dic 03

Aversa: allarme sicurezza stradale in via Atellana.

Aversa 02/12/2012

La buona manutenzione di strade e segnaletica fa diminuire gli incidenti in maniera considerevole, per questo il Sig. Mauro che abita ad Aversa in via Atellana ha pensato di segnalare all’amministrazione comunale i continui incidenti che avvengono proprio sotto casa, chiedendo giustamente un intervento.

Il Sig. Mauro abita nella curva a 90 gradi di via Atellana, un punto molto pericoloso a causa sia dell’asfalto liscio che rende pericolosa qualsiasi manovra anche a velocità bassissime, sia della pozzanghera d’acqua che si forma all’interno della curva e che provoca un acquaplaning che manda in testacoda le auto.

Le foto che il Sig. Mauro ci ha mandato riguardano alcuni dei tanti incidenti avvenuti in questo punto, la prima riguarda un incidente avvenuto in rettilineo e mostra due auto che si sono urtate dopo che una di esse aveva semplicemente toccato il freno per rallentare priva della curva, ma purtroppo l’auto è partita per la tangente.

La seconda mostra la curva pericolosa dove nel cerchio è segnalata u’auto finita sul marciapiede dopo aver perso il controllo causa dell’asfalto reso ancor più scivoloso da poche gocce d’acqua.

Chi ha mai fatto anche per una sola volta questa strada sa benissimo che il tratto è molto pericoloso e una delle cause principali riguarda proprio l’asfalto liscio, ma l’amministrazione comunale nel 2011 dopo aver effettuato un sopralluogo da questa disposta:
“Egregio Sig. Grosso Mauro, ho ricevuto dalla segreteria del Sindaco la Vostra segnalazione sulle problematiche di via Atellana e la richiesta di apposizione, su detta strada, di dossi anti velocità.
Da un sopralluogo effettuato giorno 11/03/2011 unitamente al Tenente Mezzacapo per verificare la situazione della segnaletica e del manto di asfalto della strada di cui trattasi è emerso che in 600/700 metri sono presenti:
a. 3 limiti di velocità (40 km orari) nella direzione Aversa-Cesa ed altrettanti nella direzione opposta;
b. 4 divieti di sorpasso;
c. pannelli di delineatori di curva lungo il ciglio;
d. segnale di pericolo e di presegnalazione di curva pericolosa ovviamente nelle due diretrici di marcia;
e. segnaletica orizzontale, doppia linea di mezzeria e le due linee di margine, ben visibili.
Per tanto credo di poter affermare che la segnaletica su via Atellana sia più che sufficiente a garantire la sicurezza stradale.
L’unica presidio per la sicurezza che si può aggiungere sono i markes stradali, anche detti occhi di gatto, che stanno dando una buona resa su tutte le strade dove li abbiamo installati. Per questo scriverò al Sig. Comandante per dargli l’indirizzo di procedere in tal senso, appena le fonti di Bilancio lo permetteranno.
L’asfalto è in condizioni accettabili, anche se ci sono alcune buche nel manto di asfalto che ripristineremo immediatamente e la pubblica illuminazione è in perfetto funzionamento.
La pericolosità della strada quindi non può essere imputata ne alla mancanza di segnaletica ne all’usura eccessiva del manto stradale ma evidente all’imprudenza e all’eccessiva velocità con la quale molti automobilisti la percorrono.
Per quel che riguarda l’istallazione dei dossi anti velocità il Regolamento di Attuazione del Codice della Strada (DPR 495/1992, come modificato dal DPR 610/96) all’Art. 179. (Art. 42 Cod. Str.) prescrive per i rallentatori di velocità:
“I dossi artificiali possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residences, ecc.; possono essere installati in serie e devono essere presegnalati. Ne è vietato l’impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento” quindi su via Atellana non si possono istallare.
Dichiarandomi sua disposizione per qualunque ulteriore chiarimento Le porgo distinti saluti.”

La risposta lascia un pò perplessi visto che è innegabile che l’asfalto sia consumato, inoltre il limite di velocità dovrebbe essere di 30kh come prevede la delibera 157 del 2009, delibera che rende l’intero territorio comunale ZPRU.

Il Comitato Strisce Blu farà fare una perizia ad un tecnico specializzato sottoponendo di nuovo il problema alla nuova amministrazione sperando in una risposta meno evasiva e piè risolutiva.

Giuseppe Oliva

ott 02

Incassi delle multe divisi con i privati. La denuncia del Comitato Strisce Blu.

Ugento 01/10/2012

 

“Gli incassi delle multe, nel Comune di Ugento, vengono utilizzati in maniera illegittima”. A dirlo è il responsabile del Comitato Strisce Blu della Puglia Roberto Spennato, il quale, con una denuncia al Comando dei carabinieri di Ugento e al Ministero dei Trasporti, spiega i motivi della sua iniziativa. “Da 10 anni – ha spiegato Spennato -, il Comune di Ugento, attraverso gli ausiliari del traffico, sanziona gli automobilisti. I proventi delle sanzioni dovrebbero poi essere distribuiti tra Stato e Comune. Gli introiti derivanti dalle infrazioni nelle zone di sosta a pagamento dovrebbero poi essere reinvestite nel rifacimento delle strade. L’amministrazione di Ugento, invece, ha un accordo con la ditta privata Park Signal srl – che gestisce le aree di sosta -, la quale percepisce il 35% più IVA degli incassi”.
Il responsabile del Comitato Strisce Blu si appella all’articolo 208 del Codice della Strada, che parla del reinvestimento dei proventi delle multe.
Potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, miglioramento della sicurezza stradale, interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade. Queste le finalità dettate dalla legge. Secondo Spennato, invece, si tratterebbe di appropriazione indebita della percentuale. “La ditta percepisce già il suo compenso in percentuale sull’incasso dei parcometri. Le multe non si dovrebbero toccare: una parte va allo Stato e l’altra al Comune, che le deve debitamente reinvestire”.
“Il Comune di Ugento – si legge, infine, nella denuncia – ha deliberato e stipulato con contratto, di riconoscere per il servizio delle funzioni di accertamento delle violazioni sulla sosta, alla concessionaria attuale ditta Park Signal srl da Galatone, un importo parametrizzato al 35% + IVA , delle sanzioni correttamente emesse dai propri ausiliari della sosta, contravvenendo all’art.208 del CDS. Questa violazione all’art.208 ha permesso, sin dal 2003, data di istituzione delle strisce blu ad Ugento, la sottrazione di risorse dalle casse comunali con conseguente danno erariale nonché danno ai cittadini”.
Il Comitato Strisce Blu rimane in attesa di un intervento da parte delle autorità.

 
apr 18

Allarme sicurezza informatica, il sito del Comune di Aversa è off line da 16 aprile.

Aversa 18/04/2012

Il sito del Comune di Aversa è off line dal 16/04/2012, un fatto che lascia molto perplessi sulle contromisure messe in campo dall’amministrazione in merito alla sicurezza informatica, l’assurdo è che non c’è neanche una redirect per segnalare il momentaneo disservizio.

Questo non è il primo problema, già il 29/03/2012 la home page del Comune fu attaccata dagli Hacker, per fortuna in quella occasione fu oscurata solo la home page e il giorno dopo il sito riprese a funzionare.

Questo problema non permette di accedere all’albo pretorio per visionare gli atti pubblicati, di fatto si tratta di interruzione di pubblico servizio.

Eppure l’amministrazione dopo che critiche mosse dal Comitato Strisce Blu proprio in riferimento alla sicurezza informatica, fece un comunicato stampa per rassicurare sulla solidità dell’intera infrastruttura informatica, ma allora a cosa è dovuto un guasto così prolungato?

Questo è il comunicato stampa pubblicato dal responsabile informatico del Comune sul sito di Pupia.

Possibile che l’amministrazione non si sia accorta del problema?

Possibile che non sia stato fatto un comunicato a mezzo stampa per avvisare i cittadini?

Ma ancor più grave sarebbe se i dati sensibili fosserro stati trafugati, il Comitato Strisce Blu invita l’amministrazione a chiarire le reali cause del guasto e i tempi di ripristino.

Giuseppe Oliva

nov 11

Percentuali sulle multe? Gara Nulla !!!

set 04

Aversa: movida violenta e guida senza casco sono la norma ad Aversa.

Aversa 04/09/2011

Movida violenta e mancanza di controlli da parte delle forze dell’ordine hanno trasformato le zone della movida Aversana in vere e proprie piste sulle quali sfrecciano a folle velocità centinaia di centauri per il 90% senza usare il casco o rispettare le norme del Codice della Strada.

L’amministrazione comunale ha anche da poco sponsorizzato una manifestazione per la sicurezza stradale promossa Ciaramella Biagio responsabile locale dall’associazione AIFVS, purtroppo come troppo spesso accade questa amministrazione non ha dato seguito alle belle parole pronunciate dal palco.

Il video girato sabato 3 settembre 2011 tra il parco Coppola e il parco Argo mostra la nuda verità di una città allo sbando senza nessun controllo da parte delle forze dell’ordine, questo è ormai considerato il triangolo delle Bermude nel quale i residenti vivono al limite del sequestro di persona, costretti a tapparsi in casa a causa della troppa foga dei centauri che hanno trasformato le vie e i marciapiedi di questo quartiere residenziale in una pista sulla quale sfogare le loro repressioni.

I cittadini sono anni che sperano in un intervento serio da parte dell’amministrazione, qualche anno fa hanno anche buttato centinaia di migliaia di euro per installare delle telecamere che non hanno mai risolto il problema, inoltre pare che i fondi siano stati prelevati dal bilancio dalla voce miglioramento della viabilità, di conseguenza anche volendo queste telecamere non possono essere utilizzate in caso di risse o furti, il tutto associato alla scarsa qualità delle immagini ha fatto fallire miseramente il progetto.

Il Comitato Strisce Blu e l’associazione AIFVS sede di Aversa chiedono un serio ed immediato intervento di tutti gli organi preposti per ripristinare la vivibilità di questa zona.

Giuseppe Oliva

lug 04

Aversa: ex tempio della pallavolo di Aversa, il comune lo acquista per 1.700.000 euro ma poi lo lascia usare ad un privato.

Aversa 05/07/2011

Molti cittadini in questi giorni hanno chiesto al Comitato Strisce Blu notizie sull’ex tempio della pallavolo di Aversa, da tutti conosciuto come il “capannone, la curiosità è d’obbligo dopo aver letto gli annunci del Sindaco Ciaramella rilasciati nel luglio del 2010.

Quello che abbiamo scoperto è documentato in questo video denuncia girato oggi 4 luglio 2011.

In effetti l’amministrazione correva il serio rischio di perdere l’occasione di acquisto poichè era in ritardo per esercitare il dititto di prelazione, alla fine nel 2009 l’amministrazione guidata dal Sindaco Ciaramella riesce ad acquistare l’immobile per la modica cifra, si fa per dire di € 1.700.000, con fondi europei.

Premesso che sulla struttura vi è un vincolo di utilizzo solo ai fini sportivi, ma senza la presenza di pubblico, visto che non è possibile dotare la struttura della 4 uscite di sicurezza obbligatorie, quindi l’acquisto appare alquanto inutile, visto che al massimo se ne può ricavare una palestra rionale, che non si potrebbe mantenere visti i costi di gestione e le casse asciutte del comune.

Ma quello che appre ancora più assurdo è che dopo l’annuncio da parte del Sindaco Ciaramella a luglio del 2010, della concessione di un finanziamento di € 600.000 per la ristrutturazione dell’immobile, allo stato attuale la struttura è chiusa e appare utilizzata da una nota ditta di commercializzazione di prodotti igienico sanitari.

I cittadini sono stanchi di vedere sprecati milioni di euro di soldi pubblici per fini sempre poco chiari.

Il Comitato Strisce Blu inoltrerà una richiesta di chiarimenti al Sindaco Ciaramella, inoltre verrà infomata la Corte dei Conti onde verificare il corretto utilizzo di fondi pubblici.

Giuseppe Oliva

mag 29

Aversa: marciapiedi non conformi al D.M. n°6972 del M.I.T., chi ha approvato il progetto?

Aversa 29/05/2011

L’amministrazione comunale di Aversa ha affidato al consigliere Adolfo Giglio la realizzazione di tanti marciapiedi che dovrebbero migliorare la sicurezza pedonale, ma a seguito di molte segnalazioni di cittadini il Comitato Strisce Blu e l’AIFVS hanno avviato un’azione di controllo onde verificare la corrispondenza alle norme di queste opere.

Le segnalazioni riguardano sia le dimensioni che le altezze di questi marciapiedi, inoltre molte di queste realizzazioni non sono conformi alle norme per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a seguito dei quesiti posti ci ha inviato il manuale sulle norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade approvato il 5 novembre 2001 n° 6972, il manuale riporta le dimensioni minime che i marciapiedi devono avere.

I dati rilevati dal manuale al quale tutte le amministrazioni devono far riferimento, parlano di 1,50 metri di larghezza minina, mentre l’altezza non deve superare i 17/20 cm.

Purtroppo le dimensioni dei marciapiedi realizzati ad Aversa non rispondono a nessuna delle dimensioni previste dalla legge, anzi in molti caso risultano anche pericolosi, come ad esempio il marciapiede realizzato in via De Cirico, che risulta avere un’altezza di oltre 30 cm risultando pericoloso per le persone più anziane, proprio quelle che si dovevano tutelare con queste opere, inoltre lo stesso ha la rampa di salita per i disabili, ma è sprovvisto della rampa di discesa.

Questo purtroppo non è l’unico caso di marciapiede di nuova realizzazione non a norma, quindi viene da chiedersi, chi ha approvato il progetto di sicurezza e chi ha certificato la realizzazione a norma.?
Insomma il tecnico comunale che ha seguito i lavori o non ha la giusta preparazione o ha chiuso gli occhi di fronte ad una simile irregolarità?

Il Comitato Strisce Blu e l’AIFVS sezione di Aversa guidata da Biagio Ciaramella, faranno richiesta di accesso agli atti onde individuare e denunciare il responsabile delle mancanze rilevate.

Giuseppe Oliva

lug 30

Aversa: tentano furto al bar tabacchi Filiù in P.zza Vitt. Emanuele ma vengono messi in fuga da una pattuglia dei carabinieri.

Aversa 30/07/2010

Giuseppe Oliva

Sono le 04:30 della mattina del 30 luglio 2010, un gruppo di ladri forza una delle serrande del Bar tabacchi Filiù nella centralissima P.zza Vitt. Emanuele, una scena già vista più volte in città degli ultimi mesi, la fortuna ha voluto che in quel momento una pattuglia dei carabinieri si trovasse a passare in zona e notando la scena riesce a mettere in fuga la banda, dopo un breve inseguimento fino in p.zza Municipio la banda abbandona l’auto e si da alla fuga a piedi in diverse direzioni, purtroppo i carabinieri non sono riusciti a bloccarli, ma nell’auto rinvengono il bottino ancora caldo di un precedente furto.

La fortuna questa volta ha assistito il Sig. Filiù, infatti i danni si limitano solo alla serranda esterna, purtroppo non sono stati altrettanto fortunati altri due proprietati di bar siti a poche centinaia di metri da P.zza Vitt. Emanuele, infatti nel bar le Flambè sito all’angolo tra via Diaz e via Corcioni hanno portato via in una notte di luglio alcune attrezzature da gioco e il registratore di cassa, pochi giorni dopo è toccato al Bar Corcioni al quale hanno portato via la scorta di tabacchi.

Tutto questo sotto l’occhio spento di 2 telecamere presenti in zona, telecamere pagate dall’amministrazione e mai messe in funzione, l’assessore alla viabilità Gino Della valle interrogato sulla questione dichiarò che: “Quelle telecamere – spiega Della Valle – sono state installate in via Corcioni circa due anni fa e non sono mai entrate in funzione. Come tutte le altre posizionate nelle arterie cittadine nello stesso periodo erano a fibre ottiche. Per stare al passo con la tecnologia, poi, si è deciso di farle funzionare con il sistema wireless tant’è che nel 2008 avevo messo in bilancio la somma necessaria alla modifica. Recuperandola dall’applicazione della legge 208 che autorizza l’uso dei proventi delle multe al fine di migliorare la viabilità. Ci fu, però, l’emergenza movida nella zona di parco Argo e così decidemmo di utilizzare quei fondi per realizzare un sistema di videosorveglianza in quella zona e l’intervento in via Corcioni è stato procrastinato“.

Ovviamente oggi le telecamere finalmente sono in funzione, ma ci sono voluti ben 2 anni e 2 furti, l’assessore alla viablità Della Valle dovrebbe chiarire su come ha fatto l’amministrazione a pagare qualcosa che non è mai entrato in funzione???

Certo le telecamere sono un valito aiuto per il controllo del territorio, si tratta di molti occhi che vedono e registrano quello che succede, ma se dietro questo enorme investimento tecnologico non vi è nessuno a sorvegliere i monitor per far intervenire le pattuglie, il tutto diventa un’altro spreco di denaro pubblico.

E’ una magra consolozione avere delle registrazioni video di un atto criminale, sarebbe molto meglio poter intervenire al momento per sventare un furto o una rissa, prevenire è sempre meglio che curare.

giu 22

Aversa, l’amministrazione ha realizzato i parcheggi a pagamento su suolo demaniale.

Aversa 22/05/2010

le troppe strisce blu ad aversa

Giuseppe Oliva

L’attuale insieme di norme che in Italia regolamentano la sosta a pagamento è molto frammentato, questo crea nei nostri amministratori e dirigenti di settore molta confusione, che abbinato alla sete di soldi che le attuali amministrazioni hanno, induce le stese a verniciare di blu le città in violazione di molte norme anche costituzionali.

Riportiamo per intero un recente articolo Di Orazio Fergnani che con parole semplici fa capire quante norme vengono violate istituendo il parcheggio a pagamento sulla carreggiata.

——————————————————————————————————————————— Multe false ma veri abusi di atti d’ufficio inerenti il parcheggio su strisce blu
Di Orazio Fergnani

Premesso :

Legge Tognoli 122/89
Art. 9
1. I proprietari di immobili possono realizzare nel sottosuolo degli stessi ovvero nei locali siti al piano terreno dei fabbricati parcheggi da destinare a pertinenza delle singole unità immobiliari, anche in deroga agli strumenti urbanistici ed ai regolamenti edilizi vigenti. Tali parcheggi possono essere realizzati, ad uso esclusivo dei residenti, anche nel sottosuolo di aree pertinenziali esterne al fabbricato, purché‚ non in contrasto con i piani urbani del traffico, tenuto conto dell’uso della superficie sovrastante e compatibilmente con la tutela dei corpi idrici. Restano in ogni caso fermi i vincoli previsti dalla legislazione in materia paesaggistica ed ambientale ed i poteri attribuiti dalla medesima legislazione alle regioni e ai Ministeri dell’ambiente e per i beni culturali ed ambientali da esercitare motivatamente nel termine di 90 giorni. I parcheggi stessi ove i piani del traffico non siano stati redatti, potranno comunque essere realizzati nel rispetto delle indicazioni di cui al periodo precedente.
4. I comuni, previa determinazione dei criteri di cessione del diritto di superficie e su richiesta dei privati interessati o di imprese di costruzione o di società anche cooperative, possono prevedere, nell’ambito del programma urbano dei parcheggi, la realizzazione di parcheggi da destinare a pertinenza di immobili privati su aree comunali o nel sottosuolo delle stesse. Tale disposizione si applica anche agli interventi in fase di avvio o già avviati.

La costituzione del diritto di superficie è subordinata alla stipula di una convenzione nella quale siano previsti:

a) la durata della concessione del diritto di superficie per un periodo non superiore a novanta anni;
b) il dimensionamento dell’opera ed il piano economico-finanziario previsti per la sua realizzazione;
c) i tempi previsti per la progettazione esecutiva, la messa a disposizione delle aree necessarie e la esecuzione dei lavori;
d) i tempi e le modalità per la verifica dello stato di attuazione nonché le sanzioni previste per gli eventuali indadempimenti.

5. I parcheggi realizzati ai sensi del presente articolo non possono essere ceduti separatamente dall’unità immobiliare alla quale sono legati da vincolo pertinenziale. I relativi atti di cessione sono nulli.

Decreto lgs. 285/92 (Codice della Strada)

Art. 3. Definizioni stradali e di traffico
Ai fini delle presenti norme le denominazioni stradali e di traffico hanno i seguenti significati:

7) Carreggiata: parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli; essa e’ composto da una o piu’ corsie di marcia ed, in genere, e’ pavimentata e delimitata da strisce di margine.

34) Parcheggio: area o infrastruttura posta fuori della carreggiata, destinata alla sosta regolamentata o non dei veicoli.

Art. 7: Regolamentazione della circolazione nei centri abitati
f) stabilire, previa deliberazione della giunta, aree destinate al parcheggio sulle quali la sosta dei veicoli è subordinata al pagamento di una somma da riscuotere mediante dispositivi di controllo di durata della sosta, anche senza custodia del veicolo, fissando le relative condizioni e tariffe in conformità alle direttive del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, [di concerto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le aree urbane]; (*)
6. Le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in
modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico.

8. Qualora il comune assuma l’esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l’installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta di cui al comma 1, lettera f), su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta. Tale obbligo non sussiste per le zone definite a norma dell’art. 3 “area pedonale” e “zona a traffico limitato”, nonché per quelle definite “A” dall’art. 2 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 16 aprile 1968, e in altre zone di particolare rilevanza urbanistica, opportunamente individuate e delimitate dalla giunta nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di traffico.

Art. 12. Espletamento dei servizi di polizia stradale.

Art. 17. Fasce di rispetto nelle curve fuori dei centri abitati

Art. 157. Arresto, fermata e sosta dei veicoli
6) Nei luoghi ove la sosta e’ permessa per un tempo limitato e’ fatto obbligo ai conducenti di
segnalare, in modo chiaramente visibile, l’orario in cui la sosta ha avuto inizio. Ove esiste il dispositivo di controllo della durata della sosta e’ fatto obbligo di porlo in funzione.

Legge 127 del 15 maggio 1997 commi 132 e 133.

Trattazione

Sarà sicuramente successo a molti, se non a tutti di ricevere un verbale di contestazione ad una violazione del codice della strada, in particolare la cosiddetta multa per divieto di sosta.

Nel corso degli ultimi anni moltissimi Comuni, la maggioranza probabilmente, a seguito di delibere del tutto improprie, si sono dotati di strumenti per la realizzazione di perimetrazioni di spazi delimitati da strisce blu su sede stradale o comunque su aree pubbliche.

La stragrande maggioranza di queste operazioni sono illegittime ed in violazione di legge.

Ma come è potuto succedere un fatto tanto macroscopico e diffuso senza che nessuno degli amministratori e degli amministrati abbia osato minimamente obiettare ed opporsi ad una simile orchestrata e strutturale strategia in danno dei cittadini?

In triplo danno nella tripla veste di cittadini contribuenti, di cittadini amministrati ed utilizzatori dei beni pubblici e di sanzionati in quanto utilizzatori di autoveicoli circolanti sulla pubblica rete viaria.

Se qualcuno vuole può, prima di entrare nel vivo, andare a leggersi cosa scrivevo il 14 settembre dello scorso anno nel mio primo articolo che ho scritto su “Gli Scomunicati” a proposito di suolo pubblico nell’articolo “Esiste ancora il demanio pubblico?”.

Quell’analisi era introduttiva e propedeutica alla presente trattazione e serviva ad inquadrare il problema nel suo contesto generale.

Ora i tempi sono maturi, perché sono state emesse una serie di sentenze di cassazione e quindi si può affermare senza tema di smentita che quanto da affermato allora ed ora risponde al vero.
(Vedi Cass.civ. 16.11.2006-09.01.2007, n.116; Giudice di Pace di Roma, 18.03.2004 n.14338; Giudice di Pace di Roma, sez. II, 11.06.2003 n.27015).

In pratica cosa hanno fatto i Comuni di tanto abominevole?

Si sono appropriati di Diritti che non gli competevano, si sono arrogati di competenze che non gli competevano, si sono rivestiti di ruoli che non gli spettavano.

Intanto bisogna ricordare che la rete stradale (tutta) è del Demanio dello Stato (il sedime), che la gestione delle strade è di competenze dell’ Ente che le gestisce (Comune, Provincia, Stato, etc.) e manutiene, che il controllo di queste strade spetta in genere a chi le gestisce, che per far questo si avvale di corpi di polizia.
Da alcuni anni i Comuni inoltre per controllare le strade comunali molto spesso si avvale dei cosiddetti “Ausiliari del traffico”
QUINDI

A) PRIMO PACCHETTO DI VIOLAZIONI DI LEGGE ED USURPAZIONE DI DIRITTO – I Comuni da alcuni anni hanno utilizzato delle aree demaniali destinandole a parcheggio a pagamento, e questo già non si può fare, in quanto essendo aree demaniali sono soggette (in questo caso)a leggi dello Stato, E NON COMUNALI, e non possono essere destinate ad aree di parcheggio a pagamento, ma semplicemente area libera di parcheggi con sosta a tempo limitato come dice anche il Codice della Strada all’art.157 comma 6.

B) SECONDO ORDINE DI VIOLAZIONI DI LEGGE ED USURPAZIONE DI DIRITTO – I Comuni hanno delimitato con le strisce blu aree che poi hanno destinato al parcheggio di autovetture su suolo pubblico, in particolare superfici appartenenti alle carreggiate delle strade fino ad allora destinate al transito veicolare. E questo neppure si può fare, i Comuni non possono sottrarre superficie al suolo demaniale in generale, non possono sottrarlo alla sede stradale, in particolare alla carreggiata, e non possono soprattutto destinare dette aree ad uso commerciale facendone un guadagno improprio sottraendolo al legittimo proprietario che è il Demanio dello Stato.

C) TERZO AMBITO DI VIOLAZIONI DI LEGGE ED USURPAZIONE DI DIRITTO – I Comuni hanno accomunato in un unico insieme sia le aree destinate a parcheggio a pagamento (cosa legittima, prevista dalle leggi), che come detto devono essere ubicate fuori dalla carreggiata, con invece aree sottratte al Demanio stradale “delle carreggiate”, destinandole sempre a parcheggi, e soprattutto inosservando il dettato, obbligatorio e contestuale di “riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta”

D) QUARTO LIVELLO DI VIOLAZIONI DI LEGGE – I Comuni hanno violato anche articoli concernenti la libera circolazione e la sicurezza stradale.

E) QUINTO GRADO DI VIOLAZIONI DI LEGGE ED USURPAZIONE DI DIRITTO – I Comuni hanno incaricato dei privati cittadini, dipendenti di private società concessionarie delle aree destinate a parcheggi attribuendo loro (ai cosiddetti “Ausiliari del traffico”) di elevare contravvenzioni in evidente carenza di potere dell’organo accertatore, questo in violazione di legge, usurpazione di diritto, abuso di atti d’ufficio.

Infatti come dice la legge 127 del 15 maggio 1997 ai commi 132 e 133 : .

TUTTO QUESTO IN PALESE DISPREZZO DELLE LEGGI, DELLO STATO DEI CITTADINI.

Quindi il giusto, corretto, leale, legittimo comportamento dei Comuni doveva e deve essere il seguente :

A) Non utilizzare in nessun caso e per nessun motivo le sedi delle carreggiate stradali;

B) Non utilizzare mai aree di proprietà del Demani dello Stato;

C) Non attivare mai parcheggi a pagamento (su aree non Demaniali e non sedi stradali) se non contemporaneamente e contestualmente all’attivazione di aree a parcheggio gratuito nelle immediate vicinanze di quelle a pagamento;

D) Non farsi pagare per l’utilizzo a parcheggio di aree demaniali e trarne arricchimento a danno (truffa ai danni dello Stato) del legittimo proprietario (il Demanio);

E) Non far elevare verbali di accertamento da “Ausiliari del Traffico” autorizzati a poterlo fare solo su suolo in concessione, ma comunque non sul Demanio dello Stato, né meno che mai sulla sede stradale, infatti la Legge 127 del 15 maggio 1997 afferma : I Comuni possono conferire conferire funzioni di prevenzione ed accertamento delle violazioni in materia di sosta limitatamente alle aree oggetto di concessione.
Ma come prevede il Codice della Strada Art.3 comma 34, si dice parcheggio : area o infrastruttura posta fuori della carreggiata, destinata alla sosta regolamentata o non dei veicoli.
E queste e solo queste, possono essere assegnate in concessione.

E perciò non essendo legittimi e legali i comportamenti sopra evidenziati da parte dei Comuni ne deriva che la quasi totalità dei verbali di contravvenzione elevati a proposito di parcheggio a pagamento in aree delimitate da strisce blu è illegittima, annullabile, e soprattutto i Comuni sono querelabili penalmente e citabili in giudizio civile per risarcimento di danni.

In pratica, ed esclusivamente i Comuni, ed i loro concessionari, possono legittimamente richiedere un pagamento per una sosta in area di parcheggio quando :

1) l’area delimitata dalle strisce blu non è sottratta alla carreggiata stradale originaria (quella delimitata dai marciapiedi cittadini per intenderci);

2) l’area non è sedime del Demanio dello Stato;

3) nei pressi dell’area di parcheggio a pagamento esiste ed è disponibile un’area di parcheggio libera;

4) l’area di parcheggio in effetti è un area privata e come tale non vi vige il Codice della Strada Art.157, comma 6;

5) nel qual caso “l’Ausiliare del traffico” può elevare contravvenzione per parcheggio abusivo (in quanto effettivamente un automobilista avrebbe usufruito di un servizio che non gli spettava gratuitamente in quanto cittadino, e che invece aveva il dovere di pagare come privato consumatore di un servizio);

6) Infatti “l’Ausiliare dal traffico” nello specifico caso ha titolo, autorità e potere per elevare verbali nell’area di parcheggio data in concessione dal Comune.

Cosa aggiungere ad una ad una così lapalissiana manifestazione di incompetenza, incapacità, ignavia, volontà persecutoria e rapinatrice delle nostre amministrazioni locali, dei politici e dei funzionari, tutti tesi all’unica finalità che davvero conta per questi infami….

Un’altra manifestazione, neanche delle più importanti ed appariscenti, ma emblematica anch’essa, che palesa la vera natura dei nostri governanti la sottrazione a qualsiasi costo della borsa.
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Il comitato strisce blu italia ha il compito di informare i cittadini dei loro diritti, dove necessario dare anche il supporto per affrontare eventuali ricorsi contro le amministrazioni assetate dei nostri soldi, ma per farlo ha bisono del sostegno di tutti, per chi vuole sostenere questa battaglia può farlo compilando l’allegato bollettino.

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