lug 09

Aversa: la città delle illegali strisce blu, oltre 10 affidi in proroga.

Aversa 09/07/2017

La sosta a pagamento nella città di Aversa era ed è gestita non rispettando le vigenti Leggi.

Senza dilungarmi troppo nei tecnicismi è bene fare un riepilogo delle illegalità riscontrate nella gestione della sosta a pagamento nella città di Aversa:

I) mancata riscossione di TOSAP e TARSU per le aree in gestione a partire dal 2001, un danno di milioni di euro che in buona parte andranno persi, visto che l’amministrazione neanche sapeva che chi gestiva le aree a pagamento dovesse pagare questi tributi, ed è stato solo che il Comitato strisce Blu ha denunciato il danno erariale alla magistratura contabile che l’amministrazione ha emesso i ruoli.

II) Gestione delle multe alquanto allegra, visto che si utilizzavano le famose penaline prima di emettere il verbale, penaline non previste dalla vigente normativa, fatto che ha portato i cittadini a vincere migliaia di ricorsi con un notevole danno economico per l’amministrazione.

III) Strisce blu disegnate senza rispettare le misure previste dal codice della strada, molto spesso a ridosso di incroci, rendendo pericolosa la circolazione.

 

IV) Verbali meccanizzati nulli perché emessi a seguito del mancato pagamento della penalina, che essendo illegale fa decadere qualsiasi atto successivo.

V) La società che attualmente gestisce per così dire le strisce blu sta operando in regime di proroga, per la precisione abbiamo superato le 10 proroghe, fatto non previsto dall’attuale normativa,m tant’è che il pagamento del grattino sembra più una elemosina che non un obbligo, visto che non hanno nessun potere di sanzionare chi il grattino non lo acquista.

 

VI) I ticket di pagamento vengono acquistati direttamente dalla società che sta gestendo le arre a pagamento, senza nessun controllo da parte dell’amministrazione.

Insomma siamo alla terza amministrazione che non riesce a mettere sul binario della legalità il servizio di sosta a pagamento, in parte il problema è dovuto alla vigente normativa, infatti fino a quando la società che dovesse prendere in gestione le arre a pagamento sarà obbligata a versare TOSAP e TARSU, questo renderà poco conveniente l’affare e molti non partecipano al bando di gara.

 

Giuseppe Oliva

 

apr 28

Milano: strisce blu a metà sui marciapiedi, riscritto il Codice della Strada.

Milano 28/04/2012

Anche Milano reinventa il Codice della Strada pur di incamerare soldi.

Il Codice della Strada detta chiaramente i luoghi idonei alla realizzazione dei parcheggi a pagamento, purtroppo ogni comune pur di non rinunciare a questa fondamentale fonte economica che insieme agli introiti delle multe è da diversi anni il salvagente dei bilanci delle amministrazioni in difficoltà e ormai i comuni sono disposti a stracciare qualsiasi regolamento o Legge pur di non rinunciare al vile denaro.

Milano non è esente da queste porcate, infatti in molte strade il comune ha legalizzato la sosta sul marciapiede, facendo diventare “legale” quello che è il divieto di sosta con rimozione, addirittura hanno predisponendo anche dei saliscendi in asfalto per favorire la salita su quello che dovrebbe essere uno spazio destinato ai pedoni, una cosa che in altri paese avrebbe prodotto sicuramente qualche arresto tra chi ha firmato un simile provvedimento, ma quì siamo in Italia gli interessi economici vengono prima della Legge.

Ma il Comune di Milano ha pensato bene di trattare tutti alla stessa maniera, infatti anche i posti per i diversamente abili sono stati realizzati sul marciapiede, costringendo i disabili a bizzarre manovre per parcheggiare e scendere dal veicolo, ma non è finita quì l’odissea, infatti se il disabile in carrozzella riesce a parcheggiare dovrà vedersela con il solito motorino parcheggiato in divieto di sosta proprio sul marciapiede destinato al transito pedonale.


Questo scellerato provvedimento restringe notevolmente i marciapiedi, al punto che anche un disabile che si incrocia con un mamma con il carrozzino avrebbe difficoltà a passare, eppure volendo si potevano ridurre i marciapiedi da entrambi i lati della strada, fermo restando le dimensioni minime previste dalla Legge e permettendo la sosta a spina di pesce con un adeguato spazio per i pedoni.

Esempio a norma di Legge di un parcheggio a spina di pesce:

Il Comitato Strisce Blu chiede con forza di rivedere questo provvedimento che oltre ad essere illegale ci rende ridicoli agli occhi dell’Europa dove viabilità e parcheggi sono studiati con cura e rispetto della Legge.

Giuseppe Oliva

lug 08

Aversa cancellate le strisce gialle, residenti sempre più penalizzati.

Aversa 08/07/2013


Ancora una volta l’amministrazione comunale di Aversa fa un pasticcio con le strisce blu, ormai elencare orrori e decisione prese in difformità con la vigente normativa diventa sempre più difficile.

Le ultime irregolarità rilevate dopo l’annullamento del contratto con la A.T.I. che ha gestito il servizio fino a luglio 2012 sono:

a) compilazione delle penaline per mancato grattino o grattino scaduto, penaline che già non erano previste dall’attuale Codice della Strada e divenute definitivamente fuori Legge con la sentenza n° 888 del 2012 della Corte dei Conti del Lazio.

b) trasformazione delle “illegali” penaline in verbali per infrazioni al C.d.S. stampati e firmati successivamente dagli ausiliari del traffico in violazione dell’art. 200/201 del Codice della Strada.

c) mancati requisiti da parte degli ausiliari del traffico per la compilazione dei verbali di accertamento per violazioni al C.d.S., in quanto non rientrano più nei requisiti previsti dalla Legge Bassanini Bis la stessa prevede solo due possibilità per far redigere i verbali agli ausiliari, la prima è l’assunzione da parte dell’amministrazione degli ausiliari, la seconda quella che vengano assunti da una società che abbia ricevuto la concessione dell’area oggetto delle strisce blu, mentre ad Aversa l’area non è stata data in concessione per via della norma che prevede il pagamento di TOSAP e TARSU per le aree adibite a parcheggio a pagamento.

d) ultima ma non di poco conto è la decisione presa unilateralmente dal Sindaco di trasformare le aree dedicate alla sosta per i residenti, le cosiddette strisce gialle della zona B4 ( via, Raffaello, via Botticelli, via Giotto, P.zza Bernini, via de Chirico, via Gemito, via Tiziano, via Di Jasi, via Garofano, viale e P.zza degli Artisti), il tutto senza una delibera di giunta ma solo con un’ordinanza sindacale, questa anomalia amministrativa potrebbe portare ad una valanga di ricorsi.

Inoltre c’è stata una mancata comunicazione da parte dell’amministrazione delle mutate condizioni di sosta per i residenti che sono sul piede di guerra, gli stessi si chiedono come poter avere i nuovi permessi di sosta e come fare nel caso si hanno più auto nella stessa famiglia.

Il Comitato Strisce Blu si chiede se non era più logico indirizzare le auto di chi lavora negli uffici della zona e che devono parcheggiare per l’intera giornata nel più comodo parcheggio di via Guido Rossa ad oggi sempre costantemente vuoto, in questo modo si sarebbe eliminato il problema della sosta di centinaia di auto sparse a macchia d’olio per tutto il parco Argo e parco Coppola spesso anche in divieto di sosta approfittando dell’esiguo numero di vigili in strada.

Del resto la delibera 157 del 2009 che definisce l’intero territorio comunale di Aversa ZPRU impone di mettere in atto tutte le misure per far diminuire l’accesso delle auto dei non residenti in città e trasformare altri 300 stalli da gialli per i residenti a blu a pagamento non mi pare che vada in questa direzione visto che permette ma a pagamento di giungere nelle aree che altrimenti dovrebbero essere off limits.
Inoltre dopo le ore 20:00 cosa succede per le auto parcheggiate in questi posti oggi a pagamento e che prima erano solo per i residenti?
In effetti con le strisce gialle riservate ai residenti in quei posti era possibile multare i trasgressori per divieto di sosta e far rimuovere la vettura perché occupava uno spazio riservato ai soli residenti, mentre con questo trasformazione c’è il serio rischio che i residenti perdano completamente la possibilità di trovare un posto libero, infatti l’ausiliare potrà solamente mettere sull’auto trovata in sosta senza grattino o con il grattino scaduto una “illegale” penalina che ha l’irrisorio costo di € 2,00, ma in nessun modo si potrà applicare la sanzione per divieto di sosta con la relativa rimozione.

Insomma questa decisione sembra l’ennesimo pasticcio di un’amministrazione che nonostante il cambio politico sembra avere ancora le idee confuse su viabilità e parcheggi.

Giuseppe Oliva

feb 27

Aversa strisce blu senza grattini da marzo scatta la multa, ma chi compilerà i verbali?

Aversa 27/02/2013

Dopo anni di battaglie il Comitato Strisce Blu ottiene la corretta applicazione del C.d.S. e finalmente la penalina inventata dal comando di polizia municipale di Aversa cessa di esistere, ma le grane per l’amministrazione non sono finite.

Infatti allo stato attuale gli ausiliari che operano ad Aversa da agosto del 2012 non avrebbero il titolo giuridico per compilare i verbali, almeno secondo quando prevede la legge Bassanini che, all’Art. 17 comma 132 Legge 127/1997 recita testualmente “i comuni possono, con provvedimento del sindaco, conferire funzioni di prevenzione e accertamento delle violazioni in materia di sosta ai dipendenti comunali o delle società di gestione dei parcheggi, limitatamente alle aree oggetto di concessione”, ma in questo momento gli ausiliari non sono ne dipendenti comunali ne dipendenti di una ditta che ha ricevuto in concessione l’area oggetto della sosta a pagamento.

Di questa norma ne è a conoscenza anche il comandante della polizia municipale, infatti lo stesso la cita nella delibera di giunta n° 46 03.03.2012, come riportiamo di seguito.

Allo stato attuale gli ausiliari del traffico che operano ad Aversa fanno capo alla cooperativa AZZURRA che non è ne dipendente comunale ne ha ricevuto in concessione l’area oggetto della sosta a pagamento, infatti nessun bando di gara è stato espletato per dette aree e il comune non percepisce nessun canone, praticamente pare che gli è stato affidato solo il compito di
vigilare su chi ha o non ha il grattino.

L’unica soluzione giuridicamente valida e che eviterebbe una valanga di ricorsi e spese a danno dell’amministrazione potrebbe essere quella di far intervenire i vigili in caso sia necessario elevare un verbale, del resto anche la normativa sulla privacy impedirebbe agli ausiliari così come operano ora di chiedere i documenti per identificare il trasgressore e notificargli l’atto.

Insomma una situazione che è ben lontana dall’essere a norma, ma le strisce blu Aversane ci hanno abituato a questo ed altro.

Giuseppe Oliva

ott 16

Strisce blu, esclusivo gli ausiliari finiscono nello stato di famiglia degli Aversani.

Aversa 16/10/2012

La sosta a pagamento a cosa serve??
Domanda semplice e forse banale, ma provate a fare questa domanda alle amministrazione che decidono di attuarle come ad Aversa, vi diranno che servono ad aumentare gli spazzi di sosta, a migliorare i commercio, vi diranno anche che servono a migliorare la viabilità.

Alla fine si finisce per non ottenere nessuno dei risultati previsti, ma pur di non ammettere i propri sbagli si prosegue finendo per affidare la gestione a ditte che spesso sono oggetto di indagine della magistratura, costringendo l’amministrazione ad annullare in anticipo il contratto.

Il risultato sono 13 ausiliari “LSU” che vanno tutelati altrimenti scoppia la rissa in comune.

Come fare per salvare capri e cavoli, l’amministrazione ha un’idea geniale, “affidiamogli direttamente il compito di vigilare sugli stalli di sosta”, ottimo ma quanto ci costa? o forse sarebbe meglio dire, quanto costa ai cittadini??

Siete curiosi??

Ebbene il costo che il Comune dovrà sborsare per mettersi a carico gli ausiliari è di € 46.850,00 iva e oneri compresi!!!

A questa cifra vanno aggiunti gli stipendi di ben 9 vigili urbani che a turno devono destreggiarsi con le migliaia di penaline “illegali come ha sancito la Cassazione”, che gli ausiliari vanno mettendo sui parabrezza di chi ha il grattino scaduto o mancante.

Facendo bene i conti 9 vigili a € 1.800,00 di stipendio fanno € 16.200,00, più € 46.850,00 per gli ausiliari, fanno € 756.600,00 l’anno.
Ma siamo proprio sicuri che le strisce blu ci servono?

Dimenticavo un dato fondamentale, le multe, quelle odiate bustine verdi contente la richiesta di € 48,50 per aver sostato su suolo demaniale pubblico e non aver messo l’odiato gratta e perdi.

Il Comitato Strisce Blu sperava in un maggiore dialogo con la nuova amministrazione, ma a quanto pare è cambiato il direttore d’orchestra, ma la musica è sempre la stessa.

Giuseppe Oliva

giu 18

Strisce blu, la Cassazione boccia le multine previste dai comuni.

Aversa 18/06/2012

Che le multine previste dai comuni per sanare l’eventuale mancato o insufficiente pagamento nelle strisce blu fossero illegali il Comitato strisce Blu lo ha denuncia da anni, ma ora a dare ancora più forza alla nostra tesi è intervenuta anche la Cassazione, confermando con la sentenza n° 12384 del 31/05/2007 che le amministrazioni comunali non possono stabilire oblazioni per sanare eventuali sanzioni al C.d.S..
Riportiamo il testo della sentenza:
“D. M. ha impugnato, nei confronti del Comune di Barletta, con ricorso notificato il 17.1.06, la sentenza del Giudice di Pace, depositata il 12.11.05, che le aveva rigettato l’opposizione al verbale di contestazione della violazione dell’art. 157 co. 6 8 C.d.S., per «sosta del veicolo in zona di pagamento senza l’esposizione della ricevuta».

Lamenta: 1) l’omessa, insufficiente e contraddittoria motivazione circa «l’avvenuta conoscenza della contestazione da parte del proprietario dell’infrazione», dato che, con delibera 28/04, il Comune di Barletta aveva stabilito, che, in caso di omessa esposizione della ricevuta di pagamento, prima dell’applicazione della prescritta sanzione amministrativa, fosse consentito al trasgressore l’estinzione della violazione col pagamento di euro 6 entro 5 giorni dal rilascio del preavviso, nella specie apposto sul parabrezza, e ritenuto «di per sé sufficiente ad integrare la sua avvenuta conoscenza» della contestazione; 2) la violazione della delibera comunale 28/04, che prescrive «opportune modalità che permettano all’utente di sanare la propria situazione», dato che l’apposizione di un avviso sul parabrezza non poteva considerarsi equipollente di una notificazione; nonché la violazione dell’art. 3 cost., attesa l’evidente discriminazione fra cittadino fortunato, cui viene fatta la contestazione immediata e sfortunato, non presente sul posto.

Il Comune non resiste.

Attivata la procedura ex art. 375 c.p.c., il P.G. ha chiesto la trattazione del ricorso in P.U.

Motivi della decisione

Il ricorso è manifestamente infondato per l’assorbente ragione che il potere sanzionatorio delle violazioni al C.d.S. e la sua regolazione anche nel momento applicativo, è disciplinato direttamente dalle norme del D.lgs. 285/92, aventi forza di legge; e che quindi, secondo il principio gerarchico delle fonti, non possono certo essere derogate da delibere comunali che, come nella verificatasi ipotesi, stabiliscano una sorta di “oblazione”, in alcun modo prevista o autorizzata dal legislatore; esulando del tutto dalla previsione dell’art. 7 C.d.S., richiamato nella menzionata delibera, il profilo sanzionatorio delle violazioni; e dovendosi perciò escludere che sussista in forza dello stesso qualsiasi delega o autorizzazione in tal senso a favore dei Comuni.”

In queste condizioni di “illegalità” ci sono moltissime città, tra queste non poteva mancare Aversa, che con le sue 150.000 multine emesse in 2 anni è entrata di diritto nel guinnes dei primati.

Purtroppo le istituzioni che dovrebbero controllare il buon operato dei Comuni come le Prefetture se ne sono lavate le mani, preferendo ingolfare gli uffici addetti ai ricorsi, pur di non mettersi contro “l’illegale” operato delle amministrazioni comunali.

giu 08

Strisce blu: i miracoli della moltiplicazione.

08/06/2012

Le strisce blu sono diventate in questi ultimi anni una croce per i possessori di un’autovettura, il sistema di trasporto pubblico Italiano è inefficiente e vecchio, le piste ciclabili sono inesistenti, inoltre la politica industriale messa in campo dal dopoguerra ha spinto sempre più Italiani ad acquistare un’auto, il risultato di questo mix assurdo è sotto gli occhi di tutti, le città sono invase da sempre più auto e le amministrazione hanno trovato nelle strisce blu una facile fonte di guadagno, trasformando uno srumento urbanistico, quali le strisce blu, in fonte di guadagno per società private nelle quali sempre più spesso si scoprono persone riconducibili a politici o loro parenti, ma anche la delinquenza si è decisa ad investire in questo business.

Questo è un articolo scritto da Maurizio Caprino e pubblicato su http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/2012/06/strisce-blu-i-miracoli-della-moltiplicazione.html, ci fa capire che il problema sta assumendo proporzioni sempre più grandi, ma senza andare a risolvere il vero problema della viabilità.

Eccesso di strisce blu. Si potrebbe aggiungere quest’infrazione al Codice della strada. I trasgressori, ovviamente, sono i Comuni: non di rado, ne dipingono a sproposito. Cioè contro la legge e il buonsenso.

L’ultimo spunto è di ieri, ma il problema è antico. E articolato. Facciamo una breve rassegna.
La cosa più fastidiosa è quella più evidente: quando si decide di far diventare a pagamento la sosta in una certa zona, capita che miracolosamente si moltiplichino i posti a disposizione. Il miracolo consiste nel far arrivare le strisce blu fin quasi agli incroci, cioè dove il Codice della strada vieta di fermarsi per l’evidente ragione che bisogna lasciare spazio per garantire sia la visibilità sia le manovre dei mezzi più ingombranti. Certo, il buonsenso ci dice che a volte la regola contiene un eccesso di zelo: per esempio, quando c’è un senso unico e la strada è larga abbastanza, appare inutile rispettarla alla lettera, perché chi s’immette può svoltare solo in una direzione e non gli servono né visibilità da ambo le parti né spazio per completare la manovra. Ma, come dimostra la foto pubblicata ieri da Paoblog, a Milano le strisce blu sono state dipinte vicino agli incroci anche dove c’è possibilità d’intralcio. Vecchia storia: l’avevo denunciata per Roma (in particolare nella zona di via Veneto) a fine anni Novanta, quando ci fu la prima ondata massiccia di strisce blu.
C’è poi il problema di garantire nelle vicinanze un adeguato numero di posti gratuiti. Il Codice della strada lo impone, esentando solo le zone di particolare rilevanza urbanistica. Un “dettaglio” che i Comuni a volte vedono con fastidio. Così dichiarano rilevanti anche zone che non lo sono e qualcuno che va fino in fondo nelle cose riesce a far invalidare le delibere e le conseguenti multe. Qualche volta, come capitato vicino a Cagliari qualche anno fa, la cosa finisce pure sui giornali e scoppia il putiferio. Capita, in Italia

gen 02

Aversa: record di ricorsi l’amministrazione costretta a chiedere aiuto all’esterno, alla modica cifra di 17.000 euro!!!!.

Aversa 02/01/2012

Multe, multe e ancora multe, in un crescendo che anche nel 2011 ha sfiorato quota 30.000.

Ma quanto costa riscuotere le multe al comune di Aversa tra spese e ricorsi?

Le cifre sono da far venire il mal di testa, innanzitutto ci sono le spese postali che sfiorano quota 195.000 euro, poi il costo degli stampati altri 30.000 euro, senza contare il costo dei vigili impegnati nella gestione di una mole così enorme di verbali, infatti almeno 4 vigili sono impegnati tra imbustamento, spedizione e gestione dei ricorsi, per un cifra che sfiora i 100.000 euro l’anno, inoltre l’avvocato del comune è sommerso da circa 600 cause l’anno.

Facendo un rapido calcolo stiamo parlando della stratosferica cifra di 325.000 euro l’anno, senza contare tutte le cause che il comune perde e che comportano una spesa di cirta 300 euro a ricorso.

Se si considera che il 90% delle sanzioni elevate ad Aversa sono riferite alla sosta a pagamento con multe che vanno da 39 a 48 euro, cifra che comprende le spese postali e quelle amministrative, quindi se tutto va bene nelle casse del comune restano rispettivamente € 29 per sanzione con grattino scaduto o 41 per mancata esposizione del grattino, di questi introiti esiste una precisa normativa che ne regola la destinazione, stiamo parlando dell’art. 208 del C.d.S. che riportiamo testualmente:

“Art. 208. Proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie
1. I proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni previste dal presente codice sono devoluti allo Stato, quando le violazioni siano accertate da funzionari, ufficiali ed agenti dello Stato, nonché da funzionari ed agenti delle Ferrovie dello Stato o delle ferrovie e tranvie in concessione. I proventi stessi sono devoluti alle regioni, province e comuni, quando le violazioni siano accertate da funzionari, ufficiali ed agenti, rispettivamente, delle regioni, delle province e dei comuni.
2. I proventi di cui al comma 1, spettanti allo Stato, sono destinati: a) fermo restando quanto previsto dall’articolo 32, comma 4, della legge 17 maggio 1999, n. 144, per il finanziamento delle attività connesse all’attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale, nella misura dell’ 80 per cento del totale annuo, definito a norma dell’articolo 2, lettera x), della legge 13 giugno 1991, n. 190, per studi, ricerche e propaganda ai fini della sicurezza stradale, attuata anche attraverso il Centro di coordinamento delle informazioni sul traffico, sulla viabilità e sulla sicurezza stradale (CCISS), istituito con legge 30 dicembre 1988, n. 556, per finalità di educazione stradale, sentito, occorrendo, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e per l’assistenza e previdenza del personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza e per iniziative ed attività di promozione della sicurezza della circolazione; b) al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Dipartimento per i trasporti terrestri, nella misura del 20 per cento del totale annuo sopra richiamato, per studi, ricerche e propaganda sulla sicurezza del veicolo; c) al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca – Dipartimento per i servizi per il territorio, nella misura del 7,5 per cento del totale annuo, al fine di favorire l’impegno della scuola pubblica e privata nell’insegnamento dell’educazione stradale e per l’organizzazione dei corsi per conseguire il certificato di idoneità alla conduzione dei ciclomotori (1).

«2-bis. Gli incrementi delle sanzioni amministrative pecuniarie di cui all’articolo 195, comma 2-bis, sono versati in un apposito capitolo di entrata del bilancio dello Stato, di nuova istituzione, per essere riassegnati al Fondo contro l’incidentalità notturna di cui all’articolo 6-bis del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 ottobre 2007, n. 160, con provvedimento del Ministero dell’economia e delle finanze adottato sulla base delle rilevazioni trimestrali del Ministero dell’interno. Tali rilevazioni sono effettuate con le modalità fissate con decreto del Ministero dell’interno, di concerto con i Ministeri dell’economia e delle finanze, della giustizia e delle infrastrutture e dei trasporti. Con lo stesso decreto sono stabilite le modalità di trasferimento della percentuale di ammenda di cui agli articoli 186, comma 2-octies, e 187, comma 1-quater, destinata al Fondo». (1-bis)

3. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze «, dell’interno» e dell’istruzione, dell’università e della ricerca, determina annualmente le quote dei proventi da destinarsi alle suindicate finalità. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad adottare, con propri decreti, le necessarie variazioni di bilancio, nel rispetto delle quote come annualmente determinate (2).

«3-bis. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell’interno e il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca trasmettono annualmente al Parlamento, entro il 31 marzo, una relazione sull’utilizzo delle quote dei proventi di cui al comma 2 effettuato nell’anno precedente» (2-bis)

«4. Una quota pari al 50 per cento dei proventi spettanti agli enti di cui al secondo periodo del comma 1 è destinata:

a) in misura non inferiore a un quarto della quota, a interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente;

b) in misura non inferiore a un quarto della quota, al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, anche attraverso l’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia provinciale e di polizia municipale di cui alle lettere d-bis) ed e) del comma 1 dell’articolo 12;

c) ad altre finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale, relative alla manutenzione delle strade di proprietà dell’ente, all’installazione, all’ammodernamento, al potenziamento, alla messa a norma e alla manutenzione delle barriere e alla sistemazione del manto stradale delle medesime strade, alla redazione dei piani di cui all’articolo 36, a interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli, quali bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti, allo svolgimento, da parte degli organi di polizia locale, nelle scuole di ogni ordine e grado, di corsi didattici finalizzati all’educazione stradale, a misure di assistenza e di previdenza per il personale di cui alle lettere d-bis) ed e) del comma 1 dell’articolo 12, alle misure di cui al comma 5-bis del presente articolo e a interventi a favore della mobilità ciclistica.(4)

5. Gli enti di cui al secondo periodo del comma 1 determinano annualmente, con delibera della giunta, le quote da destinare alle finalità di cui al comma 4. Resta facoltà dell’ente destinare in tutto o in parte la restante quota del 50 per cento dei proventi alle finalità di cui al citato comma 4.(4)

5-bis. La quota dei proventi di cui alla lettera c) del comma 4 può anche essere destinata ad assunzioni stagionali a progetto nelle forme di contratti a tempo determinato e a forme flessibili di lavoro, ovvero al finanziamento di progetti di potenziamento dei servizi di controllo finalizzati alla sicurezza urbana e alla sicurezza stradale, nonché a progetti di potenziamento dei servizi notturni e di prevenzione delle violazioni di cui agli articoli 186, 186-bis e 187 e all’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia provinciale e di polizia municipale di cui alle lettere d-bis) ed e) del comma 1 dell’articolo 12, destinati al potenziamento dei servizi di controllo finalizzati alla sicurezza urbana e alla sicurezza stradale».(4

Essendo le strisce blu ad Aversa non proprio “legali”, li ricorso alla giustizia per far valere i propri diritti è in continuo aumento, fatto che ha spinto l’assessore al contenzioso a chiedere aiuto all’esterno, stanziando una cifra di 17.000 euro per gestire circa 230 cause.

Una cifra da sfruttamento del lavoro, considerato che i 73 euro a causa sono comprensivi di tasse e iva, quindi al netto non restano che miseri 30 euro circa, insomma chi dovesse accettare l’incarico sarebbe il “cinese degli avvotati”, mentre l’amministrazione spenderebbe comunque una cifra maggiore della multa da incassare.

A questo punto visto che i conti non tornano ,il Comitato Strisce Blu invierà una segnalazione alla Corte dei Conti per sospetto danno erariale, chiedendo di approfondire non solo i costi di gestione ma anche dove sono finiti i soldi delle multe e dei parcheggi negli ultimi 10 anni.

Giuseppe Oliva

dic 28

Aversa: strisce blu il Comune sotto lo “schiaffo” della SMART PROJECT.

Aversa 28/12/2011

Le querelle sulla gestione della sosta a pagamento nel comune di Aversa continuano a tenere banco.

Il CSB si chiede: com’è possibile che nonostante le decine di inadempienze contrattuale puntualmente denunciate dal Comitato Strisce Blu, e dopo che anche il TAR ha dato ragione al Comune, la società per prendere tempo tenta di ricorrere al Consiglio di Stato.

Una situazione al limiti del ridicolo, ma che l’amministrazione comunale subisce in maniera passiva e quasi volontaria.

Il CSB ha denunciato l’amministrazione comunale alla Corte dei Conti per non aver mai fatto pagare la TARSU alle società di parcheggio e nello specifico il mancato incasso dei 98 mila euro annui che la SMART PROJECT avrebbe dovuto versare nelle casse comunali, oltre al mancato incasso della TOSAP che va applicata all’intero spazio occupato dalle strisce blu.

Da solo queste due inadempienze sarebbero bastare per annullare il contratto già dopo il primo anno, inoltre ci sono anche le decine di inapempienze contrattuali sulle quali l’amministrazione comunale ha chiuso più di un occhio.

Insomma l’amministrazione di Aversa sembra essere sotto lo “schiaffo” della società che sta gestendo di fatto un appalto risolto per mancata certificazione antimafia.

Sono in molti a chiedersi il perchè l’amministrazione non estromette la SMART PROJECT dall’appalto passando provvisoriamente la gestione alle altre due aziende facenti parti dalla A.T.I., URBANIA e ICARO, una simile decisione avrebbe trasmesso ai cittadini quella trasparenza che è d’obbligo in queste situazioni, mentre con la proroga data alla società la nebbia che circonda questo appalto è aumentata.

I legali del CSB stanno valutando ulteriori azioni legali da intraprendere nei confronti dei responsabili di questa condotta poco rispettosa delle leggi e molto disattenta nella gestione economica.

Giuseppe Oliva

nov 30

Aversa: il neo Assssore alla viabilità faccia chiarezza sulle irregolarità da lui riscontrate nelle strisce blu.

Aversa 30/11/2011

AMOROSO DICHIARA IRREGOLARI LE STRISCE BLU

Sin dal suo avvio, il Comitato Strisce Blu ha denunciato le tantissime irregolarità conteute nel piano parcheggi di Aversa, le denunce sono fioccate a decine, è ad un certo punto anche il presidente della commissione parcheggi, Carlo Amoroso si dimise il 23/06/2010 dichiarando che “il piano parcheggi contiene delle irregolarità insanabili”.

Ebbene a distanza di appena un anno, quello che era il presidente dimissionario è diventato il nuovo assessore alla viabilità!!!!

Il Comitato Strisce Blu si chiede come sia possibile amministrare qualcosa di irregolare per sua stessa ammissione, chiediamo al neo assessore di fare chiarezza su quelle dichiarazioni, in caso contrario i cittadini potrebbero pensare che la promozione da consigliere ad assessore è stata una mossa politica per mettere tutto a tacere.

Giuseppe Oliva

nov 11

Percentuali sulle multe? Gara Nulla !!!

set 17

Aversa: ancora una volta il comandante Guarino non dice la verità sul perchè è stato denunciato.

Aversa 17/09/2011

Ancora una volta il comandante della polizia municipale Stefano Guarino preferisce scendere nel personale invece di affrontare i problemi veri.
Le richieste di accesso agli atti sono state fatte nelle modalità previste dalla legge 241/1990 e protocollate al comando di polizia municipale, ma ovviamente le risposte date ai cittadini sono state molto variegate.
Infatti chi ha insistito per ottenere una copia del verbale in firma autografa conforme all’art. 200/201 del C.d.S. non ha ricevuto nulla, mentre ad alcuni cittadini come il sig. D’Orio Gennaro, che forse è stato visto come una persona meno preparata in materia, gli è stato rilasciato un foglio stampato da un computer che non solo non conforme al C.d.S. ma non reca nessuna firma autografa.

Insomma il comandante della polizia municipale Stefano Guarino ha giurato di far rispettare il Codice della Strada ma poi è lui stesso a non farlo e anche nel tentativo di smentire i contenuti delle nostre denunce non è in grado di citare nessuna norma che gli consente questo modo di operare.
Inoltre vorrei diffidare i soliti giuonalisti a non sminuire il lavoro del Comitato Strisce Blu, visto che lo stesso è diffuso a livello nazionale, ha un regolare statuto registrato presso il notaio, ha un regolare conto corrente per raccogliere eventuali fondi per le spese legali legate alla battaglia contro le strisce blu illegali e comunica spesso con il M.I.T. per chiedere pareri in merito alla corretta applicazione della sosta a pagamento, alcuni di questi pareri come il 3615 del 05/07/2011 a firma del direttore generale Sergio Dondolini è addirittura stato inserito nella rivista giuridica IPSOA che molti comuni ricevono in abbonamento, inoltre si avvale della collaborazione tecnica di ex comandanti della polizia municipale.

Il parere recante il prot. 3615 chiarisce che nelle aree di sosta a pagamento senza limitazione del tempo di sosta non è possibile sanzionare con il grattino scaduto, in quanto entra in gioco il rapporto privatistico tra società e automobilista e le eventuali somme per le ore si sosta in più vanno recuperate secondo l’art. 17 C.15 della legge 127/1997.
Ebbene la città di Aversa rientra in questo specifico caso, infatti ad Aversa non esiste nessuna limitazione del tempo di sosta e il Comitato Strisce Blu ha inviato al comandante la richiesta di recepire questo parere, ma ovviamente il comandante è convinto che il suo modo di operare è legale, ma quale legge gli consente tutto ciò non è stato in grado di dirlo.
Inoltre il Comitato Strisce Blu è in possesso di una registrazione intercorsa tra il vice Presidente del C.S.B. è il tenente Mazzarella, nella quale è lui stesso a confermare che i verbali non esistono più e fa tutto il computer, andando in evidente difficoltà quando gli si fa notare che la legge Bassanini prevede la firma autografa in originale di tutti gli atti della P.A. tra cui i verbali per sanzioni al C.d.S., a quel punto ha cercato di rimandare la consegna del verbale al giorno dopo, ma ovviamente il tenente Mazzarella non è riuscito a rilasciare nessun verbale.
Da qui scatta la denuncia per omissione d’atti d’ufficio che coinvolge anche il tenente Mazzarella in quanto sui verbali che vengono notificati appare il suo nome con la dicitura conforme all’originale, originale che fino ad ora non è ancora apparso.
Inoltre anche i giornalisti o presunti tali, dovrebbero informarsi prima di scrivere, senza basarsi solo sulle parole pronunciate da dipendenti dall’amministrazione comunale, come del resto fa il C.S.B. che nelle denunce cita sempre norme, leggi, cassazione e pareri dei Ministeri.
Inoltre dovrebbero evitare di distorcere i fatti, nello specifico il vice Presidente Giuseppe Oliva non ha denunciato il comandante e il tenente Mazzarella perché è stato multato, ma bensì per non aver ricevuto quanto era nel suo diritto è cioè una copia del verbale originale che provasse l’infrazione.

Giuseppe Oliva

giu 30

Bisceglie Strisce Blu : Caos parcheggi un rebus da chiarire

E’ uso e costume, ormai delle amministrazioni comunali, far rispondere sulle questioni scottanti e sulle documentazioni richieste agli stessi comuni, le aziende o le cooperative tirate in ballo…..

Ricordiamo a Cristian Povia, presidente della cooperativa “il coraggio di vivere” che non dovrebbe precisare lui, se deve o non deve pagare la TARSU sui parcheggi, ma il comune di Bisceglie. Unica cosa che potrebbe fare il presidente sarebbe appellarsi perchè la tassa, erroneamente dimenticata, doveva essere specificata e pretesa sul contratto stipulato con la cooperativa.

Attendiamo quindi risposte concrete ricordando che in caso di silenzio provvederemo a denunciare il mancato accesso agli atti e come detto e confermato dal direttore della cooperativa, il mancato pagamento della Tarsu alla corte dei conti.

giu 30

Casarano : Strisce Blu e TARSU

E stavolta mica l’abbiamo chiesto ad un politico, ma ad un commissario prefettizio…..
Darà una risposta chiara e precisa in breve tempo?
Lascerà anche lui la patata bollente alla prossima amministrazione?

giu 07

Aversa: strisce blu illegali, il C.S.B. denuncia ma la Procura di S.Maria C.V. si distrae e non procede..

Averrsa 06/06/2011

La vicenda strisce blu illegali ad Aversa sta assumendo le sembianze di una telenovela, una di quelle con 3.000 puntate, qualcosa che ti sfianca senza mai farti capire come andrà a finire, anche gli attori sembra non muoiano mai, questo nonostante siano sotto il fuoco incrociato di denunce per reati che arrivano fino all’arresto, e tutta la responsabilità di questo questa situazione di stallo è riconducibile quasi per intero alla Procura di S.Maria C.V., oltre che alla classe politica che sta amministrando la città di Aversa da 8 anni.

In effetti, il Comitato Strisce Blu ha prodotto ben 4 denunce in 2 anni, divise tra Procura della Corte dei Conti della Campania e Procura di S.Maria C.V., ma da come stanno procedendo le indagini sembra che il magistrato che segue il caso o perde tempo nella speranza che il Comitato molli la presa, o è in vacanza da 2 anni.

Ovviamente non sempre le Procure di distraggono di fronte alle denunce dei comitati civici, infatti a Cassino le denunce prodotte dal comitato civico le CONTRADE ha dato i suoi frutti, con l’emissione di 7 avvisi di garanzia, divisi tra società di gestione e comandante della polizia municipale, bisogna anche sottolineare che i reati denunciati a Cassino sono la fotocopia di quelli denunciati ad Aversa, ed anche la società di gestione è la medesima.

E’ vero che forse la Procura di S.Maria C.V. ha un carico di lavoro maggiore, ma non è ammissibile che gli stessi reati commessi dalla medesima società, vengano trattati in maniera diversa tra due città.

Facciamo una breve cronostoria delle denunce prodotte dal C.S.B.:
La prima denuncia è protocollata a mano il 13/04/2010 presso il Tribunale di S. Maria C.V., in essa in Comitato ha denuciato diversi probabili reati, tra cui un probabile abuso d’ufficio, un falso in atto pubblico oltre che l’indebbito arricchimento, per un grandissimo numero di verbali elevati in zone non comprese nella sosta a pagamento.
La seconda denuncia inviata il 22/10/2010 a mezzo raccomandanta all’autorità di vigilanza sugli appalti pubblici, riguarda un gran numero di omissioni inerenti il contratto di appalto siglato tra l’amministrazione e la A.T.I..
La terza denuncia protocollata a mano presso la stazione carabinieri di Aversa il 24/11/2010, riguarda un possibile abuso d’ufficio per aver elevato molte migliaia di verbali in zone non comprese nell’ordinanza sindacale n° 215 del 31/07/2001 indicata sui verbali, che per chi non lo sapesse l’O.S. n° 215 comprendeva solo 400 stalli a pagamento e questo errore si è protratto fino a novembre 2010, ovviamente esiste anche un sicuro indebbito arricchimento per tutte le multe introitate senza averne titolo.
La quarta è per una probabile omissione d’atti d’ufficio, per la mancata compilazione dei verbali con firma autografa degli ausiliari del traffico, infatti ad Aversa si usa sanzionare con dei palmari in uso alla società privata, palmari che non hanno nessuna omologazione ministeriale, inoltre questo sistema sanzionatorio non è previsto da nessuna normativa, la denuncia è stata protocollata con urgenza il 18/05/2011 presso la locale compagnia dei carabinieri.
Infine sull’amministrazione pende anche una denuncia alla Corte dei Conti della Campania per procurato danno erariale, derivante dalla spedizione volontaria in ritardo di migliai di verbali, tutti consegnati alla posta oltre il 90° giorno utile per la notifica, i danni derivanti da questo comportamento stanno già ricadendo sulle spalle dei cittadini, in quanto le cause che il comandante Guarino sta perdendo dal Giudice di Pace sono state portate in consiglio comunale il 27/05/2010 come debiti fuori bilancio e ovviamente sono stati approvati, insomma per la serie cornuti e mazziati.

Il Comitato Strisce Blu denuncia l’assenza dello stato nella tutela dei diritti dei cittadini, assenza che permette a questa amministrazione di continuare l’opera estorsiva nei confronti dei cittadini.

Cittadini indifesi, nonostante i diritti sanciti dalla Cassazione e dal C.d.S., purtroppo la sete di denaro dell’amministrazione Ciaramella e l’orgoglio di non voler ammetere gli errori, sta trascinando il commercio e la vivibilità nella nostra città ai minimi storici.

Giuseppe Oliva