gen 12

Strisce blu, multa si o multa no? il balzello tra C.d.S. Ministero e Cassazione continua.

Aversa 12/01/2013

Le strisce blu si sono trasformate negli anni da strumento urbanistico nato per disincentivare l’uso delle auto private a mezzo per rinpinguare le casse delle società private e dei Comuni, le prime in cambio di pochi euro fittano le strade demaniali ricavandone un business enorme, mentre i Comuni spesso puntano più all’enorme numero di multe che emettono per mancato grattino o grattino scaduto, multe che in moltissimi casi non vengono pagate, è noto a tutti che l’80% di chi riceve una multa fa ricorso e di questi il 50% vince, finendo per costare allo stato e quindi ai cittadini una cifra che varia tra i 300 e 500 euro, allo stesso tempo i Comuni perdono miliardi di euro l’anno per essersi dimenticati di far pagare la TARSU e la TOSAP alle società che gestiscono le milioni di strisce blu in Italia.





Purtroppo l’Italia è sempre più il paese di Pulcinella, dove una Legge poco chiara viene stravolta dai Comuni con interpretazioni che spesso rasentano il ridicolo, come strisce blu formato puffo, oppure tracciate in posti assurdi come in curva o sui marciapiedi, per non parlare della fantasiosa interpretazione del fuori la carreggiata, che per molti significa solo tracciare una linea tratteggiata accanto alla linea blu che delimita lo stallo a pagamento, per finire alle strisce blu a ridosso degli incroci contravvenendo alla distanza minima prevista dal C.d.S. di 5 metri.
Alcuni esempi raccolti in giro per l’Italia possono dare il senso di quanto affermato:

A confondere ancora di più le idee ci si mette di mezzo la Cassazione che spesso capovolge le sentenze dei Giudici di Pace andando anche contro i pareri emessi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, purtroppo nei giudizi innanzi la Cassazione il cittadino non si presenta mai per svolgere azione difensiva per via degli enormi costi legati alle spese legali, praticamente e come rubare il gelato ad una neonato.

A nulla sono valse le tante modifiche apportate al C.d.S. in questi anni, infatti le stesse non hanno mai tappato la falla delle strisce blu.
Pare incredibile, ma è così. Il “nuovo” Codice della strada (quello del ’93) ha un baco che non si è riusciti a eliminare nonostante la settantina di modifiche che si sono succedute negli anni. Non lo si è fatto nemmeno in quelle che di fatto sono state le due riforme cui il testo è stato sottoposto: quella del 2003 (Dl 151/03, noto per la patente a punti) e quella in corso di discussione in Parlamento (il travagliato e famoso Ddl 1720).

Il baco riguarda la sosta nelle strisce blu.
La materia viene toccata dall’articolo 7, comma 1, ma in modo incompleto: si parla solo dell’obbligo di pagare, senza chiarire del tutto che cosa accade quando si resta parcheggiati anche oltre l’orario coperto dal pagamento.
Per metterci una pezza, molti tra vigili a ausiliari usano l’articolo 157, comma 6, che però si riferisce solo a quando non si espone il disco orario nei parcheggi gratuiti o non si aziona per nulla il parcometro in quelli a pagamento dove è prevista anche la limitazione del tempo di sosta.

Il buco è dovuto al fatto che ci sono diverse possibilità d’incrocio tra le varie modalità di parcheggio: gratis, a pagamento, a tempo limitato eccetera.

Gli esperti ne hanno contate una dozzina e le norme che istituiscono le sanzioni non le hanno contemplate tutte.

Il fatto gustoso è che queste sono cose note a tutti, non solo agli addetti ai lavori, infatti col tempo la conoscenza si è estesa anche al pubblico, fino addirittura a comparire in un libro destinato alla grande diffusione, “Io non pago”, un manuale per difendersi dalle multe curato da Emilio Ponticiello, avvocato che ricorsi di questo tipo ne ha presentati e vinti a raffica.

Appare evidente che si tenta in tutti i modi di difendere un business al quale i Comuni non sono disposti a rinunciare, basti pensare che le multe nelle strisce blu coprono il 70% del totale nazionale, i dati mettono i brividi e sfiorano le 10 milioni di multe l’anno..!!!!

Il Comitato Strisce Blu chiede al governo uno sforzo per regolamentare in maniera seria e senza possibiltà di errate interpretazioni la sosta a pagamento.

Giuseppe Oliva

ott 16

Strisce blu, esclusivo gli ausiliari finiscono nello stato di famiglia degli Aversani.

Aversa 16/10/2012

La sosta a pagamento a cosa serve??
Domanda semplice e forse banale, ma provate a fare questa domanda alle amministrazione che decidono di attuarle come ad Aversa, vi diranno che servono ad aumentare gli spazzi di sosta, a migliorare i commercio, vi diranno anche che servono a migliorare la viabilità.

Alla fine si finisce per non ottenere nessuno dei risultati previsti, ma pur di non ammettere i propri sbagli si prosegue finendo per affidare la gestione a ditte che spesso sono oggetto di indagine della magistratura, costringendo l’amministrazione ad annullare in anticipo il contratto.

Il risultato sono 13 ausiliari “LSU” che vanno tutelati altrimenti scoppia la rissa in comune.

Come fare per salvare capri e cavoli, l’amministrazione ha un’idea geniale, “affidiamogli direttamente il compito di vigilare sugli stalli di sosta”, ottimo ma quanto ci costa? o forse sarebbe meglio dire, quanto costa ai cittadini??

Siete curiosi??

Ebbene il costo che il Comune dovrà sborsare per mettersi a carico gli ausiliari è di € 46.850,00 iva e oneri compresi!!!

A questa cifra vanno aggiunti gli stipendi di ben 9 vigili urbani che a turno devono destreggiarsi con le migliaia di penaline “illegali come ha sancito la Cassazione”, che gli ausiliari vanno mettendo sui parabrezza di chi ha il grattino scaduto o mancante.

Facendo bene i conti 9 vigili a € 1.800,00 di stipendio fanno € 16.200,00, più € 46.850,00 per gli ausiliari, fanno € 756.600,00 l’anno.
Ma siamo proprio sicuri che le strisce blu ci servono?

Dimenticavo un dato fondamentale, le multe, quelle odiate bustine verdi contente la richiesta di € 48,50 per aver sostato su suolo demaniale pubblico e non aver messo l’odiato gratta e perdi.

Il Comitato Strisce Blu sperava in un maggiore dialogo con la nuova amministrazione, ma a quanto pare è cambiato il direttore d’orchestra, ma la musica è sempre la stessa.

Giuseppe Oliva

gen 02

Aversa: record di ricorsi l’amministrazione costretta a chiedere aiuto all’esterno, alla modica cifra di 17.000 euro!!!!.

Aversa 02/01/2012

Multe, multe e ancora multe, in un crescendo che anche nel 2011 ha sfiorato quota 30.000.

Ma quanto costa riscuotere le multe al comune di Aversa tra spese e ricorsi?

Le cifre sono da far venire il mal di testa, innanzitutto ci sono le spese postali che sfiorano quota 195.000 euro, poi il costo degli stampati altri 30.000 euro, senza contare il costo dei vigili impegnati nella gestione di una mole così enorme di verbali, infatti almeno 4 vigili sono impegnati tra imbustamento, spedizione e gestione dei ricorsi, per un cifra che sfiora i 100.000 euro l’anno, inoltre l’avvocato del comune è sommerso da circa 600 cause l’anno.

Facendo un rapido calcolo stiamo parlando della stratosferica cifra di 325.000 euro l’anno, senza contare tutte le cause che il comune perde e che comportano una spesa di cirta 300 euro a ricorso.

Se si considera che il 90% delle sanzioni elevate ad Aversa sono riferite alla sosta a pagamento con multe che vanno da 39 a 48 euro, cifra che comprende le spese postali e quelle amministrative, quindi se tutto va bene nelle casse del comune restano rispettivamente € 29 per sanzione con grattino scaduto o 41 per mancata esposizione del grattino, di questi introiti esiste una precisa normativa che ne regola la destinazione, stiamo parlando dell’art. 208 del C.d.S. che riportiamo testualmente:

“Art. 208. Proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie
1. I proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni previste dal presente codice sono devoluti allo Stato, quando le violazioni siano accertate da funzionari, ufficiali ed agenti dello Stato, nonché da funzionari ed agenti delle Ferrovie dello Stato o delle ferrovie e tranvie in concessione. I proventi stessi sono devoluti alle regioni, province e comuni, quando le violazioni siano accertate da funzionari, ufficiali ed agenti, rispettivamente, delle regioni, delle province e dei comuni.
2. I proventi di cui al comma 1, spettanti allo Stato, sono destinati: a) fermo restando quanto previsto dall’articolo 32, comma 4, della legge 17 maggio 1999, n. 144, per il finanziamento delle attività connesse all’attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale, nella misura dell’ 80 per cento del totale annuo, definito a norma dell’articolo 2, lettera x), della legge 13 giugno 1991, n. 190, per studi, ricerche e propaganda ai fini della sicurezza stradale, attuata anche attraverso il Centro di coordinamento delle informazioni sul traffico, sulla viabilità e sulla sicurezza stradale (CCISS), istituito con legge 30 dicembre 1988, n. 556, per finalità di educazione stradale, sentito, occorrendo, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e per l’assistenza e previdenza del personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza e per iniziative ed attività di promozione della sicurezza della circolazione; b) al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Dipartimento per i trasporti terrestri, nella misura del 20 per cento del totale annuo sopra richiamato, per studi, ricerche e propaganda sulla sicurezza del veicolo; c) al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca – Dipartimento per i servizi per il territorio, nella misura del 7,5 per cento del totale annuo, al fine di favorire l’impegno della scuola pubblica e privata nell’insegnamento dell’educazione stradale e per l’organizzazione dei corsi per conseguire il certificato di idoneità alla conduzione dei ciclomotori (1).

«2-bis. Gli incrementi delle sanzioni amministrative pecuniarie di cui all’articolo 195, comma 2-bis, sono versati in un apposito capitolo di entrata del bilancio dello Stato, di nuova istituzione, per essere riassegnati al Fondo contro l’incidentalità notturna di cui all’articolo 6-bis del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 ottobre 2007, n. 160, con provvedimento del Ministero dell’economia e delle finanze adottato sulla base delle rilevazioni trimestrali del Ministero dell’interno. Tali rilevazioni sono effettuate con le modalità fissate con decreto del Ministero dell’interno, di concerto con i Ministeri dell’economia e delle finanze, della giustizia e delle infrastrutture e dei trasporti. Con lo stesso decreto sono stabilite le modalità di trasferimento della percentuale di ammenda di cui agli articoli 186, comma 2-octies, e 187, comma 1-quater, destinata al Fondo». (1-bis)

3. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze «, dell’interno» e dell’istruzione, dell’università e della ricerca, determina annualmente le quote dei proventi da destinarsi alle suindicate finalità. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad adottare, con propri decreti, le necessarie variazioni di bilancio, nel rispetto delle quote come annualmente determinate (2).

«3-bis. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell’interno e il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca trasmettono annualmente al Parlamento, entro il 31 marzo, una relazione sull’utilizzo delle quote dei proventi di cui al comma 2 effettuato nell’anno precedente» (2-bis)

«4. Una quota pari al 50 per cento dei proventi spettanti agli enti di cui al secondo periodo del comma 1 è destinata:

a) in misura non inferiore a un quarto della quota, a interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente;

b) in misura non inferiore a un quarto della quota, al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, anche attraverso l’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia provinciale e di polizia municipale di cui alle lettere d-bis) ed e) del comma 1 dell’articolo 12;

c) ad altre finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale, relative alla manutenzione delle strade di proprietà dell’ente, all’installazione, all’ammodernamento, al potenziamento, alla messa a norma e alla manutenzione delle barriere e alla sistemazione del manto stradale delle medesime strade, alla redazione dei piani di cui all’articolo 36, a interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli, quali bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti, allo svolgimento, da parte degli organi di polizia locale, nelle scuole di ogni ordine e grado, di corsi didattici finalizzati all’educazione stradale, a misure di assistenza e di previdenza per il personale di cui alle lettere d-bis) ed e) del comma 1 dell’articolo 12, alle misure di cui al comma 5-bis del presente articolo e a interventi a favore della mobilità ciclistica.(4)

5. Gli enti di cui al secondo periodo del comma 1 determinano annualmente, con delibera della giunta, le quote da destinare alle finalità di cui al comma 4. Resta facoltà dell’ente destinare in tutto o in parte la restante quota del 50 per cento dei proventi alle finalità di cui al citato comma 4.(4)

5-bis. La quota dei proventi di cui alla lettera c) del comma 4 può anche essere destinata ad assunzioni stagionali a progetto nelle forme di contratti a tempo determinato e a forme flessibili di lavoro, ovvero al finanziamento di progetti di potenziamento dei servizi di controllo finalizzati alla sicurezza urbana e alla sicurezza stradale, nonché a progetti di potenziamento dei servizi notturni e di prevenzione delle violazioni di cui agli articoli 186, 186-bis e 187 e all’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia provinciale e di polizia municipale di cui alle lettere d-bis) ed e) del comma 1 dell’articolo 12, destinati al potenziamento dei servizi di controllo finalizzati alla sicurezza urbana e alla sicurezza stradale».(4

Essendo le strisce blu ad Aversa non proprio “legali”, li ricorso alla giustizia per far valere i propri diritti è in continuo aumento, fatto che ha spinto l’assessore al contenzioso a chiedere aiuto all’esterno, stanziando una cifra di 17.000 euro per gestire circa 230 cause.

Una cifra da sfruttamento del lavoro, considerato che i 73 euro a causa sono comprensivi di tasse e iva, quindi al netto non restano che miseri 30 euro circa, insomma chi dovesse accettare l’incarico sarebbe il “cinese degli avvotati”, mentre l’amministrazione spenderebbe comunque una cifra maggiore della multa da incassare.

A questo punto visto che i conti non tornano ,il Comitato Strisce Blu invierà una segnalazione alla Corte dei Conti per sospetto danno erariale, chiedendo di approfondire non solo i costi di gestione ma anche dove sono finiti i soldi delle multe e dei parcheggi negli ultimi 10 anni.

Giuseppe Oliva

dic 28

Aversa: strisce blu il Comune sotto lo “schiaffo” della SMART PROJECT.

Aversa 28/12/2011

Le querelle sulla gestione della sosta a pagamento nel comune di Aversa continuano a tenere banco.

Il CSB si chiede: com’è possibile che nonostante le decine di inadempienze contrattuale puntualmente denunciate dal Comitato Strisce Blu, e dopo che anche il TAR ha dato ragione al Comune, la società per prendere tempo tenta di ricorrere al Consiglio di Stato.

Una situazione al limiti del ridicolo, ma che l’amministrazione comunale subisce in maniera passiva e quasi volontaria.

Il CSB ha denunciato l’amministrazione comunale alla Corte dei Conti per non aver mai fatto pagare la TARSU alle società di parcheggio e nello specifico il mancato incasso dei 98 mila euro annui che la SMART PROJECT avrebbe dovuto versare nelle casse comunali, oltre al mancato incasso della TOSAP che va applicata all’intero spazio occupato dalle strisce blu.

Da solo queste due inadempienze sarebbero bastare per annullare il contratto già dopo il primo anno, inoltre ci sono anche le decine di inapempienze contrattuali sulle quali l’amministrazione comunale ha chiuso più di un occhio.

Insomma l’amministrazione di Aversa sembra essere sotto lo “schiaffo” della società che sta gestendo di fatto un appalto risolto per mancata certificazione antimafia.

Sono in molti a chiedersi il perchè l’amministrazione non estromette la SMART PROJECT dall’appalto passando provvisoriamente la gestione alle altre due aziende facenti parti dalla A.T.I., URBANIA e ICARO, una simile decisione avrebbe trasmesso ai cittadini quella trasparenza che è d’obbligo in queste situazioni, mentre con la proroga data alla società la nebbia che circonda questo appalto è aumentata.

I legali del CSB stanno valutando ulteriori azioni legali da intraprendere nei confronti dei responsabili di questa condotta poco rispettosa delle leggi e molto disattenta nella gestione economica.

Giuseppe Oliva

nov 11

Percentuali sulle multe? Gara Nulla !!!

set 30

Aversa: lo multano per sosta senza grattino ma l’auto era in divieto di sosta, il comandante Guarino: “è giusto così”.

Aversa 30/09/2011

Ad Aversa si continua a calpestare non solo i diritti dei cittadini ma anche il Codice della Strada, il tutto avviene sotto gli occhi di chi dovrebbe far rispettare la legge.

L’episodio del quale parliamo non è un caso isolato, anzi sempre più spesso gli ausiliari appiccicano le loro richieste estorsive anche sulle auto che non sono nelle zone di loro competenza, ma il comandante Guarino non dice nulla, anzi li appoggia nell’opera illegale di raccolta soldi.

L’auto in fotografia, forse a causa di un tamponamento era parcheggiata in sosta vietata in via E. corcione, ma il solerte ed incapace ausiliare del traffico gli ha appiccicato sul parabrezza ben 2 richieste estorsive per sosta senza grattino.

In una città normale il comandante della polizia municipale venuto a conoscenza dell’episodio, avrebbe dovuto fare le giuste verifiche e richiamare gli ausiliari al rispetto della legge, purtroppo siamo ad Aversa, dove la legge non esiste, dove il Codice della Strada è utilizzato come fermaporta, dove si mandano verbali agli automobilisti basandosi su una lista di numeri di targa manipolata da personale di una ditta privata, dove le richieste di accesso agli atti per ricevere le copie dei verbali vengono buttate nel cestino costringendo i cittadini a denunciare i responsabili per omissione d’atti d’ufficio.

Insomma la legge ad Aversa non esiste, il Comitato Strisce Blu ha cercato di dialogare con l’amministrazione in tutti i modi inviando decine di richieste, tutte puntualmente cestinate, anche i pareri sulla corretta applicazione della sosta a pagamento ricevuti dal M.I.T. recanti la firma del Direttore generale Ing. Sergio Dondolini e puntualmente girati al comandante Guarino sono anch’essi finiti nel cestino.

Tutti gli episodi illegali sono stati prontamente denunciati alla Procura della Repubblica di S.M. Capua Vetere, che evidentemente cerca di nascondere l’avanzamento dei procedimenti per non toccare gli interessi di persone molto influenti.

Giuseppe Oliva

ago 21

Aversa: dal primo gennaio 2012 EQUITALIA non gestirà più la riscossione delle multe, finalmente i cittadini potranno difendersi senza paura.

Aversa 21/08/2011

Finalmente dal primo gennaio 2012 EQUITALIA cesserà di essere complice delle amministrazioni comunali nel riscuotere le multe.

Sicuramente questo provvedimento tanto atteso dai cittadini farà rivedere ai comuni i loro piani in termini di quantità di verbali emessi, visto che negli ultimi anni le amministrazioni comunali hanno utilizzato EQUITALIA come arma per incassare le tante multe fatte con molta allegria solo per battere cassa.

Basta osservare l’andamento del numero delle sanzioni per capire quanto sia grande il fenomeno, infatti nel 2009 i verbali emessi ad Aversa già erano aumentati del 250% rispetto agli anni precedenti raggiundendo quota 12.500, con il 90% dei verbali emessi dai 12 ausiliari del traffico, purtroppo il 2011 è destinato a battere tutti i record in termini di multe emesse, infatti dagli ultimi dati risulta che il comando di polizia municipale sta viaggiando con una media di oltre 3.000 verbali al mese e sicuramente a fine anno si sfiorerà quota 40.000.

Per anni grazie agli enormi poteri concessi ad EQUITALIA i comuni ne hanno approfittato, trovando nel sistema multa un sistema facile e rapido per far quadrare i bilanci comunali, il tutto senza però rispettare l’art. 208 del C.d.S. che prevede come ripartire gli introiti delle sanzioni.

Riportiamo parte dell’emendamento:

“Dal 1 ° gennaio 2012 i Comuni dovranno provvedere in proprio a recuperare le entrate, dalle multe all’Ici, dalle tasche dei loro cittadini. Fra poco meno di sei mesi, infatti, «Equitalia Spa, nonché le società per azioni dalla stessa partecipate…, cessano di effettuare le attività di accertamento, liquidazione e riscossione, spontanea e coattiva, delle entrate, tributarie o patrimoniali, dei comuni e delle loro società partecipate».
È quanto dispone l’emendamento depositato ieri dai due relatori al decreto sviluppo, Maurizio Fugatti (Lega) e Giuseppe Marinello (Pdl) e che va anche oltre la possibilità iniziale avanzata dal direttore dell’agenzia delle Entrate, Attilio Befera, di valutare caso per caso la partecipazione di Equitalia alle gare di affidamento della riscossione dei Comuni. D’altronde ha spiegato Fugatti, «negli ultimi mesi Equitalia ha pagato troppe volte per inefficienze non sue».”

Il Comitati Strisce Blu continuerà la sua opera di denuncia delle irregolarità commesse dai comuni, che al limite della truffa e arrivando a falsificare anche dei documenti dipingono di blu le notre città.

Giuseppe Oliva

ago 09

Aversa: nonostante l’interdittiva antimafia il Sindaco Ciaramella da una proroga a tempo indeterminato alla società di gestione.

Aversa 09/08/2011

Il Sindaco Ciaramella nel 2008 ha firmato il Protocollo di legalità, lo scopo del protocollo era di tenere lontano dagli appalti pubblici eventuali infiltrazioni camorristiche, un fine sicuramente meritevole che purtroppo è stato completamente disatteso.

Infatti quando si è trattato di dare seguito a quella promessa dopo l’interdittiva antimafia a carico della società che gestisce la sosta a pagamento, il Sindaco si è superato autorizando la stessa a lavorare fino a quando non ci sarà un nuovo soggetto.

Le motivazioni che hano portato a questa decisione sono elencate nella delibera n.331 del 28/07/2011 e più che motivazioni sembra scuse per permettere a chi è stato destinatario dell’interdittiva antimafia di continuare a mungere i cittadini.

Tra le “scuse” alle quali si è appellata l’amministrazione, ci sarebbe  la possibilità che si formi un mega ingorgo a causa della sosta selvaggia, una motivazione che appare quanto mai fantasiosa e priva di fondamento, piuttosto nella delibera non si parla per nulla del destino degli ausiliari del traffico, giusto il contrario di quanto invece affermato dal Sindaco a mezzo stampa.

Quello che sta succedendo ad Aversa non ha nessun fondamento legale, il tutto avviene grazie alla distrazione sia della Procura di S.M. Capua Vetere che della Prefettura di Caserta, dove da anni giacciono sulle scrivanie le denunce del Comitato Strisce Blu.

Ma forse il vero motivo che ha spinto l’amministrazione guidata dal Sindaco Ciaramella a firmare una delibera illegale e viziata da eccesso di potere è da ricercare negli introiti della sosta a pagamento, che se elimitati dal bilancio di previsione che è ancora da approvare, avrebbe fatto cadere l’amministrazione.

 

In effetti passando in autogestione il Comune di Aversa avrebbe dovuto eliminare dal bilancio almeno € 2.325.000 che derivano dalla gestione annuale della sosta a pagamento, divisi in € 285.00o per il fitto delle aree in concessione, poi ci sono le provvigioni sugli incassi che ammontanto a circa € 360.000 l’anno, ma la cifra più grande forse riguarda l’introito dei verbali, che vista la media di 3/4 mila verbali al mese che stanno elevando, ammonterebbe a €  1.680.000.

Il Comitato Strisce Blu continuerà fino alla fine a denunciare quello che di illegale accade ad Aversa, sperando che la giustizia faccia il suo corso in maniera più rapida di come è avvenuto fino ad ora.

 

Giuseppe Oliva

 

 

 

giu 30

Bisceglie Strisce Blu : Caos parcheggi un rebus da chiarire

E’ uso e costume, ormai delle amministrazioni comunali, far rispondere sulle questioni scottanti e sulle documentazioni richieste agli stessi comuni, le aziende o le cooperative tirate in ballo…..

Ricordiamo a Cristian Povia, presidente della cooperativa “il coraggio di vivere” che non dovrebbe precisare lui, se deve o non deve pagare la TARSU sui parcheggi, ma il comune di Bisceglie. Unica cosa che potrebbe fare il presidente sarebbe appellarsi perchè la tassa, erroneamente dimenticata, doveva essere specificata e pretesa sul contratto stipulato con la cooperativa.

Attendiamo quindi risposte concrete ricordando che in caso di silenzio provvederemo a denunciare il mancato accesso agli atti e come detto e confermato dal direttore della cooperativa, il mancato pagamento della Tarsu alla corte dei conti.

giu 30

Lecce Strisce Blu : Tutto regolare…

Ma la battuta a noi ci sa tanto di Cetto la Qualunque

Ad oggi nessuna risposta ufficiale è pervenuta al Comitato Strisce Blu in merito alle richieste di accesso agli atti presentate al Comune di Lecce, anzi l’assessore al traffico di lecce in un’intervista di qualche mese fa, affermava che di tali richieste non ne sapeva nulla….per quanto riguarda la TARSU la corte di cassazione è chiarissima e questa volta non ci sono interpretazioni personali che potranno metterla in discussione.
giu 30

Casarano : Strisce Blu e TARSU

E stavolta mica l’abbiamo chiesto ad un politico, ma ad un commissario prefettizio…..
Darà una risposta chiara e precisa in breve tempo?
Lascerà anche lui la patata bollente alla prossima amministrazione?

giu 07

Aversa: strisce blu illegali, il C.S.B. denuncia ma la Procura di S.Maria C.V. si distrae e non procede..

Averrsa 06/06/2011

La vicenda strisce blu illegali ad Aversa sta assumendo le sembianze di una telenovela, una di quelle con 3.000 puntate, qualcosa che ti sfianca senza mai farti capire come andrà a finire, anche gli attori sembra non muoiano mai, questo nonostante siano sotto il fuoco incrociato di denunce per reati che arrivano fino all’arresto, e tutta la responsabilità di questo questa situazione di stallo è riconducibile quasi per intero alla Procura di S.Maria C.V., oltre che alla classe politica che sta amministrando la città di Aversa da 8 anni.

In effetti, il Comitato Strisce Blu ha prodotto ben 4 denunce in 2 anni, divise tra Procura della Corte dei Conti della Campania e Procura di S.Maria C.V., ma da come stanno procedendo le indagini sembra che il magistrato che segue il caso o perde tempo nella speranza che il Comitato molli la presa, o è in vacanza da 2 anni.

Ovviamente non sempre le Procure di distraggono di fronte alle denunce dei comitati civici, infatti a Cassino le denunce prodotte dal comitato civico le CONTRADE ha dato i suoi frutti, con l’emissione di 7 avvisi di garanzia, divisi tra società di gestione e comandante della polizia municipale, bisogna anche sottolineare che i reati denunciati a Cassino sono la fotocopia di quelli denunciati ad Aversa, ed anche la società di gestione è la medesima.

E’ vero che forse la Procura di S.Maria C.V. ha un carico di lavoro maggiore, ma non è ammissibile che gli stessi reati commessi dalla medesima società, vengano trattati in maniera diversa tra due città.

Facciamo una breve cronostoria delle denunce prodotte dal C.S.B.:
La prima denuncia è protocollata a mano il 13/04/2010 presso il Tribunale di S. Maria C.V., in essa in Comitato ha denuciato diversi probabili reati, tra cui un probabile abuso d’ufficio, un falso in atto pubblico oltre che l’indebbito arricchimento, per un grandissimo numero di verbali elevati in zone non comprese nella sosta a pagamento.
La seconda denuncia inviata il 22/10/2010 a mezzo raccomandanta all’autorità di vigilanza sugli appalti pubblici, riguarda un gran numero di omissioni inerenti il contratto di appalto siglato tra l’amministrazione e la A.T.I..
La terza denuncia protocollata a mano presso la stazione carabinieri di Aversa il 24/11/2010, riguarda un possibile abuso d’ufficio per aver elevato molte migliaia di verbali in zone non comprese nell’ordinanza sindacale n° 215 del 31/07/2001 indicata sui verbali, che per chi non lo sapesse l’O.S. n° 215 comprendeva solo 400 stalli a pagamento e questo errore si è protratto fino a novembre 2010, ovviamente esiste anche un sicuro indebbito arricchimento per tutte le multe introitate senza averne titolo.
La quarta è per una probabile omissione d’atti d’ufficio, per la mancata compilazione dei verbali con firma autografa degli ausiliari del traffico, infatti ad Aversa si usa sanzionare con dei palmari in uso alla società privata, palmari che non hanno nessuna omologazione ministeriale, inoltre questo sistema sanzionatorio non è previsto da nessuna normativa, la denuncia è stata protocollata con urgenza il 18/05/2011 presso la locale compagnia dei carabinieri.
Infine sull’amministrazione pende anche una denuncia alla Corte dei Conti della Campania per procurato danno erariale, derivante dalla spedizione volontaria in ritardo di migliai di verbali, tutti consegnati alla posta oltre il 90° giorno utile per la notifica, i danni derivanti da questo comportamento stanno già ricadendo sulle spalle dei cittadini, in quanto le cause che il comandante Guarino sta perdendo dal Giudice di Pace sono state portate in consiglio comunale il 27/05/2010 come debiti fuori bilancio e ovviamente sono stati approvati, insomma per la serie cornuti e mazziati.

Il Comitato Strisce Blu denuncia l’assenza dello stato nella tutela dei diritti dei cittadini, assenza che permette a questa amministrazione di continuare l’opera estorsiva nei confronti dei cittadini.

Cittadini indifesi, nonostante i diritti sanciti dalla Cassazione e dal C.d.S., purtroppo la sete di denaro dell’amministrazione Ciaramella e l’orgoglio di non voler ammetere gli errori, sta trascinando il commercio e la vivibilità nella nostra città ai minimi storici.

Giuseppe Oliva

giu 22

Aversa, l’amministrazione ha realizzato i parcheggi a pagamento su suolo demaniale.

Aversa 22/05/2010

le troppe strisce blu ad aversa

Giuseppe Oliva

L’attuale insieme di norme che in Italia regolamentano la sosta a pagamento è molto frammentato, questo crea nei nostri amministratori e dirigenti di settore molta confusione, che abbinato alla sete di soldi che le attuali amministrazioni hanno, induce le stese a verniciare di blu le città in violazione di molte norme anche costituzionali.

Riportiamo per intero un recente articolo Di Orazio Fergnani che con parole semplici fa capire quante norme vengono violate istituendo il parcheggio a pagamento sulla carreggiata.

——————————————————————————————————————————— Multe false ma veri abusi di atti d’ufficio inerenti il parcheggio su strisce blu
Di Orazio Fergnani

Premesso :

Legge Tognoli 122/89
Art. 9
1. I proprietari di immobili possono realizzare nel sottosuolo degli stessi ovvero nei locali siti al piano terreno dei fabbricati parcheggi da destinare a pertinenza delle singole unità immobiliari, anche in deroga agli strumenti urbanistici ed ai regolamenti edilizi vigenti. Tali parcheggi possono essere realizzati, ad uso esclusivo dei residenti, anche nel sottosuolo di aree pertinenziali esterne al fabbricato, purché‚ non in contrasto con i piani urbani del traffico, tenuto conto dell’uso della superficie sovrastante e compatibilmente con la tutela dei corpi idrici. Restano in ogni caso fermi i vincoli previsti dalla legislazione in materia paesaggistica ed ambientale ed i poteri attribuiti dalla medesima legislazione alle regioni e ai Ministeri dell’ambiente e per i beni culturali ed ambientali da esercitare motivatamente nel termine di 90 giorni. I parcheggi stessi ove i piani del traffico non siano stati redatti, potranno comunque essere realizzati nel rispetto delle indicazioni di cui al periodo precedente.
4. I comuni, previa determinazione dei criteri di cessione del diritto di superficie e su richiesta dei privati interessati o di imprese di costruzione o di società anche cooperative, possono prevedere, nell’ambito del programma urbano dei parcheggi, la realizzazione di parcheggi da destinare a pertinenza di immobili privati su aree comunali o nel sottosuolo delle stesse. Tale disposizione si applica anche agli interventi in fase di avvio o già avviati.

La costituzione del diritto di superficie è subordinata alla stipula di una convenzione nella quale siano previsti:

a) la durata della concessione del diritto di superficie per un periodo non superiore a novanta anni;
b) il dimensionamento dell’opera ed il piano economico-finanziario previsti per la sua realizzazione;
c) i tempi previsti per la progettazione esecutiva, la messa a disposizione delle aree necessarie e la esecuzione dei lavori;
d) i tempi e le modalità per la verifica dello stato di attuazione nonché le sanzioni previste per gli eventuali indadempimenti.

5. I parcheggi realizzati ai sensi del presente articolo non possono essere ceduti separatamente dall’unità immobiliare alla quale sono legati da vincolo pertinenziale. I relativi atti di cessione sono nulli.

Decreto lgs. 285/92 (Codice della Strada)

Art. 3. Definizioni stradali e di traffico
Ai fini delle presenti norme le denominazioni stradali e di traffico hanno i seguenti significati:

7) Carreggiata: parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli; essa e’ composto da una o piu’ corsie di marcia ed, in genere, e’ pavimentata e delimitata da strisce di margine.

34) Parcheggio: area o infrastruttura posta fuori della carreggiata, destinata alla sosta regolamentata o non dei veicoli.

Art. 7: Regolamentazione della circolazione nei centri abitati
f) stabilire, previa deliberazione della giunta, aree destinate al parcheggio sulle quali la sosta dei veicoli è subordinata al pagamento di una somma da riscuotere mediante dispositivi di controllo di durata della sosta, anche senza custodia del veicolo, fissando le relative condizioni e tariffe in conformità alle direttive del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, [di concerto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le aree urbane]; (*)
6. Le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in
modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico.

8. Qualora il comune assuma l’esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l’installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta di cui al comma 1, lettera f), su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta. Tale obbligo non sussiste per le zone definite a norma dell’art. 3 “area pedonale” e “zona a traffico limitato”, nonché per quelle definite “A” dall’art. 2 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 16 aprile 1968, e in altre zone di particolare rilevanza urbanistica, opportunamente individuate e delimitate dalla giunta nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di traffico.

Art. 12. Espletamento dei servizi di polizia stradale.

Art. 17. Fasce di rispetto nelle curve fuori dei centri abitati

Art. 157. Arresto, fermata e sosta dei veicoli
6) Nei luoghi ove la sosta e’ permessa per un tempo limitato e’ fatto obbligo ai conducenti di
segnalare, in modo chiaramente visibile, l’orario in cui la sosta ha avuto inizio. Ove esiste il dispositivo di controllo della durata della sosta e’ fatto obbligo di porlo in funzione.

Legge 127 del 15 maggio 1997 commi 132 e 133.

Trattazione

Sarà sicuramente successo a molti, se non a tutti di ricevere un verbale di contestazione ad una violazione del codice della strada, in particolare la cosiddetta multa per divieto di sosta.

Nel corso degli ultimi anni moltissimi Comuni, la maggioranza probabilmente, a seguito di delibere del tutto improprie, si sono dotati di strumenti per la realizzazione di perimetrazioni di spazi delimitati da strisce blu su sede stradale o comunque su aree pubbliche.

La stragrande maggioranza di queste operazioni sono illegittime ed in violazione di legge.

Ma come è potuto succedere un fatto tanto macroscopico e diffuso senza che nessuno degli amministratori e degli amministrati abbia osato minimamente obiettare ed opporsi ad una simile orchestrata e strutturale strategia in danno dei cittadini?

In triplo danno nella tripla veste di cittadini contribuenti, di cittadini amministrati ed utilizzatori dei beni pubblici e di sanzionati in quanto utilizzatori di autoveicoli circolanti sulla pubblica rete viaria.

Se qualcuno vuole può, prima di entrare nel vivo, andare a leggersi cosa scrivevo il 14 settembre dello scorso anno nel mio primo articolo che ho scritto su “Gli Scomunicati” a proposito di suolo pubblico nell’articolo “Esiste ancora il demanio pubblico?”.

Quell’analisi era introduttiva e propedeutica alla presente trattazione e serviva ad inquadrare il problema nel suo contesto generale.

Ora i tempi sono maturi, perché sono state emesse una serie di sentenze di cassazione e quindi si può affermare senza tema di smentita che quanto da affermato allora ed ora risponde al vero.
(Vedi Cass.civ. 16.11.2006-09.01.2007, n.116; Giudice di Pace di Roma, 18.03.2004 n.14338; Giudice di Pace di Roma, sez. II, 11.06.2003 n.27015).

In pratica cosa hanno fatto i Comuni di tanto abominevole?

Si sono appropriati di Diritti che non gli competevano, si sono arrogati di competenze che non gli competevano, si sono rivestiti di ruoli che non gli spettavano.

Intanto bisogna ricordare che la rete stradale (tutta) è del Demanio dello Stato (il sedime), che la gestione delle strade è di competenze dell’ Ente che le gestisce (Comune, Provincia, Stato, etc.) e manutiene, che il controllo di queste strade spetta in genere a chi le gestisce, che per far questo si avvale di corpi di polizia.
Da alcuni anni i Comuni inoltre per controllare le strade comunali molto spesso si avvale dei cosiddetti “Ausiliari del traffico”
QUINDI

A) PRIMO PACCHETTO DI VIOLAZIONI DI LEGGE ED USURPAZIONE DI DIRITTO – I Comuni da alcuni anni hanno utilizzato delle aree demaniali destinandole a parcheggio a pagamento, e questo già non si può fare, in quanto essendo aree demaniali sono soggette (in questo caso)a leggi dello Stato, E NON COMUNALI, e non possono essere destinate ad aree di parcheggio a pagamento, ma semplicemente area libera di parcheggi con sosta a tempo limitato come dice anche il Codice della Strada all’art.157 comma 6.

B) SECONDO ORDINE DI VIOLAZIONI DI LEGGE ED USURPAZIONE DI DIRITTO – I Comuni hanno delimitato con le strisce blu aree che poi hanno destinato al parcheggio di autovetture su suolo pubblico, in particolare superfici appartenenti alle carreggiate delle strade fino ad allora destinate al transito veicolare. E questo neppure si può fare, i Comuni non possono sottrarre superficie al suolo demaniale in generale, non possono sottrarlo alla sede stradale, in particolare alla carreggiata, e non possono soprattutto destinare dette aree ad uso commerciale facendone un guadagno improprio sottraendolo al legittimo proprietario che è il Demanio dello Stato.

C) TERZO AMBITO DI VIOLAZIONI DI LEGGE ED USURPAZIONE DI DIRITTO – I Comuni hanno accomunato in un unico insieme sia le aree destinate a parcheggio a pagamento (cosa legittima, prevista dalle leggi), che come detto devono essere ubicate fuori dalla carreggiata, con invece aree sottratte al Demanio stradale “delle carreggiate”, destinandole sempre a parcheggi, e soprattutto inosservando il dettato, obbligatorio e contestuale di “riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta”

D) QUARTO LIVELLO DI VIOLAZIONI DI LEGGE – I Comuni hanno violato anche articoli concernenti la libera circolazione e la sicurezza stradale.

E) QUINTO GRADO DI VIOLAZIONI DI LEGGE ED USURPAZIONE DI DIRITTO – I Comuni hanno incaricato dei privati cittadini, dipendenti di private società concessionarie delle aree destinate a parcheggi attribuendo loro (ai cosiddetti “Ausiliari del traffico”) di elevare contravvenzioni in evidente carenza di potere dell’organo accertatore, questo in violazione di legge, usurpazione di diritto, abuso di atti d’ufficio.

Infatti come dice la legge 127 del 15 maggio 1997 ai commi 132 e 133 : .

TUTTO QUESTO IN PALESE DISPREZZO DELLE LEGGI, DELLO STATO DEI CITTADINI.

Quindi il giusto, corretto, leale, legittimo comportamento dei Comuni doveva e deve essere il seguente :

A) Non utilizzare in nessun caso e per nessun motivo le sedi delle carreggiate stradali;

B) Non utilizzare mai aree di proprietà del Demani dello Stato;

C) Non attivare mai parcheggi a pagamento (su aree non Demaniali e non sedi stradali) se non contemporaneamente e contestualmente all’attivazione di aree a parcheggio gratuito nelle immediate vicinanze di quelle a pagamento;

D) Non farsi pagare per l’utilizzo a parcheggio di aree demaniali e trarne arricchimento a danno (truffa ai danni dello Stato) del legittimo proprietario (il Demanio);

E) Non far elevare verbali di accertamento da “Ausiliari del Traffico” autorizzati a poterlo fare solo su suolo in concessione, ma comunque non sul Demanio dello Stato, né meno che mai sulla sede stradale, infatti la Legge 127 del 15 maggio 1997 afferma : I Comuni possono conferire conferire funzioni di prevenzione ed accertamento delle violazioni in materia di sosta limitatamente alle aree oggetto di concessione.
Ma come prevede il Codice della Strada Art.3 comma 34, si dice parcheggio : area o infrastruttura posta fuori della carreggiata, destinata alla sosta regolamentata o non dei veicoli.
E queste e solo queste, possono essere assegnate in concessione.

E perciò non essendo legittimi e legali i comportamenti sopra evidenziati da parte dei Comuni ne deriva che la quasi totalità dei verbali di contravvenzione elevati a proposito di parcheggio a pagamento in aree delimitate da strisce blu è illegittima, annullabile, e soprattutto i Comuni sono querelabili penalmente e citabili in giudizio civile per risarcimento di danni.

In pratica, ed esclusivamente i Comuni, ed i loro concessionari, possono legittimamente richiedere un pagamento per una sosta in area di parcheggio quando :

1) l’area delimitata dalle strisce blu non è sottratta alla carreggiata stradale originaria (quella delimitata dai marciapiedi cittadini per intenderci);

2) l’area non è sedime del Demanio dello Stato;

3) nei pressi dell’area di parcheggio a pagamento esiste ed è disponibile un’area di parcheggio libera;

4) l’area di parcheggio in effetti è un area privata e come tale non vi vige il Codice della Strada Art.157, comma 6;

5) nel qual caso “l’Ausiliare del traffico” può elevare contravvenzione per parcheggio abusivo (in quanto effettivamente un automobilista avrebbe usufruito di un servizio che non gli spettava gratuitamente in quanto cittadino, e che invece aveva il dovere di pagare come privato consumatore di un servizio);

6) Infatti “l’Ausiliare dal traffico” nello specifico caso ha titolo, autorità e potere per elevare verbali nell’area di parcheggio data in concessione dal Comune.

Cosa aggiungere ad una ad una così lapalissiana manifestazione di incompetenza, incapacità, ignavia, volontà persecutoria e rapinatrice delle nostre amministrazioni locali, dei politici e dei funzionari, tutti tesi all’unica finalità che davvero conta per questi infami….

Un’altra manifestazione, neanche delle più importanti ed appariscenti, ma emblematica anch’essa, che palesa la vera natura dei nostri governanti la sottrazione a qualsiasi costo della borsa.
———————————————————————————————————————————

Il comitato strisce blu italia ha il compito di informare i cittadini dei loro diritti, dove necessario dare anche il supporto per affrontare eventuali ricorsi contro le amministrazioni assetate dei nostri soldi, ma per farlo ha bisono del sostegno di tutti, per chi vuole sostenere questa battaglia può farlo compilando l’allegato bollettino.

bollettino-comitato-strisce-blu.JPG