Aversa: arrivano i ruoli della TARSU con altri aumenti, ma l'assessore Luciano afferma "Aversa vive un sogno senza rifiuti".

Aversa 06/11/2010

Mentre l’assessore Luciano afferma che la città di Aversa vive come in un sogno senza rifiuti, affermazione un pò azzardata visto che la città è solo un pò più pulita rispetto a quando operava il consorzio, il rovescio della medaglia è l’incubo che stanno vivendo i cittadini per capire come pagare i ruoli della TARSU arrivati come sempre con ulteriori aumenti.

Le tariffe sono le più alte d’Italia ma con il peggior servizio, inoltre si parla di ottimi risultati sul fronte della raccolta differenziata, ma l’assessore non si riferisce all’utenza residenziale, ma solo al mercato ortofrutticolo e alla grande utenza.

Inoltre vorremmo capire in che maniera viene valorizzato il rifiuto differenziato, parliamo di plastica, vetro, carta, metallo, basti pensare che 1 tonnellata di plastica viene pagata 170 euro dalle industrie che la riciclano.

Se veramente vogliano puntare in alto nella raccolta differenziata, considerato che l’Italiano medio non è molto ecologico, bisogna rendere la raccolta differenziata una risorsa come già viene fatto in altre nazioni, come Germania, Svezia o Olanda, dove il conferimento dei rifiuti viene pagato al cittadino, attraverso isole ecologiche e tessere magnatiche.

Anche in Italia ci sono i primi esempi di negozi che comprano i rifiuti da ricliclare, perchè l’amministrazione non pensa a queste strade invece di aumentare solo la tariffa dello smaltimento?
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Esperti hanno calcolato che una famiglia media produce rifiuti ricliclabili per un valore medio 25 euro al mese, vogliamo scommettere che se ci fosse un negozio del genere ad Aversa, ci sarebbe la fila.

A dire il vero un progetto simile era stato intrapreso nel 2008 dall’assessore Luciano, progetto costato ai cittadini 35 mila euro, redatto dal super esperto venuto dalla Lombardia Roberto Rainoldi, in quell’occasione l’assessore Luciano diede anche le cifre che sarebbero stare erogate ai cittadini in cambio dei rifiuti riciclabili, l’iniziativa smosse le coscienze ecologiche degli aversani che per 2 anni hanno fatto gli operatori ecologici raccogliendo e conferendo i rifiuti nelle isole ecologiche, purtroppo senza avere in cambio nulla.
Che fine ha fatto quel piano?

Sperimo che l’amministrazione inizi seriamente a pensare a queste soluzioni per risolvere il problema rifiuti, inoltre sono soluzioni che non hanno costi per il comune, sembra impossibile ma si può fare business anche con i rifiuti.

Giuseppe Oliva

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