apr 28

Milano: strisce blu a metà sui marciapiedi, riscritto il Codice della Strada.

Milano 28/04/2012

Anche Milano reinventa il Codice della Strada pur di incamerare soldi.

Il Codice della Strada detta chiaramente i luoghi idonei alla realizzazione dei parcheggi a pagamento, purtroppo ogni comune pur di non rinunciare a questa fondamentale fonte economica che insieme agli introiti delle multe è da diversi anni il salvagente dei bilanci delle amministrazioni in difficoltà e ormai i comuni sono disposti a stracciare qualsiasi regolamento o Legge pur di non rinunciare al vile denaro.

Milano non è esente da queste porcate, infatti in molte strade il comune ha legalizzato la sosta sul marciapiede, facendo diventare “legale” quello che è il divieto di sosta con rimozione, addirittura hanno predisponendo anche dei saliscendi in asfalto per favorire la salita su quello che dovrebbe essere uno spazio destinato ai pedoni, una cosa che in altri paese avrebbe prodotto sicuramente qualche arresto tra chi ha firmato un simile provvedimento, ma quì siamo in Italia gli interessi economici vengono prima della Legge.

Ma il Comune di Milano ha pensato bene di trattare tutti alla stessa maniera, infatti anche i posti per i diversamente abili sono stati realizzati sul marciapiede, costringendo i disabili a bizzarre manovre per parcheggiare e scendere dal veicolo, ma non è finita quì l’odissea, infatti se il disabile in carrozzella riesce a parcheggiare dovrà vedersela con il solito motorino parcheggiato in divieto di sosta proprio sul marciapiede destinato al transito pedonale.


Questo scellerato provvedimento restringe notevolmente i marciapiedi, al punto che anche un disabile che si incrocia con un mamma con il carrozzino avrebbe difficoltà a passare, eppure volendo si potevano ridurre i marciapiedi da entrambi i lati della strada, fermo restando le dimensioni minime previste dalla Legge e permettendo la sosta a spina di pesce con un adeguato spazio per i pedoni.

Esempio a norma di Legge di un parcheggio a spina di pesce:

Il Comitato Strisce Blu chiede con forza di rivedere questo provvedimento che oltre ad essere illegale ci rende ridicoli agli occhi dell’Europa dove viabilità e parcheggi sono studiati con cura e rispetto della Legge.

Giuseppe Oliva

lug 08

Aversa cancellate le strisce gialle, residenti sempre più penalizzati.

Aversa 08/07/2013


Ancora una volta l’amministrazione comunale di Aversa fa un pasticcio con le strisce blu, ormai elencare orrori e decisione prese in difformità con la vigente normativa diventa sempre più difficile.

Le ultime irregolarità rilevate dopo l’annullamento del contratto con la A.T.I. che ha gestito il servizio fino a luglio 2012 sono:

a) compilazione delle penaline per mancato grattino o grattino scaduto, penaline che già non erano previste dall’attuale Codice della Strada e divenute definitivamente fuori Legge con la sentenza n° 888 del 2012 della Corte dei Conti del Lazio.

b) trasformazione delle “illegali” penaline in verbali per infrazioni al C.d.S. stampati e firmati successivamente dagli ausiliari del traffico in violazione dell’art. 200/201 del Codice della Strada.

c) mancati requisiti da parte degli ausiliari del traffico per la compilazione dei verbali di accertamento per violazioni al C.d.S., in quanto non rientrano più nei requisiti previsti dalla Legge Bassanini Bis la stessa prevede solo due possibilità per far redigere i verbali agli ausiliari, la prima è l’assunzione da parte dell’amministrazione degli ausiliari, la seconda quella che vengano assunti da una società che abbia ricevuto la concessione dell’area oggetto delle strisce blu, mentre ad Aversa l’area non è stata data in concessione per via della norma che prevede il pagamento di TOSAP e TARSU per le aree adibite a parcheggio a pagamento.

d) ultima ma non di poco conto è la decisione presa unilateralmente dal Sindaco di trasformare le aree dedicate alla sosta per i residenti, le cosiddette strisce gialle della zona B4 ( via, Raffaello, via Botticelli, via Giotto, P.zza Bernini, via de Chirico, via Gemito, via Tiziano, via Di Jasi, via Garofano, viale e P.zza degli Artisti), il tutto senza una delibera di giunta ma solo con un’ordinanza sindacale, questa anomalia amministrativa potrebbe portare ad una valanga di ricorsi.

Inoltre c’è stata una mancata comunicazione da parte dell’amministrazione delle mutate condizioni di sosta per i residenti che sono sul piede di guerra, gli stessi si chiedono come poter avere i nuovi permessi di sosta e come fare nel caso si hanno più auto nella stessa famiglia.

Il Comitato Strisce Blu si chiede se non era più logico indirizzare le auto di chi lavora negli uffici della zona e che devono parcheggiare per l’intera giornata nel più comodo parcheggio di via Guido Rossa ad oggi sempre costantemente vuoto, in questo modo si sarebbe eliminato il problema della sosta di centinaia di auto sparse a macchia d’olio per tutto il parco Argo e parco Coppola spesso anche in divieto di sosta approfittando dell’esiguo numero di vigili in strada.

Del resto la delibera 157 del 2009 che definisce l’intero territorio comunale di Aversa ZPRU impone di mettere in atto tutte le misure per far diminuire l’accesso delle auto dei non residenti in città e trasformare altri 300 stalli da gialli per i residenti a blu a pagamento non mi pare che vada in questa direzione visto che permette ma a pagamento di giungere nelle aree che altrimenti dovrebbero essere off limits.
Inoltre dopo le ore 20:00 cosa succede per le auto parcheggiate in questi posti oggi a pagamento e che prima erano solo per i residenti?
In effetti con le strisce gialle riservate ai residenti in quei posti era possibile multare i trasgressori per divieto di sosta e far rimuovere la vettura perché occupava uno spazio riservato ai soli residenti, mentre con questo trasformazione c’è il serio rischio che i residenti perdano completamente la possibilità di trovare un posto libero, infatti l’ausiliare potrà solamente mettere sull’auto trovata in sosta senza grattino o con il grattino scaduto una “illegale” penalina che ha l’irrisorio costo di € 2,00, ma in nessun modo si potrà applicare la sanzione per divieto di sosta con la relativa rimozione.

Insomma questa decisione sembra l’ennesimo pasticcio di un’amministrazione che nonostante il cambio politico sembra avere ancora le idee confuse su viabilità e parcheggi.

Giuseppe Oliva

mar 20

Strisce blu la loro collocazione non dovrebbe essere sulle strade demaniali.

Aversa 20/03/2013

Le tanto odiate strisce blu istituite sulle strade italiane potrebbero essere in contrasto con quanto previsto dalla costituzione Italiana visto che le stesse insistono sulle strade che sembrano appartenere al demanio.

Pubblichiamo questo articolo a firma di Orazio Fergnani che spiega in maniera precisa che le strade sono suolo demaniale e come tale non può essere dato in affitto o venduto a ditte private che a loro volta ne pretendono il pagamento per la sosta.

“ESISTE ANCORA IL DEMANIO STRADALE?
di Orazio Fergnani

Alle scuole superiori il mio professore di matematica e di fisica mi insegnò che per confermare una teoria bisognava porre una ipotesi, e da questa, in passi successivi, si doveva dimostrare l’enunciato e raggiungere una verità.

Voglio dimostrare che :

1) il Demanio stradale non esiste più;

2) la mistificazione e lo stravolgimento del diritto da parte degli amministratori è una costante;

3) le Amministrazioni periferiche dello stato:

a) a)sottraggono diritti a tutti i cittadini (1° disparità di trattamento fra cittadini);

b) premiano gli omittenti ed eludenti (2° disparità);

c) sanzionano i cittadini corretti (3° disparità);

d) discriminano i molti a vantaggio dei pochi (4° disparità).

4) Lo “Stato” (o meglio la quasi totalità dei suoi organi [deviati] schiavizzano tutti i cittadini.

DATA :

A) La Costituzione italiana

Art. 1 ….…La sovranità appartiene al popolo, …
Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, ….
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli ….., che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, ……
Art. 16 Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, ……..
Art. 97 I pubblici uffici sono organizzati …., in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.

B) Il Codice Civile Italiano

Art. 822 Appartengono allo Stato e fanno parte del Demanio pubblico …, le strade, le autostrade, …..
Art. 823 I beni che fanno parte del Demanio pubblico sono inalienabili e non possono formare oggetto di diritti a favore di terzi,….
Art. 824 I beni della specie di quelli indicati dal secondo comma dell’art. 822, …, sono soggetti al regime del Demanio pubblico.
Art. 825 Sono parimenti soggetti al regime del Demanio pubblico i diritti reali che spettano allo Stato, alle province e ai comuni …..
Art. 828 … …. I beni che fanno parte del patrimonio indisponibile non possono essere sottratti alla loro destinazione, ….

C) Legge Tognoli 122/89 : Disposizioni in materia di parcheggi, ………..

2. L’ art. 41 sexies della legge n. 1150/1942, è sostituito dall’Art. 41 sexies. – 1. Nelle nuove costruzioni …… …, debbono essere riservati appositi spazi per parcheggi in misura non inferiore ad un metro quadrato per ogni dieci metri cubi di costruzione”.
Art. 9.1. I proprietari di immobili possono realizzare .…, anche in deroga agli strumenti urbanistici ed ai regolamenti edilizi vigenti. . ….

5. I parcheggi realizzati ..… non possono essere ceduti separatamente dall’unità immobiliare alla quale sono legati da vincolo pertinenziale. I relativi atti di cessione sono nulli.
Art. 15 “d) stabilire con deliberazione del Consiglio comunale aree destinate al parcheggio sulle

quali la sosta dei veicoli è subordinata al pagamento di una somma da riscuotere …, fissando le relative condizioni e tariffe”.

Ed ancora : “Qualora il comune assuma l’esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione …OMISSIS…. d), su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze deve essere

autorizzato un adeguato parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo della sosta. ….
“Chiunque viola gli obblighi, i divieti e le limitazioni …… è punito con la sanzione pecuniaria amministrativa …..

SINTESI ED ANALISI

Premesso dunque che :

a. il Popolo è sovrano ed i titolari di tutti i diritti sono i cittadini italiani;

b. tutti i cittadini hanno pari dignità, sono uguali davanti alla legge ed è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che limitano l’uguaglianza dei cittadini e gli uffici sono organizzati in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.

c. Ogni cittadino può circolare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale;

ED ANCORA,

d. Le strade fanno parte del Demanio pubblico, prioritariamente per definizione destinate al transito delle persone e delle merci;

e. I beni del Demanio sono inalienabili, non possono essere sottratti alla loro destinazione (cioè il transito, e non possono formare oggetto di diritti a favore di terzi (neanche dei Comuni e meno che mai dei loro concessionari o pseudo appaltatori);

f. La legge Tognoli afferma che i privati devono riservare ed asservire superfici vincolate a parcheggio pari circa ad un terzo del costruito, aree invendibili separatamente dalle abitazioni;

g. la Tognoli afferma che si possono dare in concessione aree demaniali destinate al traffico (come le banchine stradali);

PRIMO VULNUS AL DIRITTO DEL POSSESSO DEMANIALE :

Non si può asservire un bene del Demanio ad una funzione che non sia la loro destinazione originaria, lo si può fare semmai dopo le laboriose procedure di sdemanializzazione (se ne ricorrono i presupposti). Sarebbe da indagare se mai nessun Comune italiano abbia mai attuato tale procedura.

Del resto il D.P.R. 285/92 e successivi sono chiarissimi in fatto di pertinenze e spazi asserviti alle strade (tutte le strade, anche quelle cittadine).

Riscontro oggettivamente che lo Stato rinuncia a far rispettare le leggi e sanzionare chi non le osserva, e soprattutto punire chi non le fa osservare.

Al contrario, e in violazione di legge, le Amministrazioni dello Stato:

1) permettono ai Sindaci il lassismo o l’ incompetenza attuale che tralasciano i dovuti controlli;

2) permettono ai privati di sorvolare sull’obbligo alla costruzione o al reperimento di superfici dei parcheggi auto;

3) o qualora costruiti con destinazione a parcheggio successivamente vengono venduti illecitamente come magazzini o “meglio ancora come negozi” al quadruplo o più del valore del posto auto;

4) altrimenti non si spiegherebbe perché mai a distanza di oltre vent’anni le strade anche di notte sono ingombre di auto (suppongo di gente che abita e dorme nei dintorni);

5) come sia stato possibile ai Sindaci appropriarsi di aree, le strade con relative sedi e carreggiate (Art. 3. Definizioni stradali e di traffico …. Comma 46 – Sede stradale: superficie compresa entro i confini stradali. Comprende la carreggiata e le fasce di pertinenza ) che erano e sono del Demanio e tolte alla loro destinazione originaria ed univoca (in barba anche al D.P.R. 285/92);

6) per poi darle in concessione ad un privato togliendole alla loro destinazione originaria di pubblica via (un po’ come sfrattare il legittimo proprietario di un appartamento per poi immediatamente riaffittarselo….. tipo i mafiosi delinquentastri di Tor Bella Monaca);

7) e quindi in seguito alle incongrue ed improprie lamentele e rimostranze dei residenti (che di nulla dovevano lamentarsi, ma semplicemente adempiere agli obblighi di legge, farsi i garages!), i Sindaci per ulteriore lassismo ed incapacità, o molto peggio….., invece di sanzionare adeguatamente gli omissivi residenti…. li esentavano dal pagamento del ticket dei parcheggi (infinite volte abusivi).

NE DERIVA CHE

A) Le Amministrazioni hanno privato i cittadini italiani del Demanio stradale indebitamente ed illegittimamente sottratto alla loro libera fruizione;

B) Le Amministrazioni hanno omesso il controllo sulle costruzioni dei parcheggi, sulle destinazioni d’uso;

C) I notai hanno stipulato inquantificabili atti illegittimi permettendo la vendita di aree vincolate separatamente;

D) Le Amministrazioni si sono vendute la Fontana di Trevi, nel senso che il Demanio stradale non è e non era dei Comuni, Comuni i quali hanno “concesso” il diritto di superficie che non era loro ad altri;

E) Togliendo le pertinenze delle strade demaniali alla loro naturale destinazione, ad esempio la superficie di arresto, per cui se qualcuno transitando su una qualche strada “concessa” ha la necessità impellente di arrestarsi lo può fare, …..se trova il posto, e solo pagando il pedaggio (ma non era libera la circolazione sul territorio italiano?) su una superficie demaniale che fino a prova contraria è sempre dei cittadini italiani (fino a sdemanializzazione avvenuta, se mai sarà accettata?);

F) Che dire della disparità di trattamento da parte dei Comuni a vantaggio dei cittadini residenti; residenti che siccome si sono comportati così bene i vari Sindaci li hanno premiati esentandoli dal pagamento del ticket di parcheggio;

G) Infine sfido chiunque a mostrare a me ed ai cittadini romani dove sono le parti della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze dove deve essere autorizzato un adeguato parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo della sosta.

H) Non voglio intorbidire ulteriormente le acque tirando in ballo i controllori del traffico, ma anche lì ci sarebbe molto (tutto) da eccepire.

Questo è il concetto del Diritto oggi corrente presso l’ Amministrazione Pubblica.

Questo è il concetto della Libertà oggi corrente presso l’ Amministrazione Pubblica.

Questo è il concetto della Democrazia oggi corrente presso l’ Amministrazione Pubblica.

Ma oggi so per certo che tutto questo non è un casuale cumulo di idiozie, incompetenze, incongruenze, illegalità messe in atto ed accatastate le une sulle altre da una miriade di “homuncoli chiamati a scelte più grandi di loro…. Questo fa parte di un progetto intenzionale, programmato nei minimi dettagli, ben più ampio, nazionale e globale per ricondurre gradualmente, nel silenzio più completo e nella calma apparente, la vita di tutti i cittadini alla sottrazione più assoluta di ogni minimo diritto, allo svuotamento delle “sovranità” conquistate a prezzo dei sacrifici e del sangue dei nostri padri, fino a giungere al vuoto pneumatico della Costituzione, del Codice Civile, delle leggi, del Parlamento, dei Partiti ed alla schiavitù più assoluta.

E’ ora di dire basta allo scempio, alle truffe, ai furti, agli scippi messi in atto dagli organi istituzionali in danno dei CITTADINI.

Orazio Fergnani”

Speriamo che il nuovo scenario politico possa mettere mano a questa delicata questione, visto che nel frattempo i comuni ne approfittano per ingrassare le casse dei privati che gestiscono le strisce blu e le casse comunali con milioni di multe forse illegittime.

Ma i politici si rendono conto chi gli Italiani non riescono più a pagare neanche l’assicurazione obbligatoria, figuriamoci l’esorbitante prezzo del parcheggio nelle strisce blu.

Giuseppe Oliva

feb 27

Aversa strisce blu senza grattini da marzo scatta la multa, ma chi compilerà i verbali?

Aversa 27/02/2013

Dopo anni di battaglie il Comitato Strisce Blu ottiene la corretta applicazione del C.d.S. e finalmente la penalina inventata dal comando di polizia municipale di Aversa cessa di esistere, ma le grane per l’amministrazione non sono finite.

Infatti allo stato attuale gli ausiliari che operano ad Aversa da agosto del 2012 non avrebbero il titolo giuridico per compilare i verbali, almeno secondo quando prevede la legge Bassanini che, all’Art. 17 comma 132 Legge 127/1997 recita testualmente “i comuni possono, con provvedimento del sindaco, conferire funzioni di prevenzione e accertamento delle violazioni in materia di sosta ai dipendenti comunali o delle società di gestione dei parcheggi, limitatamente alle aree oggetto di concessione”, ma in questo momento gli ausiliari non sono ne dipendenti comunali ne dipendenti di una ditta che ha ricevuto in concessione l’area oggetto della sosta a pagamento.

Di questa norma ne è a conoscenza anche il comandante della polizia municipale, infatti lo stesso la cita nella delibera di giunta n° 46 03.03.2012, come riportiamo di seguito.

Allo stato attuale gli ausiliari del traffico che operano ad Aversa fanno capo alla cooperativa AZZURRA che non è ne dipendente comunale ne ha ricevuto in concessione l’area oggetto della sosta a pagamento, infatti nessun bando di gara è stato espletato per dette aree e il comune non percepisce nessun canone, praticamente pare che gli è stato affidato solo il compito di
vigilare su chi ha o non ha il grattino.

L’unica soluzione giuridicamente valida e che eviterebbe una valanga di ricorsi e spese a danno dell’amministrazione potrebbe essere quella di far intervenire i vigili in caso sia necessario elevare un verbale, del resto anche la normativa sulla privacy impedirebbe agli ausiliari così come operano ora di chiedere i documenti per identificare il trasgressore e notificargli l’atto.

Insomma una situazione che è ben lontana dall’essere a norma, ma le strisce blu Aversane ci hanno abituato a questo ed altro.

Giuseppe Oliva

gen 12

Strisce blu, multa si o multa no? il balzello tra C.d.S. Ministero e Cassazione continua.

Aversa 12/01/2013

Le strisce blu si sono trasformate negli anni da strumento urbanistico nato per disincentivare l’uso delle auto private a mezzo per rinpinguare le casse delle società private e dei Comuni, le prime in cambio di pochi euro fittano le strade demaniali ricavandone un business enorme, mentre i Comuni spesso puntano più all’enorme numero di multe che emettono per mancato grattino o grattino scaduto, multe che in moltissimi casi non vengono pagate, è noto a tutti che l’80% di chi riceve una multa fa ricorso e di questi il 50% vince, finendo per costare allo stato e quindi ai cittadini una cifra che varia tra i 300 e 500 euro, allo stesso tempo i Comuni perdono miliardi di euro l’anno per essersi dimenticati di far pagare la TARSU e la TOSAP alle società che gestiscono le milioni di strisce blu in Italia.





Purtroppo l’Italia è sempre più il paese di Pulcinella, dove una Legge poco chiara viene stravolta dai Comuni con interpretazioni che spesso rasentano il ridicolo, come strisce blu formato puffo, oppure tracciate in posti assurdi come in curva o sui marciapiedi, per non parlare della fantasiosa interpretazione del fuori la carreggiata, che per molti significa solo tracciare una linea tratteggiata accanto alla linea blu che delimita lo stallo a pagamento, per finire alle strisce blu a ridosso degli incroci contravvenendo alla distanza minima prevista dal C.d.S. di 5 metri.
Alcuni esempi raccolti in giro per l’Italia possono dare il senso di quanto affermato:

A confondere ancora di più le idee ci si mette di mezzo la Cassazione che spesso capovolge le sentenze dei Giudici di Pace andando anche contro i pareri emessi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, purtroppo nei giudizi innanzi la Cassazione il cittadino non si presenta mai per svolgere azione difensiva per via degli enormi costi legati alle spese legali, praticamente e come rubare il gelato ad una neonato.

A nulla sono valse le tante modifiche apportate al C.d.S. in questi anni, infatti le stesse non hanno mai tappato la falla delle strisce blu.
Pare incredibile, ma è così. Il “nuovo” Codice della strada (quello del ’93) ha un baco che non si è riusciti a eliminare nonostante la settantina di modifiche che si sono succedute negli anni. Non lo si è fatto nemmeno in quelle che di fatto sono state le due riforme cui il testo è stato sottoposto: quella del 2003 (Dl 151/03, noto per la patente a punti) e quella in corso di discussione in Parlamento (il travagliato e famoso Ddl 1720).

Il baco riguarda la sosta nelle strisce blu.
La materia viene toccata dall’articolo 7, comma 1, ma in modo incompleto: si parla solo dell’obbligo di pagare, senza chiarire del tutto che cosa accade quando si resta parcheggiati anche oltre l’orario coperto dal pagamento.
Per metterci una pezza, molti tra vigili a ausiliari usano l’articolo 157, comma 6, che però si riferisce solo a quando non si espone il disco orario nei parcheggi gratuiti o non si aziona per nulla il parcometro in quelli a pagamento dove è prevista anche la limitazione del tempo di sosta.

Il buco è dovuto al fatto che ci sono diverse possibilità d’incrocio tra le varie modalità di parcheggio: gratis, a pagamento, a tempo limitato eccetera.

Gli esperti ne hanno contate una dozzina e le norme che istituiscono le sanzioni non le hanno contemplate tutte.

Il fatto gustoso è che queste sono cose note a tutti, non solo agli addetti ai lavori, infatti col tempo la conoscenza si è estesa anche al pubblico, fino addirittura a comparire in un libro destinato alla grande diffusione, “Io non pago”, un manuale per difendersi dalle multe curato da Emilio Ponticiello, avvocato che ricorsi di questo tipo ne ha presentati e vinti a raffica.

Appare evidente che si tenta in tutti i modi di difendere un business al quale i Comuni non sono disposti a rinunciare, basti pensare che le multe nelle strisce blu coprono il 70% del totale nazionale, i dati mettono i brividi e sfiorano le 10 milioni di multe l’anno..!!!!

Il Comitato Strisce Blu chiede al governo uno sforzo per regolamentare in maniera seria e senza possibiltà di errate interpretazioni la sosta a pagamento.

Giuseppe Oliva

ott 29

Strisce blu ad Aversa, come mai il gruppo del PDL è contro la gestione in house.

Aversa 28/10/2012

Le strisce blu ad Aversa continuano a tenere banco, troppi sono gli interessi economici che si celano dietro le false promesse di voler migliorare la viabilità e il commercio, ma alla fine chi ci guadagna veramente sono solo le società private.

Sin dalla firma del contratto nel luglio 2009 il Comitato Strisce Blu ha denunciato le tantissime irregolarità e omissioni a carico della ATI formata da, SMART PROJECT, URBANIA e ICARO, si va dalla errata dimensione degli stalli e al loro posizionamento, ricordiamoci delle strisce blu disegnate su piazza Marconi dove vigeva il divieto di sosta, oppure le mini strisce in via E. Corcioni che erano di oltre 25 cm inferiori alle dimensioni previste dal C.d.S., che dire del sistema sanzionatorio fatto a base di penaline emesse a migliaia, le stesse non erano ne previste dal contratto ne dal legislatore, ma l’ex l’amministrazione ha chiuso più di un occhio e ha permesso alla società di emettere ben 156.000 penaline in 2 anni di cui 100.000 sono state incassate dalla ATI mentre oltre 50.000 sono diventati verbali per infrazioni al C.D.S..

Inoltre l’amministrazione guidata dall’ex Sindaco Domenico Ciaramella non era a conoscenza dell’obbligo di riscuotere la TARSU e la TOSAP dalle società di parcheggio, finendo per far perdere milioni di euro alle casse comunali, infatti è solo nel luglio 2010 e solo dopo che il C.S.B. ha sollecitato l’amministrazione ad applicare correttamente la Legge, che sono stati emessi i ruoli a carico della ICARO, per il periodo dal 2005 al 2009, poiché il periodo dal 2001 al 2005 si era ormai prescritto, e della SMART PROJECT per gli anni 2009/2010/2011 e 2012.

Le cifre sono da capogiro, l’amministrazione ha comunicato una cifra prossima ai 2 milioni di euro per la gestione dal 2009 al 2012, una cifra che ovviamente non è stata onorata dalla A.T.I., inoltre senza nessuna clausola scritta l’amministrazione ha applicato una riduzione sul canone annuale, portandolo da € 259.000,00 a € 221.000,00, cifra confermata dal documento che pubblichiamo di seguito.

Solo leggendo questi dati l’amministrazione è creditrice nei confronti della A.T.I. di più di € 2.200.000,00, ma non è finita quì, infatti una recente sentenza della Corte dei Conti del Lazio, la numero 888/2012, farebbe salire il credito vantato dall’amministrazione ad oltre € 6.000.000,00.

Infatti la sentenza in oggetto condanna la società che ha gestito la sosta a pagamento nel comune di Velletri, a rimborsare all’amministrazione gli importi delle multe non elevate a causa della gestione a mezzo delle penaline, in quanto le stesse non sono state previste dal legislatore e ogni penalina incassata dalla società privata equivale ad un mancato incasso da parte dell’amministrazione della relativa multa.

Questi dati sono pubblici e conosciuti da tutti, visto che sono disponibili sia sul sito del Comune che sulla stampa locale che ne parla da anni.
Ma allora come mai conoscendo i problemi che la gestione esterna ha creato c’è un gruppo del PDL Aversano che non è d’accordo con la gestione in house e vorrebbe quasi far rientrare la SMART PROJECT??

In effetti si stratta dello stesso gruppo che faceva anche parte anche della maggioranza che ha amministrato la città negli ultimi 10 anni, e che nulla ha fatto per impedire che una società privata si impossessasse della città, privatizzando le strade e consentendo alla stessa di emettere 150.000 penaline “illegali” e lasciando anche un debito nei confronti dell’amministrazione di svariati milioni di euro.

Il Comitato Strisce Blu consegnerà al Sindaco Sagliocco una dettagliata relazione sui dati economici, la stessa verrà trasmessa alla Corte dei Conti della Campania per accertare eventuali responsabilità.

Giuseppe Oliva

ott 11

Multa alla scadenza del grattino. Il comitato Strisce Blu: È illegittimo.

Lecce 11/10/2012

Rimaniamo allibiti nel leggere su un quotidiano leccese che l’amministrazione comunale di Lecce è orientata ad eliminare l’avviso bonario per gli automobilisti che lasciano l’auto in sosta anche dopo la scadenza segnata sul grattino”.

Con queste parole, Roberto Spennato, responsabile regionale del comitato Strisce Blu, ha commentato le dichiarazioni dell’assessore al Traffico di Palazzo Carafa Luca Pasqualini, intenzionato ad eliminare l’avviso bonario per procedere direttamente con le multe a carico di chi non rinnova il grattino.

L’amministrazione di Lecce – ha continuato Spennato – dovrebbe innanzi tutto rispondere alle varie richieste di accesso agli atti che il comitato strisce blu ha fatto, senza avere mai nessuna risposta.
In secondo luogo, l’assessore dovrebbe informarsi meglio o quantomeno studiare un po’ di più.
L’ultima circolare del Ministero dei Trasporti, e per chi non lo sapesse è il ministero che ha fatto il codice della strada, dice chiaramente, senza ombra di dubbio e senza interpretazioni, che a grattino scaduto la multa non si può fare.

Da una missiva indirizzata al comitato Strisce Blu, risulta che il dirigente del Ministero dei Trasporti Sergio Dondolini, abbia confermato: “La sosta che si protrae oltre l’orario corrispondente all’importo pagato, quale risulta dalla ricevuta regolarmente esposta, configura solo una inadempienza contrattuale, con conseguente recupero delle ulteriori somme dovute, ed eventuale penale a carico dell’inadempiente, da fissare con apposito regolamento comunale, come peraltro sancito dall’art. 17 c. 132 della L n. 12711997″.
Si riporta per intero la risposta del MIT:


Insomma, niente multa, ma recupero della somma dovuta.
Si può procedere al recupero della somma – ha spiegato Spennato – tramite il legale, se questo poi convenga o meno alla ditta, è un loro problema.

Di sicuro c’è che la multa elevata a grattino scaduto se la zona è in concessione è illegittima e per tanto va contestata.

 

 

ott 02

Incassi delle multe divisi con i privati. La denuncia del Comitato Strisce Blu.

Ugento 01/10/2012

 

“Gli incassi delle multe, nel Comune di Ugento, vengono utilizzati in maniera illegittima”. A dirlo è il responsabile del Comitato Strisce Blu della Puglia Roberto Spennato, il quale, con una denuncia al Comando dei carabinieri di Ugento e al Ministero dei Trasporti, spiega i motivi della sua iniziativa. “Da 10 anni – ha spiegato Spennato -, il Comune di Ugento, attraverso gli ausiliari del traffico, sanziona gli automobilisti. I proventi delle sanzioni dovrebbero poi essere distribuiti tra Stato e Comune. Gli introiti derivanti dalle infrazioni nelle zone di sosta a pagamento dovrebbero poi essere reinvestite nel rifacimento delle strade. L’amministrazione di Ugento, invece, ha un accordo con la ditta privata Park Signal srl – che gestisce le aree di sosta -, la quale percepisce il 35% più IVA degli incassi”.
Il responsabile del Comitato Strisce Blu si appella all’articolo 208 del Codice della Strada, che parla del reinvestimento dei proventi delle multe.
Potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, miglioramento della sicurezza stradale, interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade. Queste le finalità dettate dalla legge. Secondo Spennato, invece, si tratterebbe di appropriazione indebita della percentuale. “La ditta percepisce già il suo compenso in percentuale sull’incasso dei parcometri. Le multe non si dovrebbero toccare: una parte va allo Stato e l’altra al Comune, che le deve debitamente reinvestire”.
“Il Comune di Ugento – si legge, infine, nella denuncia – ha deliberato e stipulato con contratto, di riconoscere per il servizio delle funzioni di accertamento delle violazioni sulla sosta, alla concessionaria attuale ditta Park Signal srl da Galatone, un importo parametrizzato al 35% + IVA , delle sanzioni correttamente emesse dai propri ausiliari della sosta, contravvenendo all’art.208 del CDS. Questa violazione all’art.208 ha permesso, sin dal 2003, data di istituzione delle strisce blu ad Ugento, la sottrazione di risorse dalle casse comunali con conseguente danno erariale nonché danno ai cittadini”.
Il Comitato Strisce Blu rimane in attesa di un intervento da parte delle autorità.

 
ago 18

Aversa: bollette non pagate l’ENEL taglia la corrente al comando di polizia municipale.

Aversa 18/08/2012

Fatture arretrate per 6 mesi l’ENEL stacca la correte al comando di polizia municipale di Aversa.

Siamo sicuri che l’amministrazione farà il possibile per ripristinare al più presto la funzionalità degli uffici della polizia municipale, ma resta l’interrogativo su come sia stato possibile arrivare a questo punto.

Già nel 2011 il comando i polizia municipale era rimasto senza i soldi per i francobolli ed ha spedito migliaia di multe fuori termine, prelevando i soldi necassari dal fondo di riserva e creando una pericolosa spirale di contenziosi contro l’amministrazione.

L’amministrazione pubblica funziona a compartimenti e ogni ufficio ha assegnato un budget che viene predefinito nel bilancio preventivo, ma evidentemente il comando di polizia municipale ha qualche uscita imprevista che ha mandato in tilt il sistema contabile.

Il Comitato Strisce Blu è sicuro che molte delle spese impreviste provengono dall’enorme mole di verbali per la sosta nelle strisce blu spediti in questi ultimi anni, in effetti per spedire oltre 30.000 verbali l’anno l’amministrazione spende tra francobolli e modello cartaceo quasi € 10,00 a verbale, oltre alle spese per la visura del numero di targa e gli addetti all’ufficio verbali, il che porta il costo totale ad almeno € 300.000,00 l’anno.

A questo punto viene da chiedersi se il sistema multe sia in attivo?

Il C.S.B. si è più volte opposto alle sanzioni derivanti dalle strisce blu, ed ha avuto ragione nel 100% dei casi, perdendo solo i ricorsi non presentati, ed a giudicare dagli oltre 600 contenzioni intentati dai cittadini innanzi al G.d.P. e a non si sa quanti inviati alla Prefettura di Caserta pare che il sistema multe facili non renda più come una volta.

Il Comitato Strisce Blu avvalendosi della consulenza di illustri comandandi di poilizia municipale ed esperti contabili ha rilevato anche una perdita di oltre € 140.000,00 nella gestione delle strisce blu solo negli ultimi 2 anni, fatto noto sia all’ex amministrazione che alla nuova, tant’è che il nuovo assessore al bilancio ha fatto sapere a mezzo stampa che la società alla quale è stato affidata la gestione delle strisce blu, ha un debito di oltre un milione di euro tra TOSAP e TARSU, soldi che probbabilmente non rientreranno mai nelle casse comunali.
Aversa 18/08/2012

Giusto per capirci solo nei primi 6 mesi del 2012 l’amministrazione è stata condannata a € 13.500,00 di spese legali, tra i beneficiari c’è anche il Comitato Strisce Blu a dimostrazione che le multe elevate ad Aversa sono difformi da quanto previsto dal Codice della Strada.

Di questi probabili danni erariali è stata informata la Corte dei Conti già da moltissimo tempo, purtroppo i tempi della magistratura sono noti a tutti, è probbabilmente solo la futura generazione vedrà emessa una sentenza di condanna contro chi ha gestito la cosa pubblica con molta allegria e superficialità.

Il Comitato Strisce Blu chiede al nuovo Sindaco di comunicare alla Corte dei Conti tutti i dati negativi della gestione strisce blu e multe, c’è assoluta necessità di trasparenza per riacquistare la fiducia dei cittadini.

Giuseppe Oliva

giu 18

Strisce blu, la Cassazione boccia le multine previste dai comuni.

Aversa 18/06/2012

Che le multine previste dai comuni per sanare l’eventuale mancato o insufficiente pagamento nelle strisce blu fossero illegali il Comitato strisce Blu lo ha denuncia da anni, ma ora a dare ancora più forza alla nostra tesi è intervenuta anche la Cassazione, confermando con la sentenza n° 12384 del 31/05/2007 che le amministrazioni comunali non possono stabilire oblazioni per sanare eventuali sanzioni al C.d.S..
Riportiamo il testo della sentenza:
“D. M. ha impugnato, nei confronti del Comune di Barletta, con ricorso notificato il 17.1.06, la sentenza del Giudice di Pace, depositata il 12.11.05, che le aveva rigettato l’opposizione al verbale di contestazione della violazione dell’art. 157 co. 6 8 C.d.S., per «sosta del veicolo in zona di pagamento senza l’esposizione della ricevuta».

Lamenta: 1) l’omessa, insufficiente e contraddittoria motivazione circa «l’avvenuta conoscenza della contestazione da parte del proprietario dell’infrazione», dato che, con delibera 28/04, il Comune di Barletta aveva stabilito, che, in caso di omessa esposizione della ricevuta di pagamento, prima dell’applicazione della prescritta sanzione amministrativa, fosse consentito al trasgressore l’estinzione della violazione col pagamento di euro 6 entro 5 giorni dal rilascio del preavviso, nella specie apposto sul parabrezza, e ritenuto «di per sé sufficiente ad integrare la sua avvenuta conoscenza» della contestazione; 2) la violazione della delibera comunale 28/04, che prescrive «opportune modalità che permettano all’utente di sanare la propria situazione», dato che l’apposizione di un avviso sul parabrezza non poteva considerarsi equipollente di una notificazione; nonché la violazione dell’art. 3 cost., attesa l’evidente discriminazione fra cittadino fortunato, cui viene fatta la contestazione immediata e sfortunato, non presente sul posto.

Il Comune non resiste.

Attivata la procedura ex art. 375 c.p.c., il P.G. ha chiesto la trattazione del ricorso in P.U.

Motivi della decisione

Il ricorso è manifestamente infondato per l’assorbente ragione che il potere sanzionatorio delle violazioni al C.d.S. e la sua regolazione anche nel momento applicativo, è disciplinato direttamente dalle norme del D.lgs. 285/92, aventi forza di legge; e che quindi, secondo il principio gerarchico delle fonti, non possono certo essere derogate da delibere comunali che, come nella verificatasi ipotesi, stabiliscano una sorta di “oblazione”, in alcun modo prevista o autorizzata dal legislatore; esulando del tutto dalla previsione dell’art. 7 C.d.S., richiamato nella menzionata delibera, il profilo sanzionatorio delle violazioni; e dovendosi perciò escludere che sussista in forza dello stesso qualsiasi delega o autorizzazione in tal senso a favore dei Comuni.”

In queste condizioni di “illegalità” ci sono moltissime città, tra queste non poteva mancare Aversa, che con le sue 150.000 multine emesse in 2 anni è entrata di diritto nel guinnes dei primati.

Purtroppo le istituzioni che dovrebbero controllare il buon operato dei Comuni come le Prefetture se ne sono lavate le mani, preferendo ingolfare gli uffici addetti ai ricorsi, pur di non mettersi contro “l’illegale” operato delle amministrazioni comunali.

giu 08

Strisce blu: i miracoli della moltiplicazione.

08/06/2012

Le strisce blu sono diventate in questi ultimi anni una croce per i possessori di un’autovettura, il sistema di trasporto pubblico Italiano è inefficiente e vecchio, le piste ciclabili sono inesistenti, inoltre la politica industriale messa in campo dal dopoguerra ha spinto sempre più Italiani ad acquistare un’auto, il risultato di questo mix assurdo è sotto gli occhi di tutti, le città sono invase da sempre più auto e le amministrazione hanno trovato nelle strisce blu una facile fonte di guadagno, trasformando uno srumento urbanistico, quali le strisce blu, in fonte di guadagno per società private nelle quali sempre più spesso si scoprono persone riconducibili a politici o loro parenti, ma anche la delinquenza si è decisa ad investire in questo business.

Questo è un articolo scritto da Maurizio Caprino e pubblicato su http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/2012/06/strisce-blu-i-miracoli-della-moltiplicazione.html, ci fa capire che il problema sta assumendo proporzioni sempre più grandi, ma senza andare a risolvere il vero problema della viabilità.

Eccesso di strisce blu. Si potrebbe aggiungere quest’infrazione al Codice della strada. I trasgressori, ovviamente, sono i Comuni: non di rado, ne dipingono a sproposito. Cioè contro la legge e il buonsenso.

L’ultimo spunto è di ieri, ma il problema è antico. E articolato. Facciamo una breve rassegna.
La cosa più fastidiosa è quella più evidente: quando si decide di far diventare a pagamento la sosta in una certa zona, capita che miracolosamente si moltiplichino i posti a disposizione. Il miracolo consiste nel far arrivare le strisce blu fin quasi agli incroci, cioè dove il Codice della strada vieta di fermarsi per l’evidente ragione che bisogna lasciare spazio per garantire sia la visibilità sia le manovre dei mezzi più ingombranti. Certo, il buonsenso ci dice che a volte la regola contiene un eccesso di zelo: per esempio, quando c’è un senso unico e la strada è larga abbastanza, appare inutile rispettarla alla lettera, perché chi s’immette può svoltare solo in una direzione e non gli servono né visibilità da ambo le parti né spazio per completare la manovra. Ma, come dimostra la foto pubblicata ieri da Paoblog, a Milano le strisce blu sono state dipinte vicino agli incroci anche dove c’è possibilità d’intralcio. Vecchia storia: l’avevo denunciata per Roma (in particolare nella zona di via Veneto) a fine anni Novanta, quando ci fu la prima ondata massiccia di strisce blu.
C’è poi il problema di garantire nelle vicinanze un adeguato numero di posti gratuiti. Il Codice della strada lo impone, esentando solo le zone di particolare rilevanza urbanistica. Un “dettaglio” che i Comuni a volte vedono con fastidio. Così dichiarano rilevanti anche zone che non lo sono e qualcuno che va fino in fondo nelle cose riesce a far invalidare le delibere e le conseguenti multe. Qualche volta, come capitato vicino a Cagliari qualche anno fa, la cosa finisce pure sui giornali e scoppia il putiferio. Capita, in Italia

mag 14

Strisce blu, il Comitato Strsice Blu dice no ad azione spot e chiede subito un nuovo piano parcheggi.

14/05/2012

Il Comitato Strisce Blu mette in guardia il neo Sindaco di Aversa Giuseppe Sagliocco su azioni spot nella gestione delle strisce blu.

In questi giorni l’azione del neo Sindaco si fa già sentire, la sua richiesta di maggiori controlli nella zona della ferrovia da parte della polizia municipale e forze dell’ordine è lodevole, ieri in tarda serata sono state notate le prime pattuglie intente ad affettuare i controlli sulla prostituzione, sono molti anni che i cittadini chiedevano un interessamento dell’amministrazione su questa zona.

Si legge anche che non si pagherà più la sosta di domenica e nei festivi oltre all’eliminazione del pagamento fuori il cimitero, ma queste azioni sono degli spot che non vanno al cuore del problema, il CSB chiede al neo Sindaco di bloccare immediatamente la nuova gara per la sosta a pagamento, gara fortemente voluta dall’ex Sindaco Ciaramella e che se venisse approvata riporterebbe in automatico non solo la sosta di domenica, ma acnhe 700 stalli in più rispetto ad oggi, inoltre bisogna analizzare la regolarità delle due delibere che stanno permettendo con un “trucco” di far gestire le strisce blu ad aziende sprovviste di regolare certificato antimafia.

In CSB chiede al neo Sindaco di aprire un tavolo di tecnico con le associazioni di categoria per discutere di un nuovo piano parcheggi, piano che deve innestarsi con servizi a supporto, come parcheggi esterni alle ZTL e trasporto pubblico, ormai l’esperienza degli ultimi 10 anni ci ha insegnato che non basta triplicare il prezzo e quadruplicare il numero degli stalli a pagamento, ma bisogna mettere in condizione i cittadini di preferire il trasporto pubblico a quello privato, riuscendo con il tempo a collegare anche i paesi limitrofi, evitando così l’arrivo in città di migliaia di auto dei lavoratori non residenti.

Bisogna smetterla di considerare le strisce blu una fonte di guadagno facile, voglio ricordare al neo Sindaco che tra multe e grattini gli Aversani stanno sborsando circa € 2.250.000,00 l’anno, questi sono tutti soldi tolti al commercio locale già fortemente penalizzato dalla crisi mondiale.

Giuseppe Oliva

mag 11

Roma: parcometri truccati per non dare resto, ancora una truffa legata alle strisce blu.

11/05/2012

Fonte: www.leggo.it

ROMA, PARCOMETRI: L’ULTIMA TRUFFA.
IN AZIONE LA BANDA DEL FERRETTO
Venerdì 11 Maggio 2012 – 09:24
di Franco Pasqualetti

ROMA – L’hanno ribatezzata la banda del ferretto. Ladri di spicci, capaci con un asticella di metallo, di intascare le monete che i parcometri darebbero di resto agli automobilisti. Il sistema è tanto semplice quanto ingegnoso: si introduce la lamella in ferro nella fessura per a restituzione dei soldi, lo sportellino rimane alzato e blocca la caduta degli spicci.
Una tecnica collaudata che in alcune zone strategiche può arrivare a fruttare anche 250 euro al giorno. È il caso di via degli Annibaldi, lo stradone che dal Colosseo porta a via Cavour. Più di 150 parcheggi disponibili, cinque parcometri su strada (tutti rigorosamente ferrettati: il materiale è in nostro possesso) e un viavai di automobilisti intenti a pagare la sosta. Una vera e propria miniera di soldi. Durante la nostra ricognizione, accompagnati dai vigili urbani, abbiamo raccolto 4,50 euro: monete di resto per chi aveva pagato più del normale rimaste incastrate nel trucchetto. Ma chi c’è dietro questo giro di furbizie? Facile pensare a qualche straniero. «Invece non è così – spiega un ausiliario in servizio – il trucco del ferretto nei parcometri più vecchi può esser adottato solo aprendo il meccanismo interno. Non si possono manomettere dall’esterno. Quindi è evidente che tra i responsabili ci sono anche miei colleghi».
Sgomento tra gli automobilisti: «Non ci posso credere – dice Valeria, che stava prendendo a calci e pugni un impianto che le aveva rubato 3 euro – non riusco a capire come mai ogni volta che dovevo ottenere il resto qui le monete non cadevano mai. Alcune volte ho pagato col bancomat ma spesso, come ora, non è possibile effetture la transazione». Trovare i responsabili è difficilissimo: «Non esiste nessuno che segnala o denuncia la truffa: per 50 centesimi o un euro al massimo la gente non perde neanche tempo», spiega uno degli agenti intervenuti.
Ma su via degli Annibaildi non c’è solo la banda del ferretto ad agire: ogni giorno le auto vengono aperte da ladri in cerca di autoradio, navigatori satellitari e oggetti lasciati all’interno dell’abitacolo. La testimonianza è proprio sull’asfalto: vetri di finistrini infranti sono praticamente ovunque, specialmente nella parte alta (quella dove si trova il ponte pedonale). «Una volta un turista fotografò persino un ladro – racconta Fulvio, un residente – dal ponte e la polizia riuscì ad arrestarlo». Evidentemente non era il solo malvivente.

Ancora una volta i cittadini sono mortificati e truffati dalle strisce blu, il fenomeno negli ultimi 10 anni si è decuplicato, tutti i numeri legati alla sosta a pagamento hanno avuto una impennata che in alcuni casi ha superato il 300%.

Prezzi, numero degli stalli e multe sono decuplicate negli anni, senza però risolvere il vero problema della viabilità, in effetti le amministrazione sono state bravissime a non fornire alternative al trasposto privato, altrimenti con tanti mezzi pubblici in strada le società private “spesso compartecipate o di proprietà di politici” non avrebbero potuto incassare le milionarie cifre che ruotano intorno alle strisce blu.

Il sistema sembra creato apposta per fare soldi e multe, spremendo i cittadini fino all’inverosimile.

Il Comitato Strisce Blu è da sempre vicino ai cittadini contro queste truffe e vi invita chi è vittima di una multa ingiusta a segnalarlo alla nostra mail g.oliva@strisceblu.org

Giuseppe Oliva

apr 18

Allarme sicurezza informatica, il sito del Comune di Aversa è off line da 16 aprile.

Aversa 18/04/2012

Il sito del Comune di Aversa è off line dal 16/04/2012, un fatto che lascia molto perplessi sulle contromisure messe in campo dall’amministrazione in merito alla sicurezza informatica, l’assurdo è che non c’è neanche una redirect per segnalare il momentaneo disservizio.

Questo non è il primo problema, già il 29/03/2012 la home page del Comune fu attaccata dagli Hacker, per fortuna in quella occasione fu oscurata solo la home page e il giorno dopo il sito riprese a funzionare.

Questo problema non permette di accedere all’albo pretorio per visionare gli atti pubblicati, di fatto si tratta di interruzione di pubblico servizio.

Eppure l’amministrazione dopo che critiche mosse dal Comitato Strisce Blu proprio in riferimento alla sicurezza informatica, fece un comunicato stampa per rassicurare sulla solidità dell’intera infrastruttura informatica, ma allora a cosa è dovuto un guasto così prolungato?

Questo è il comunicato stampa pubblicato dal responsabile informatico del Comune sul sito di Pupia.

Possibile che l’amministrazione non si sia accorta del problema?

Possibile che non sia stato fatto un comunicato a mezzo stampa per avvisare i cittadini?

Ma ancor più grave sarebbe se i dati sensibili fosserro stati trafugati, il Comitato Strisce Blu invita l’amministrazione a chiarire le reali cause del guasto e i tempi di ripristino.

Giuseppe Oliva

mar 01

Aversa: a spasso tra i rifiuti nel parco Pozzi.

Aversa 01/03/2012

La città di Aversa sta vivendo una lunga agonia a causa dell’indifferenza e forse anche incompetenza della nostra amministrazione.

Quello che abbiamo documentato oggi è l’ennesima discarica che si è formata nel parcheggio a pagamento dell’unico polmone verde della città, il problema è stato più volte affrontato dal CSB che raccogliendo le tante segnalazioni dei residenti è pronto a denunciare lo stato nel quale versa la zona.

Eppure ad Aversa sono 2 anni che la gestione dell’igiene urbana è affidata ad una ditta privata, è pur vero che la città è grande, è qualche discarica improvvisata si forma sempre, forse anche per colpa dell’inciviltà delle persone, ma che una discarica si formi nel parcheggio a pagamento di un parco pubblico e nessuno se ne accorga mi sembra alquanto strano.

Il video girato oggi è la prova evidente che quì non si interviene da mesi, gli stessi ausiliari ci hanno segnalato che la potatura delle piante giace in terra da molto tempo, purtroppo i soliti incivili stanno contribuendo a trasformare i pochi rami ammassati in terra in una vera è propria discarica di rifiuti speciali.

Infatti tra i rifiuti si riconoscono, pneumatici, residiui di un vecchio televisore, escrementi umani, bottiglie, preservativi, contenitori di pizza, una statua di un santo decapitata, insomma non manca nulla per considerare questo parcheggio una discarica.

Intanto l’amministrazione dorme sogni tranquilli, eppure esiste un assessore all’igiene che dovrebbe vigilare sull’operato della ditta che gestisce il servizio, ma ci sono anche i vigili che accompagnano periodicamente la società che gestisce la sosta a pagamento a ritirare gli incassi dai parcometri, possibile che anche questi ultimi non abbiano notato nulla?

Il problema si presenta con cadenza mensile, il video mostra chiaramente che moti rifiuti, come le bottiglie di vetro, sono depositate da tempo immemorabile all’interno del muretto che divide il parcheggio dalle giostre.

Il Comitato Strisce Blu chiede un immediato intervento per la bonifica della zona, installando anche dei cestini per la raccolta differenziata, oltre a prevedere un sistema di videocontrollo che possa registrare i numeri di targa di chi viene quì a banchettare lasciando in terra i propri rifiuti.

Giuseppe Oliva