Questa immagine è eloquente, si tratta dei servizi igienici riservati ai diversamente abili del parco Ninì Grassia di via Atellana e rappresenta da sola lo stato di degrado nel quale versa il parco.
Parco è costato ben 270 mila euro di denaro pubblico, completato nel lontano 2007 ma grazie al menefreghismo di questa amministrazione è ancora chiuso.
Con il tempo la natura ha ingoblato l’intera struttura sotto una folta vegetazione, vegetazione che in questi giorni è stata in parte eliminata, mettendo a nudo ciò che si nascondeva al di sotto.
Un BLUFF ecco cosa c’era sotto il manto erboso.
Infatti il parco si presenta spoglio di tutto, dall’arredo urbano alla pavimentazione dei vialetti, anche il sistema fognario è assente, l’unica cosa che c’è in abbondanza sono i pali dell’illuminazione, ne sono stati installati a centinaia molti si trovano a distanza di pochi metri gli uni dagli altri, ma cosa dovevano illuminare lo stadio San Paolo..??
Il consigliere delegato al verde Tirozzi tenta di sviare il problema dell’abbandono del parco, accusando fantomatici vandali che avrebbero ridotto il parco nella condizione attuale e creato danni per decine di migliaia di euro.
Ma come possono i vandali rompere o asportare ciò che non c’è mai stato, come l’impianto d’irrigazione o l’impianto fognario, che dire poi della pavimentazione dei vialetti, questa è totalmente assente, per non parlare delle panchine, chi abita nei palazzi che affacciano sul parco ci ha testimoniato di sole 3 panchine per l’intero parco, indicandoci dov’erano, quindi prima di gridare al lupo al lupo annunciando che sono necesari altri soldi per ripristinare lo stato iniziale del parco il consigliere Tirozzi si andasse a guardare i progetti iniziali e controllasse cos’era previsto e cosa non è stato fatto, se poi ha il coraggio, prendesse carta e penna come sta facendo il Comitato Strisce Blu, per denunciare lo spreco che è stato pagando il doppio un’opera che vale la metà.
Il reportage video girato oggi mostra chiaramente che questo pezzo di terra recintato con quattro mattoni non può essere costato 270 mila euro.
Esperti del settore edile parlano di non pù di 130/140 mila euro, quindi è lecito chiedersi che fine hanno fatto il resto dei 270 mila euro!!!.
I parco inoltre sorge in una zona interdetta al traffico pedonale, infatti l’unico marciapiede presente è dal lato opposto all’ingresso ed è pericolosamente in curva, rendendo impossibile oltre che pericoloso l’attraversamento per chi provenendo da Aversa vuole usufruire del parco, anche la zona adibita al parcheggio è limitata a poche auto, quindi l’amministrazione prima di aprire al pubblico il parco dovrebbe spiegarci anche come poterci arrivare in maniera sicura e soprattutto garantire l’accesso e la fruizione del parco anche ai disabili.
Insomma questa è l’ennesima bufala elettorale messa in piedi solo per spendere molti euro di denaro pubblico, per poi lasciare l’opera abbandonata, l’amministrazione Ciaramella continua a creare emergenze che andranno affrontate con altri appalti a cottimo fiduciaro e senza gara pubblica, facendo lievitare i costi alle stelle, ma con risultati da stalle.
Il Comitato Strisce Blu intende vigilare anche su questo ennesimo spreco di denaro e siamo pronti a chiedere l’intervento della Corte dei Conti onde verificare la congruità della spesa con il lavoro effettivamente svolto.
Giuseppe Oliva
Ad Aversa un nuovo enorme spreco di denaro pubblico si profila all’orizzonte.
L’assessore alla viabilità della Valle ha proposto di realizzare un parcheggio nei parcheggi, un progetto assurdo è inutile che costerà ben 240 mila euro di denaro pubblico, il tutto per appena 60/70 posti auto.
L’idea è stata bocciata anche dal vice Sindaco De Chiara, giudicata dallo stesso un’opera inutile in una zona già piena di parcheggi, infatti l’opera dovrebbe sorgere nel triangolo delle bermude dei parcheggi, nell’ultimo lembo di terra privato all’angolo tra via Giotto e via Luca Giordano.
Praticamente un parcheggio nei parcheggi.!!!!!
Non è neache chiaro se il parcheggio sarà a pagamento o gratuito, ma certamente espropriare un terreno privato, che a sua volta il proprietario lo ha acquisito per usucapione, quindi praticamente gratis, per fare 60/70 posti auto dove di parcheggi c’è ne sono a iosa puzza di losco.
Certo che l’assessore Della Valle è proprio a corto di idee, ma come nelle altre città si realizzano parcheggi interrati per far sparire le auto dalla carreggiata, velocizzando in questo modo il fluire sia del trasporto pubblico che di quello privato e l’assessore alla viabilità vuole realizzare un parcheggio di superfice!!!.
L’assessore Della Valle Dovrebbe piuttosto preoccuparsi degli obblighi che derivano dalla rilevanza urbanistica della città, obblighi scaturiti dalla tristemente famosa delibera 157 del gennaio 2009, la quale delibera anche se viziata da eccesso di potere e da incompetenza, ha certificato che l’intero territorio comunale è una zona di particolare rilevanza urbanistica.
Il Codice della Strada prevede una serie di obblighi ai quali questa amministrazione sta venendo meno, nonostante i numerosi solleciti indirizzati anche all’assessore Della Valle, dimostrando con questo comportamento omissivo che quella delibera è stata solo una messa in scena, per poter estendere la sosta a pagamento anche nella periferia, come la zona del cimitero e fuori alla posta centrale in viale Europa.
Il Comitato Strscie Blu è pronto a denunciare alla Corte dei Conti questo nuovo spreco di denaro pubblico, il tutto per realizzare le solite opere inutili alle quali questa amministrazione ci ha tristemente abituati in questi ultimi 8 anni.
La raccolta differenziata a parte gli obblighi di legge dovrebbe essere una risorsa per il comune, ma dopo 8 anni di promesse e annunci, l’unica cosa che avremo di sicuro sono i sacchetti con la plastica e la carta in terra.
Non è molto chiaro di come si sia passato dal progetto di pagare i rifiuti ai cittadini, piano pagato 35 mila euro dei soldi pubblici nel 2008 e pubblicizzato dallo stesso Luciano Luciano con tanto di listino prezzi, al nuovo piano che prevede il deposito in terra dei rifiuti differenziati, non è difficile immaginare che basterà una piccola pioggia per far gallegiare i rifiuti nel fiume di acqua che si forma lungo le strade della città.
Otto anni passati a promettere la luna, tra cui 20 mini isole ecologiche computerizzate con funzionamento con tessera magnetica per controllare e pagare i rifiuti conferiti dai cittadini, la cui installazione doveva avvenire entro marzo 2010, ma anche questa promessa è stata disattesa.
Che dire delle isole ecologiche, sia le precedenti create e difese con tanto ardore dal Sindaco Ciaramella che quelle attuali, di ecologico hanno poco o nulla, anzi il posizionamento di quella in via Perugia a ridosso di una struttura sanitaria non mi sembra una soluzione ottimale.
Giusto per ricordare pubblichiamo i video inchiesta girati proprio all’interno delle isole ecologica.
Ex isola ecologica sita all’interno del tempio dello sporto aversano:
Attuale isola ecologica di via perugia:
Tutte le promesse sono servite solo ad aumentare la TARSU ormai abbolita e da trasformare in TIA, che prevede il pagamento in funzione dei rifiuti conferiti.
Giusto per fare un paragone con chi ha risolto billantemente il problema rifiuti, vi proponiamo un video delle macchinette automatiche per la raccolta delle bottiglie e lattine installate in Svezia, ma addiritture c’è ne sono in Croazia.
Altro problema igienico sanitario molto serio visto l’avvicinarsi della bella stagione, sono i cassonetti dei rifiuti tutti senza il coperchio di chiusura, questo comporta oltra che la fuoriuscita di odori non molto gradevoli, anche la raccolta di acqua piovana che si va a depositare sotto forma di percolato sul fondo degli stessi, ricordiamo che a Roma la famosa trasmissione Striscia la Notizia fece un servizio proprio sui cassonetti con i coperchi rotti, facendo arrossire l’amministrazione che dopo pochi giorni ha provveduto alla sostituzione.
In questo clima da terzo mondo nel quale si continua a promettere la raccolta differenziata, non si riesce nemmeno a garantire il servizio di ramazza giornaliero, servizio regolarmente pagato dal comune alla nuova società privata, ma che puntualmente non viene effettuato.
Solo all’interno del parcheggio a pagamento del parco Pozzi sono stati girati diversi video con cadenza mensile a partire da novembre 2010, gli stessi mostrano chiaramento lo stato di degrado nel quale versa il parcheggio del più grande polmone verde della città.
Questo è l’ultimo video girato questo mese:
Speriamo che le prossime elezioni possano servire a fare una vera raccolta differenziata, si ma di questa classe politica, che poco o nulla di buono ha saputo fare, facendo solo promesse, tutte puntualmente disattese.
Ad Aversa si continuano a realizzare opere inutili e non a norma, come i marciapiedi di via Pelliccia.
Questo marciapiede realizzato su indicazione del consigliere delegato alle periferie Adolfo Giglio, è quanto di più inutile si potesse realizzare, innanzitutto c’era già un marciapiede sul lato opposto, secondo, il marciapiede si interrompe dopo circa 50 metri e finisce in mezzo alla strada, costringento comunque ad attraversare, senza le strisce pedonali, per risalire sul marciapiede fatiscente che già c’era, terzo, la dimensione non è quella minima di 150 centimetri previsti dalle vigenti norme per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Ma allora perchè si è data carta bianca a persone non competenti per la realizzazione di queste opere?
Ma a questa domanda siamo sicuri che nessuno ci risponderà mai, poichè l’importanre è avere quanta più visibilità è possibile in vista delle prossime elezioni amministrative, e riempire le pagine della stampa locale con l’elenco delle opere inutili realizzate con i soldi dei contribuenti serve comunque a darsi delle arie.
Il Comitato Strisce Blu provvederà ad inoltrare una richiesta di accesso agli atti, onde verificare chi ha approvato il progetto, e se lo stesso è conforme alle norme vigenti.
Anche nelle grandi città i cittadini incominciano ad aprire gli occhi e con questo presupposto sono arrivate, al Comitato Strisce Blu delle foto e dei video girati per le strade di Firenze.
Dopo aver visionato le foto ed i video il Comitato Strisce Blu ha presentato al Comune di Firenze, richiesta di accesso agli atti.
I parcometri di Firenze, modello Stelio, non risultano essere conformi al Decreto di omologazione n°6810 del 22/12/1998 emanato dal Ministero dei Lavori Pubblici, si precisa che nel successivo DD.415(rinnovo del decreto n°6810) del 25/marzo/2003 il Ministero dei trasporti riconferma quello che è riportato nel Decreto di omologazione n°6810.
I parcometri modello Stelio, presenti sul territorio di Firenze non hanno la predisposizione al pagamento con card magnetica, come da omologazione del Ministero dei Lavori Pubblici n°6810, hanno invece la predisposizione al pagamento con chip card (non prevista dal decreto di omologazione n°6810).
L’ART.3 del decreto di omologazione del suddetto parcometro è molto chiaro:”L’approvazione medesima è concessa per un periodo di cinque anni, trascorsi i quali la società dovrà chiederne il rinnovo, producendo adeguata documentazione tecnica che evidenzi le eventuali modifiche proposte o dimostri il permanere di validità della soluzione tecnologica”.
L’ART.6 del decreto di omologazione cita ancora:”Gli esemplari prodotti e distribuiti dovranno essere conformi al campione depositato presso questo ministero e dovranno inoltre riportare indelebilmente gli estremi del presente decreto nonché il marchio del fabbricante.
Da quanto esposto si può dedurre che i parcometri installati a Firenze potrebbero essere privi di omologazione come previsto dal CDS ed in conformità con le normative europee ENI UN ISO 12414 che hanno sostituito la norma CEI114/1 e CEi114/2.
Queste mancanze creano una difformità con i requisiti imposti dal decreto di omologazione n°6810, oltre che una difficoltà di pagamento per i cittadini, per questo il Comitato Strisce Blu chiede l’immediato fermo dei parcometri, con l’accertamento di eventuali responsabilità del dirigente preposto alla verifica della corretta installazione dei parcometri.
L’area dell’ex stazione dell’alifana è stata più volte oggetto del contendere tra interessi privati e progetti mega futuristici, purtroppo ancora una volta ha prevalso il malaffare della politica dell’amministrazione Ciaramella.
Tutti sanno a chi appartiene il parcheggio privato sito nell’ex stazione alifana, molti però non sanno che quell’area fu strappata alla ICARO con un sotterfuggio, infatti la società che gestiva in precedenza la sosta a pagamento fu mandata via poichè da li a poco si sarebbe dato il via alla riqualificazione dell’area, con un mega progetto contenuto in un protocollo di intesa firmato nel 2006 e sollecitato nel 2009 dal consigliere Sagliocco Giuseppe nella seduta del consiglio regionale n. 18.
Ovviamente nulla di tutto questo è mai avvenuto e appena l’area fu liberata, un noto consigliere del comune di Aversa che ha fatto dei parcheggi a pagamento un fruttuoso business, ha provveduto a trasformare quella che doveva essere diventare una piazza con piste ciclabili e un parcheggio sotterraneo in un mega parcheggio privato, ovviamente si è cautelato non facendo figurare il proprio nome.
Ancor più grave è che questo parcheggio ha utilizzato per ben 3 anni l’energia elettrica pubblica, cioè pagata dai cittadini, per illuminare il piazzale con le auto in sosta.
Il Comitato Strisce Blu essendo venuto a conoscenza tramine segnalazioni dei cittadini del reato che si stava consumando, ha realizzato un filmato con le prove e ha denunciato l’accaduto agli organi preposti.
Purtroppo come sempre è finito tutto a tarallucci e vino, infatti l’amministrazione nella persona dell’assessore Rotunno si è assunta la responsabilità di non aver provveduto al distacco dell’energia elettrica quando l’area è passata da comunale a privata, non facendosi restituire un solo euro dell’energia consumata, inoltre per sminuire il danno nel verbale dei vigili viene riportato un solo faro di piccole dimensioni contro i 3 che sono ben visibili nel filmato accluso alla denuncia.
Ma l’ingordigia di questa amministrazione non conosce limiti ed ha preferito far arricchire un soggetto privato al posto del benessere della collettività.
Di tutto questo, bisogna ringraziare l’intera amministrazione, partendo dal Sindaco e finendo all’ultimo consigliere, i cittadini sanno e forse alle prossime elezioni vi faranno capire che non siete più persone gradite.
Quello che segue è un reportage realizzato dalla giornalista Francesca Galluccio e pubblicato sul sito casertace.biz.
Buona lettura.
——————————————————————————————————————————————————————— “Della vasta e promettende programmazione del protocollo di intesa tra Comune, Regione, Metro Campania Nord Est e Università retano solo i rimpianti. E nell’ex Texas l’housing sociale promette altri business ai palazzinari del Pdl. GUARDA LA GALLERIA FOTO
AVERSA – La riqualificazione di due strade (un tratto di viale Kennedy e via Di Jasi) e la riconversione del parcheggio di via Raffaello, quello in cui insiste la giostrina: questo è quanto rimane della vastissima programmazione siglata nel 2006 con un Protocollo d’Intesa tra Regione, Provincia, Comune, Università e MetroCampania NordEst.
UNA GRANDE OCCASIONE PERSA – Una programmazione che doveva cambiare il volto della città grazie ai fondi che all’epoca la Regione, con l’allora assessore ai Trasporti Ennio Cascetta, era disposta a mettere a disposizione, ma che invece, chissà se per pigrizia degli amministratori o per mancanza di lungimiranza, è stata accantonata lasciando intatti i problemi che quella programmazione si proponeva di risolvere. I soldi per il finanziamento (20 o 30 milioni di euro inizialmente che poi si ridussero a11 milioni di euro per la redazione di un Masterplan che sintetizzasse gli interventi più importanti) sono venuti meno da sei o sette mesi e il Comune deve rinunciare, e proprio ora che c’è un’amministrazione regionale amica e un assessore ai Trasporti, Sergio Vetrella, molto legato al senatore aversano Pasquale Giuliano, a quegli interventi infrastrutturali finalizzati a migliorare l’accessibilità pedonale, delle auto e più in generale, intermodale nel settore ovest della città tra il tessuto urbano e i nodi di interscambio della rete metropolitana su ferro.
Quella programmazione, tra l’altro, avrebbe reso, oggi, superati tutti i ragionamenti in essere sull’ex Texas. In questi giorni si fa tanto parlare di housing sociale, della contrarietà o non contrarietà dell’amministrazione comunale a veder sorgere nell’area dell’industria dismessa le case popolari, (che non sono, però, quelle dell’immaginario comune, ma appartamenti residenziale a tutti gli effetti).
Invero, l’ipotesi di una edilizia residenziale sociale non è nuova né nata negli ultimi mesi. Già nel 2008 se ne discuteva, come testimonia un verbale di riunione del 23 ottobre di quell’anno. Una sorta di conferenza di servizi in cui si stabiliva proprio del piano di sviluppo urbanistico per le aree nel Comune di Aversa interessate dalla presenza delle nuove stazioni. A partecipare alla riunione erano l’architetto Vincenzo Mottola per la MetroCampania, l’architetto Aniello Cesaro (fratello del presidente della Provincia partenopea) rappresentante della società Nuova Immobiliare ex Yorik proprietaria dell’ex Texas e l’Ati incaricata della redazione di un piano urbanistico di sitemazione delle nuove stazioni, composta da Uap Studio Srl, Tsc srl e dall’architetto Raffaele Cecere, soggetti adunatisi al fine di “risolvere i problemi – recita testualmente il verbale di quella riunione – di relazione tra i nuovi edifici di stazione e le porzioni di territorio di proprietà privata; migliorare l’inserimento delle stazioni nel tessuto urbano, riqualificando lo spazio pubblico circostante e dotando i nodi di trasporto delle necessarie funzioni di supporto, comprensive dei parcheggi di interscambio”.
LA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE DI CESARO – In quella occasione l’architetto Cesaro presentò il programma di fattibilità per la trasformazione dell’area che la società aveva già presentato alla Regione Campania per rispondere al bando relativo alla ‘manifestazione di interesse per la formazione di programmi di edilizia residenziale sociale e di riqualificazione di tessuti urbani degradati dismessi’. Insomma, si ipotizzava già allora di variare la funzione industriale attualmente prevista proponendo la realizzazione di un quartiere di attrezzature integrate, nonché di cedere la porzione di territorio per la realizzazione dell’edificio stazione MetroCampania. Inoltre, il prof. Russo della Uap Studio proponeva un set di criteri in grado di migliorare l’inserimento della stazione nella città, realizzando una nuova centralità urbana. E, in analogia alle più avanzate pratiche europee di riqualificazione delle aree dismesse, il programma avrebbe mirato alla realizzazione di un’area di attrezzature integrate di interesse pubblico con un sistema di spazi pubblici aperti, come piazze, giardini e atrtezzature sportive, dotati di parcheggi interrati di interscambio e di un’area per bus navette al servizio del nodo urbano, di attrezzature pubbliche (sale da spettacolo, luoghi espositivi, centro culturale, eccetera) spazi commerciali al dettaglio, residenze speciali e spazi per il terziario. C’era già tutto, dunque, con la possbilità di coinciliare l’interesse pubblico a quello privato e particolare. A dimostrazione di quanto affermato, lo stupore e l’entusiasmo di amministratori, sindaco Ciaramella in testa, e consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione, quando nel dicembre dello stesso 2008 i rappresentanti di MetroCampania esposero il progetto in una conferenza ad hoc convocata in Comune. Di lì doveva seguire l’interessamento dell’amministrazione aversana, a cui competeva di ‘tallonare’ Regione e MetroCampania al fine di innescare quam primum l’iter per la realizzazione. Ed è molto probabile che se ciò si fosse verificato, oggi già sarebbero partiti i lavori stante la forte volontà delle parti in causa, fatta eccezione per quella cittadina evidentemente.
UNA DELIBERA DI INTENTI PLATONICA E INIUTILE – L’unico atto prodotto dal Comune è venuto nel maggio dello scorso anno: una delibera di giunta con cui si sono ‘approvate’ tutte le opere infrastrutturali e tecnologiche necessarie per la creazione del nuovo nodo di interscambio nella zona dell’Annunziata e per la realizzazione di interventi di miglioramento dell’accessibilità alla rete su ferro coniugata alla riqualificazione urbana del centro storico di Aversa. Una delibera che è in realtà carta straccia, perché pur pronunciandosi in favore di quegli interventi non ne sottindende la realizzazione e, oggi, ad un anno da quella delibera quelle ipotesi progettuali sono definitivamente tramontate perché è venuta meno, nel frattempo, la volontà oppure la disponibilità economica della Regione Campania.
IL BUON AFFARE DI CIARAMELLA – Restano in piedi, però, si diceva, le possibilità di riqualificazione, ed è ben poca cosa, di due strade e di uno spazio per il parcheggio che dovrebbe destinarsi all’uso della facoltà di Ingegneria. L’altro parcheggio, invece, quello che occupa l’ex stazione Alifana è fatto salvo dagli interventi che si prevedevano e, addirittura, si è aperta la possibilità per il sindaco Ciaramella di concludere un contratto per il fitto della palazzina dismessa che affaccia per metà sul parcheggio e per metà sul vicoletto cieco che immette su via Roma.
Scarsa, in conclusione, la lungimiranza dell’amministrazione cittadina, che non capiva allora come oggi che si poteva far coinciliare l’interesse di pochi a quello di molti e che, chi oggi fa il parcheggiatore avrebbe potuto continuare a fare il parcheggiatore anche a seguito di quegli interventi.
Anzi, il progetto ideato per la zona dell’Annunziata era tale da enfatizzare la bellezza del luogo e, di conseguenza, aumentare il valore degli immobili e delle attività del quartiere.
Nel protocollo d’intesa del 2006, infatti, si individuava nell’Annunziata l’ambito prioritario di intervento, in quanto “dall’analisi della trama – recitava l’articolo 1 del ‘defunto’ protocollo d’intesa – viaria e del tessuto urbano circostante, questo nodo si presenta alla riqualificazione delle strutture preesistenti per la creazione di un nodo intermodale con un parcheggio nel sottosuolo ed una stazione bus dove si attestino navette che condurranno alle stazioni della MetroCampania NordEst, riducendo l’insicurezza dell’accesso pedonale, il degrado socio-ambientale delle strade e degli spazi urbani circostanti e l’inesistente intermodalità che attualmente si determina tra le forme di trasporto su gomma (pubblico, privato) e su ferro”.“
Ennesima emergenza igienico sanitaria nel parcheggio a pagamento del parco Pozzi.
Mentre l’assessore Luciano Luciano annuncia l’avvio della raccolta differenziata entro maggio per 3.500 famiglie di Aversa sud, zona dove peraltro già la facevano la raccolta differenziata, in città non si provvede neanche ai servizi minimi per garantire l’igiene urbana.
La riunione che si è tenuta martedì al comune alla presenza di tutti i soggetti interessati alla raccolta differenziata, stride con la realtà dei fatti, infatti basta fare un giro per la città e a parte i cassonetti dei rifiuti vuoti, il resto della città è sporca fin nelle ossa, l’impressione e che ci si lavi la faccia ma un bagno settimanale non si fa mai.
Questo video girato oggi, è l’ennesima prova che a questa amministrazione mancano le basi per governare la città.
Infatti ogni mese facciamo un giro per la città soffermandoci nei punti più critici, dove la pulizia dovrebbe essere la parola d’ordine, ma sistematicamente rileviamo situazioni da terzo mondo.
I residenti che affacciano sul parcheggio hanno per l’ennesima chiesto aiuto al Comitato Strisce Blu, segnalando una situazione ai limiti dell’assurdo.
Il parcheggio continua ad essere preso di mira da centinaia di extracomunitari, che lo usano come luogo per bivaccare, mentre i più giovani vi si appartano per sfogare le loro voglie sessuali, ma dopo aver consumato da un lato il pranzo e dall’altro un rapporto sessuale, abbandonano in terra tutti i rifiuti.
Vorremmo capire se la SENESI viene pagata per il servizio di ramazza, visto che nell’azione di pulizia alcune zone sono completamente lasciate al proprio destino.
Il Comitato Strisce Blu provvederà a denunciare questa situazione agli organi competenti, non tralasciano una segnalazione alla Corte dei Conti, visto che la società viene pagata per un compito che non svolge.
Facciamo un appello alla politica locale seria e onesta, di farsi carico dei veri problemi che attanagliano la città, basta con la politica dei proclami e degli annunci al solo fine di mettersi in mostra, i cittadini hanno smesso da tempo di credere alle promesse di pinocchio.
Ennesimo incidente su viale della Libertà ad Aversa.
Un’auto presumibilmente intorno al 10 maggio 2011 ha centrato in pieno un palo dell’illuminazione pubblica, che si è piegato ed è pericolosamente inclinato su di un lato.
Il video girato il 13 maggio mostra chiaramente lo stato del palo, ma l’amministrazione al posto di provvedere all’eliminazione del pericolo, si è semplicemente limitata a recintare l’area con un pò di nastro colorato.
Di questi monumenti ne è piena la città, ormai è una abbitudine consolidata quella di picchettare buche o pali venuti giù per i più svariati motivi.
L’anno scorso un’auto lanciata a folle velocità all’altezza del bar LA FAUNA centro in pieno un palo dell’illuminazione, che fu attaccato con del nastro ai lati della strada, successivamente venne rimosso ma non è stato mai rimpiazzato.
La stessa cosa è capitata al palo dell’illuminazione nella piazza di fronte al poliambulatorio in via F. Saporito, centrato in pieno da un’auto che proveniva a folle velocità da Teverola, anche il qual caso il palo rimase a terra per molto tempo e una volta rimosso non è mai stato ripristinato, lasciando un lato della piazza proprio dove vi sono gli attraversamenti pedonali al buio.
Ma ancora, sempre in nella piazza di fronte al poliambulatorio, un’auto proveniente a forte velocità da via F. Saporito si scontrò con all’altezza dell’ncrocio con via Torrebianca, finendo nelle vetrine dell’agenzia immobiliare TECNOCASA.
Incidenti che potevavo essere evitati, se si fosse dato seguito agli obblighi derivanti dalla certificazione della città di Aversa come zona di rilevanza urbanistica, centificazione avvenuta con la delibera 157 nel gennaio 2009.
Detti obblighi sono stati più volte sollecitati dal Comitato Strisce Blu, ma solo dopo l’ultima richiesta fatta ad aprile di quest’anno, il comandante Guarino ha avviato l’iter per l’installazione della segnaletica della Z.P.R.U., lo stesso ha poi chiesto 30 giorni per installare e far rispettare anche la segnaletica che indica una velocità massima di 30Km/h, in ultimo nelle zone di rilevanza urbanistica vige il divieto di transito agli automezzi di peso superiore ai 35 Q.li.
Siamo sicuri che anche l’assessore alla viabilità, Gino della Valle si impegnerà al massimo per portare a compimento l’iter per la rilevanza urbanistica della città, evitanto di entrare in polemica su questioni che non sono di sua competenza.
Recensione di Pino Tartaglia : corto “Noi due del Sud” presentato al Festival di myGiffoni
Questo corto di Francesco Maglioccola impatta lo spettatore con la sua dirompente ed immediata essenzialità. Scene di ordinario degrado e violenza, in famiglia, nella scuola e nel sociale a cui siamo ormai assuefatti in un contesto di accettata normalità; degrado del territorio , degrado dei valori, degrado di umanità con una ideologia di fondo: la prepotenza e la sopraffazione sul più debole come momento di esibizione di forza e carattere ,sentimento di onnipotenza per prendersi con la forza quel che si vuole, soprattutto quegli oggetti simbolo del consumismo esasperato dei nostri tempi.
Insegnanti troppo occupati con se stessi per accorgersi del disagio dei ragazzi o insegnanti che lanciano il grido d’allarme ma restano vittime ed ostaggio delle ritorsioni dei loro alunni. La perdita di autorità e di autorevolezza degli insegnanti stessi, spesso incoraggiata anche da genitori collusi con i loro figli, che non coltivano sentimenti di solidarietà e di condivisione necessari al rispetto di ruoli e istituzioni pubbliche.
La prepotenza ha un presupposto di base: che ci sia un debole su cui scaricare la propria violenza interna, che questa crei una soddisfazione o sollievo immediato all’impotenza interiore del prepotente, è un segnale dimostrativo rivolto all’ambiente perché c’è bisogno di dimostrare ed esibire la violenza per essere riconosciuti pur non avendo meriti; ma è un sollievo di breve durata perché il vuoto interiore di identità, di amore, di considerazione-protezione non avute, la fragilità dell’io e la profonda invidia, non viene colmato per cui il bullo diventa prigioniero e ostaggio di se stesso e del gruppo; chi cerca di venirne fuori viene ricattato e stigmatizzato come traditore.
Bisogna assolutamente restituire alla funzione paterna il ruolo che gli spetta nella coppia genitoriale e nel sociale: di essere per i figli un modello presente e affettivo di autonomia rispetto alla eccessiva presenza-influenza materna che tende alla protezione ed all’attaccamento (ciò è peculiare nella cultura napoletana: i figli fanno parte della vita non sono solo “piezze e core”. Un modello affettivo sano in cui il figlio maschio possa identificarsi ; un modello di legalità rispetto alla legge ed alle istituzioni; un modello sociale rispetto ai valori dell’amicizia, della condivisione, della lealtà ,del dialogo e del rapporto con l’autorità. L’identità affettiva stabile potrà diventare poi da adulti quel senso sano del cosiddetto “I Can”- “We Can ” che è la vera potenza di un individuo: cioè posso e credo , posso amare, posso sperare, posso sognare! Questo è possibile in una cultura che unisce le diversità: la prima grande diversità è essere maschi e femmine, madri e padri. Molti confondono la potenza con la violenza: occorre distinguere tra aggressività e violenza! L’aggressività è la capacità di spingersi verso la vita col piglio giusto, nel rispetto delle regole e dell’etica morale; moralità non è moralismo!La violenza è legata alla rabbia che cova dentro, alla collera, alla frustrazione ,al non sentirsi amato e rispettato e non ha né etica né morale e nel napoletano è molto legata alla furbizia, allo scavalcare gli altri, alla ricerca del privilegio.Il Bullismo è una forma precoce di peste psichica le cui radici non stanno solo nel sociale ma nell’amore assente o malato in cui l’adolescente vive. Una identità stabile può solo fondare sull’amore e sulla fiducia di base nella vita.
Il parco Pozzi l’unico vero polmone verde della città, sequestrato il 13 gennaio di quest’anno ma poi dissequestrato con documentazione di dubbia veridicità versa di nuovo in uno stato di abbandono.
Il video mostra una situazione forse peggiore della precedente, infatti il parco nonostante le promesse del Sindaco e gli obblighi di vigilanza imposti alla polizia municipale è senza illuminazione da oltre una settimana e viene lasciato aperto anche di notte.
Una situazione già denunciata giorni fa con un video girato intorno alle ore 21:00, purtroppo quando il gatto non c’è i topi ballano e l’assenza forzata del sindaco Ciaramella per problemi di salute si sente.
Il parco in queste condizioni è facile preda di vandali e tossicodipendenti, l’accesso è libero a qualsiasi ora del giorno, ed è possibile entrare facilmente anche con auto e moto, il tutto in violazione dei catrelli apposti all’inggresso.
Le guardi zoofile capitanate da Saverio Mazzarella intervenute per constatare la pericolosità del parco, si sono impegnate ad intraprendere nuove azioni giudiziare volte ad individuare i responsabili dello stato nel quale versa questo importante parco della città.
Le guardie zoofile si offrirono di effettuare un servizio di controllo e sorveglianza a titolo gratuito, chiedendo in cambio l’uso di un locale sito all’interno del parco, locale che l’amministrazione si rifiutò di concedere, preferendo affidare la custodia alla polizia municipale, che a causa anche dello scarso organico a disposizione non riesce a far fronte a questo impegno lasciando il parco sempre aperto e senza controlli.
Ovviamente il parco è ancora senza servizi igienici e viene utilizzato come WC per ma molti cani, purtroppo spesso accompagnati da padroni che non raccolgono i loro bisogni, le aiuole sono utilizzate quasi tutti i giorni come campi di calcio, facendo morire quel poco di verde che tenta di sopravvivere pur senza nessuna irrigazione.
Il viaggio nei parchi pubblici della città di Aversa continua a riservare sorprese, purtroppo non sempre piacevoli.
Giorni fa abbiamno scoperto che il parco Balsamo è stato completamente abbandonato dall’amministrazione, questo nonostante le promesse fatte dal Sindaco Ciaramella sui controlli che andavano effettuati dalla polizia municipale.
Purtroppo il parco Balsamo non è l’unico parco pubblico ad essere stato abbandonato, infatti anche il parco Pozzi si avvia ad essere lasciato alla deriva.
I cittadini che frequentano il parco ci hanno segnalato che da una settimana l’illuminazione pubblica interna è spenta, questo rende pericoloso il parco vista l’impossibilità di vedere anche solo dove si mettono i piedi.
Eppure questo parco fu sequestrato proprio per lo stato di abbandono nel quale versava, possibile che la lezione non è bastata a questa amministrazione?
Forse sono tutti troppo impegnati a litigare per un posto al sole per rendersi conto di quello che succede.
Anche la stessa polizia municipale non ha fatto nessuna segnalazione per il guasto all’impianto d’illuminazione, eppure dovrebbero essero loro gli ultimi a frequentare il parco per la chiusura dei cancelli.
Forse era meglio accettare la proposta delle guardie zoofile, che avevano richiesto in uso un locale interno al parco, fornendo in cambio la sorveglianza di questa importante area verde.
Purtroppo la mancata vigilanza dei parchi pubblici è un problema serio, visto anche l’organico dei vigili urbani, che non permette di destinare risorse a questo fondamentale servizio.
Viaggio nei parchi pubblici aversani tra promesse e degrado.
Sono anni che l’amministrazione guidata dal Sindaco Ciaramella fa continuamente proclami e promesse sulla realizzazione di opere pubbliche, purtroppo agli annunci non seguono quasi mai i fatti.
Il parco Balsamo è un evidente caso di degrado dovuto alla mancata sorveglianza da parte della polizia municipale, promessa dal Sindaco è confermata sia dal cartello apposto all’esterno del parco stesso che da un’ordinanza emessa dal Sindaco nel mese di gennaio 2011.
Questo parco costato circa 250.000 euro fu completato nel 2007, ma poi è stato abbandonato fino a quando i nostri servizi non ne denunciarono lo stato di abbandono.
L’amministrazione dietro la spinta anche delle forze politiche di opposizione ha provveduto alla sua apertura nel gennaio 2011.
Inaugurazione avvenuta senza però l’arredo urbano e verde pubblico, un nostro servizio ne evidenziò le mancanze e l’amministrazione corse ai ripari facendo installare sia l’arredo urbano che gli alberi.
Ci fu in quell’occasione la promessa che il parco sarebbe stato sorvegliato da personale di polizia municipale, che avrebbe anche provveduto alla sua apertura e chiusura.
Purtroppo anche queste promesse non sono state mantenute e il parco si sta avviando verso l’abbandono, affidato ad un gruppo di anziani che ne curano sia l’apertura che la chiusura, ma in violazione dell’ordinanza sindacale e senza nessuna responsabilità per quello che può accadere all’interno, oltre che con grave pericolo per il pubblico in quanto nel parco vi è la presenza costante di vandali che spaventano i fruitori dell’area.
Il video mostra lo stato nel quale versa l’intera struttura, i servizi igienici sono sporchi, mentre quelli per i diversamete abili sono chiusi, molte piante sono in evidente agonia, mentre il parco giochi per i più piccoli è una palude quando piove per trasformarsi in deserto al primo sole, mancano anche le misure di sicurezza per i più piccoli, come il tappeto in gomma per attutire le cadute.
Insomma quello che doveva essere un polmone verde e un fiore all’occhiello come più volte il Sindaco ha proclamato dalle pagine della stampa locale, sta diventando l’ennesima dimostrazione del degrado nel quale l’amministrazione ci fa vivere.
Viene da chiedersi se nel bilancio comunale esiste una voce per la manutenzione ordinaria, visto che si interviene solo quando le situazioni precipitano come nel caso del parco Pozzi, che fu sequestrato proprio per lo stato di abbandono nel quale versava.
Il Comitato Strisce Blu chiede l’immediato ripristino dello stato di sicurezza e igiene del parco Balsamo, in maniera da far tornare i cittadini ad usufruire di questo importante spazio verde.
Incidente in viale Kennedy a causa delle auto in sosta vietata che impediscono una sufficiente visuale.
Il Comitato Strisce Blu e l’AIFVS hanno più volte denuciato questa situazione di pericolo al comandante della polizia municipale Stefano Guarino.
Purtropppo il comandante ha sottovalutato la situazione, infatti nessun intervento volto alla rispetto del divieto di sosta è stato messo in atto e l’incidente non si è fatto attendere, complice anche il fondo stradale reso scivoloso dalla pioggia.
L’incidente è avvenuto oggi 28.04.2011 alle 14:45 circa all’incrocio di via L. Sturzo e viale della Libertà e solo il caso ha voluto che nessuno finisse in ospedale.
Vogliamo ricordare che l’intera variante è divieto di sosta, ma non essendoci sufficienti controlli le auto sostano ovunque compreso i marciapiedi.
Lungo questa strada vi sono anche due fermate della metropolitana, ma l’amministrazione non è riuscita a trovare delle aree da adibire al parcheggio, costringendo chi usa questo importante mezzo di trasporto a parcheggiare lungo il marciapiede.
Anche le fermate del bus sono invase dalle auto costringendo i pullman a fermarsi sulla corsia di marcia con enormi problemi di traffico.
L’AIFV e in Comitato Strisce Blu, si chiedono come mai su questa importanete e trafficata arteria cittadina non si facciano sufficienti controlli contro il divieto di sosta, controlli che snellirebbero di molto la circolazione con un sicuro beneficio sulla rapidità di percorrenza.
L’amministarzione Ciaramella continua a sprecare il denaro pubblico.
Quello che vi mostriamo è l’info point installato ad agosto 2010 in piazza Mazzini e ad oggi ancora chiuso, sono passati ben 8 mesi e diverse promesse sia dell’assessore alla cultura Tirozzi, sia del promotore dell’iniziativa il consigliere Michele Galluccio.
Da qualche giorno sono apparsi sulle serrande dell’info point dei cartelli con la scritta vendesi con il numero di telefono del Comune, non sappiamo se si tratta di uno scherzo di chi dopo 8 mesi vede questa struttura ancora chiusa, oppure il se l’amministrazione ha rinunciato ad un progetto alquanto inutile e ha deciso di mettere in vendita la struttura.
Chiederemo lumi all’amministrazione, ma sta di fatto che questa struttura fortemente voluta dal consigliere Galluccio è ancora chiusa, con un sicuro spreco di denaro pubblico.
Ma forse l’installazione della struttura non era finalizzata ad un progetto di utilità pubblica e forse si trattava di accontentare uno dei tanti componenti di questa amministrazione, che in tante occasioni hanno permesso al Sindaco Ciaramella di avere i numeri per arrivare fino alla scadenza del suo mandato.
Della perchè la struttura sia ancora chiusa ci sono diverse tesi, qualcuno da la colpa all’ENEL che non si decide ad allacciare la corrente, altri ci confidano esserci una richiesta di spostare la struttura da quella posizione poichè troppo vicina alla villa sita a pochi metri.
Di sicuro la struttura sta marcendo e a dire il vero nessuno ne sente la mancanza e forse forse era meglio sperderli in altro modo quei soldi.
Il Comitato Strisce Blu continuerà a denunciare gli sprechi che questa amministrazione sta facendo, chiedendo ai cittadini alle prossime elezioni di ricordarsi di chi ha sprecato i nostri soldi per opere inutili e molto costose.