ott 11

Abbonamenti per la sosta: Aversa VS Catania 0-1.

Aversa 11/10/2010

Giuseppe Oliva

Catania è una delle tante città nelle quali i cittadini subiscono da anni la vessazione della sosta a pagamento, la sosta a pagamento ha solo creato danni ai residenti senza avere nessun beneficio sul traffico.

Le strade sono suolo demaniale pubblico, i Comuni fittando il suolo demaniale a società private che a loro volta ne predendono il pagamento per sostare commettono un reato, inoltre le società private pretendono il pagamento pur non fornendo la custodia dei veicoli, custodia obbligatoria, confermata dalla sentenza della Corte di Cassazione a sezioni unite n. 5954 del 2000, il Dott.re Coffaro Giudice di Pace di Palermo intervistato da Livigni & Livigni ci spiega il perchè di questa sentenza.
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Fortunatamente l’amministrazione di Catania sta rivedendo almeno il costo degli abbonamenti, la proposta al vaglio del consiglio parla di 20 euro l’anno per 2 auto a gruppo familiare.

Ad Aversa invece l’amministrazione non solo ha imposto un’abbonamento dal costo di 420 euro l’anno, ma ne ha anche limitato il numero a soli 170, inoltre le modalità di assegnazione non sono mai state pubblicate, quindi il sospetto è che gli abbonamenti siano stati assegnati come sempre per amicizia o raccomandazione.

Ovviamente le strisce blu ad Aversa sono state per il 90% realizzate su suolo demaniale, oltre che di misure non conformi al C.d.S., il tutto è stato denunciato alla magistratura competente che sta indagando sulla vicenda.

ott 05

Aversa emergenza traffico: la Confesercenti chiede all'amministrazione quali siano i criteri che determinano le tante modifiche.

Aversa 05/10/2010

Giuseppe Oliva

Ad Aversa le emergenze sono ormai la norma, rifiuti, traffico, strisce blu, delinquenza, raccolta differenziata, prostituzione, sicurezza stradale, stabilità politica, queste sono solo alcune delle emergenze alle quali l’amministrazione deve fare fronte quotidianamente.

Strisce blu ed emergenza traffico sono due delle questioni che più preoccupano residenti e commercianti, i primi perchè trovano un’enorme difficoltà nello spostarsi da una parte all’altra della città, i secondi perchè vedono scappare i cliente verso la grande distribuzione che offre posti auto in quantità a costi zero.

Più volte il Comitato Strisce Blu ha sollecitato le associazioni di categoria, quali Confesercenti e Ascom a schierarsi dalla parte della legalità, chiedendo all’amministrazione la creazione di parcheggi a pagamento a norma e con un costo proporzionato all’economia locale, oltre ed un piano traffico che tenesse presente gli interessi della comunità e non solo di chi gestisce parcheggi privati.

Finalmente oggi la Confesercenti tramite la sua responsabile di zona Pina Giordano chiede all’amministrazione di chiarire il perchè di alcune modifiche fatte ai sensi di marcia, modifiche che soprattutto in alcune zone come via Belvedere stanno mettendo in ginocchio i commercianti.

Quelle ed altre modifiche sono state dal Comitato aspramente criticate perchè servivano solo a spostare il traffico altrove, quella di via Belvedere però sembra essere stata fatta per deviare il traffico veicolare all’ingresso di un noto parcheggio privato.

La verità è che l’amministrazione negli ultimi 10 anni ha dormito sugli allori in termini di programmazione su viabilità e edilizia, basta farsi un giro per la città con lo sguardo verso l’alto per capire quanti sottotetti si siano trasformati in mansarde senza nessuna autorizzazione facendo aumentare di molto la popolazione residente, con ovvie ripercussione sui servizi di base che non sono più adeguati.

In Europa ci sono città come Berlino o Stoccolma, dome la programmazione è arrivata a prevedere fino a10 anni prima quanti alunni dovranno studiare o quante persone dovranno muoversi per lavoro in città, questo ha permesso di predisporre i servizi essenziali, quali scuole e trasporto urbano.

Ormai il traffico è solo una delle tante emergenze che i cittadini di Aversa devono affrontare grazie all’incompetenza di chi ogni mese viene pagato per produrre soluzioni, mentre sembra che vada a scaldare la poltrona.

ott 05

Aversa emergenza traffico: la Confesercenti chiede all’amministrazione quali siano i criteri che determinano le tante modifiche.

Aversa 05/10/2010

Giuseppe Oliva

Ad Aversa le emergenze sono ormai la norma, rifiuti, traffico, strisce blu, delinquenza, raccolta differenziata, prostituzione, sicurezza stradale, stabilità politica, queste sono solo alcune delle emergenze alle quali l’amministrazione deve fare fronte quotidianamente.

Strisce blu ed emergenza traffico sono due delle questioni che più preoccupano residenti e commercianti, i primi perchè trovano un’enorme difficoltà nello spostarsi da una parte all’altra della città, i secondi perchè vedono scappare i cliente verso la grande distribuzione che offre posti auto in quantità a costi zero.

Più volte il Comitato Strisce Blu ha sollecitato le associazioni di categoria, quali Confesercenti e Ascom a schierarsi dalla parte della legalità, chiedendo all’amministrazione la creazione di parcheggi a pagamento a norma e con un costo proporzionato all’economia locale, oltre ed un piano traffico che tenesse presente gli interessi della comunità e non solo di chi gestisce parcheggi privati.

Finalmente oggi la Confesercenti tramite la sua responsabile di zona Pina Giordano chiede all’amministrazione di chiarire il perchè di alcune modifiche fatte ai sensi di marcia, modifiche che soprattutto in alcune zone come via Belvedere stanno mettendo in ginocchio i commercianti.

Quelle ed altre modifiche sono state dal Comitato aspramente criticate perchè servivano solo a spostare il traffico altrove, quella di via Belvedere però sembra essere stata fatta per deviare il traffico veicolare all’ingresso di un noto parcheggio privato.

La verità è che l’amministrazione negli ultimi 10 anni ha dormito sugli allori in termini di programmazione su viabilità e edilizia, basta farsi un giro per la città con lo sguardo verso l’alto per capire quanti sottotetti si siano trasformati in mansarde senza nessuna autorizzazione facendo aumentare di molto la popolazione residente, con ovvie ripercussione sui servizi di base che non sono più adeguati.

In Europa ci sono città come Berlino o Stoccolma, dome la programmazione è arrivata a prevedere fino a10 anni prima quanti alunni dovranno studiare o quante persone dovranno muoversi per lavoro in città, questo ha permesso di predisporre i servizi essenziali, quali scuole e trasporto urbano.

Ormai il traffico è solo una delle tante emergenze che i cittadini di Aversa devono affrontare grazie all’incompetenza di chi ogni mese viene pagato per produrre soluzioni, mentre sembra che vada a scaldare la poltrona.

set 21

Aversa: stalli di sosta riservati al negozio EXPERT, l'amministrazione continua ad infrangere la legge, pronte nuove denunce.

Aversa 21/09/2010

Giuseppe Oliva

Strisce blu, bianche o riservate speciali che siano questa amministrazione sta collezionando una raccolta di denunce che ha pochi uguali in Italia.

La notizia di stamattina farà scattare una nuova denuncia alla Procura delle Repubblica, denuncia che va a sommarsi alle tante già presentate in questi 12 mesi, riportiamo per intero l’articolo apparso su Pupia:

AVERSA. Gli stalli di sosta, che siano più o meno gratuiti, continuano ad essere fonte inesauribile di malcontento tra i cittadini aversani, tanto che gli stessi segnalano situazioni non proprio chiare.
Una di queste si riferisce alla zona antistante il negozio Expert, su viale Kennedy, dove è possibile notare stalli di sosta gialli con la scritta “riservato ad Expert”. Non sono stalli di sosta destinati al carico e scarico merce, che comunque hanno una loro determinazione ben precisa. È facile immaginare che a qualcuno, obbligato a pagare 1.50 euro all’ora per parcheggiare la propria auto, dia non poco fastidio vedere sotto casa dei posti riservati alle esigenze di un negozio.
“Mi sono riservato di acquisire gli atti relativi al caso – ha dichiarato Stefano Guarino, comandante dei Vigili Urbani – ma sembra, ad una prima analisi, che il permesso sia regolare”.
Guarino poi aggiunge: “Stiamo comunque effettuando una serie di controlli mirati, non solo per definire casi analoghi a quello di Expert, ma anche per la prevenzione dei ‘furbi’ che utilizzano in maniera impropria le autorizzazioni per gli invalidi. Dai controlli effettuati su cento pass del 2009, sono stati 8 i trasgressori che possedevano ancora permessi rilasciati a persone decedute. In questi giorni stanno partendo le intimazioni alla restituzione immediata del documento uni personale”.
In città sono meno di mille i possessori dei permessi per disabili, che devono essere rinnovati ogni 5 anni, e se si considera che sono appunto cento quelli che vengono rinnovati annualmente il conto è fatto. L’obiettivo, dunque, è stanare coloro che contro ogni principio di legalità si appropriano di diritti inviolabili.

Questo modo di riservare aree di sosta per particolari interessi non trova riscontro nel Codice della Strada, a conferma di questo abuso si allega la circolare n° 1525 del Ministero dei Lavori Pubblici, che chiarisce senza ombra di dubbio questa tesi, la circolare è stata portata alla conoscenza del Comandante Guarino già in occasione dei permessi di sosta riservati al Sindaco e tulla la giunta.
Circolare Ministero dei lavori pubblici 28/9/1981 n. 1525
Spazi riservati alla sosta di veicoli per motivi di pubblico interesse

Come è noto, l’art. 4 del T.U. n. 393 del 15.6.1959 comma 1°, lett. b) consente al Sindaco di “riservare appositi spazi alla sosta di determinati veicoli quando ciò sia necessario per motivi di pubblico interesse”.
L’art. 59 del Regolamento di esecuzione del citato T.U. precisa che possono essere previste “eccezioni al divieto di sosta generale solo per le seguenti categorie di veicoli: veicoli delle forze armate, polizia, vigili del fuoco, servizi di soccorso, limitatamente però alle aree antistanti le rispettive sedi e per la estensione strettamente indispensabile”.
La Corte di Cassazione ha osservato che, in linea di diritto, il Sindaco ha la facoltà di concedere eccezioni al divieto di sosta anche ad altre categorie di veicoli che non rientrino nelle 4 fattispecie indicate dal citato art. 59.
Ma per giustificare queste concessioni di carattere eccezionale è necessaria la coesistenza delle seguenti condizioni:
- Carattere preminente di interesse pubblico dell’ordinanza, che configuri il chiaro soddisfacimento di un pubblico interesse, che deve trovare corrispondenza in una situazione obiettiva. In altri termini, si deve trattare di un interesse collettivo riferibile ad un bisogno effettivamente sentito dalla collettività, ritenuto con ciò escluso ogni caso di sosta per la privata utilità o comodità delle persone od impiegati e funzionari locali e non per l’immediato e diretto esercizio delle attività di pubblico interesse, cioè del “pubblico” che accede agli uffici.
- Esistenza di una correlazione logica fra il fine da perseguire ed il provvedimento adottato.
Sembra particolarmente importate osservare, inoltre, che l’”interesse pubblico” che può giustificare la riserva di spazi di sosta particolari si contrappone generalmente con altri più vasti interessi pubblici, quali quelli della generalità dei conducenti di disporre del maggiore spazio possibile per la sosta dei propri veicoli.
Sarà pertanto necessario contemperare in ogni caso questi interessi generali.
Dovrà infine ritenersi illegittimo un provvedimento allorché l’estensione dello spazio riservato sia palesemente esorbitante rispetto alla riconosciuta esigenza pubblica ed alla natura di essa, e non sia invece limitato alla misura strettamente indispensabile contenuta nei limiti più severi.
A titolo indicativo, può riuscire utile esemplificare alcuni casi in cui la Magistratura competente ha ritenuto non giustificata la concessione di spazi riservati di sosta:

veicoli di una Banca;
veicoli di servizio della Corte Costituzionale;
autovetture da noleggio;
spazi dinanzi agli alberghi;
ecc., in quanto dette concessioni favorivano interessi “particolari”.
Si osserva, infine, che i permessi concessi non esonerano i beneficiari dalla osservanza degli obblighi imposti direttamente dalla legge in materia di sosta e precisati dall’art. 115 del vigente C.d.S..
In conclusione, tutti i funzionari ed impiegati senza distinzione di grado, di Enti ed Uffici pubblici in genere, dovranno usufruire per le proprie autovetture private degli spazi pubblici di sosta collettivi, aperti a tutti indistintamente gli utenti della strada.
Nel caso in cui gli enti ed Uffici in parola dispongano di aree private, sarà allora ottima norma attrezzarle a parcheggio riservato ai propri veicoli, o a beneficio dei “visitatori” che hanno interesse a recarsi presso tali Uffici per il disbrigo di pratiche.
Si prega di uniformarsi a quanto sopra anche per evitare giustificate doglianze o rimostranze da parte della pubblica opinione.

Purtroppo il Comitato Strisce Blu è costretto a denunciare nuovamente questo abuso che l’amministrazione sta compiendo a danno dei cittadini, consegnando un nuovo esposto alla Procura di S.M. Capua Vetere.

La giustizia italiana per quanto lenta farà il suo corso punendo questi illeciti comportamenti, ma la domanda che molti dsi pongono è: perchè l’amministrazione si sta rendendo ridicola agli occhi dei cittadini infrangendo ogni giorno il Codice della Strada?

set 21

Aversa: stalli di sosta riservati al negozio EXPERT, l’amministrazione continua ad infrangere la legge, pronte nuove denunce.

Aversa 21/09/2010

Giuseppe Oliva

Strisce blu, bianche o riservate speciali che siano questa amministrazione sta collezionando una raccolta di denunce che ha pochi uguali in Italia.

La notizia di stamattina farà scattare una nuova denuncia alla Procura delle Repubblica, denuncia che va a sommarsi alle tante già presentate in questi 12 mesi, riportiamo per intero l’articolo apparso su Pupia:

AVERSA. Gli stalli di sosta, che siano più o meno gratuiti, continuano ad essere fonte inesauribile di malcontento tra i cittadini aversani, tanto che gli stessi segnalano situazioni non proprio chiare.
Una di queste si riferisce alla zona antistante il negozio Expert, su viale Kennedy, dove è possibile notare stalli di sosta gialli con la scritta “riservato ad Expert”. Non sono stalli di sosta destinati al carico e scarico merce, che comunque hanno una loro determinazione ben precisa. È facile immaginare che a qualcuno, obbligato a pagare 1.50 euro all’ora per parcheggiare la propria auto, dia non poco fastidio vedere sotto casa dei posti riservati alle esigenze di un negozio.
“Mi sono riservato di acquisire gli atti relativi al caso – ha dichiarato Stefano Guarino, comandante dei Vigili Urbani – ma sembra, ad una prima analisi, che il permesso sia regolare”.
Guarino poi aggiunge: “Stiamo comunque effettuando una serie di controlli mirati, non solo per definire casi analoghi a quello di Expert, ma anche per la prevenzione dei ‘furbi’ che utilizzano in maniera impropria le autorizzazioni per gli invalidi. Dai controlli effettuati su cento pass del 2009, sono stati 8 i trasgressori che possedevano ancora permessi rilasciati a persone decedute. In questi giorni stanno partendo le intimazioni alla restituzione immediata del documento uni personale”.
In città sono meno di mille i possessori dei permessi per disabili, che devono essere rinnovati ogni 5 anni, e se si considera che sono appunto cento quelli che vengono rinnovati annualmente il conto è fatto. L’obiettivo, dunque, è stanare coloro che contro ogni principio di legalità si appropriano di diritti inviolabili.

Questo modo di riservare aree di sosta per particolari interessi non trova riscontro nel Codice della Strada, a conferma di questo abuso si allega la circolare n° 1525 del Ministero dei Lavori Pubblici, che chiarisce senza ombra di dubbio questa tesi, la circolare è stata portata alla conoscenza del Comandante Guarino già in occasione dei permessi di sosta riservati al Sindaco e tulla la giunta.
Circolare Ministero dei lavori pubblici 28/9/1981 n. 1525
Spazi riservati alla sosta di veicoli per motivi di pubblico interesse

Come è noto, l’art. 4 del T.U. n. 393 del 15.6.1959 comma 1°, lett. b) consente al Sindaco di “riservare appositi spazi alla sosta di determinati veicoli quando ciò sia necessario per motivi di pubblico interesse”.
L’art. 59 del Regolamento di esecuzione del citato T.U. precisa che possono essere previste “eccezioni al divieto di sosta generale solo per le seguenti categorie di veicoli: veicoli delle forze armate, polizia, vigili del fuoco, servizi di soccorso, limitatamente però alle aree antistanti le rispettive sedi e per la estensione strettamente indispensabile”.
La Corte di Cassazione ha osservato che, in linea di diritto, il Sindaco ha la facoltà di concedere eccezioni al divieto di sosta anche ad altre categorie di veicoli che non rientrino nelle 4 fattispecie indicate dal citato art. 59.
Ma per giustificare queste concessioni di carattere eccezionale è necessaria la coesistenza delle seguenti condizioni:
- Carattere preminente di interesse pubblico dell’ordinanza, che configuri il chiaro soddisfacimento di un pubblico interesse, che deve trovare corrispondenza in una situazione obiettiva. In altri termini, si deve trattare di un interesse collettivo riferibile ad un bisogno effettivamente sentito dalla collettività, ritenuto con ciò escluso ogni caso di sosta per la privata utilità o comodità delle persone od impiegati e funzionari locali e non per l’immediato e diretto esercizio delle attività di pubblico interesse, cioè del “pubblico” che accede agli uffici.
- Esistenza di una correlazione logica fra il fine da perseguire ed il provvedimento adottato.
Sembra particolarmente importate osservare, inoltre, che l’”interesse pubblico” che può giustificare la riserva di spazi di sosta particolari si contrappone generalmente con altri più vasti interessi pubblici, quali quelli della generalità dei conducenti di disporre del maggiore spazio possibile per la sosta dei propri veicoli.
Sarà pertanto necessario contemperare in ogni caso questi interessi generali.
Dovrà infine ritenersi illegittimo un provvedimento allorché l’estensione dello spazio riservato sia palesemente esorbitante rispetto alla riconosciuta esigenza pubblica ed alla natura di essa, e non sia invece limitato alla misura strettamente indispensabile contenuta nei limiti più severi.
A titolo indicativo, può riuscire utile esemplificare alcuni casi in cui la Magistratura competente ha ritenuto non giustificata la concessione di spazi riservati di sosta:

veicoli di una Banca;
veicoli di servizio della Corte Costituzionale;
autovetture da noleggio;
spazi dinanzi agli alberghi;
ecc., in quanto dette concessioni favorivano interessi “particolari”.
Si osserva, infine, che i permessi concessi non esonerano i beneficiari dalla osservanza degli obblighi imposti direttamente dalla legge in materia di sosta e precisati dall’art. 115 del vigente C.d.S..
In conclusione, tutti i funzionari ed impiegati senza distinzione di grado, di Enti ed Uffici pubblici in genere, dovranno usufruire per le proprie autovetture private degli spazi pubblici di sosta collettivi, aperti a tutti indistintamente gli utenti della strada.
Nel caso in cui gli enti ed Uffici in parola dispongano di aree private, sarà allora ottima norma attrezzarle a parcheggio riservato ai propri veicoli, o a beneficio dei “visitatori” che hanno interesse a recarsi presso tali Uffici per il disbrigo di pratiche.
Si prega di uniformarsi a quanto sopra anche per evitare giustificate doglianze o rimostranze da parte della pubblica opinione.

Purtroppo il Comitato Strisce Blu è costretto a denunciare nuovamente questo abuso che l’amministrazione sta compiendo a danno dei cittadini, consegnando un nuovo esposto alla Procura di S.M. Capua Vetere.

La giustizia italiana per quanto lenta farà il suo corso punendo questi illeciti comportamenti, ma la domanda che molti dsi pongono è: perchè l’amministrazione si sta rendendo ridicola agli occhi dei cittadini infrangendo ogni giorno il Codice della Strada?

set 14

Aversa: stalli per la sosta gratuita, il comune continua ad infrangere il Codice della Strada, pronte nuove denunce.

Aversa 14/09/2010

Giuseppe Oliva

L’amministrazione Ciaramella ha prorpio bisogno di un ripasso delle norme basilari del Codice della Strada.

Ad Agosto del 2009 il Sindaco ha fatto dipingere l’intera città di strisce blu irregolari, dopo 12 mesi e varie denunce in procura contro questo abuso il Sindaco per par condicio ha deciso di dipingere altrettante strisce bianche per la sosta gratutita, ma ovviamente anche in questo gesto di generosità hanno infranto non poche norme del C.d.S., norme che non prevedono deroghe.

L’art. 158 comma 1 lett. D prescrive il divieto di sosta a meno di 15 metri dalla fermata del bus, ma il video mostra chiaramente la striscia bianca per la sosta gratuita proprio davanti alla fermata di Via Vito di Jasi, questo non è l’unico caso, anche in Viale Europa la situazione è identica.
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Se l’amministrazione pensa che dipingendo qualche striscia bianche gratuita “irregolare e pericolosa” possa far cessare la polemica sulle strisce blu che va avanti da anni si sbaglia di grosso, anzi queste continua modifiche ci fanno capire che l’amministrazione è alle corde e non sa più come liberarsi.

Il comitato strisce blu, si attiverà per segnalare all’assessore competente alla viabilità del comune di Aversa e per conoscenza alla Prefettura e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’anomalia riscontrata, chiedendo l’immediata rimozione delle strisce bianche tracciare in maniera difforme dal Codice della Strada e che creano situazioni di pericolo per la circolazione.

set 09

Strisce blu: il consiglio di stato boccia il Comune di Cava dei Tirreni, troppe Z.P.R.U. per estendere le strisce blu.

Aversa 09/09/2010

Giuseppe Oliva

L’articolo che segue è stato tratto dal sito www.cavareport.it e è una importantissima sentenza del Consiglio di Stato che annulla di fatto le delibere con le quali il Comune di Cava Dei Tirreni ha esteso le Z.P.R.U. in quasi tutta la città pur di dipingere altre strisce blu.

A seguito di questa notizia il Comitato Strisce Blu sta preparando un ricorso analogo anche ad Aversa, dove si è addirittura esagerato, dichiarando l’intero territorio comunale Z.P.R.U. senza allegare nessuno studio di fattibilità o documentazione che provi la rilevanza urbanistica.

Strisce blu, Comune bocciato: sospesa la delibera di giunta
Troppe Strisce blu, Comune bocciato dal Consiglio di Stato. Per “aggirare” l’irregolare disposizione, eccessivamente estesa, dei parcheggi a pagamento, quindi delle aree delimitate dalle strisce blu nel centro cittadino di Cava de’Tirreni, l’uscente amministrazione Gravagnuolo approvò una delibera di giunta che ne “regolarizzava” l’anomalia alla legge. Ma il Consiglio di Stato, con un dispositivo di metà giugno ha sospeso l’applicazione della stessa sul territorio cavese.

Questo il documento.
- Con ricorso notificato in data 13/6/2009, un gruppo di cittadini, conferendo incarico agli avvocati Gianluca Santelli e Gemma Sergio, ha impugnato la Delibera di Giunta comunale, pubblicata presso l’albo pretorio del Comune di Cava de’ Tirreni in data 30/1/2009, proponendo ricorso Straordinario al Capo dello Stato (essendo scaduti i termini per il ricorso dinnanzi al Tar).

I motivi di gravame, secondo i suddetti avvocati, sono da individuare nell’uso non corretto dei poteri che la legge riconosce all’Amministrazione in subiecta materia. E più precisamente nell’avere adottato la suddetta deliberazione, all’indomani della nota sentenza della dott.ssa Pellegrino, Giudice di Pace di Cava de’ Tirreni, che aveva accolto il ricorso proposto da un cittadino per violazione dell’art. 7 del D.Lgvo 2851992; e, quindi, al solo fine di evitare ricorsi a pioggia da parte di altri utenti ingiustamente gravati da pesanti tariffe che il Comune già da tempo impone per la sosta dei loro veicoli.

Con l’impugnata deliberazione, infatti, il Comune di Cava nel qualificare il proprio territorio come “zona di particolare rilevanza urbanistica”, avrebbe tentato di derogare, surrettiziamente, alle precise disposizioni contenute nell’art. 7 del codice della strada che impongono ai Comuni, che abbiano assunto l’esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo abbiano dato in concessione ovvero dispongano l’installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, l’obbligo di riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta.
Ed, infatti, tale obbligo sarebbe escluso solo nel caso in cui le zone vengano definite, dalla giunta comunale, come “area pedonale”, “zona a traffico limitato”, ovvero come zone di particolare rilevanza urbanistica.
Con provvedimento del 17 giugno 2010, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nella persona del Direttore Generale, dott. Ing. Sergio Dondolini, nel comunicare agli avvocati dei ricorrenti, Gianluca Santelli e Gemma Sergio, e all’Ammistrazione comunale di Cava de’Tirreni che la III sezione del Consiglio di Stato nel corso dell’adunanza del 2042010, ha espresso parere favorevole in merito all’istanza di sospensione della impugnata deliberazione della Giunta Municipale n° 28 del 2712009, ha conseguentemente disposto, ai sensi dell’art. 3 comma 4 della legge n° 205 del 2000, l’immediata sospensione cautelare della impugnata deliberazione (sospendendone, in altri termini, la sua efficacia esecutiva, in attesa della pronuncia, nel merito, del ricorso straordinario). -
«Grazie, quindi, all’attenzione di alcuni cittadini – fanno sapere gli autori del ricorso vinto -, si è potuto conseguire già un rilevante risultato; quello di avere ottenuto, con la disposta misura cautelare, un primo e rilevante traguardo che lascia in ogni caso presupporre la fondatezza di un ricorso attraverso il quale si è cercato e sta cercando di ottenere, l’annullamento di un atto che è il frutto di un distorto uso dei poteri da parte di una amministrazione, quella dell’ex sindaco Gravagnuolo, decisamente disattenta agli effettivi interessi della propria cittadinanza».

ago 20

Aversa: il terzo mondo è quì!!

Aversa 20/08/2010
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Giuseppe Oliva

Aversa antica contea Normanna è stata ridotta dai politici che l’hanno amministrata in questi anni ad una città pattumiera, dove i rifiuti e degrado hanno preso il sopravvento su storia e civiltà.

Piazza Mazzini con la statua di Cimarosa invasa dai rifiuti è il primo impatto che i pochi turisti in arrivo in città hanno, il video è la prova evidente della incompetenza della macchina amministrativa, anni di lavori e milioni di euro dei contribuenti spesi senza poterne usufruire, la mancanza di manutenzione è evidente, ovunque si guarda si intravedono solo rifiuti, non esiste nulla che possa aiutare il turista a muoversi in città

Fare paragoni con altre città turistiche del mondo è impossibile.

Quest’anno stanco dell’inquinamento del mare e della sporcizia che riempe le città del sud Italia, Aversa compresa, ho deciso di trascorrere qualche giorno sul lago di Garda, purtroppo non ho potuto fare a meno di fare paragoni con il sud Italia, che dire: “Dalle stalle alle stelle”.

Mi far rabbia constatare che il mio sud ricco di storia e paesaggi meravigliosi e naturali, meta di tanti turisti, sia in mano ad una classe politica attenta solo a lucrare su appalti ed emergenze.

Tutte le città visitate nella zona del lago di Garda sono di una pulizia e organizzazione uniche, le mulattiere che da noi chiamano strade quì sono distese di velluto dove non esistono buche o rattoppi, le rotonde che hanno sostituito gli incroci sono adornate con prati e fiori, ma non sintetici come quelle realizzate ad Aversa con la scusa che non vi era l’impianto d’irrigazione, i parcheggi sia liberi che a pagamento sono tutti realizzati fuori della carreggiata come prevede il C.d.S., cestini per i rifiuti ovunque, e raccolta differenziata che ha permesso di eliminare quasi tutti gli antiestetici cassonetti dalle strade.

Queste sono alcune foto che mostrano l’ordine e la pulizia riscontrabile in queste zone.

Questa ennesima esperienza mi lascia l’amaro in bocca, si perchè rispetto a noi quì riescono a sfruttare quel poco che hanno, cercando di non distruggere la natura, i nostri politici invece sono riusciti solo ad inquinare l’intero territorio, mare, laghi, terreno è tutto inquinato grazie alla incompetenza di chi ci ha amministrato fino ad ora, per non parlare delle migliaia di costruzioni abusive realizzate grazie alla complicità di chi doveva vigilare.

Spero che tutto questo cambi, altrimenti il mio sud è destinato a diventare il nuovo terzo mondo.

ago 14

Aversa: c'è qualcuno che conosce il Codice della Strada??

Aversa 14/08/2010

Giuseppe Oliva

In genere si dice che sbagliando s’impara, ad Aversa invece si persevera negli errori quasi sfiorando la negligenza, infatti l’anno scorso complice anche il troppo caldo l’amministrazione ha dipinto di blu l’intera città, infrangendo decine di regole del Codice della Strada.

Quest’anno nel tentativo di far cessare una polemica ormai approdata in procura e che sta tenendo alta l’attenzione dei cittadini nei confronti dell’amministrazione, si stanno dipingendo strisce bianche a go go, ma anche queste vengono dipinte senza nessuna conoscenza delle regole del Codice della Strada, infatti li dove fino a pochi giorni prima sono state elevate decine di sanzioni per aver sostato fuori dalle strisce blu quindi in divieto di sosta sono state dipinte tante strisce bianche.

Di seguito riportiamo l’estratto del Codice della Strada che regolamenta la sosta e la fermata:

Articolo 158 C.d.S. (Art. 353 Reg.to)
Divieto di fermata e di sosta dei veicoli
1. La fermata e la sosta sono vietate:
a) in corrispondenza o in prossimità dei passaggi a livello e sui binari di linee ferroviarie o tranviarie o così vicino ad essi da intralciarne la marcia;
b) nelle gallerie, nei sottovia, sotto i sovrapassaggi, sotto i fornici e i portici, salvo diversa segnalazione;
c) sui dossi e nelle curve e, fuori dei centri abitati e sulle strade urbane di scorrimento, anche in loro prossimità;
d) in prossimità e in corrispondenza di segnali stradali verticali e semaforici in modo da occultarne la vista, nonché in corrispondenza dei segnali orizzontali di preselezione e lungo le corsie di canalizzazione;
e) fuori dei centri abitati, sulla corrispondenza e in prossimità delle aree di intersezione;
f) nei centri abitati, sulla corrispondenza delle aree di intersezione e in prossimità delle stesse a meno di 5 m dal prolungamento del bordo più vicino della carreggiata trasversale, salvo diversa segnalazione;
g) sui passaggi e attraversamenti pedonali e sui passaggi per ciclisti, nonché sulle piste ciclabili e agli sbocchi delle medesime;
h) sui marciapiedi, salvo diversa segnalazione (106).
2. La sosta di un veicolo è inoltre vietata:
a) allo sbocco dei passi carrabili;
b) dovunque venga impedito di accedere ad un altro veicolo regolarmente in sosta, oppure lo spostamento di veicoli in sosta;
c) in seconda fila, salvo che si tratti di veicoli a due ruote, due ciclomotori a due ruote o due motocicli;
d) negli spazi riservati allo stazionamento e alla fermata degli autobus, dei filobus e dei veicoli circolanti su rotaia e, ove questi non siano delimitati, a una distanza dal segnale di fermata inferiore a 15 m, nonché negli spazi riservati allo stazionamento dei veicoli in servizio di piazza;
e) sulle aree destinate al mercato e ai veicoli per il carico e lo scarico di cose, nelle ore stabilite;
f) sulle banchine, salvo diversa segnalazione;
g) negli spazi riservati alla fermata o alla sosta dei veicoli per persone invalide di cui all’art. 188 e in corrispondenza degli scivoli o dei raccordi tra i marciapiedi, rampe o corridoi di transito e la carreggiata utilizzati dagli stessi veicoli;
h) nelle corsie o carreggiate riservate ai mezzi pubblici;
i) nelle aree pedonali urbane;
l) nelle zone a traffico limitato per i veicoli non autorizzati;
m) negli spazi asserviti ad impianti o attrezzature destinate a servizi di emergenza o di igiene pubblica indicati dalla apposita segnaletica;
n) davanti ai cassonetti dei rifiuti urbani o contenitori analoghi;
o) limitatamente alle ore di esercizio, in corrispondenza dei distributori di carburante ubicati sulla sede stradale ed in loro prossimità sino a 5 m prima e dopo le installazioni destinate all’erogazione.

Il Codice della Strada è chiaro è non ammette interpretazioni o deroghe, purtroppo le foto si commentano da sole, strisce bianche accompagnate dal divieto di sosta, un pò come avvenne quando dipinsero di blu P.zza Marconi, anche li vi era il divieto di sosta al centro delle strisce blu e solo dopo il servizio di Strisce la Notizia fu rimosso, inoltre le strisce bianche sono state dipinte anche in prossimità di intersezioni stradali e fermata dei pullman, oltre ad essere a ridosso degli attraversamenti pedonali.

Questo modo di gestire i parcheggi è assolutamente ridicolo, dipingere strisce bianche e blu senza nessun criterio non fa altro che peggiorare la posizione dell’amministrazione, che pare essersi persa nel labirinto dell’arroganza.

La città vuole delle risposte, i cittadini non meritano di essere presi in giro da dirigenti e assessori al ramo che sfiorano la negligenza in fatto di viabilità e parcheggi, la domanda nasce spontanea, ma qualcuno di loro ha mai aperto il Codice della Strada?
A giudicare dai risultati sembra proprio di no.

Inoltre il Sindaco Ciaramella ci ha raccontato più volte del suo favoloso piano per far sparire le auto dal centro, quindi ci deve spiegare come mai accanto alle strisce blu sta dipingendo le bianche legalizzando di fatto il divieto di sosta.
Come mai c’è stata quest’inversione di tendenza?

Non era meglio fare qualche striscia blu in meno, qualche abbonamento ai residenti a prezzi politici ovviamente e non a 40 euro al mese, migliorare il trasposto urbano verso il centro con parcheggi gratuiti per la lunga sosta ai margini della città, inserire nel trasporto anche le biciclette a pedalata assistita, queste sono solo alcune delle strade che l’amministrazione poteva intraprendere per migliorare la vivibilità in città.

Ma ovviamente tutto questo non avrebbe fatto guadagnare soldi alla società privata di gestione, ed è per questo che molti cittadini pensano che dietro al business dei parcheggi ci sia il Sindaco o un suo falimiare, del resto altri componenti di questa maggioranza hanno fatto dei parcheggi un vero business arrivando a possederne anche 4 tra Aversa e Napoli.

Ovviamente non esistono prove che il Sindaco sia coinvolto direttamente o indirettamente nella gestione dei parcheggi, ma sicuramente quest’ultima mossa non migliora la fiducia che i cittadini ripongono in questa amministrazione che si sta dimostrando sempre più incompetente, sembra che siano bravi sono a spedere il denaro dei contribuenti per opere che non verranno mai utilizzate.

ago 14

Aversa: c’è qualcuno che conosce il Codice della Strada??

Aversa 14/08/2010

Giuseppe Oliva

In genere si dice che sbagliando s’impara, ad Aversa invece si persevera negli errori quasi sfiorando la negligenza, infatti l’anno scorso complice anche il troppo caldo l’amministrazione ha dipinto di blu l’intera città, infrangendo decine di regole del Codice della Strada.

Quest’anno nel tentativo di far cessare una polemica ormai approdata in procura e che sta tenendo alta l’attenzione dei cittadini nei confronti dell’amministrazione, si stanno dipingendo strisce bianche a go go, ma anche queste vengono dipinte senza nessuna conoscenza delle regole del Codice della Strada, infatti li dove fino a pochi giorni prima sono state elevate decine di sanzioni per aver sostato fuori dalle strisce blu quindi in divieto di sosta sono state dipinte tante strisce bianche.

Di seguito riportiamo l’estratto del Codice della Strada che regolamenta la sosta e la fermata:

Articolo 158 C.d.S. (Art. 353 Reg.to)
Divieto di fermata e di sosta dei veicoli
1. La fermata e la sosta sono vietate:
a) in corrispondenza o in prossimità dei passaggi a livello e sui binari di linee ferroviarie o tranviarie o così vicino ad essi da intralciarne la marcia;
b) nelle gallerie, nei sottovia, sotto i sovrapassaggi, sotto i fornici e i portici, salvo diversa segnalazione;
c) sui dossi e nelle curve e, fuori dei centri abitati e sulle strade urbane di scorrimento, anche in loro prossimità;
d) in prossimità e in corrispondenza di segnali stradali verticali e semaforici in modo da occultarne la vista, nonché in corrispondenza dei segnali orizzontali di preselezione e lungo le corsie di canalizzazione;
e) fuori dei centri abitati, sulla corrispondenza e in prossimità delle aree di intersezione;
f) nei centri abitati, sulla corrispondenza delle aree di intersezione e in prossimità delle stesse a meno di 5 m dal prolungamento del bordo più vicino della carreggiata trasversale, salvo diversa segnalazione;
g) sui passaggi e attraversamenti pedonali e sui passaggi per ciclisti, nonché sulle piste ciclabili e agli sbocchi delle medesime;
h) sui marciapiedi, salvo diversa segnalazione (106).
2. La sosta di un veicolo è inoltre vietata:
a) allo sbocco dei passi carrabili;
b) dovunque venga impedito di accedere ad un altro veicolo regolarmente in sosta, oppure lo spostamento di veicoli in sosta;
c) in seconda fila, salvo che si tratti di veicoli a due ruote, due ciclomotori a due ruote o due motocicli;
d) negli spazi riservati allo stazionamento e alla fermata degli autobus, dei filobus e dei veicoli circolanti su rotaia e, ove questi non siano delimitati, a una distanza dal segnale di fermata inferiore a 15 m, nonché negli spazi riservati allo stazionamento dei veicoli in servizio di piazza;
e) sulle aree destinate al mercato e ai veicoli per il carico e lo scarico di cose, nelle ore stabilite;
f) sulle banchine, salvo diversa segnalazione;
g) negli spazi riservati alla fermata o alla sosta dei veicoli per persone invalide di cui all’art. 188 e in corrispondenza degli scivoli o dei raccordi tra i marciapiedi, rampe o corridoi di transito e la carreggiata utilizzati dagli stessi veicoli;
h) nelle corsie o carreggiate riservate ai mezzi pubblici;
i) nelle aree pedonali urbane;
l) nelle zone a traffico limitato per i veicoli non autorizzati;
m) negli spazi asserviti ad impianti o attrezzature destinate a servizi di emergenza o di igiene pubblica indicati dalla apposita segnaletica;
n) davanti ai cassonetti dei rifiuti urbani o contenitori analoghi;
o) limitatamente alle ore di esercizio, in corrispondenza dei distributori di carburante ubicati sulla sede stradale ed in loro prossimità sino a 5 m prima e dopo le installazioni destinate all’erogazione.

Il Codice della Strada è chiaro è non ammette interpretazioni o deroghe, purtroppo le foto si commentano da sole, strisce bianche accompagnate dal divieto di sosta, un pò come avvenne quando dipinsero di blu P.zza Marconi, anche li vi era il divieto di sosta al centro delle strisce blu e solo dopo il servizio di Strisce la Notizia fu rimosso, inoltre le strisce bianche sono state dipinte anche in prossimità di intersezioni stradali e fermata dei pullman, oltre ad essere a ridosso degli attraversamenti pedonali.

Questo modo di gestire i parcheggi è assolutamente ridicolo, dipingere strisce bianche e blu senza nessun criterio non fa altro che peggiorare la posizione dell’amministrazione, che pare essersi persa nel labirinto dell’arroganza.

La città vuole delle risposte, i cittadini non meritano di essere presi in giro da dirigenti e assessori al ramo che sfiorano la negligenza in fatto di viabilità e parcheggi, la domanda nasce spontanea, ma qualcuno di loro ha mai aperto il Codice della Strada?
A giudicare dai risultati sembra proprio di no.

Inoltre il Sindaco Ciaramella ci ha raccontato più volte del suo favoloso piano per far sparire le auto dal centro, quindi ci deve spiegare come mai accanto alle strisce blu sta dipingendo le bianche legalizzando di fatto il divieto di sosta.
Come mai c’è stata quest’inversione di tendenza?

Non era meglio fare qualche striscia blu in meno, qualche abbonamento ai residenti a prezzi politici ovviamente e non a 40 euro al mese, migliorare il trasposto urbano verso il centro con parcheggi gratuiti per la lunga sosta ai margini della città, inserire nel trasporto anche le biciclette a pedalata assistita, queste sono solo alcune delle strade che l’amministrazione poteva intraprendere per migliorare la vivibilità in città.

Ma ovviamente tutto questo non avrebbe fatto guadagnare soldi alla società privata di gestione, ed è per questo che molti cittadini pensano che dietro al business dei parcheggi ci sia il Sindaco o un suo falimiare, del resto altri componenti di questa maggioranza hanno fatto dei parcheggi un vero business arrivando a possederne anche 4 tra Aversa e Napoli.

Ovviamente non esistono prove che il Sindaco sia coinvolto direttamente o indirettamente nella gestione dei parcheggi, ma sicuramente quest’ultima mossa non migliora la fiducia che i cittadini ripongono in questa amministrazione che si sta dimostrando sempre più incompetente, sembra che siano bravi sono a spedere il denaro dei contribuenti per opere che non verranno mai utilizzate.

ago 08

Aversa: ricompaiono le strisce bianche per il parcheggio, ma le blu non diminuiscono.

Aversa 07/08/2010

Giuseppe Oliva

Ad Aversa l’amministrazione Ciaramella è peggio di mago merlino, l’anno scorso ad agosto fece sparire tutte le strisce bianche dipingendo di blu l’intera città e costringendo il comitato strisce blu ad una aspra battaglia per far rispettare le norme violate dall’amministrazione, battaglia ormai approdata in tribubale sotto forma di denuncia, oggi a distanza di 12 mesi pur di non ammettere gli errori commessi nel firmare un contratto poco conveniente per i cittadini, contratto che ha portato a raddoppiare gli stalli blu, sta dipingendo le strisce bianche intorno alle auto che fino a pochi giorni fa venivano multate per essere parcheggiate in divieto di sosta.
Strisce bianche in via Vito di Jasi:
Warning: video ID not specified!
Strisce bianche in P.zza Mazzini:
Warning: video ID not specified!
Ai cittadini ormai pare di vivere in un’incubo, in 12 mesi il Sindaco Ciaramella li ha riempiti di bugie, a cominciare dal carattere sperimentale del piano sbandierato per mesi, per poi scoprire che esiste un contratto firmato a luglio 2009, contratto che non dà nessuna possibilità di modifica, ma il Sindaco nonostante ciò, ha istituito una commissione parcheggi a novembre 2009 per raccogliere i suggerimenti dei cittadini, suggerimenti che sono finiti nel cestino dei rifiuti, perchè se fossero stati accolti “la società avrebbe perso dei soldi”, queste sono state le parole parole pronunciate più volte dal Sindaco Ciaramella in consiglio comunale.

Per un’anno intero il Sindaco Ciaramella ci ha accusati di essere pappemolli che volevano camminare solo in auto, “ma come ci sono tre linee di pullman è volete camminare in auto“, queste le parole che ha ripetuto per 12 mesi invitandoci a lasciare l’auto a casa.

Poi tutto d’un tratto ecco il miracolo, in più punti della città, stanno ricomparendo le strisce bianche, un miraggio hanno pensato i cittadini, un passo indietro da parte dell’amministrazione abbiamo pensato noi del comitato, invece no, nulla di tutto questo è avvenuto, infatti le strisce blu non sono diminuite in favore delle bianche, ma semplicemente sono state fatte le strisce bianche intorno alle vetture che fino a pochi giorni prima venivano multate perchè parcheggiate in divieto di sosta, praticamente si è legalizzato il divieto di sosta.

Ma che fine ha fatto il piano del Sindaco per farci camminare tutti a piedi?

In effetti facendo le strisce bianche in prossimità delle blu, non si diminuisce l’afflusso delle auto in città, ottenendo l’effetto contrario.

Forse la calura estiva da alla testa dei nostri amministratori, l’anno scorso hanno dipinto di blu la città, quest’anno forse anche a causa della moda la stanno dipingendo di bianco, tutto questo senza però eliminare neanche una striscia blu, ma soprattutto senza risolvere il problema della mobilità.

I cittadini però devono stare tranquilli, l’assessore alla viabilità Della Valle sta per tirare fuori dal cappello magico una sorpresa: il mobility manager!

Questa figura pagata con contratto biennale dai contribuenti, farà una magia e con un tocco della sua bacchetta magica farà sparire tutte le auto dalla città!!

Non sappiamo come andrà a finire questa storia, ma di sicuro le continue modifiche apportate al piano parcheggi non fanno altro che confermare le irregolarità presenti nel piano parcheggi e il tentativo dell’amministrazione di metterci qualche pezza non ci farà arrendere.

lug 30

Aversa: vigili urbani pagati dai contribuenti fanno da scorta alla società privata di parcheggio durante il prelievo degli incassi.

Aversa 30/07/2010

Giuseppe Oliva

Il nuovo piano parcheggi di Aversa non smette mai di stupire per le continue anomalie che il comitato strisce blu riscontra.

L’ultima ma non meno importante anomalia scoperta, riguarda l’uso di uomini e mezzi della Polizia Municipale di Aversa regolarmente pagati dai contribuenti, che fanno da scorta agli uomini della società privata di parcheggio quando vanno a ritirare gli incassi dai parchimetri certificando addirittura gli incassi dei parchimetri.
Questo tipo di servizio non è tra i compiti previsti dal regolamento del corpo della polizia municipale, com’è possibile leggere dall’estratto allegato,, ma il comandante Guarino ha addirittura fatto un’ordine di servizio per giustificare questa operazione.

Invitiamo tutti gli agenti di polizia municipale coinvolti nell’operatione di scorta e controllo incassi, a verificare presso il Ministerro dell’Interno se queste operazioni rientrano nei loro compiti, intanto il comitato strisce blu provvederà a segnalare al magistrato che sta indaganto sulla regolarità dell’appalto anche questa anomalia.

Il motivo di questo anomalo controllo a spese dei cittadini è presto spiegato, la società privata di gestione dal contratto firmatto nel luglio 2009 doveva installare dei parchimetri della SIEMENS modello SITY 5, questo parchimetro ha la prerogativa di essere monitorato da remoto tramite interfaccia web anche dall’amministrazione comunale per verificare gli incassi, questo per permettere all’amministrazione che deve percepire anche il 18% sugli utili, di avere un controllo al 100% su quanti euro entrano nelle casse della società tramite i parchimetri.

Purtroppo i parchimetri installati ad Aversa non sono i famosi SITY 5 della SIEMENS, quindi non hanno nessun collegamento con il comune, per questo il comandante della polizia municipale sta inviado una pattuglia pagata dai cittadini a scortare gli addetti al prelievo delle cassette contenente il denaro dei parchimetri.

Questo fatto è stato già denunciato alla magistratura che ha effettuato un sopralluogo per accertare l’illecito.

Questi episodi confermano la poca trasparenza che c’è nella gestione della sosta a pagamento, inoltre dopo aver scortato gli uomini della Smart Project vorremmo sapere se gli stessi vigili urbani vanno a contare il denaro estratto dai parchimetri oppure il servizio finisce alla semplice scorta?

lug 20

Aversa errata applicazione dell'art. 157 comma 6 e 8 nelle strisce blu, anche il sito www.vigileamico.it conferma l'errore.

Aversa 20/07/2010

RISPOSTA VIGILE AMICO CONFERMA L’ERRATA APPLICAZIONE DELL’ART. 157

Giuseppe Oliva

Il comitato strisce blu ha da tempo denunciato gli errori contenuti nei verbali emessi nella città di Aversa, più volte è stato segnalato al comandante della Polizia Municipale Stefano Guarino che l’art. 157 comma 6 e 8 non è idoneo a sanzionare negli stalli a pagamento quando non vi è anche la limitazione temporale.

Eppure il Codice della Strada è scritto in Italiano, continuare ad emettere verbali che poi vengono annullati a seguito dei ricorsi non mi sembra una scelta valida per l’amministrazione, anche i Giudici di Pace sono orientati ad annullare tutti i verbali contenenti questo errore ormai sono tantissime le sentenze emesse a favore dei cittadini, lo stesso Direttore generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Ing. Sergio Dondolini ci ha confermato questa interpretazione, fornendoci numerose circolari che abbiamo provveduto a girare al Comandante Guarino.

Ma allora come mai l’amministrazione continua a sbagliare?
Una risposta potrebbe venire dalla possibilità di inserire all’interno del bilancio di previsione anche le multe da riscuotere, oltre a quelle da emettere ex novo, per questo motivo nel secondo semestre dell’anno in tutti i Comuni che adottano questo stratagemma avviene un’impennata nell’emissione delle sanzioni, questo sistema permette ai Comuni di far quadrare i bilanci, anche se il sistema è un pò ai limiti della legalità, sistema che si una solo in Italia ovviamente.

Provate a cercare su GOOGLE la frase: multe all’interno del bilancio, il risultato mette i brividi e da l’idea di come le amministrazioni pensino solo a spremere i cittadini come limoni, invece di provare a risparmiare evitando gli sprechi.

Quello che segue è il risultato di uno studio condotto nel 2009, pubblicato sul sito www.affaritaliani.it:

I Comuni salvano i bilanci con le multe
Lunedí 25.01.2010 13:50

I Comuni italiani aggiustano i bilanci con le multe stradali, che fruttano di più delle addizionali Irpef. Il risultato è che gli italiani pagano una vera e propria tassa occulta. È quanto emerge da un’indagine condotta dall’Adnkronos consultando i bilanci dei Comuni italiani. Nel 2008 sono state fatte 12,6 milioni di multe, 1.427 all’ora e 24 al minuto. Ogni italiano munito di patente ha pagato in media 76 euro mentre ogni vigile ha compilato verbali per 43 mila euro.

UNA TASSA – Le entrate per le infrazioni degli automobilisti sono infatti una voce irrinunciabile per far quadrare i conti e le amministrazioni comunali indicano in bella evidenza il gettito previsto per i prossimi esercizi nei bilanci di previsione. Una cifra crescente che viene stimata tenendo conto delle entrate degli anni precedenti e, soprattutto, delle voci di spesa da compensare. Il Comune di Verona, per esempio, dalla vo­ce «sanzioni al codice della stra­da» conta di in­cassare quest’anno 13,2 milioni di euro contro i 10 milioni del 2009. Il Comune di Salerno prevede un aumento del gettito delle multe che pas­sa dagli 11 milioni del 2009 ai 15 milioni del 2010. E la tendenza rimane inalterata se, invece dei Comuni più grandi, si prendono in considerazione quelli minori.

E IL BILANCIO QUADRA… Il meccanismo favorisce evidenti forzature. Se al 30 giugno le multe incassate sono inferiori alla cifra indicata nei bilanci di previsione, nella seconda parte dell’anno si trova il modo di «far quadrare i bilanci». In tutti i bilanci dei principali Comuni italiani, andando a scomporre il flusso delle entrate da sanzione del codice della strada, si evidenzia un aumento consistente delle multe comminate nella seconda parte dell’anno.

CONTRO LA LEGGE – L’articolo 208 del Codice della strada prevede che i proventi delle multe vadano reinvestiti in attività a favore della sicurezza e della prevezione degli incidenti stradali. Una prescrizione che viene spesso disattesa. Come evidenzia uno studio della Fondazione Caracciolo dell’Aci sui piccoli Comuni e polizie locali: «il 50% dei Comuni non utilizza le risorse derivanti da suddetti proventi come previsto per legge». Altrettanto evidente è la mancata applicazione della direttiva Maroni del 14 agosto 2009, che impone di installare gli autovelox su strade ad alto rischio di incidenti.

LE TRUFFE – Cresce anche il rischio di truffe ai danni degli automobilisti. Come nel caso dei sensori collocati sui semafori: la Cassazione con una sentenza del 30 ottobre 2009 ha dichiarato nulle le multe in caso di assenza del vigile urbano. Ma i verbali continuano ad arrivare. Basta aver oltrepassato un incrocio con il rosso scattato da 4 decimi di secondo su una strada congestionata con la circolazione che procede a passo d’uomo, per subire una multa di 160 euro e la decurtazione di 6 punti sulla patente.

PIÙ CARE – Dal 1° gennaio 2009 sono aumentati gli importi previsti per violazione del Codice della stada:
- divieto di sosta da 36 a 38 euro
- divieto sosta con pericolo da 74 a 78 euro
- eccesso di velocità fino a 10 km/ora da 36 a 38 euro
- eccesso di velocità tra 11 e 40 km/ora da 148 a 155 euro
- mancato uso cinture sicurezza o seggiolini da 148 a 155 euro
- sorpasso vietato semplice da 70 a 74 euro
- sorpasso vietato con pericolo da 143 a 150 euro
- sorpasso vietato con veicoli pesanti da 281 a 295 euro
- passare col semaforo rosso da 143 a 150 euro
- violazione generica della segnaletica da 36 a 38 euro
- mancata precedenza a incroci da 143 a 150 euro
- guida in stato ebbrezza da 500 a 12 mila euro
- guida sotto effetto stupefacenti da 1.500 a 12 mila euro.

DIECI CITTA’ PRONTE AL CONDONO – E dieci città italiana hanno deciso di condonare le multe. Capofila del provvedimento la Capitale, che “mercoledì scorso ha fatto partire i primi lotti con le comunicazioni agli interessati” per un incasso previsto di “un milione e 160 mila euro”. Lo scrive oggi «Il Sole 24 Ore» in un articolo dedicato all’avvio della sanatoria che riguarderà le contravvenzioni, oramai prescritte, a causa dello scadere dei termini di pagamento. “Il fatto è che la riscossione tornata pubblica ha fatto ripartire le notifiche arretrate, e i contribuenti si sono trovati a pagare sanzioni e interessi per le inefficenze della vecchia organizzazione” ha spiegato al quotidiano, Maurizio Leo, componente della commissione Finanze di Montecitorio e assessore al Bilancio del comune di Roma. «Da qui – continua il giornale – l’idea di mettere in un cassetto tutte le voci che crescono con il passare del tempo, e di risolvere le partite fino al 2004 con la sanzione minima e un aggio del 4 per cento».

Tra le città prossime ad avviare il provvedimento “Genova, dove i destinatari del condono sono più di 132 mila e hanno in carico multe che a ‘prezzo pienò varrebbero 119 milioni”. Nelle altre città secondo il quotidiano “si arriva invece a cifre più contenute, dai 13 milioni sanabili a Perugia agli 8 di Bari. Ultralight il conto dell’Aquila, dove si parla di 500 mila euro”. Mentre a Napoli “le cifre più prudenti di Palazzo San Giacomo parlano di recuperi possibili per 30 milioni di euro”, a Treviso come a Macerata «il comune è orientato a far partire la sanatoria, ma non ha ancora stime precise». Per quanto riguarda Salerno «le stime del Comune parlano di 90 mila verbali per circa 5 milioni di euro”, mentre a Catanzaro il “Comune sta preparando le delibere per avviare la sanatoria”.

Con questi dati eravamo convinti quasi al 100% delle nostre ragioni, ma per fugare qualsiasi dubbio abbiamo provveduto ad inoltrare il quesito anche all’associazione vigileamico raggiungibile su internet all’indirizzo www.vigileamico.it, questa associazione è formata da agenti appartenenti ad organi di Polizia che rispondo ai quesiti dei cittadini in merito al C.d.S, quindi chi meglio di loro può chiarirci le idee.

La risposta non fa altro che confermare ancora una volta che il comitato ha interpetrato correttamente il C.d.S.
RISPOSTA VIGILE AMICO CONFERMA L’ERRATA APPLICAZIONE DELL’ART. 157
A questo punto ci chiediamo perchè l’amministrazione continua ad essere sorda di fronte alle nostre segnalazioni, forse si vuole evitare la brutta figura di aver sbagliato migliaia di verbali in questi 10 anni?
Oppure non si vuole esporre l’amministrazione ad eventuali richieste di risarcimento da parte di chi è stato multato erroneamente.

Qualsiasi sia la risposta sta di fatto che chi paga per gli errori dell’amministrazione sono sempre i cittadini.

A questo punto invitiamo chiunque avesse pagato una sanzione riconducibile all’art. 157 comme 6 e 8 per sosta nelle strisce blu, a fare richiesta di rimborso al comune a mezzo del difensore civico, chi invece è ancora in tempo di fare il ricorso al Prefetto, eventuale modulistica può essere richiesta al comitato inviando una mail a oliva.giuseppe@yahoo.it.

Ovviamente il comitato forte di questa nuova prova, farà una nuova richiesta al Sindaco Ciaramella e al Comandante Guarino invitandoli ad annullare tutti i verbali emessi a chi ne facesse richiesta.

lug 20

Aversa errata applicazione dell’art. 157 comma 6 e 8 nelle strisce blu, anche il sito www.vigileamico.it conferma l’errore.

Aversa 20/07/2010

RISPOSTA VIGILE AMICO CONFERMA L’ERRATA APPLICAZIONE DELL’ART. 157

Giuseppe Oliva

Il comitato strisce blu ha da tempo denunciato gli errori contenuti nei verbali emessi nella città di Aversa, più volte è stato segnalato al comandante della Polizia Municipale Stefano Guarino che l’art. 157 comma 6 e 8 non è idoneo a sanzionare negli stalli a pagamento quando non vi è anche la limitazione temporale.

Eppure il Codice della Strada è scritto in Italiano, continuare ad emettere verbali che poi vengono annullati a seguito dei ricorsi non mi sembra una scelta valida per l’amministrazione, anche i Giudici di Pace sono orientati ad annullare tutti i verbali contenenti questo errore ormai sono tantissime le sentenze emesse a favore dei cittadini, lo stesso Direttore generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Ing. Sergio Dondolini ci ha confermato questa interpretazione, fornendoci numerose circolari che abbiamo provveduto a girare al Comandante Guarino.

Ma allora come mai l’amministrazione continua a sbagliare?
Una risposta potrebbe venire dalla possibilità di inserire all’interno del bilancio di previsione anche le multe da riscuotere, oltre a quelle da emettere ex novo, per questo motivo nel secondo semestre dell’anno in tutti i Comuni che adottano questo stratagemma avviene un’impennata nell’emissione delle sanzioni, questo sistema permette ai Comuni di far quadrare i bilanci, anche se il sistema è un pò ai limiti della legalità, sistema che si una solo in Italia ovviamente.

Provate a cercare su GOOGLE la frase: multe all’interno del bilancio, il risultato mette i brividi e da l’idea di come le amministrazioni pensino solo a spremere i cittadini come limoni, invece di provare a risparmiare evitando gli sprechi.

Quello che segue è il risultato di uno studio condotto nel 2009, pubblicato sul sito www.affaritaliani.it:

I Comuni salvano i bilanci con le multe
Lunedí 25.01.2010 13:50

I Comuni italiani aggiustano i bilanci con le multe stradali, che fruttano di più delle addizionali Irpef. Il risultato è che gli italiani pagano una vera e propria tassa occulta. È quanto emerge da un’indagine condotta dall’Adnkronos consultando i bilanci dei Comuni italiani. Nel 2008 sono state fatte 12,6 milioni di multe, 1.427 all’ora e 24 al minuto. Ogni italiano munito di patente ha pagato in media 76 euro mentre ogni vigile ha compilato verbali per 43 mila euro.

UNA TASSA – Le entrate per le infrazioni degli automobilisti sono infatti una voce irrinunciabile per far quadrare i conti e le amministrazioni comunali indicano in bella evidenza il gettito previsto per i prossimi esercizi nei bilanci di previsione. Una cifra crescente che viene stimata tenendo conto delle entrate degli anni precedenti e, soprattutto, delle voci di spesa da compensare. Il Comune di Verona, per esempio, dalla vo­ce «sanzioni al codice della stra­da» conta di in­cassare quest’anno 13,2 milioni di euro contro i 10 milioni del 2009. Il Comune di Salerno prevede un aumento del gettito delle multe che pas­sa dagli 11 milioni del 2009 ai 15 milioni del 2010. E la tendenza rimane inalterata se, invece dei Comuni più grandi, si prendono in considerazione quelli minori.

E IL BILANCIO QUADRA… Il meccanismo favorisce evidenti forzature. Se al 30 giugno le multe incassate sono inferiori alla cifra indicata nei bilanci di previsione, nella seconda parte dell’anno si trova il modo di «far quadrare i bilanci». In tutti i bilanci dei principali Comuni italiani, andando a scomporre il flusso delle entrate da sanzione del codice della strada, si evidenzia un aumento consistente delle multe comminate nella seconda parte dell’anno.

CONTRO LA LEGGE – L’articolo 208 del Codice della strada prevede che i proventi delle multe vadano reinvestiti in attività a favore della sicurezza e della prevezione degli incidenti stradali. Una prescrizione che viene spesso disattesa. Come evidenzia uno studio della Fondazione Caracciolo dell’Aci sui piccoli Comuni e polizie locali: «il 50% dei Comuni non utilizza le risorse derivanti da suddetti proventi come previsto per legge». Altrettanto evidente è la mancata applicazione della direttiva Maroni del 14 agosto 2009, che impone di installare gli autovelox su strade ad alto rischio di incidenti.

LE TRUFFE – Cresce anche il rischio di truffe ai danni degli automobilisti. Come nel caso dei sensori collocati sui semafori: la Cassazione con una sentenza del 30 ottobre 2009 ha dichiarato nulle le multe in caso di assenza del vigile urbano. Ma i verbali continuano ad arrivare. Basta aver oltrepassato un incrocio con il rosso scattato da 4 decimi di secondo su una strada congestionata con la circolazione che procede a passo d’uomo, per subire una multa di 160 euro e la decurtazione di 6 punti sulla patente.

PIÙ CARE – Dal 1° gennaio 2009 sono aumentati gli importi previsti per violazione del Codice della stada:
- divieto di sosta da 36 a 38 euro
- divieto sosta con pericolo da 74 a 78 euro
- eccesso di velocità fino a 10 km/ora da 36 a 38 euro
- eccesso di velocità tra 11 e 40 km/ora da 148 a 155 euro
- mancato uso cinture sicurezza o seggiolini da 148 a 155 euro
- sorpasso vietato semplice da 70 a 74 euro
- sorpasso vietato con pericolo da 143 a 150 euro
- sorpasso vietato con veicoli pesanti da 281 a 295 euro
- passare col semaforo rosso da 143 a 150 euro
- violazione generica della segnaletica da 36 a 38 euro
- mancata precedenza a incroci da 143 a 150 euro
- guida in stato ebbrezza da 500 a 12 mila euro
- guida sotto effetto stupefacenti da 1.500 a 12 mila euro.

DIECI CITTA’ PRONTE AL CONDONO – E dieci città italiana hanno deciso di condonare le multe. Capofila del provvedimento la Capitale, che “mercoledì scorso ha fatto partire i primi lotti con le comunicazioni agli interessati” per un incasso previsto di “un milione e 160 mila euro”. Lo scrive oggi «Il Sole 24 Ore» in un articolo dedicato all’avvio della sanatoria che riguarderà le contravvenzioni, oramai prescritte, a causa dello scadere dei termini di pagamento. “Il fatto è che la riscossione tornata pubblica ha fatto ripartire le notifiche arretrate, e i contribuenti si sono trovati a pagare sanzioni e interessi per le inefficenze della vecchia organizzazione” ha spiegato al quotidiano, Maurizio Leo, componente della commissione Finanze di Montecitorio e assessore al Bilancio del comune di Roma. «Da qui – continua il giornale – l’idea di mettere in un cassetto tutte le voci che crescono con il passare del tempo, e di risolvere le partite fino al 2004 con la sanzione minima e un aggio del 4 per cento».

Tra le città prossime ad avviare il provvedimento “Genova, dove i destinatari del condono sono più di 132 mila e hanno in carico multe che a ‘prezzo pienò varrebbero 119 milioni”. Nelle altre città secondo il quotidiano “si arriva invece a cifre più contenute, dai 13 milioni sanabili a Perugia agli 8 di Bari. Ultralight il conto dell’Aquila, dove si parla di 500 mila euro”. Mentre a Napoli “le cifre più prudenti di Palazzo San Giacomo parlano di recuperi possibili per 30 milioni di euro”, a Treviso come a Macerata «il comune è orientato a far partire la sanatoria, ma non ha ancora stime precise». Per quanto riguarda Salerno «le stime del Comune parlano di 90 mila verbali per circa 5 milioni di euro”, mentre a Catanzaro il “Comune sta preparando le delibere per avviare la sanatoria”.

Con questi dati eravamo convinti quasi al 100% delle nostre ragioni, ma per fugare qualsiasi dubbio abbiamo provveduto ad inoltrare il quesito anche all’associazione vigileamico raggiungibile su internet all’indirizzo www.vigileamico.it, questa associazione è formata da agenti appartenenti ad organi di Polizia che rispondo ai quesiti dei cittadini in merito al C.d.S, quindi chi meglio di loro può chiarirci le idee.

La risposta non fa altro che confermare ancora una volta che il comitato ha interpetrato correttamente il C.d.S.
RISPOSTA VIGILE AMICO CONFERMA L’ERRATA APPLICAZIONE DELL’ART. 157
A questo punto ci chiediamo perchè l’amministrazione continua ad essere sorda di fronte alle nostre segnalazioni, forse si vuole evitare la brutta figura di aver sbagliato migliaia di verbali in questi 10 anni?
Oppure non si vuole esporre l’amministrazione ad eventuali richieste di risarcimento da parte di chi è stato multato erroneamente.

Qualsiasi sia la risposta sta di fatto che chi paga per gli errori dell’amministrazione sono sempre i cittadini.

A questo punto invitiamo chiunque avesse pagato una sanzione riconducibile all’art. 157 comme 6 e 8 per sosta nelle strisce blu, a fare richiesta di rimborso al comune a mezzo del difensore civico, chi invece è ancora in tempo di fare il ricorso al Prefetto, eventuale modulistica può essere richiesta al comitato inviando una mail a oliva.giuseppe@yahoo.it.

Ovviamente il comitato forte di questa nuova prova, farà una nuova richiesta al Sindaco Ciaramella e al Comandante Guarino invitandoli ad annullare tutti i verbali emessi a chi ne facesse richiesta.

lug 19

Aversa: preavviso di pagamento record da € 2.166 per sosta senza grattino!!!!

Aversa 19/07/2010
multa record per sosta senza grattino

Giuseppe Oliva

La città di Aversa è diventata tristemente nota per le strisce blu più care d’Italia, ogni posto auto costa l’assurda cifra di 6.570 euro l’anno, il comitato strisce blu si è attivato da tempo per denunciare con tutti i mezzi possibili le irregolarità presenti in questo piano parcheggi.

Ma ogni giorno questo piano parcheggi ci riserva sempre nuove sorprese, infatti oggi scopriamo che il Sig. G.V. ha ricevuto un preavviso di verbale record di € 2.166 per una sosta in zona a pagamento durata 722 ore, ovviamente c’è un errore visto che il Sig. G.V. con l’auto ci lavora e non ha mai lasciato la stessa ferma per 722 ore.

Eppure il Sindaco Ciaramella continua a sostenere che è tutto in regola, che il contratto è stato redatto secondo le attuali leggi, che tutte le norme del Codice della Strada sono state rispettate.
Ma se è tutto a posto, se i controlli da parte dei dirigenti preposti sono stati effettuati con scrupolosità e professionalità, come mai ci succedono certi episodi?

Errori che gli stessi ausiliari hanno fatto notare ai vertici della società, ma sembra che nessun provvedimento sia stato preso per scongiurare il proseguire degli stessi.

I palmari ad alta tecnologia che stanno usando gli ausiliari del traffico per emettere più rapidamente le sanzioni devono avere un bug molto grave, in effetti da una prima analisi del problema sembra che se viene accertata un’infrazione per sosta senza grattino e l’automobilista non va a saldare entro 5 giorni, il sistema informatico memorizza la data e da quel momento se viene fatto un nuovo accertamento per sosta senza grattino, il sistema somma le ore, ed è così che il Sig. G.V. si è ritrovato appiccicato sul parabrezza un preavviso di verbale di ben 2.166 euro per un totale di 722 ore di sosta contunua.

Il comitato strisce blu ha consigliato al Sig. G.V. di segnalare l’anomalia alla società di gestione chiedendo l’annullamento del preavviso, speriamo che accettino l’errore evitando inutili denunce agli organi competenti, vi terremo informati sugli sviluppi.

Ovviamente il comitato strisce blu provvederà anche ad inviare una segnalazione sia al magistrato che sta conducendo le indagini sul piano parcheggi che al comandante della Polizia Municipale stefano Guarino, affinchè possano intervenire in maniera tempestiva onde evitare il proseguire degli errori.

Certo che con questi presupposti è difficile invogliare i potenziali clienti a venire in città a fare shopping, le associazioni dei commercianti devono fare un’attenta analisi di quello che sta succedendo, è inutile organizzare eventi o manifenstazioni per cercare di attirare la clientela se poi vengono multati per aver sostato 10 minuti in più, con questi presupposti i clienti non ritornano più.