La sosta a pagamento nella città di Aversa era ed è gestita non rispettando le vigenti Leggi.
Senza dilungarmi troppo nei tecnicismi è bene fare un riepilogo delle illegalità riscontrate nella gestione della sosta a pagamento nella città di Aversa:
I) mancata riscossione di TOSAP e TARSU per le aree in gestione a partire dal 2001, un danno di milioni di euro che in buona parte andranno persi, visto che l’amministrazione neanche sapeva che chi gestiva le aree a pagamento dovesse pagare questi tributi, ed è stato solo che il Comitato strisce Blu ha denunciato il danno erariale alla magistratura contabile che l’amministrazione ha emesso i ruoli.
II) Gestione delle multe alquanto allegra, visto che si utilizzavano le famose penaline prima di emettere il verbale, penaline non previste dalla vigente normativa, fatto che ha portato i cittadini a vincere migliaia di ricorsi con un notevole danno economico per l’amministrazione.
III) Strisce blu disegnate senza rispettare le misure previste dal codice della strada, molto spesso a ridosso di incroci, rendendo pericolosa la circolazione.
IV) Verbali meccanizzati nulli perché emessi a seguito del mancato pagamento della penalina, che essendo illegale fa decadere qualsiasi atto successivo.
V) La società che attualmente gestisce per così dire le strisce blu sta operando in regime di proroga, per la precisione abbiamo superato le 10 proroghe, fatto non previsto dall’attuale normativa,m tant’è che il pagamento del grattino sembra più una elemosina che non un obbligo, visto che non hanno nessun potere di sanzionare chi il grattino non lo acquista.
VI) I ticket di pagamento vengono acquistati direttamente dalla società che sta gestendo le arre a pagamento, senza nessun controllo da parte dell’amministrazione.
Insomma siamo alla terza amministrazione che non riesce a mettere sul binario della legalità il servizio di sosta a pagamento, in parte il problema è dovuto alla vigente normativa, infatti fino a quando la società che dovesse prendere in gestione le arre a pagamento sarà obbligata a versare TOSAP e TARSU, questo renderà poco conveniente l’affare e molti non partecipano al bando di gara.
Il Comitato Strisce Blu il giorno 11/04/2015 segnalò con alcune foto postate su FB lo stato dell’erba intorno agli alberi di via Cilea, sperando in un rapido intervento dell’amministrazione.
Ecco come si presentavano le aiuole intorno agli alberi l’11/04/2015:
Ed ecco come sono ridotte oggi dopo l’uso del diserbante:
L’intervento c’è stato ed anche fulminante a giudicare dal metodo usato per eliminare le erbacce, infatti dal video girato oggi dopo la segnalazione dei residenti di via Cilea si nota come sia stato usato un diserbante chimico al posto della normale falciatura, questo metodo potrebbe portare alla morte anche degli alberi.
Il Comitato Strisce Blu e i residenti di via Cilea chiedono un immediato intervento per verificare se il metodo usato per eliminare le erbacce sia approvato dalla vigente normativa e se gli alberi non corrono pericoli.
Saverio Mazzarella comandate delle guardie zoofile della L.I.D.A. sez. di Aversa si era visto bloccare i decreti che gli davano il titolo ad operare come guardia zoofila dopo il sequestro del parco Pozzi di Aversa, una vicenda che aveva gettato molte ombre sull’affettiva autorizzazione ad operare la chiusura del più grande polmone verde della città, sequestro al quale il Comitato Strisce Blu diede risalto attraverso il suo blog e canale youtube visto che avevamo costatato una effettiva pericolosità dell’intera area.
Sicuramente grazie a quella chiusura l’amministrazione guidata all’epoca dal Dott.re Ciaramella fu costretta ad operare una immediata bonifica dell’area che risultava inquinata e pericolosa.
Riportiamo alcuni video che mostravano lo stato dei luoghi durante le fasi del sequestro e le condizioni del parcheggio annesso al parco.
La chiusura del parco creò molte lamentele da parte dei cittadini, che si trasformò in apprezzamenti solo successivamente alla riapertura del parco e la relativa bonifica alla quale l’amministrazione fu condannata dalla Procura.
Poco importa se dai verbali del nucleo operativo ecologico risulta che il parco era idoneo alla fruizione al pubblico e nulla di quanto fotografato e ripreso come prova era stato rilevato, la verità i cittadini la conoscevano molto bene e i video pubblicati su youtube mostrano l’unica verità possibile.
Oggi ci perviene un comunicato stampa da parte del comandante delle guardie zoofile Saverio Mazzarella che pubblichiamo con piacere, visto che la sentenza della Cassazione contenuta all’interno sembra riabilitarlo a pieno diritto in tutte le sue funzioni, compreso eventuali sequestri di zone a rischio per i cittadini come avvenne per il parco Pozzi.
Fonte: Saverio Mazzarella comandante guardie zoofile della L.I.D.A.
“RAPPORTO STAMPA
LA CORTE DI CASSAZIONE DI ROMA DA’ RAGIONE A SAVERIO MAZZARELLA, COMANDANTE DELLE GUARDIE ZOOFILE L.I.D.A., E CONFERMA ANCORA UNA VOLTA CHE EGLI E LA SUA SQUADRA SONO AGENTI/UFFICIALI DI POLIZIA GIUDIZIARIA ED OPERANO PER CONTO DEL MINISTERO DELL’ AMBIENTE, DELLA SALUTE E DEL FARMACO VETERINARIO. RETROCEDONO LE AZIONI DIFFAMATORIE CHE HANNO PORTATO IL COMANDANTE DELLE GUARDIE AD ESSERE ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DALLA PROCURA SAMMARITANA PER USURPAZIONE DI TITOLO E FALSO NEL MESE DI FEBBRAIO DEL 2013.
Infatti, dopo la vicenda del sequestro del parco pozzi di Aversa, area di 80 mila mq circa, il Comandante delle Guardie Zoofile si è visto bloccare il proprio servizio dalle istituzioni per motivi inesistenti, tanto da far intervenire la Corte di Cassazione di Roma che dichiara nella sentenza che segue il Mazzarella Saverio è un Pubblico Ufficiale nel pieno esercizio delle sue funzioni di Polizia Amministrativa e Giudiziaria Ambientale. Questa sentenza rivoluziona a carattere nazionale relativa ai dubbi della posizione giuridica di tutte le Guardie Volontarie d’ Italia. Chiarito questo inequivocabilmente, vogliate divulgare a mezzo stampa questa notizia, ringraziandoVI anticipatamente. Grazie.”
Giuseppe Oliva
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LE GUARDIE ZOOFILE NOMINATE DAL PREFETTO AI SENSI DELLA LEGGE 189/2004 NON ESPLETANO SOLTANTO VIGILANZA SUGLI ANIMALI DA AFFEZIONE. LEGGETE QUESTA SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE EMESSA IN FAVORE DEL RESPONSABILE DELLE GUARDIE L.I.D.A. SAVERIO MAZZARELLA:
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Camera di consiglio
Dott. FERRUA Giuliana – Presidente – del 18/05/2011
Dott. FIALE Aldo – Consigliere – SENTENZA
Dott. MULLIRI Guicla – rel. Consigliere – N. 1001
Dott. SARNO Giulio – Consigliere – REGISTRO GENERALE
Dott. ANDRONIO Alessandro M. – Consigliere – N. 46431/2010
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
P.M. c/o Trib. Di S. M. Capua Vetere;
nel proc. c/o:
Scoppetta Romeo Salvatore indagato art. 544 c.p., comma 3;
avverso l’ordinanza del Tribunale per il Riesame di S.M. Capua Vetere in data 3.11.10;
Sentita la relazione del cons. Guicla Mulliri;
Sentito il P.M. nella persona del P.G. dr.ssa FODARONI Maria Giuseppina che ha chiesto il rigetto del ricorso.
OSSERVA
1. Provvedimento impugnato e motivi del ricorso – Con l’ordinanza oggetto di ricorso, è stata accolta, dal Tribunale competente, la richiesta di riesame avanzata dall’indagato Scoppetta avverso il provvedimento di sequestro di alcuni animali esotici (un pitone, tre iguane, alcune testuggini ecc.) a lui appartenenti e che è accusato di averli detenuti in cattive condizioni non adeguate alle loro caratteristiche. Per l’effetto, gli animali sono stati dissequestrati e restituiti all’avente diritto.
Avverso tale decisione, ha proposto ricorso il P.M. deducendo erronea applicazione della legge penale. Si sostiene, infatti, essere erronea l’affermazione del Tribunale per il Riesame secondo cui gli operanti della Polizia zoofila appartenenti alla LIDA (Lega italiana Diritti Animali) di Aversa non sarebbero stati legittimati ad operare il sequestro di loro iniziativa in quanto non rivestenti la qualifica di agenti di Polizia Giudiziaria.
Ribatte il ricorrente che gli operanti sono guardie giurate nominate con decreto della Provincia. Inoltre, la LIDA è associazione di volontariato riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente con decreto del 26.5.07 e, dalla qualità di guardia giurata, discende la legittimazione ad esercitare attività di polizia giudiziaria così come affermato anche dalla 4^ sez. del Consiglio di Stato con decisione del 24.10.97 n. 1233.
Il ricorrente confuta anche l’ulteriore argomento del Tribunale secondo cui, in ogni caso, non avrebbe potuto essere effettuato il sequestro perché la L. 20 luglio 2004, n. 189, art. 6, comma 2 restringe la competenza delle guardie particolari giurate delle associazioni protezionistiche e zoofile riconosciute (nel vigilare sul rispetto delle norme relative alla protezione degli animali) ai soli animali “da affezione”. Si fa, infatti, notare che il concetto di “animale da affezione” non è dato normativamente e non vi è ragione di restringerlo immotivatamente anche alla luce dell’evoluzione dei costumi.
Il ricorrente conclude per l’annullamento dell’ordinanza impugnata. 2. Motivi della decisione.
Il ricorso è fondato.
Per quel che attiene alla qualifica di agente di P.G. il problema specifico degli agenti della LI.DA, è risolto dalla disposizione evocata dal ricorrente che ricorda come la LIDA sia associazione di volontariato riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente con un decreto, quello del 26.5.07, che, in tal modo, ha avallato la norma provinciale istitutiva di tale organo che recita: “ai sensi dell’art. 128 Cost., sono trasferite alle province le seguenti funzioni e compiti amministrativi: a) il riconoscimento della nomina a guardia giurata degli agenti venatori dipendenti dagli enti delegati dalle regioni e delle guardie volontarie delle associazioni venatorie e protezionistiche nazionali riconosciute, di cui alla L. 11 febbraio 1992, n. 157, art. 27″.
Vi è da soggiungere che il tema della qualifica degli operanti delle guardie zoofile in genere registra diversi precedenti di questa stessa sezione di segno opposto. Nel contrasto di opinioni, tuttavia, ritiene il collegio che sia da ritenere preferibile la soluzione assunta da Ultimo da Sez. 3, 2.2.06 (Lancellotti, Rv. 233561; v. anche Sez. 6, 13.4.94, Ranelli, Rv. 199518; contra: Sez. 3, 9.4.08, Lovato, Rv. 240231).
La erroneità dell’ordinanza impugnata riguarda anche il secondo argomento relativo agli animali da affezione.
Ed infatti, la lettura che viene data della L. 20 luglio 2004, n. 189, art. 6, comma 2 è esattamente contraria al tenore letterale della norma. La circostanza che la disposizione dica “anche”, con riferimento agli animali da affezione, è, infatti, estensiva. La norma recita: la vigilanza sul rispetto delle presente legge e delle altre norme relative alla protezione degli animali è affidata anche, con riferimento agli animali da affezione, nei limiti dei compiti attribuiti dai rispettivi decreti prefettizi di nomina, ai sensi degli artt. 55 e 57 c.p.p., alle guardie particolari giurate delle associazioni protezionistiche e zoofile riconosciute”. Detto in altri termini, perciò, il fatto che la disposizione, nell’opera di protezione degli animali, estenda il raggio di competenza delle guardie volontarie giurate di cui trattasi anche ai cd. animali da affezione produce un effetto ampliativo e non certo restrittivo della loro competenza.
A tale stregua, è a fortiori implicita la facoltà di intervento delle guardie di cui si discute per animali come quelli oggetto del sequestro (che, pur dando atto di una certa tendenza al mutamento dei gusti, non possono di norma essere ricompresi nell’alveo degli animali da affezione in quanto in tale categoria rientrano esclusivamente gli animali domestici o di compagnia con esclusione della fauna selvatica – Sez. 3, 9.4.08, Lovato, Rv. 240231). La decisione impugnata è, quindi, censurabile per erronea applicazione della legge nei termini appena enunciati e, per tale ragione, deve essere annullata con rinvio degli atti al Tribunale di S. Maria Capua Vetere, per nuovo esame.
P.Q.M.
Visto l’art. 615 e ss. c.p.p.;
annulla l’ordinanza impugnata con rinvio, per nuovo esame, al Tribunale di S. Maria Capua Vetere.
Così deciso in Roma, nella udienza, il 18 maggio 2011. Depositato in Cancelleria il 19 luglio 2011
Questo triangolo di terra recintato, sito di fronte alla chieda di San Michele ad Aversa, a pochi metri da una scuola elementare e vicino ad una fermata dei bus è diventato una discarica che contiene ogni genere di rifiuto, compreso il pericoloso amianto.
Non sappiamo a chi appartiene questo triangolo di terra, ma di sicuro l’amministrazione ha l’obbligo di ordinare la bonifica visto che l’ingente quantitativo di rifiuti attira anche ratti, mosche e zecche, oltre ad emanare un odore nauseabondo e con una scuola a pochi metri non si può non intervenire.
Il video realizzato oggi mostra lo stato di abbandono dell’area, nella speranza che l’amministrazione possa prendere coscienza dell’urgenza dell’intervento, bisogna anche dire che i vari consiglieri e assessori sembrano totalmente assenti dai veri problemi che la città vive, tutti sembrano intenti a fare qualcosa, ma cosa non è dato saperlo, il consiglio è di scendere in strada a PIEDI, per constatare in che condizioni è la città, raccogliendo le tantissime segnalazioni che i cittadini hanno da fare.
La città prima di grandi opere ha bisogno di risovere i piccoli e reali problemi, come questa discarica in pieno centro.
Questa è anche una importante arteria che collega la ferrovia di Aversa con il centro della città, certamente una città che vuole attirare anche turisti non può permettersi di avere questo biglietto da visita.
Ad Aversa il nuovo sistema sanzionatorio in vigore dal 08/06/2011 è stato inventato dal comandante della polizia municipale Stefano Guarino ed avallato dal Sindaco Ciaramella e tutta la giunta e non tiene conto nè delle norme del Codice della Strada nè delle clausole contenute nel contratto stipulato tra la A.T.I. e il Comune.
In effetti i verbali per sanzioni al Codice della Strada sono degli atti pubblici a tutti gli effetti e fanno fede privilegiata fino a querela di falso, quindi vanno firmati in originale al momento dell’infrazione dall’accertatore, che può essere o un vigile urbano o un ausiliare del traffico con decreto di conferimento dei poteri, il tutto è regolamentato dall’art. 200/201 del C.d.S., oltre che dalla legge Bassanini n.57/97 che all’art. 15 prevede la firma in originale di tutti gli atti della P.A., inoltre la Corte di Cassazione con le sentenze 1923/99, 4567/99, 6065/05, 21045/06 e 22088/07, nonché il Ministero dell’Interno con circolare del 25/8/2000, hanno confermato che il verbale con firma autografa deve essere custodito presso l’organo accertatore e rilasciato in copia in caso di richiesta del destinatario.
Fin quì è quello che dice la legge, purtroppo ad Aversa questa amministrazione naviga nell’illegalità più totale, infatti a tutti sarà capitato di vedere gli ausiliari appiccicare sulle autovetture dei foglietti di carta che nulla hanno a che vedere con il verbale in firma autografa previsto dal C.d.S. e che a leggere bene assomiglia più ad una richiesta estorsiva che ad una penalina come viene definita in gergo, visto che sulla stessa si legge: se entro 5 giorni non si versa la penale di € 3,00 sarà emesso un verbale dalla polizia municipale.
Viene da chiedersi cosa c’entra il Comune nel rapporto privatistico che intercorre tra l’automobilista che entra in un parcheggio privato su suolo in concessione e la ditta privata che lo gestisce?
Nulla, proprio nulla, infatti anche il Ministero delle Infrastutture e dei Trasporti a più riprese ha chiarito che il comune non può inviare multe ai cittadini che non hanno pagato il parcheggio, sostituendosi di fatto alla società privata e andando ad incassare soldi non suoi.
Infatti con questo sistema la ditta privata non riuscirebbe più a rientrare in possesso dei soldi persi, in quanto le provvigioni sulle multe non sono ammesse.
A riprova che i verbali non vengono più compilati dal mese di giugno 2010 ci sono le tante richieste di accesso agli atti e alle quali il tenente Mazzarella Mario e il Comandante Guarino Stefano non hanno mai dato risposta, omettendo di fornire una copia del verbale in firma autografa come prevede la legge, a seguito di questo comportamento omissivo il vice presidente del Comitato Strsce Blu ha provveduto a denunciare alla Procura della Repubblica di S.M. Capua Vetere il comandante Stefano Guarino e il tenente Mazzarella Mario.
Queste ovviamente non sono le uniche denunce, infatti sono moltissimi i cittadini che hanno aderito a questa class action per smantellare questa truffa, speriamo solo che la protezione della quale gode questa amministrazione Ciaramella proveniente dalla Procura di S.M. Capua Vetere cessi una volta per tutte, permettendo di liberare la città dai puffi blu.
Movida violenta e mancanza di controlli da parte delle forze dell’ordine hanno trasformato le zone della movida Aversana in vere e proprie piste sulle quali sfrecciano a folle velocità centinaia di centauri per il 90% senza usare il casco o rispettare le norme del Codice della Strada.
L’amministrazione comunale ha anche da poco sponsorizzato una manifestazione per la sicurezza stradale promossa Ciaramella Biagio responsabile locale dall’associazione AIFVS, purtroppo come troppo spesso accade questa amministrazione non ha dato seguito alle belle parole pronunciate dal palco.
Il video girato sabato 3 settembre 2011 tra il parco Coppola e il parco Argo mostra la nuda verità di una città allo sbando senza nessun controllo da parte delle forze dell’ordine, questo è ormai considerato il triangolo delle Bermude nel quale i residenti vivono al limite del sequestro di persona, costretti a tapparsi in casa a causa della troppa foga dei centauri che hanno trasformato le vie e i marciapiedi di questo quartiere residenziale in una pista sulla quale sfogare le loro repressioni.
I cittadini sono anni che sperano in un intervento serio da parte dell’amministrazione, qualche anno fa hanno anche buttato centinaia di migliaia di euro per installare delle telecamere che non hanno mai risolto il problema, inoltre pare che i fondi siano stati prelevati dal bilancio dalla voce miglioramento della viabilità, di conseguenza anche volendo queste telecamere non possono essere utilizzate in caso di risse o furti, il tutto associato alla scarsa qualità delle immagini ha fatto fallire miseramente il progetto.
Il Comitato Strisce Blu e l’associazione AIFVS sede di Aversa chiedono un serio ed immediato intervento di tutti gli organi preposti per ripristinare la vivibilità di questa zona.
Il Sindaco Ciaramella nel 2008 ha firmato il Protocollo di legalità, lo scopo del protocollo era di tenere lontano dagli appalti pubblici eventuali infiltrazioni camorristiche, un fine sicuramente meritevole che purtroppo è stato completamente disatteso.
Infatti quando si è trattato di dare seguito a quella promessa dopo l’interdittiva antimafia a carico della società che gestisce la sosta a pagamento, il Sindaco si è superato autorizando la stessa a lavorare fino a quando non ci sarà un nuovo soggetto.
Le motivazioni che hano portato a questa decisione sono elencate nella delibera n.331 del 28/07/2011 e più che motivazioni sembra scuse per permettere a chi è stato destinatario dell’interdittiva antimafia di continuare a mungere i cittadini.
Tra le “scuse” alle quali si è appellata l’amministrazione, ci sarebbe la possibilità che si formi un mega ingorgo a causa della sosta selvaggia, una motivazione che appare quanto mai fantasiosa e priva di fondamento, piuttosto nella delibera non si parla per nulla del destino degli ausiliari del traffico, giusto il contrario di quanto invece affermato dal Sindaco a mezzo stampa.
Quello che sta succedendo ad Aversa non ha nessun fondamento legale, il tutto avviene grazie alla distrazione sia della Procura di S.M. Capua Vetere che della Prefettura di Caserta, dove da anni giacciono sulle scrivanie le denunce del Comitato Strisce Blu.
Ma forse il vero motivo che ha spinto l’amministrazione guidata dal Sindaco Ciaramella a firmare una delibera illegale e viziata da eccesso di potere è da ricercare negli introiti della sosta a pagamento, che se elimitati dal bilancio di previsione che è ancora da approvare, avrebbe fatto cadere l’amministrazione.
In effetti passando in autogestione il Comune di Aversa avrebbe dovuto eliminare dal bilancio almeno € 2.325.000 che derivano dalla gestione annuale della sosta a pagamento, divisi in € 285.00o per il fitto delle aree in concessione, poi ci sono le provvigioni sugli incassi che ammontanto a circa € 360.000 l’anno, ma la cifra più grande forse riguarda l’introito dei verbali, che vista la media di 3/4 mila verbali al mese che stanno elevando, ammonterebbe a € 1.680.000.
Il Comitato Strisce Blu continuerà fino alla fine a denunciare quello che di illegale accade ad Aversa, sperando che la giustizia faccia il suo corso in maniera più rapida di come è avvenuto fino ad ora.
Ennesimo incidente su viale della Libertà ad Aversa.
Un’auto presumibilmente intorno al 10 maggio 2011 ha centrato in pieno un palo dell’illuminazione pubblica, che si è piegato ed è pericolosamente inclinato su di un lato.
Il video girato il 13 maggio mostra chiaramente lo stato del palo, ma l’amministrazione al posto di provvedere all’eliminazione del pericolo, si è semplicemente limitata a recintare l’area con un pò di nastro colorato.
Di questi monumenti ne è piena la città, ormai è una abbitudine consolidata quella di picchettare buche o pali venuti giù per i più svariati motivi.
L’anno scorso un’auto lanciata a folle velocità all’altezza del bar LA FAUNA centro in pieno un palo dell’illuminazione, che fu attaccato con del nastro ai lati della strada, successivamente venne rimosso ma non è stato mai rimpiazzato.
La stessa cosa è capitata al palo dell’illuminazione nella piazza di fronte al poliambulatorio in via F. Saporito, centrato in pieno da un’auto che proveniva a folle velocità da Teverola, anche il qual caso il palo rimase a terra per molto tempo e una volta rimosso non è mai stato ripristinato, lasciando un lato della piazza proprio dove vi sono gli attraversamenti pedonali al buio.
Ma ancora, sempre in nella piazza di fronte al poliambulatorio, un’auto proveniente a forte velocità da via F. Saporito si scontrò con all’altezza dell’ncrocio con via Torrebianca, finendo nelle vetrine dell’agenzia immobiliare TECNOCASA.
Incidenti che potevavo essere evitati, se si fosse dato seguito agli obblighi derivanti dalla certificazione della città di Aversa come zona di rilevanza urbanistica, centificazione avvenuta con la delibera 157 nel gennaio 2009.
Detti obblighi sono stati più volte sollecitati dal Comitato Strisce Blu, ma solo dopo l’ultima richiesta fatta ad aprile di quest’anno, il comandante Guarino ha avviato l’iter per l’installazione della segnaletica della Z.P.R.U., lo stesso ha poi chiesto 30 giorni per installare e far rispettare anche la segnaletica che indica una velocità massima di 30Km/h, in ultimo nelle zone di rilevanza urbanistica vige il divieto di transito agli automezzi di peso superiore ai 35 Q.li.
Siamo sicuri che anche l’assessore alla viabilità, Gino della Valle si impegnerà al massimo per portare a compimento l’iter per la rilevanza urbanistica della città, evitanto di entrare in polemica su questioni che non sono di sua competenza.
Il Sindaco Ciaramella tenta di saltare il fosso delle responsabilità per la mancata vigilanza del parco Pozzi gridando al sabotaggio dell’impianto elettrico.
Il Sindaco dimentica che il parco era senza illuminazione da una settimana e se è vero che esistono delle telecamere di controllo, come mai nessuno si è accorto che non si accendevano le luci?
Il Comitato Strisce Blu ha realizzato ben due servizi video il 4 e 5 maggio dove era evidente la mancanza di illuminazione, inoltre abbiamo anche interessato la locale rete televisiva TELECLUBITALIA, che a sua volta ne ha dato la notizia al tg del 6 maggio e solo la stessa sera del e stato ripristinata l’illuminazione.
Inoltre dopo il sequestro del parco avvenuto il 13 gennaio di quest’anno, c’era stata l’assicurazione da parte dell’amministrazione che il controllo del parco sarebbe stato effettuato dai vigili urbani, che avrebbero dovuto provvedere alla apertura e chiusura dello stesso, come in effetti è avvenuto per qualche mese.
Poi d’un tratto non si è effettuato nessun controllo, lasciando i cancelli aperti e permettendo a molti di accedere al parco con mezzi motorizzati in barba al cartello che all’esterno segnala che il parco è isola pedonale.
Inoltre all’esterno degli ingressi non vi è nessun cartello sugli orari di apertura e chiusura e spesso ci sono arrivate segnalazioni di persone rimaste chiuse all’interno.
Questi sono fatti, tutto il resto sono solo scuse per non assumersi le responsabilità di quello che succede.
I cittadini vogliono collaborare segnalando i disservizi, infatti sono gli stessi cittadini ad averci segnalato la mancanza di illuminazione e i cancelli che restavano aperti a tutte le ore, fatto che ha permesso al fantomatico sabotatore di guastare l’impianto eletrico.
Forse al Sindaco sfugge che il rame dei cavi elettrici è molto costoso, ed è spesso oggetto di furti da parte di extracomunitari e zingari, presenti in gran numero nella zona.
Per questo chiediamo l’immediato ripristino della chiusura serale del parco, questo sia per preservare il parco da eventuali azioni di vandalismo che per la sicurezza dei frequentatori.
Il viaggio nei parchi pubblici della città di Aversa continua a riservare sorprese, purtroppo non sempre piacevoli.
Giorni fa abbiamno scoperto che il parco Balsamo è stato completamente abbandonato dall’amministrazione, questo nonostante le promesse fatte dal Sindaco Ciaramella sui controlli che andavano effettuati dalla polizia municipale.
Purtroppo il parco Balsamo non è l’unico parco pubblico ad essere stato abbandonato, infatti anche il parco Pozzi si avvia ad essere lasciato alla deriva.
I cittadini che frequentano il parco ci hanno segnalato che da una settimana l’illuminazione pubblica interna è spenta, questo rende pericoloso il parco vista l’impossibilità di vedere anche solo dove si mettono i piedi.
Eppure questo parco fu sequestrato proprio per lo stato di abbandono nel quale versava, possibile che la lezione non è bastata a questa amministrazione?
Forse sono tutti troppo impegnati a litigare per un posto al sole per rendersi conto di quello che succede.
Anche la stessa polizia municipale non ha fatto nessuna segnalazione per il guasto all’impianto d’illuminazione, eppure dovrebbero essero loro gli ultimi a frequentare il parco per la chiusura dei cancelli.
Forse era meglio accettare la proposta delle guardie zoofile, che avevano richiesto in uso un locale interno al parco, fornendo in cambio la sorveglianza di questa importante area verde.
Purtroppo la mancata vigilanza dei parchi pubblici è un problema serio, visto anche l’organico dei vigili urbani, che non permette di destinare risorse a questo fondamentale servizio.
Il 28 aprile alle 14:40 circa in viale Kennedy all’incrocio con via L sturzo c’è stato l’ennesimo incidente che solo il caso ha voluto non si trasformasse in tragedia.
Da una prima ricostruizione la causa principale dell’incidente sembrava essere delle auto in sosta vietata lungo viale kennedy che impedivano una corretta visuale, ma da un succesivo approfondimento, e dopo aver intervistato la Sig.ra S.A. proprietaria della vettura Y10 coinvolta nell’incidente sono emersi altri particolari.
La Sig.ra S.A. era ferma all’incrocio di via L. Sturzo pronta ad immettersi su viale kennedy, mentre dalla sua sinistra sopranggiugeva a forte velocità una POLO grigio metallizzato, che per evitare una vettura davanti a se che doveva svoltare a sinistra e a causa dell’asfalto usurato e reso scivoloso dalla pioggia ha sbandato andanto a colpire la Y10 ferma allo stop, che successivamente è scivolata al centro della carreggiata.
Questo è l’ennesimo incidente che si poteva evitare, infatti se l’asfalto fosse stato in condizioni ottimali, se non ci fossero state le auto in sosta vietata e e se il limite dei 30 Km/h fosse fatto rispettare, come previsto dalla certificazione della città di Aversa come zona di rilevanza urbanistica, probbabilmente questo ed altri incidenti potrebbero essere sicuramente evitati.
La Cassazione con la sentenza n° 1691 del 2009 ha stabilito la responsabilità della P.A. per incidenti dovuti alla mancanza di manutenzione delle strade, anche in caso di appalto a ditte esterne.
Il Comitato Strisce Bu e l’AIFVS denunciano con forza le pessime condizione delle strade di Aversa, ritenendo responsabili di questo e di tutti gli incidenti che si dovessero verificare per gli stessi motivi l’amministrazione comunale e i dirigenti preposti alla manutenzione e sicurezza stradale.
Il 28 aprile alle 14:40 circa in viale Kennedy all’incrocio con via L sturzo c’è stato l’ennesimo incidente che solo il caso ha voluto non si trasformasse in tragedia.
Da una prima ricostruizione la causa principale dell’incidente sembrava essere delle auto in sosta vietata lungo viale kennedy che impedivano una corretta visuale, ma da un succesivo approfondimento, e dopo aver intervistato la Sig.ra S.A. proprietaria della vettura Y10 coinvolta nell’incidente sono emersi altri particolari.
La Sig.ra S.A. era ferma all’incrocio di via L. Sturzo pronta ad immettersi su viale kennedy, mentre dalla sua sinistra sopranggiugeva a forte velocità una POLO grigio metallizzato, che per evitare una vettura davanti a se che doveva svoltare a sinistra e a causa dell’asfalto usurato e reso scivoloso dalla pioggia ha sbandato andanto a colpire la Y10 ferma allo stop, che successivamente è scivolata al centro della carreggiata.
Questo è l’ennesimo incidente che si poteva evitare, infatti se l’asfalto fosse stato in condizioni ottimali, se non ci fossero state le auto in sosta vietata e e se il limite dei 30 Km/h fosse fatto rispettare, come previsto dalla certificazione della città di Aversa come zona di rilevanza urbanistica, probbabilmente questo ed altri incidenti potrebbero essere sicuramente evitati.
La Cassazione con la sentenza n° 1691 del 2009 ha stabilito la responsabilità della P.A. per incidenti dovuti alla mancanza di manutenzione delle strade, anche in caso di appalto a ditte esterne.
Il Comitato Strisce Bu e l’AIFVS denunciano con forza le pessime condizione delle strade di Aversa, ritenendo responsabili di questo e di tutti gli incidenti che si dovessero verificare per gli stessi motivi l’amministrazione comunale e i dirigenti preposti alla manutenzione e sicurezza stradale.
Incidente in viale Kennedy a causa delle auto in sosta vietata che impediscono una sufficiente visuale.
Il Comitato Strisce Blu e l’AIFVS hanno più volte denuciato questa situazione di pericolo al comandante della polizia municipale Stefano Guarino.
Purtropppo il comandante ha sottovalutato la situazione, infatti nessun intervento volto alla rispetto del divieto di sosta è stato messo in atto e l’incidente non si è fatto attendere, complice anche il fondo stradale reso scivoloso dalla pioggia.
L’incidente è avvenuto oggi 28.04.2011 alle 14:45 circa all’incrocio di via L. Sturzo e viale della Libertà e solo il caso ha voluto che nessuno finisse in ospedale.
Vogliamo ricordare che l’intera variante è divieto di sosta, ma non essendoci sufficienti controlli le auto sostano ovunque compreso i marciapiedi.
Lungo questa strada vi sono anche due fermate della metropolitana, ma l’amministrazione non è riuscita a trovare delle aree da adibire al parcheggio, costringendo chi usa questo importante mezzo di trasporto a parcheggiare lungo il marciapiede.
Anche le fermate del bus sono invase dalle auto costringendo i pullman a fermarsi sulla corsia di marcia con enormi problemi di traffico.
L’AIFV e in Comitato Strisce Blu, si chiedono come mai su questa importanete e trafficata arteria cittadina non si facciano sufficienti controlli contro il divieto di sosta, controlli che snellirebbero di molto la circolazione con un sicuro beneficio sulla rapidità di percorrenza.
Brutto incidente intorno alle 12:30 in via F. Saporito all’altezza dell’incrocio con via D’Aragona.
Una moto dei carabinieri mentre viaggiava in direzione di Teverola ha impattato violentemente nelle portiera di una OPEL corsa proveniente da via D’Aragona, entrembi i conducenti sono stati trasportati all’ospedale Moscati di Aversa per gli accertamenti.
I vigili urbani erano già sul posto per effettuare i rilievi della dinamica dell’incidente.
Questo è un’incrocio molto trafficato soprattutto negli orari di uscita dei ragazzi dalle scuole.
Brutto incidente intorno alle 12:30 in via F. Saporito all’altezza dell’incrocio con via D’Aragona.
Una moto dei carabinieri mentre viaggiava in direzione di Teverola ha impattato violentemente nelle portiera di una OPEL corsa proveniente da via D’Aragona, entrembi i conducenti sono stati trasportati all’ospedale Moscati di Aversa per gli accertamenti.
I vigili urbani erano già sul posto per effettuare i rilievi della dinamica dell’incidente.
Questo è un’incrocio molto trafficato soprattutto negli orari di uscita dei ragazzi dalle scuole.