:

a) in misura non inferiore a un quarto della quota, a interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente;

b) in misura non inferiore a un quarto della quota, al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, anche attraverso l’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia provinciale e di polizia municipale di cui alle lettere d-bis) ed e) del comma 1 dell’articolo 12;

c) ad altre finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale, relative alla manutenzione delle strade di proprietà dell’ente, all’installazione, all’ammodernamento, al potenziamento, alla messa a norma e alla manutenzione delle barriere e alla sistemazione del manto stradale delle medesime strade, alla redazione dei piani di cui all’articolo 36, a interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli, quali bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti, allo svolgimento, da parte degli organi di polizia locale, nelle scuole di ogni ordine e grado, di corsi didattici finalizzati all’educazione stradale, a misure di assistenza e di previdenza per il personale di cui alle lettere d-bis) ed e) del comma 1 dell’articolo 12, alle misure di cui al comma 5-bis del presente articolo e a interventi a favore della mobilità ciclistica.(4)

5. Gli enti di cui al secondo periodo del comma 1 determinano annualmente, con delibera della giunta, le quote da destinare alle finalità di cui al comma 4. Resta facoltà dell’ente destinare in tutto o in parte la restante quota del 50 per cento dei proventi alle finalità di cui al citato comma 4.(4)

5-bis. La quota dei proventi di cui alla lettera c) del comma 4 può anche essere destinata ad assunzioni stagionali a progetto nelle forme di contratti a tempo determinato e a forme flessibili di lavoro, ovvero al finanziamento di progetti di potenziamento dei servizi di controllo finalizzati alla sicurezza urbana e alla sicurezza stradale, nonché a progetti di potenziamento dei servizi notturni e di prevenzione delle violazioni di cui agli articoli 186, 186-bis e 187 e all’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia provinciale e di polizia municipale di cui alle lettere d-bis) ed e) del comma 1 dell’articolo 12, destinati al potenziamento dei servizi di controllo finalizzati alla sicurezza urbana e alla sicurezza stradale».(4

Essendo le strisce blu ad Aversa non proprio “legali”, li ricorso alla giustizia per far valere i propri diritti è in continuo aumento, fatto che ha spinto l’assessore al contenzioso a chiedere aiuto all’esterno, stanziando una cifra di 17.000 euro per gestire circa 230 cause.

Una cifra da sfruttamento del lavoro, considerato che i 73 euro a causa sono comprensivi di tasse e iva, quindi al netto non restano che miseri 30 euro circa, insomma chi dovesse accettare l’incarico sarebbe il “cinese degli avvotati”, mentre l’amministrazione spenderebbe comunque una cifra maggiore della multa da incassare.

A questo punto visto che i conti non tornano ,il Comitato Strisce Blu invierà una segnalazione alla Corte dei Conti per sospetto danno erariale, chiedendo di approfondire non solo i costi di gestione ma anche dove sono finiti i soldi delle multe e dei parcheggi negli ultimi 10 anni.

Giuseppe Oliva

dic 27

Aversa strisce blu: contratto “illegittimo” per mancata certificazione antimafia, perchè il comune non chiede in danni?

Aversa 27/12/2011

Che la sosta a pagamento istituita ad Aversa fosse, “illegale e illeggittima”, oltre che essere affidata a ditte che hanno prodotto delle autocertificazioni onde poter operare, il Comitato Strisce Blu lo ha denunciato sin dal primo momento.

Alla fine la certificazioni antimafia è arrivata e l’amministrazione di Aversa non ha potuto far altro che risolvere anticipatamente il contratto.

Ma nonostante questo gesto, la trasparenza è il rispetto della legge continua ad essere pari a zero, basta leggere la delibera per capire che l’amministrazione di Aversa ha oltrepassato la linea della “legalita”, infatti in casi come questo il contratto va risolto immediatamente, passando eventualmente in autogestione, ma comunque la legge parla di bianco o nero, non di grigio, mentre la determina n° 171 del 28/07/2011 a firma del comandante della polizia municipale Stefano Guarino, parla di risoluzione anticipata, ma la data nella quale questa società smetterà di incassare i soldi degli Aversani sarà quella dell’insediameneto della nuova ditta aggiudicatrice dell’appalto.

Insomma l’amministrazione di Aversa ha preso una decisione decisamente agiuridica, decisione che continua a far confluire denaro nelle casse di una società sprovvista di certificazione antimafia.

Inoltre l’amministrazione comunale pare non abbia intrapreso nessuna azione risarcitoria nei confronti della societa SMART PROJECT, azione risarcitoria necessaria visto che l’amministrazione aveva inserito nei bilanci delle somme che con la risoluzione anticipata verrebbero a mancare.

Ma ancor più grave è la gestione della TARSU che la società avrebbe dovuto pagare e che ammonta a ben 98 mila euro l’anno, somma che fino ad ora il comune non ha potuto incassare in quanto la SMART PROJECT ha proposto ricorso innanzi la commissione Tributaria, in ogni caso il comune neanche sapeva di dover riscuotere questo tributo, ed è stato il Comitato Strisce Blu ad aver attenzionato l’amministrazione sull’obbligo di far pagare la TARSU anche per le aree scoperte e non attrezzate.

Adesso l’amministrazione deve mettersi subito al lavoro per indire una nuova gara, sperando che gli errori fatti con l’attuale “illegale ed illeggittimo” piano parcheggi non vengano ripetuti, il Comitato Strisce Blu chiederà di essere parte attiva nella stesura del nuovo capitolato d’appalto, onde vigilare sulla corretta applicazione delle vigenti normative in materia di sosta a pagamento.

Giuseppe Oliva

nov 11

Percentuali sulle multe? Gara Nulla !!!

lug 04

Aversa: ex tempio della pallavolo di Aversa, il comune lo acquista per 1.700.000 euro ma poi lo lascia usare ad un privato.

Aversa 05/07/2011

Molti cittadini in questi giorni hanno chiesto al Comitato Strisce Blu notizie sull’ex tempio della pallavolo di Aversa, da tutti conosciuto come il “capannone, la curiosità è d’obbligo dopo aver letto gli annunci del Sindaco Ciaramella rilasciati nel luglio del 2010.

Quello che abbiamo scoperto è documentato in questo video denuncia girato oggi 4 luglio 2011.

In effetti l’amministrazione correva il serio rischio di perdere l’occasione di acquisto poichè era in ritardo per esercitare il dititto di prelazione, alla fine nel 2009 l’amministrazione guidata dal Sindaco Ciaramella riesce ad acquistare l’immobile per la modica cifra, si fa per dire di € 1.700.000, con fondi europei.

Premesso che sulla struttura vi è un vincolo di utilizzo solo ai fini sportivi, ma senza la presenza di pubblico, visto che non è possibile dotare la struttura della 4 uscite di sicurezza obbligatorie, quindi l’acquisto appare alquanto inutile, visto che al massimo se ne può ricavare una palestra rionale, che non si potrebbe mantenere visti i costi di gestione e le casse asciutte del comune.

Ma quello che appre ancora più assurdo è che dopo l’annuncio da parte del Sindaco Ciaramella a luglio del 2010, della concessione di un finanziamento di € 600.000 per la ristrutturazione dell’immobile, allo stato attuale la struttura è chiusa e appare utilizzata da una nota ditta di commercializzazione di prodotti igienico sanitari.

I cittadini sono stanchi di vedere sprecati milioni di euro di soldi pubblici per fini sempre poco chiari.

Il Comitato Strisce Blu inoltrerà una richiesta di chiarimenti al Sindaco Ciaramella, inoltre verrà infomata la Corte dei Conti onde verificare il corretto utilizzo di fondi pubblici.

Giuseppe Oliva

lug 04

Aversa: l’ex tempio della pallavolo aversana è utilizzato come tabellone pubblicitario.

Aversa 04/07/2011

Che fine ha fatto l’ex tempio della pallavolo aversana da tutti conosciuto come il capannone???

Tra le promesse e gli annunci ad oggi non se ne conosce il destino, eppure l’assessore Rotunno il 16/01/2009 diede l’annuncio che il capannone sarebbe diventato una palestra di quartiere, l’annuncio non da adito a dubbi, purtroppo come sempre gli annunci di questa amministrazioni sono rimasti tali.

Ma non è stato solo l’assessore Rotunno ad annunciare un rinnovo mai partito, infatti è lo stesso Sindaco Ciaramella a scendere in campo nel luglio 2010 appoggiato dal Senatore Giuliano, annunciando anche l’arrivo di 600 mila euro per il rinnovo del capannone.

Purtroppo anche questo annuncio è rimasto come tale e allo stato attuale il capannone è utilizzato come tabellone pubblicitario da una nota azienda locale di rivendita prodotti igienico sanitari, tabelloni pubblicitari che impediscono di vedere l’ingresso e che uso viene fatto di questa struttura che dovrebbe essere di proprietà del comune di Aversa.

Il Comitato Strisce Blu che da sempre si batte contro gli sprechi delle amministrazioni pubbliche, sta preparando una informativa per la corte dei Conti, onde verificare cosa effettivamente sti succedendo.

Di sicuro la politica locale in 8 anni è riuscita solo a raccontare frottole ai cittadini, eppure l’epoca degli annunci per catturare qualche voto è passata.

Giuseppe Oliva

giu 30

Bisceglie Strisce Blu : Caos parcheggi un rebus da chiarire

E’ uso e costume, ormai delle amministrazioni comunali, far rispondere sulle questioni scottanti e sulle documentazioni richieste agli stessi comuni, le aziende o le cooperative tirate in ballo…..

Ricordiamo a Cristian Povia, presidente della cooperativa “il coraggio di vivere” che non dovrebbe precisare lui, se deve o non deve pagare la TARSU sui parcheggi, ma il comune di Bisceglie. Unica cosa che potrebbe fare il presidente sarebbe appellarsi perchè la tassa, erroneamente dimenticata, doveva essere specificata e pretesa sul contratto stipulato con la cooperativa.

Attendiamo quindi risposte concrete ricordando che in caso di silenzio provvederemo a denunciare il mancato accesso agli atti e come detto e confermato dal direttore della cooperativa, il mancato pagamento della Tarsu alla corte dei conti.

giu 30

Lecce Strisce Blu : Tutto regolare…

Ma la battuta a noi ci sa tanto di Cetto la Qualunque

Ad oggi nessuna risposta ufficiale è pervenuta al Comitato Strisce Blu in merito alle richieste di accesso agli atti presentate al Comune di Lecce, anzi l’assessore al traffico di lecce in un’intervista di qualche mese fa, affermava che di tali richieste non ne sapeva nulla….per quanto riguarda la TARSU la corte di cassazione è chiarissima e questa volta non ci sono interpretazioni personali che potranno metterla in discussione.
giu 30

Casarano : Strisce Blu e TARSU

E stavolta mica l’abbiamo chiesto ad un politico, ma ad un commissario prefettizio…..
Darà una risposta chiara e precisa in breve tempo?
Lascerà anche lui la patata bollente alla prossima amministrazione?

giu 28

Brindisi: Strisce Blu, nuova grana in vista

giu 20

Aversa: parco Ninì Grassia in via Atellana, uno spreco costato 270 mila euro.

Aversa 20/06/2011


Questa immagine è eloquente, si tratta dei servizi igienici riservati ai diversamente abili del parco Ninì Grassia di via Atellana e rappresenta da sola lo stato di degrado nel quale versa il parco.

Parco è costato ben 270 mila euro di denaro pubblico, completato nel lontano 2007 ma grazie al menefreghismo di questa amministrazione è ancora chiuso.

Con il tempo la natura ha ingoblato l’intera struttura sotto una folta vegetazione, vegetazione che in questi giorni è stata in parte eliminata, mettendo a nudo ciò che si nascondeva al di sotto.

Un BLUFF ecco cosa c’era sotto il manto erboso.

Infatti il parco si presenta spoglio di tutto, dall’arredo urbano alla pavimentazione dei vialetti, anche il sistema fognario è assente, l’unica cosa che c’è in abbondanza sono i pali dell’illuminazione, ne sono stati installati a centinaia molti si trovano a distanza di pochi metri gli uni dagli altri, ma cosa dovevano illuminare lo stadio San Paolo..??

Il consigliere delegato al verde Tirozzi tenta di sviare il problema dell’abbandono del parco, accusando fantomatici vandali che avrebbero ridotto il parco nella condizione attuale e creato danni per decine di migliaia di euro.

Ma come possono i vandali rompere o asportare ciò che non c’è mai stato, come l’impianto d’irrigazione o l’impianto fognario, che dire poi della pavimentazione dei vialetti, questa è totalmente assente, per non parlare delle panchine, chi abita nei palazzi che affacciano sul parco ci ha testimoniato di sole 3 panchine per l’intero parco, indicandoci dov’erano, quindi prima di gridare al lupo al lupo annunciando che sono necesari altri soldi per ripristinare lo stato iniziale del parco il consigliere Tirozzi si andasse a guardare i progetti iniziali e controllasse cos’era previsto e cosa non è stato fatto, se poi ha il coraggio, prendesse carta e penna come sta facendo il Comitato Strisce Blu, per denunciare lo spreco che è stato pagando il doppio un’opera che vale la metà.

Il reportage video girato oggi mostra chiaramente che questo pezzo di terra recintato con quattro mattoni non può essere costato 270 mila euro.

Esperti del settore edile parlano di non pù di 130/140 mila euro, quindi è lecito chiedersi che fine hanno fatto il resto dei 270 mila euro!!!.

I parco inoltre sorge in una zona interdetta al traffico pedonale, infatti l’unico marciapiede presente è dal lato opposto all’ingresso ed è pericolosamente in curva, rendendo impossibile oltre che pericoloso l’attraversamento per chi provenendo da Aversa vuole usufruire del parco, anche la zona adibita al parcheggio è limitata a poche auto, quindi l’amministrazione prima di aprire al pubblico il parco dovrebbe spiegarci anche come poterci arrivare in maniera sicura e soprattutto garantire l’accesso e la fruizione del parco anche ai disabili.

Insomma questa è l’ennesima bufala elettorale messa in piedi solo per spendere molti euro di denaro pubblico, per poi lasciare l’opera abbandonata,  l’amministrazione Ciaramella continua a creare emergenze che andranno affrontate con altri appalti a cottimo fiduciaro e senza gara pubblica, facendo lievitare i costi alle stelle, ma con risultati da stalle.

Il Comitato Strisce Blu intende vigilare anche su questo ennesimo spreco di denaro e siamo pronti a chiedere l’intervento della Corte dei Conti onde verificare la congruità della spesa con il lavoro effettivamente svolto.

Giuseppe Oliva