ott 16

Aversa: ripulito il parcheggio a pagamento del parco Pozzi dopo le denuncie del Comitato Strisce Blu.

Aversa 16/10/2010

Giuseppe Oliva

Ecco come si presentava il parcheggio a pagamento del parco Pozzi il giorno 12/10.2010.
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Ed ecco invece come si presenta dopo il video denuncia fatto dal Comitato Strisce Blu il 12/10/2010.
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L’amministrazione in fretta e furia ha provveduto a far ripulire la zona, certo il lavoro poteva essere fatto meglio e molto prima, infatti si notano ancora molti rifiuti all’interno delle aiuole intorno agli alberi, ma ha detto l’assessore competente in una precedente intervista, “ma allora cerchi il pelo nell’uovo??”.

Certe affermazioni non dovrebbero venire da chi ha il primario dovere di rendere la città pulita e accogliente, ma non fa nulla, l’importante è raggiungere lo scopo, ed a furia di denunciare lo stato di abandono e degrado nel quale versa la nostra città, qualcosa si muove.

Si ringrazia Tele Club Italia e Pupia, per essersi unite a noi in questa battaglia, segno che

Speriamo che il l’unico parco cittadino venga presto completato e dotato di quei servizi indispensabili per una piacevole fruizione, come servizi igienici e arredo urbano.

ott 14

Aversa preavvisi di verbale, cosa sono e cosa devono contenere, ve lo spiega il Comitato Strisce Blu.

Aversa 14/10/2010

Giuseppe Oliva

Preavvisi di verbale, multine, penali, chi più ne ha più ne metta, ormai questi foglietti che gli ausiliari del traffico lasciano sulle auto a miglia hanno i nomi più svariati.

Ma cosa sono in realtà o meglio cosa dovrebbero essere?

Ve lo spiega il Comitato Strisce Blu.

Allo stato attuale queli che vengono lasciati sulle auto ad Aversa in caso di mancata esposizione del grattino o con lo stesso scaduto, sono una sorta di penalità che però magicamente muta in una sanziona amministrativa del Codice della Strada, in caso non si effettui il pagamento entro pochi giorni, ma com’è possibile una simile mutazione?

Iniziamo con il dire che l’unica cosa legale è prevista dal C.d.S. è il preavviso di accertamento, che può essere compilato anche dall’ausiliare del traffico, questo documento precede il verbale vero è proprio e deve contenere i seguenti dati:

(fonte: www.ausiliarideltraffico.net)
“PREAVVISO DI ACCERTAMENTO
L’avviso posto sul veicolo quando il conducente non è presente all’accerta­mento della violazione:
· costituisce un atto pubblico perché promana da un pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni;
· non è equiparabile al verbale di contestazione;
· non esaurisce la contestazione della violazione;
· non è atto obbligatorio ai fini della regolarità del procedimento di contestazione di una violazione.
Il preavviso costituisce, perciò, un atto di accertamento del fatto che non equivale ad accertamento dell’illecito amministrativo. Infatti, affinché l’accertamento dell’illecito sia completo, manca di un dato essenziale e cioè il destinatario dell’atto che, in genere, non può essere identificato in sede di accertamento del fatto.
Utilizzo del preavviso
Nella prassi amministrativa il preavviso di accertamento rappresenta uno
strumento di comunicazione dell’avvio del procedimento ed una forma abbreviata per estinguere l’obbligazione da parte del trasgressore nei confronti della pubblica amministrazione.
Qualora l’interessato effettui il pagamento della sanzione entro un certo termi­ne (in genere, quindici giorni dalla data di accertamento), utilizzando il bollettino di conto corrente postale allegato al preavviso o reperibile presso l’ufficio da cui dipende l’organo accertatore (comando di polizia municipale, ecc.), può evitare di pagare le spese di notifica che gli sarebbero invece addebitate con l’invio del verbale di contestazione.
Decorso il termine indicato, tuttavia, non è più ammesso il pagamento in misura ridotta della somma indicata nel preavviso e il verbale di contestazione è notificato al trasgressore secondo le forme previste dal Codice della strada.
Aspetti caratteristici e procedure di gestione del preavviso
Se il proprietario del veicolo sopraggiunge sul luogo dell’illecito in presenza dell’operatore di polizia che ha compiuto l’accertamento, successivamente alla reda­zione del preavviso, la violazione deve essere contestata immediatamente e redatto il relativo verbale.
Contro il preavviso non è di norma ammesso il ricorso, perché il rimedio è possibile solo contro il verbale di contestazione ritualmente redatto. Perciò, se il trasgressore intende ricorrere, è necessario che attenda la notifica del verbale.
Il pagamento in misura ridotta effettuato sulla base del solo preavviso ha effetto estintivo della sanzione pecuniaria e costituisce acquiescenza che impedisce l’esperimento di eventuali rimedi amministrativi (ricorso al prefetto) o giurisdizionali (ricorso al giudice di pace). In occasione del pagamento in misura ridotta, tuttavia, deve essere contestato al trasgressore il verbale di contestazione vero e proprio.
Prima della redazione del verbale di contestazione che da esso può trarre origine, il preavviso viziato da errori essenziali può essere oggetto di annullamento d’ufficio in autotutela.
Come il verbale, anche il preavviso può essere redatto con sistemi meccanizzati che consentono di lasciare il preavviso stesso sul veicolo del trasgressore anche senza la sottoscrizione autografa dell’agente accertatore.”

Perchè ad Aversa non si attua la norma coretta?

Semplice, se l’ausiliare procedesse alla redazione del preavviso di accertamento per una sanzione al C.d.S., il ricavato andrebbe al Comune, mentre emettendo questi pezzi di carta a metà tra una penalità e un preavviso di verbale, il ricavato entra nelle casse della società privata di gestione, ma ancor più grave è la minaccia contenuta in questo pezzo di carta, infatti dopo l’importo da pagare l’utomobilista viene minacciato con la dicitura: “con espresso avvertimento che, dalla mancata esecuzione del pagamento, deriverà l’applicazione della sanzione amministrativa per violazione al Codice della Strada”.

Siamo veramente ai limiti di una denuncia penale, ma dico minacciare un’automobilista di mandargli una multa a casa con tutti i problemi che ne derivano, quando il malcapitato non ha infranto nessun articolo del Codice della Strada, ma ha solo compiuto una inadempienza contrattuale per non aver pagato il parcheggio in una zona privata ai sensi dell’art. 1173 del Codice Civile.

Questa tesi è confermata dalla circolare del Ministero dei Trasporti del 25/06/2009, che riportiamo i parte:
(fonte: Ministero dei Trasporti)

Inoltre nel contratto firmato tra amministrazione e A.T.I. Consorzio Urbania Vivere la Città, è indicato chiaramente tra i compiti degli ausiliari la redazione di verbali secondo l’art. 200 e 201 del C.d.S., mentre ad oggi tutto questo non avviene, come mai?

Semplice, perchè sprecare il tempo degli ausiliari a redigere verbali per sanzioni che andranno nelle casse comunali, meglio fare tanti bei pezzi di carta che minacciano chi sa quale ritorsione in caso non si versi nello loro casse i 3 euro richiesti…

Il nostro consiglio è di pagare solo per i primi 30 minuti con il parcometro e conservare lo scontrino per fare ricorso successivamente, il video che segue spiega chiaramente che non vi è nessun obbligo di pagamento senza la custodia dei veicoli, quindi anche pagare solo per 30 minuti è un vero e proprio regalo.
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L’amministrazione non si è fermata neanche di fronte alle denunce proposte alla magistratura, per questo il Comitato strisce Blu ha inviato una dettagliata denuncia all’Autorità per la Vigilanze dei Contratti Pubblici, e non è finita quì, infatti siamo in attesa di altre risposte dal Comune per denunciare alcuni illeciti economici alla Corte dei Conti.

ott 13

Aversa strisce blu illegali: il Comitato denuncia le irregolarità del contratto all’Autorità di Vigilanza per gli Appalti Pubblici.

Aversa 13/10/2010

Giuseppe Oliva

Il Comitato Strisce Blu dopo le denunce consegnate in Procura, dove per qualche strano caso si sono arenate, ha deciso di denunciare le irregolarità contenute nel contratto di appalto sulle nuove strisce blu alla massima autorità presente in Italia, l’Avcp.

L’Avcp è la sigla dell’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici, questo ente super partes è la massima autorità presente in Italia per la vigilanza sui contratti pubblici, dove cittadini e pubblica amministrazione si possono rivolgere per avere un semplice parere o denunciare delle irregolarità riscontrate in un contratto pubblico.

Purtroppo siamo stati costretti ad andare oltre i confini delle autorità locali, dove forse le troppe amicizie stanno frenando le indagini, ormai è passato quasi un anno dall’entrata in vigore del nuovo dispositivo e le continue modifiche che l’amministrazione apportando dopo ogni denuncia non fanno altro che darci ancora più forza.

Strano che in questa battaglia fatta negli interessi di residenti e commercianti, le associazioni di categoria non si siano alleate, probbabilmente mangiano tutti alla stessa tavola e non possono mettersi contro l’amministrazione.

Si riporta il comunicato stampa inviato ai giornali locali:
“In qualità di vice presidente del Comitato Nazionale Strisce Blu, in data odierna, ho inoltrato per Raccomandata RR un esposto denuncia all’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di lavori, servizi e forniture per inadempienza contrattuale da parte della società ATI Consorzio Urbania Vivere la Città, oltre che per mancata vigilanza da parte degli organi preposti dell’amministrazione di Aversa affinché, se l’Autority ne ravvedesse l’opportunità, disponga l’annullamento del contratto e proponga la condanna di tutte le persone coinvolte nella gestione e nel controllo dell’appalto. Per motivare la richiesta è stato allegato un lungo elenco di “anomalie” riscontrate nel contratto e nell’applicazione dello stesso che va dal mancato rispetto dei termini di avvio del servizio, concordata “entro e non oltre 30 giorni dalla stipula”, avvenuta, invece, dopo oltre 4 mesi, alla mancata corrispondenza del luogo di custodia dei veicoli rimossi. Alla mancata attivazione delle tessere magnetiche per consentire il pagamento della sosta, previste entro 45 giorni dall’avvio dell’appalto, al mancato controllo degli incassi da parte dell’Amministrazione comunale, malgrado la stessa debba incassare, da contratto, il 18% sugli introiti. Cose tutte segnalate, sia pure in tempi e con modalità differenti, ai responsabili municipali perché intervenissero a rettificare. Segnalazioni che, purtroppo, non sono state prese in considerazione da chi ne avrebbe avuto obbligo per legge. Da qui ho sentito la necessità di rivolgermi ad un organismo super partes qual è l’Autority. Tengo a precisare che la mia scelta non è una scelta contro qualcuno, ma a favore della città e dell’Amministrazione stessa, perché l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di lavori servizi e forniture è un organismo posto a tutela degli enti pubblici. Un organismo che, se richiesto, verifica in maniera gratuita la corrispondenza alle norme e la congruità dei contratti pubblici e, a verifica fatta, ha il potere di annullare quelli che non sono favorevoli alle Amministrazioni comunali e locali o che non rispettano quanto stabilito in fatto di impegni assunti dai contraenti. Considerando l’aspetto poco favorevole alla città e le tante inosservanza dei patti che ho elencato (e dimostrato), mi aspetto che l’Autority decida di disporre l’annullamento del contratto in corso, permettendo di dare il via ad una nuova gara d’appalto che questa volta tuteli Aversa e gli aversani.
Giuseppe Oliva
Presidente Comitato Civico Anti Strisce Blu e vice presidente del Comitato Nazionale Strisce Blu”

ott 13

Aversa strisce blu illegali: il Comitato denuncia le irregolarità del contratto all'Autorità di Vigilanza per gli Appalti Pubblici.

Aversa 13/10/2010

Giuseppe Oliva

Il Comitato Strisce Blu dopo le denunce consegnate in Procura, dove per qualche strano caso si sono arenate, ha deciso di denunciare le irregolarità contenute nel contratto di appalto sulle nuove strisce blu alla massima autorità presente in Italia, l’Avcp.

L’Avcp è la sigla dell’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici, questo ente super partes è la massima autorità presente in Italia per la vigilanza sui contratti pubblici, dove cittadini e pubblica amministrazione si possono rivolgere per avere un semplice parere o denunciare delle irregolarità riscontrate in un contratto pubblico.

Purtroppo siamo stati costretti ad andare oltre i confini delle autorità locali, dove forse le troppe amicizie stanno frenando le indagini, ormai è passato quasi un anno dall’entrata in vigore del nuovo dispositivo e le continue modifiche che l’amministrazione apportando dopo ogni denuncia non fanno altro che darci ancora più forza.

Strano che in questa battaglia fatta negli interessi di residenti e commercianti, le associazioni di categoria non si siano alleate, probbabilmente mangiano tutti alla stessa tavola e non possono mettersi contro l’amministrazione.

Si riporta il comunicato stampa inviato ai giornali locali:
“In qualità di vice presidente del Comitato Nazionale Strisce Blu, in data odierna, ho inoltrato per Raccomandata RR un esposto denuncia all’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di lavori, servizi e forniture per inadempienza contrattuale da parte della società ATI Consorzio Urbania Vivere la Città, oltre che per mancata vigilanza da parte degli organi preposti dell’amministrazione di Aversa affinché, se l’Autority ne ravvedesse l’opportunità, disponga l’annullamento del contratto e proponga la condanna di tutte le persone coinvolte nella gestione e nel controllo dell’appalto. Per motivare la richiesta è stato allegato un lungo elenco di “anomalie” riscontrate nel contratto e nell’applicazione dello stesso che va dal mancato rispetto dei termini di avvio del servizio, concordata “entro e non oltre 30 giorni dalla stipula”, avvenuta, invece, dopo oltre 4 mesi, alla mancata corrispondenza del luogo di custodia dei veicoli rimossi. Alla mancata attivazione delle tessere magnetiche per consentire il pagamento della sosta, previste entro 45 giorni dall’avvio dell’appalto, al mancato controllo degli incassi da parte dell’Amministrazione comunale, malgrado la stessa debba incassare, da contratto, il 18% sugli introiti. Cose tutte segnalate, sia pure in tempi e con modalità differenti, ai responsabili municipali perché intervenissero a rettificare. Segnalazioni che, purtroppo, non sono state prese in considerazione da chi ne avrebbe avuto obbligo per legge. Da qui ho sentito la necessità di rivolgermi ad un organismo super partes qual è l’Autority. Tengo a precisare che la mia scelta non è una scelta contro qualcuno, ma a favore della città e dell’Amministrazione stessa, perché l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di lavori servizi e forniture è un organismo posto a tutela degli enti pubblici. Un organismo che, se richiesto, verifica in maniera gratuita la corrispondenza alle norme e la congruità dei contratti pubblici e, a verifica fatta, ha il potere di annullare quelli che non sono favorevoli alle Amministrazioni comunali e locali o che non rispettano quanto stabilito in fatto di impegni assunti dai contraenti. Considerando l’aspetto poco favorevole alla città e le tante inosservanza dei patti che ho elencato (e dimostrato), mi aspetto che l’Autority decida di disporre l’annullamento del contratto in corso, permettendo di dare il via ad una nuova gara d’appalto che questa volta tuteli Aversa e gli aversani.
Giuseppe Oliva
Presidente Comitato Civico Anti Strisce Blu e vice presidente del Comitato Nazionale Strisce Blu”

ott 12

Aversa Parco Pozzi: rifiuti e ratti nel parcheggio a pagamento.

Aversa 12/10/2010

Giuseppe Oliva

Il parco Pozzi è l’unico polmone verde della città di Aversa, purtroppo la zona adibita a parcheggio a pagamento dall’amministrazione Ciaramella versa nel degrado più assoluto.

La parte a pagamento è forse una delle poche zone a norma del C.d.S. visto che l’area si trova al di fuori della carreggiata come prescrive l’art. 7 comma 6, purtroppo però le buone notizie finiscono quì, infatti il video mostra il degrado nel quale versa la zona, cumuli di spazzatura maleodoranti giacciono in terra da anni.
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I rifiuti presenti quì sono di tutti i tipi, si va dalle cartacce, ai rifiuti pericolosi come un televisore, la zona è presa d’assalto dai topi, che vengono a banchettare tra i cumuli di rifiuti, i pericoli di essere attaccati da un roditore sono fondati e creano non poche preoccupazioni in chi frequenta il parco.

Gli stessi ausiliari del traffico si sono rifiutati di presidiare la zona propprio a causa delle scarse condizioni igieniche del parco.

Eppure ad Aversa dal primo settembre opera una ditta privata per il servizio di ramazza e raccolta rifiuti, quindi ci chiediamo come mai quì non sono ancora venuti?

Inoltre la societa di gestione dei parcheggi andrà a pagare circa 59 mila euro di TARSU per i rifiuti prodotti nelle aree scoperte, quindi dovrebbe essere la prima a chiedere al comune di bonificare la zona.

Purtroppo anche le associazioni di categoria non sollecitano a sufficienza l’amministrazione a fare il proprio dovere, Ascom, Confcommercio, Confesercenti, dovrebbero tutelare gli interessi dei commercianti.
Ma come si convince un potenziale cliente a venire nella nostra città a fare i propri acquisti quando uno dei parcheggi a pagamento è una discarica?

In questa stessa zona si e svolto da poco il Mozza Pizza, la domanda è lecita: come si è potuto organizzare una manifestazione a base di specialità alimentari in questa discarica???

Il Comitato Strisce Blu provvederà a sollecitare l’assessore all’ambiente Luciano ad una rapida e definitiva soluzione.

ott 11

Abbonamenti per la sosta: Aversa VS Catania 0-1.

Aversa 11/10/2010

Giuseppe Oliva

Catania è una delle tante città nelle quali i cittadini subiscono da anni la vessazione della sosta a pagamento, la sosta a pagamento ha solo creato danni ai residenti senza avere nessun beneficio sul traffico.

Le strade sono suolo demaniale pubblico, i Comuni fittando il suolo demaniale a società private che a loro volta ne predendono il pagamento per sostare commettono un reato, inoltre le società private pretendono il pagamento pur non fornendo la custodia dei veicoli, custodia obbligatoria, confermata dalla sentenza della Corte di Cassazione a sezioni unite n. 5954 del 2000, il Dott.re Coffaro Giudice di Pace di Palermo intervistato da Livigni & Livigni ci spiega il perchè di questa sentenza.
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Fortunatamente l’amministrazione di Catania sta rivedendo almeno il costo degli abbonamenti, la proposta al vaglio del consiglio parla di 20 euro l’anno per 2 auto a gruppo familiare.

Ad Aversa invece l’amministrazione non solo ha imposto un’abbonamento dal costo di 420 euro l’anno, ma ne ha anche limitato il numero a soli 170, inoltre le modalità di assegnazione non sono mai state pubblicate, quindi il sospetto è che gli abbonamenti siano stati assegnati come sempre per amicizia o raccomandazione.

Ovviamente le strisce blu ad Aversa sono state per il 90% realizzate su suolo demaniale, oltre che di misure non conformi al C.d.S., il tutto è stato denunciato alla magistratura competente che sta indagando sulla vicenda.

ott 06

Aversa emergenza rifiuti, dopo anni di denunce finalmente il Comune sequestra l’area Cappuccini.

Aversa 06/10/2010

Giuseppe Oliva

Finalmente l’amministrazione comunale di Aversa si è accorta della discarica di materiale pericoloso di Cappuccini ordinandone il sequestro.

Questa zona è da sempre stata oggetto di sversamenti illegali di materiale pericoloso, più volte il problema è stato sollevato dalle associazioni ambientaliste della città ma nulla è mai stato fatto, il 21 giugno 2010le guardie zoofile ambientali hanno girato un video choc che mostrava chiaramente in che condizioni era la zona, non è chiaro il perchè solo oggi si è provveduto al sequestro??
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A questo punto vorremmo capire se questo sequestro è legato all’arrivo dei fondi di un milione e trecentomila euro annunciati nel 2007 dall’assessore Luciano per la bonifica del sito, in ogni caso resta il dubbio sul perchè si è aspettato tanto per sequestrare e mettere in sicurezza una zona che è storicamente stata usata per sversare illegalmente materiali altamente inquinanti.

Speriamo che finalmente si dia un volto nuovo alla città, i cittadini sono stanchi di sentire annunci e progetti che sanno tanto di campagna elettorale, la politica delle parole è finita ora contano i fatti.

ott 06

Aversa emergenza rifiuti, dopo anni di denunce finalmente il Comune sequestra l'area Cappuccini.

Aversa 06/10/2010

Giuseppe Oliva

Finalmente l’amministrazione comunale di Aversa si è accorta della discarica di materiale pericoloso di Cappuccini ordinandone il sequestro.

Questa zona è da sempre stata oggetto di sversamenti illegali di materiale pericoloso, più volte il problema è stato sollevato dalle associazioni ambientaliste della città ma nulla è mai stato fatto, il 21 giugno 2010le guardie zoofile ambientali hanno girato un video choc che mostrava chiaramente in che condizioni era la zona, non è chiaro il perchè solo oggi si è provveduto al sequestro??
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A questo punto vorremmo capire se questo sequestro è legato all’arrivo dei fondi di un milione e trecentomila euro annunciati nel 2007 dall’assessore Luciano per la bonifica del sito, in ogni caso resta il dubbio sul perchè si è aspettato tanto per sequestrare e mettere in sicurezza una zona che è storicamente stata usata per sversare illegalmente materiali altamente inquinanti.

Speriamo che finalmente si dia un volto nuovo alla città, i cittadini sono stanchi di sentire annunci e progetti che sanno tanto di campagna elettorale, la politica delle parole è finita ora contano i fatti.

ott 05

Aversa emergenza traffico: la Confesercenti chiede all’amministrazione quali siano i criteri che determinano le tante modifiche.

Aversa 05/10/2010

Giuseppe Oliva

Ad Aversa le emergenze sono ormai la norma, rifiuti, traffico, strisce blu, delinquenza, raccolta differenziata, prostituzione, sicurezza stradale, stabilità politica, queste sono solo alcune delle emergenze alle quali l’amministrazione deve fare fronte quotidianamente.

Strisce blu ed emergenza traffico sono due delle questioni che più preoccupano residenti e commercianti, i primi perchè trovano un’enorme difficoltà nello spostarsi da una parte all’altra della città, i secondi perchè vedono scappare i cliente verso la grande distribuzione che offre posti auto in quantità a costi zero.

Più volte il Comitato Strisce Blu ha sollecitato le associazioni di categoria, quali Confesercenti e Ascom a schierarsi dalla parte della legalità, chiedendo all’amministrazione la creazione di parcheggi a pagamento a norma e con un costo proporzionato all’economia locale, oltre ed un piano traffico che tenesse presente gli interessi della comunità e non solo di chi gestisce parcheggi privati.

Finalmente oggi la Confesercenti tramite la sua responsabile di zona Pina Giordano chiede all’amministrazione di chiarire il perchè di alcune modifiche fatte ai sensi di marcia, modifiche che soprattutto in alcune zone come via Belvedere stanno mettendo in ginocchio i commercianti.

Quelle ed altre modifiche sono state dal Comitato aspramente criticate perchè servivano solo a spostare il traffico altrove, quella di via Belvedere però sembra essere stata fatta per deviare il traffico veicolare all’ingresso di un noto parcheggio privato.

La verità è che l’amministrazione negli ultimi 10 anni ha dormito sugli allori in termini di programmazione su viabilità e edilizia, basta farsi un giro per la città con lo sguardo verso l’alto per capire quanti sottotetti si siano trasformati in mansarde senza nessuna autorizzazione facendo aumentare di molto la popolazione residente, con ovvie ripercussione sui servizi di base che non sono più adeguati.

In Europa ci sono città come Berlino o Stoccolma, dome la programmazione è arrivata a prevedere fino a10 anni prima quanti alunni dovranno studiare o quante persone dovranno muoversi per lavoro in città, questo ha permesso di predisporre i servizi essenziali, quali scuole e trasporto urbano.

Ormai il traffico è solo una delle tante emergenze che i cittadini di Aversa devono affrontare grazie all’incompetenza di chi ogni mese viene pagato per produrre soluzioni, mentre sembra che vada a scaldare la poltrona.

ott 05

Aversa emergenza traffico: la Confesercenti chiede all'amministrazione quali siano i criteri che determinano le tante modifiche.

Aversa 05/10/2010

Giuseppe Oliva

Ad Aversa le emergenze sono ormai la norma, rifiuti, traffico, strisce blu, delinquenza, raccolta differenziata, prostituzione, sicurezza stradale, stabilità politica, queste sono solo alcune delle emergenze alle quali l’amministrazione deve fare fronte quotidianamente.

Strisce blu ed emergenza traffico sono due delle questioni che più preoccupano residenti e commercianti, i primi perchè trovano un’enorme difficoltà nello spostarsi da una parte all’altra della città, i secondi perchè vedono scappare i cliente verso la grande distribuzione che offre posti auto in quantità a costi zero.

Più volte il Comitato Strisce Blu ha sollecitato le associazioni di categoria, quali Confesercenti e Ascom a schierarsi dalla parte della legalità, chiedendo all’amministrazione la creazione di parcheggi a pagamento a norma e con un costo proporzionato all’economia locale, oltre ed un piano traffico che tenesse presente gli interessi della comunità e non solo di chi gestisce parcheggi privati.

Finalmente oggi la Confesercenti tramite la sua responsabile di zona Pina Giordano chiede all’amministrazione di chiarire il perchè di alcune modifiche fatte ai sensi di marcia, modifiche che soprattutto in alcune zone come via Belvedere stanno mettendo in ginocchio i commercianti.

Quelle ed altre modifiche sono state dal Comitato aspramente criticate perchè servivano solo a spostare il traffico altrove, quella di via Belvedere però sembra essere stata fatta per deviare il traffico veicolare all’ingresso di un noto parcheggio privato.

La verità è che l’amministrazione negli ultimi 10 anni ha dormito sugli allori in termini di programmazione su viabilità e edilizia, basta farsi un giro per la città con lo sguardo verso l’alto per capire quanti sottotetti si siano trasformati in mansarde senza nessuna autorizzazione facendo aumentare di molto la popolazione residente, con ovvie ripercussione sui servizi di base che non sono più adeguati.

In Europa ci sono città come Berlino o Stoccolma, dome la programmazione è arrivata a prevedere fino a10 anni prima quanti alunni dovranno studiare o quante persone dovranno muoversi per lavoro in città, questo ha permesso di predisporre i servizi essenziali, quali scuole e trasporto urbano.

Ormai il traffico è solo una delle tante emergenze che i cittadini di Aversa devono affrontare grazie all’incompetenza di chi ogni mese viene pagato per produrre soluzioni, mentre sembra che vada a scaldare la poltrona.

set 28

Aversa: la TARSU è scaduta il 31/12/2009 il comune non può pretendere il pagamanto.

Aversa 28/09/2010

Giuseppe Oliva

La TARSU è defunta il 31/12/2009 ed il buon Ministro Tremonti ha dimenticato di inserire nella finanziaria la proroga per permettere ai Comuni di continuare a mettere le mani in tasca ai cittadini.

La TIA avrebbe dovuto sostituire la TARSU entro 6 anni dal decreto ronchi del 1999, poi una serie di proroghe hanno permesso ai comuni di incassare molti euro in più dai cittadini in quanto la TARSU si basava sui metri quatri degli immobili e non sull’effetivo conferimento dei rifiuti da parte dei singoli cittadini.

Questa notizia ha scatenato le associazioni dei consumatori che hanno preparato molte azioni volte a bloccare l’emissione dei ruoli da parte dei Comuni.

Ovviamente i comuni hanno chiesto chiarimenti all’ANCI “associazione nazionale dei comuni italiani”, che ha provato a legittimare la riscossione della TARSU con la motivazione che non esisiste ancora la nuova regolamentazione della tariffa per la TIA, quidi secondo un loro punto di vista restano in vigore i precedenti regolamenti.

Riportiamo l’articolo dell’Avv.to Maurizio Villani apparso sul sito www.legali.com, l’articolo chiarisce in modo inequivocabile che la TARSU è scaduta, quindi i comuni non possono pretenderne il pagamento, questo farebbe anche cadere tutti i relativi bilanci delle amministrazioni.

“Critica alla circolare ANCI-IFEL del 02/03/2010

domenica 7 marzo 2010 di Maurizio Villani

Il presente commento si considera un’integrazione dell’articolo “LA TARSU NON ESISTE PIÙ DALL’ 01/01/2010” del 03 marzo 2010, da noi redatto e pubblicato sul nostro sito (www.studiotributariovillani.it).

L’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), in data 02/03/2010 ha emanato la Circolare Esplicativa- Tariffa Igiene Ambientale, nella quale chiarisce il proprio orientamento per quanto attiene la disciplina applicabile in materia di servizio di raccolta dei rifiuti, in relazione alle, oramai, prossime approvazioni dei bilanci di previsione da parte dei Comuni.
L’interpretazione sostenuta dall’ANCI nella Circolare appena citata, si pone in netto contrasto con quanto da noi sostenuto nell’articolo “LA TARSU NON ESISTE PIÙ DALL’01/01/2010” del 03/03/2010.
Esponiamo, quindi, le ragioni della nostra critica.
La Circolare ANCI non solo non chiarisce affatto il problema, ma contribuisce a creare confusione, per i seguenti motivi:
A) Innanzi tutto, viene ribadita, all’interno dell’atto, la totale mancanza di un provvedimento normativo statale che chiarisca il quadro legislativo vigente, a conferma di quanto da noi sostenuto circa il fatto che manchi, a tutt’oggi, una legge specifica che proroghi per il 2010 il regime della Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU). Inoltre, la stessa Associazione si impegna per l’emanazione di un provvedimento di legge chiarificatore e semplificatore, condizione comunque essenziale, per un’applicazione, pur transitoria, ma certa ed uniforme del prelievo sul servizio rifiuti.
Non bisogna dimenticare, tuttavia, il chiaro dettato della Carta Costituzionale. Infatti, ai sensi dell’art. 23 della Costituzione “nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge”. Infatti, in materia fiscale, un tributo, quale è indubbiamente la TARSU, deve essere previsto da una legge specifica e non può assolutamente essere applicato sulla base di semplici regolamenti comunali o atti amministrativi.
Quindi, emerge, ancora una volta, la fondatezza di quanto scritto nel nostro articolo: infatti, mancando una norma specifica, la TARSU non può essere applicata, a partire dal 01/01/2010!
B) Inoltre, la stessa Circolare ANCI ha ribadito che il legislatore è intervenuto per 3 anni di seguito ( per il 2007, per il 2008 e per il 2009) a bloccare la possibilità di passaggio da un regime all’altro, in particolare dal regime TARSU a quello TIA, legittimando così la loro coesistenza. Ancor più, quindi, l’omissione da parte del legislatore per quanto attiene la proroga anche per il 2010 della TARSU, è già di per sé eloquente e di facile interpretazione.
Questo conferma, nuovamente, non solo che il regime transitorio è venuto meno a partire dal 31/12/2009, ma anche che per l’anno 2010 nulla è previsto a livello legislativo e pertanto nulla risulta essere applicabile (v. art. 23 Costituzione, punto A).
C) Al fine di un ulteriore chiarimento, il tanto discusso terzo comma dell’art. 8 D.L. n. 194 del 2009 si riferisce esclusivamente al differimento al 30/06/2010 del termine ultimo per l’emanazione del regolamento di attuazione del solo Codice dell’Ambiente. Questo non ha alcuna conseguenza sulla esistenza o meno della TARSU nel sistema normativo vigente. Comporta, invece, soltanto che, in assenza di un regolamento di attuazione, il Codice dell’Ambiente, continua ad essere inapplicabile, e che, pertanto, i Comuni dovranno (e NON potranno) applicare esclusivamente la TIA, come disciplinata dal D.Lgs. n. 22 del 1997 (c.d. Decreto Ronchi), in quanto dall’ 01/01/2010 tale disciplina è l’unica in vigore e, quindi, applicabile (essendo venuta a mancare la disciplina della TARSU).
D) Infine, non è affatto vero che i due regimi, quello della TARSU e quello della TIA, a partire dalla data 01/01/2010, possano coesistere, poiché, allo scopo di una tale coesistenza, sarebbe necessaria una precisa norma specifica che proroghi la TARSU, e che, invece, al momento non esiste. In assenza della suddetta norma, la TARSU è legislativamente decaduta al 31/12/2009, venendo meno, così, qualsiasi possibilità di coesistenza con la TIA del Decreto Ronchi.

In conclusione, si continua a sostenere quanto da noi scritto nell’articolo “LA TARSU NON ESISTE PIÙ DALL’01/01/2010” del 03/03/2010 , al quale si fa rinvio per quanto riguarda l’approfondimento della problematica e le relative fonti normative E SI CONTESTA, PER I MOTIVI APPENA SPIEGATI, LA CIRCOLARE ESPLICATIVA ANCI-IFEL DEL 02/03/2010.
Lecce, 04/03/2010
Avv. Maurizio Villani
Dott.ssa Stefania Attolini”

Il Comitato Strisce Blu in collaborazione con il CODACONS sezione di Aversa sta preparando i moduli per chiedere la sospensione all’emissione dei ruoli per l’anno 2010 della TARSU.

Questo iniziativa è volta a sensibilizzare l’amministrazione a realizzare finalmente un sistema di raccolta differenziata che premi chi conferisce rifiuti riciclabili, oppure a dare seguito al progetto redatto dal Sig. Rainoldi Roberto nel 2008, che prevedeva oltre ad un miglioramento dell’igiene urbana, anche un risparmio per i cittadini maggiormanete virtuosi.

Il progetto sembra essere stato pagato dall’amministrazione Ciaramella 35 mila euro, ora a meno che non si tratta di una notizia falsa, vorremmo capire il perchè non si è dato seguito a quel progetto, sprecando solo altro denaro pubblico?

L’annuncio di questo rivoluzionario progetto per la raccolta differenziata è apparso su Pupia.tv, ed è consultabile al seguente indirizzo: http://www.pupia.tv/aversa/notizie/0001821.html

Ma il 2008 è stato costellato da altre iniziative su come risparmiare riciclando i rifiuti, forse la più importante è quella del 21/12/2008 seguita di persona dall’assessore all’ambiete Luciano Luciano che durante la prima domenica di raccolta differenziata il 21/12/2008 ha fornito addirittura le cifre che sarebbero state pagate ai cittadini dopo il conferimento dei rifiuti.

Riportiamo l’intervista completa a cura di Antonio Arduino con tutti i dettagli:
AVERSA. Buona la prima.
Ora bisogna insistere e andare avanti. Aversa è pronta per la raccolta differenziata, lo ha dimostrato domenica mattina quando centinaia di cittadini si sono messi ordinatamente in fila per depositare i loro rifiuti, accuratamente separati per tipo, all’interno della tenda approntata in piazza Municipio dal Sottosegretariato per l’Emergenza Rifiuti in Campania in collaborazione con il Consorzio per il Recupero degli imballaggi (Conai) e la Protezione Civile.

L’iniziativa promossa dall’assessore all’igiene Luciano Luciano ha avuto la finalità di informare in maniera concreta e pratica la cittadinanza sulla possibilità di trasformare i rifiuti in ricchezza, contribuendo così anche a rendere pulita la Regione Campania. Di fatto, consegnando i rifiuti separati per tipologia ( carta, cartone, plastica, vetro, alluminio, acciaio), svuotati, puliti e possibilmente ridotti di volume presso uno dei 28 centri di raccolta Conai, il martedì e giovedì dalle ore 14 alle ore 17 e il sabato dalle ore 9 alle ore 13, presentando un documento d’identità, codice fiscale e depositando un massimo di 100 chilogrammi di rifiuti differenziati, i cittadini aderenti all’iniziativa Campania Pulita potranno ottenere un corrispettivo in denaro di euro 1,84 per la carta, 18, 93 per la plastica, 2, 17 per il vetro, 28,80 per l’alluminio, 5,3 per l’acciaio e, ovviamente, in misura proporzionale per quantitativi inferiori.

Il centro di raccolta Conai più vicino per gli aversani è quello istituito nella Società Recupero Imballaggi situata nella zona industriale di Gricignano, nei pressi della stazione ferroviaria, dove sarà possibile depositare i rifiuti, negli orari e nei giorni indicati ottenendo, fino al 31 gennaio 2009, oltre ai bonus già indicati anche un buono sconto di 10 centesimi al litro per l’acquisto di carburante presso i distributori Agip convenzionati.

Chi non avesse possibilità o non volesse raggiungere un centro raccolta potrà comunque consegnare i rifiuti differenziati alla scuole e alla parrocchie della città aderenti all’iniziativa che avranno, poi, cura di trasferirli al centro raccolta. Il corrispettivo ottenuto a seguito del deposito dei rifiuti potrà essere ritirato presso un qualsiasi sportello postale a partire dal venerdì della settimana successiva a quella in cui è avvenuta la consegna.

Domenica, intanto, per rendere concreta la “prova”, a chi ha depositato rifiuti differenziati, indipendentemente dalle quantità consegnate, gli operatori del Conai hanno offerto in omaggio un buon libro da scegliere tra gli autori Camilleri, Faletti, Littizzetto, perché se un buon giallo si legge bene anche ridere fa bene.

set 28

Aversa emergenza rifiuti: il comune assicura siamo fuori dalla crisi, ma i rifiuti sono ancora in strada.

Aversa 28/09/2010

Giuseppe Oliva

Queste sono le parole dell’amministrazione.

Questi sono i fatti.

L’emergenza rifiuti ad Aversa continua, mentre l’amministrazione assicura che siamo fuori dalla crisi, i rifiuti continuano ad invadere molte zone della città.

Warning: video ID not specified!

Noi nei Comitato continueremo a documentare la verità, ormai le parole stanno a zero, sono più di 10 anni che ascoltiamo le bugie di chi ci amministra, ogni giorno annunciano l’avvio della raccolta differenziata , mentre per strada aumentano i rifiuti e la relativa tassa.

Tassa che quest’anno è scaduta, si avete sentito bene la TARSU è scaduta, il famoso decreto Ronchi aveva una durata di 6 anni, durante i quali i comuni dovevano organizzarsi per avviare la TIA, che prevede il pagamento dei soli rifiuti conferiti, poi sono state fatte delle proroghe, ma quest’anno il buon Tremonti si è dimendicato di inserire nalla finanziaria un’ulterione proroga.

Questa dimenticanza fa decadere la legge senza la quale non è possibile far pagare la TARSU che essendo una tassa ha bisogno di una legge dello stato.

Suggerisco a tutti i cittadini di inviare una richiesta al proprio comune di sospendere l’emissione del ruolo, con la motivazione che senza una legge non si può far pagare una tassa ai cittadini.

I fatti dimostrano l’incapacità dei Sindaci di avviare in questi anni un corretto ciclo di raccolta differenziata, costringendo i cittadini a vivere nel degrado, con gravi danni alla salute.

set 21

Aversa: stalli di sosta riservati al negozio EXPERT, l’amministrazione continua ad infrangere la legge, pronte nuove denunce.

Aversa 21/09/2010

Giuseppe Oliva

Strisce blu, bianche o riservate speciali che siano questa amministrazione sta collezionando una raccolta di denunce che ha pochi uguali in Italia.

La notizia di stamattina farà scattare una nuova denuncia alla Procura delle Repubblica, denuncia che va a sommarsi alle tante già presentate in questi 12 mesi, riportiamo per intero l’articolo apparso su Pupia:

AVERSA. Gli stalli di sosta, che siano più o meno gratuiti, continuano ad essere fonte inesauribile di malcontento tra i cittadini aversani, tanto che gli stessi segnalano situazioni non proprio chiare.
Una di queste si riferisce alla zona antistante il negozio Expert, su viale Kennedy, dove è possibile notare stalli di sosta gialli con la scritta “riservato ad Expert”. Non sono stalli di sosta destinati al carico e scarico merce, che comunque hanno una loro determinazione ben precisa. È facile immaginare che a qualcuno, obbligato a pagare 1.50 euro all’ora per parcheggiare la propria auto, dia non poco fastidio vedere sotto casa dei posti riservati alle esigenze di un negozio.
“Mi sono riservato di acquisire gli atti relativi al caso – ha dichiarato Stefano Guarino, comandante dei Vigili Urbani – ma sembra, ad una prima analisi, che il permesso sia regolare”.
Guarino poi aggiunge: “Stiamo comunque effettuando una serie di controlli mirati, non solo per definire casi analoghi a quello di Expert, ma anche per la prevenzione dei ‘furbi’ che utilizzano in maniera impropria le autorizzazioni per gli invalidi. Dai controlli effettuati su cento pass del 2009, sono stati 8 i trasgressori che possedevano ancora permessi rilasciati a persone decedute. In questi giorni stanno partendo le intimazioni alla restituzione immediata del documento uni personale”.
In città sono meno di mille i possessori dei permessi per disabili, che devono essere rinnovati ogni 5 anni, e se si considera che sono appunto cento quelli che vengono rinnovati annualmente il conto è fatto. L’obiettivo, dunque, è stanare coloro che contro ogni principio di legalità si appropriano di diritti inviolabili.

Questo modo di riservare aree di sosta per particolari interessi non trova riscontro nel Codice della Strada, a conferma di questo abuso si allega la circolare n° 1525 del Ministero dei Lavori Pubblici, che chiarisce senza ombra di dubbio questa tesi, la circolare è stata portata alla conoscenza del Comandante Guarino già in occasione dei permessi di sosta riservati al Sindaco e tulla la giunta.
Circolare Ministero dei lavori pubblici 28/9/1981 n. 1525
Spazi riservati alla sosta di veicoli per motivi di pubblico interesse

Come è noto, l’art. 4 del T.U. n. 393 del 15.6.1959 comma 1°, lett. b) consente al Sindaco di “riservare appositi spazi alla sosta di determinati veicoli quando ciò sia necessario per motivi di pubblico interesse”.
L’art. 59 del Regolamento di esecuzione del citato T.U. precisa che possono essere previste “eccezioni al divieto di sosta generale solo per le seguenti categorie di veicoli: veicoli delle forze armate, polizia, vigili del fuoco, servizi di soccorso, limitatamente però alle aree antistanti le rispettive sedi e per la estensione strettamente indispensabile”.
La Corte di Cassazione ha osservato che, in linea di diritto, il Sindaco ha la facoltà di concedere eccezioni al divieto di sosta anche ad altre categorie di veicoli che non rientrino nelle 4 fattispecie indicate dal citato art. 59.
Ma per giustificare queste concessioni di carattere eccezionale è necessaria la coesistenza delle seguenti condizioni:
- Carattere preminente di interesse pubblico dell’ordinanza, che configuri il chiaro soddisfacimento di un pubblico interesse, che deve trovare corrispondenza in una situazione obiettiva. In altri termini, si deve trattare di un interesse collettivo riferibile ad un bisogno effettivamente sentito dalla collettività, ritenuto con ciò escluso ogni caso di sosta per la privata utilità o comodità delle persone od impiegati e funzionari locali e non per l’immediato e diretto esercizio delle attività di pubblico interesse, cioè del “pubblico” che accede agli uffici.
- Esistenza di una correlazione logica fra il fine da perseguire ed il provvedimento adottato.
Sembra particolarmente importate osservare, inoltre, che l’”interesse pubblico” che può giustificare la riserva di spazi di sosta particolari si contrappone generalmente con altri più vasti interessi pubblici, quali quelli della generalità dei conducenti di disporre del maggiore spazio possibile per la sosta dei propri veicoli.
Sarà pertanto necessario contemperare in ogni caso questi interessi generali.
Dovrà infine ritenersi illegittimo un provvedimento allorché l’estensione dello spazio riservato sia palesemente esorbitante rispetto alla riconosciuta esigenza pubblica ed alla natura di essa, e non sia invece limitato alla misura strettamente indispensabile contenuta nei limiti più severi.
A titolo indicativo, può riuscire utile esemplificare alcuni casi in cui la Magistratura competente ha ritenuto non giustificata la concessione di spazi riservati di sosta:

veicoli di una Banca;
veicoli di servizio della Corte Costituzionale;
autovetture da noleggio;
spazi dinanzi agli alberghi;
ecc., in quanto dette concessioni favorivano interessi “particolari”.
Si osserva, infine, che i permessi concessi non esonerano i beneficiari dalla osservanza degli obblighi imposti direttamente dalla legge in materia di sosta e precisati dall’art. 115 del vigente C.d.S..
In conclusione, tutti i funzionari ed impiegati senza distinzione di grado, di Enti ed Uffici pubblici in genere, dovranno usufruire per le proprie autovetture private degli spazi pubblici di sosta collettivi, aperti a tutti indistintamente gli utenti della strada.
Nel caso in cui gli enti ed Uffici in parola dispongano di aree private, sarà allora ottima norma attrezzarle a parcheggio riservato ai propri veicoli, o a beneficio dei “visitatori” che hanno interesse a recarsi presso tali Uffici per il disbrigo di pratiche.
Si prega di uniformarsi a quanto sopra anche per evitare giustificate doglianze o rimostranze da parte della pubblica opinione.

Purtroppo il Comitato Strisce Blu è costretto a denunciare nuovamente questo abuso che l’amministrazione sta compiendo a danno dei cittadini, consegnando un nuovo esposto alla Procura di S.M. Capua Vetere.

La giustizia italiana per quanto lenta farà il suo corso punendo questi illeciti comportamenti, ma la domanda che molti dsi pongono è: perchè l’amministrazione si sta rendendo ridicola agli occhi dei cittadini infrangendo ogni giorno il Codice della Strada?

set 21

Aversa: stalli di sosta riservati al negozio EXPERT, l'amministrazione continua ad infrangere la legge, pronte nuove denunce.

Aversa 21/09/2010

Giuseppe Oliva

Strisce blu, bianche o riservate speciali che siano questa amministrazione sta collezionando una raccolta di denunce che ha pochi uguali in Italia.

La notizia di stamattina farà scattare una nuova denuncia alla Procura delle Repubblica, denuncia che va a sommarsi alle tante già presentate in questi 12 mesi, riportiamo per intero l’articolo apparso su Pupia:

AVERSA. Gli stalli di sosta, che siano più o meno gratuiti, continuano ad essere fonte inesauribile di malcontento tra i cittadini aversani, tanto che gli stessi segnalano situazioni non proprio chiare.
Una di queste si riferisce alla zona antistante il negozio Expert, su viale Kennedy, dove è possibile notare stalli di sosta gialli con la scritta “riservato ad Expert”. Non sono stalli di sosta destinati al carico e scarico merce, che comunque hanno una loro determinazione ben precisa. È facile immaginare che a qualcuno, obbligato a pagare 1.50 euro all’ora per parcheggiare la propria auto, dia non poco fastidio vedere sotto casa dei posti riservati alle esigenze di un negozio.
“Mi sono riservato di acquisire gli atti relativi al caso – ha dichiarato Stefano Guarino, comandante dei Vigili Urbani – ma sembra, ad una prima analisi, che il permesso sia regolare”.
Guarino poi aggiunge: “Stiamo comunque effettuando una serie di controlli mirati, non solo per definire casi analoghi a quello di Expert, ma anche per la prevenzione dei ‘furbi’ che utilizzano in maniera impropria le autorizzazioni per gli invalidi. Dai controlli effettuati su cento pass del 2009, sono stati 8 i trasgressori che possedevano ancora permessi rilasciati a persone decedute. In questi giorni stanno partendo le intimazioni alla restituzione immediata del documento uni personale”.
In città sono meno di mille i possessori dei permessi per disabili, che devono essere rinnovati ogni 5 anni, e se si considera che sono appunto cento quelli che vengono rinnovati annualmente il conto è fatto. L’obiettivo, dunque, è stanare coloro che contro ogni principio di legalità si appropriano di diritti inviolabili.

Questo modo di riservare aree di sosta per particolari interessi non trova riscontro nel Codice della Strada, a conferma di questo abuso si allega la circolare n° 1525 del Ministero dei Lavori Pubblici, che chiarisce senza ombra di dubbio questa tesi, la circolare è stata portata alla conoscenza del Comandante Guarino già in occasione dei permessi di sosta riservati al Sindaco e tulla la giunta.
Circolare Ministero dei lavori pubblici 28/9/1981 n. 1525
Spazi riservati alla sosta di veicoli per motivi di pubblico interesse

Come è noto, l’art. 4 del T.U. n. 393 del 15.6.1959 comma 1°, lett. b) consente al Sindaco di “riservare appositi spazi alla sosta di determinati veicoli quando ciò sia necessario per motivi di pubblico interesse”.
L’art. 59 del Regolamento di esecuzione del citato T.U. precisa che possono essere previste “eccezioni al divieto di sosta generale solo per le seguenti categorie di veicoli: veicoli delle forze armate, polizia, vigili del fuoco, servizi di soccorso, limitatamente però alle aree antistanti le rispettive sedi e per la estensione strettamente indispensabile”.
La Corte di Cassazione ha osservato che, in linea di diritto, il Sindaco ha la facoltà di concedere eccezioni al divieto di sosta anche ad altre categorie di veicoli che non rientrino nelle 4 fattispecie indicate dal citato art. 59.
Ma per giustificare queste concessioni di carattere eccezionale è necessaria la coesistenza delle seguenti condizioni:
- Carattere preminente di interesse pubblico dell’ordinanza, che configuri il chiaro soddisfacimento di un pubblico interesse, che deve trovare corrispondenza in una situazione obiettiva. In altri termini, si deve trattare di un interesse collettivo riferibile ad un bisogno effettivamente sentito dalla collettività, ritenuto con ciò escluso ogni caso di sosta per la privata utilità o comodità delle persone od impiegati e funzionari locali e non per l’immediato e diretto esercizio delle attività di pubblico interesse, cioè del “pubblico” che accede agli uffici.
- Esistenza di una correlazione logica fra il fine da perseguire ed il provvedimento adottato.
Sembra particolarmente importate osservare, inoltre, che l’”interesse pubblico” che può giustificare la riserva di spazi di sosta particolari si contrappone generalmente con altri più vasti interessi pubblici, quali quelli della generalità dei conducenti di disporre del maggiore spazio possibile per la sosta dei propri veicoli.
Sarà pertanto necessario contemperare in ogni caso questi interessi generali.
Dovrà infine ritenersi illegittimo un provvedimento allorché l’estensione dello spazio riservato sia palesemente esorbitante rispetto alla riconosciuta esigenza pubblica ed alla natura di essa, e non sia invece limitato alla misura strettamente indispensabile contenuta nei limiti più severi.
A titolo indicativo, può riuscire utile esemplificare alcuni casi in cui la Magistratura competente ha ritenuto non giustificata la concessione di spazi riservati di sosta:

veicoli di una Banca;
veicoli di servizio della Corte Costituzionale;
autovetture da noleggio;
spazi dinanzi agli alberghi;
ecc., in quanto dette concessioni favorivano interessi “particolari”.
Si osserva, infine, che i permessi concessi non esonerano i beneficiari dalla osservanza degli obblighi imposti direttamente dalla legge in materia di sosta e precisati dall’art. 115 del vigente C.d.S..
In conclusione, tutti i funzionari ed impiegati senza distinzione di grado, di Enti ed Uffici pubblici in genere, dovranno usufruire per le proprie autovetture private degli spazi pubblici di sosta collettivi, aperti a tutti indistintamente gli utenti della strada.
Nel caso in cui gli enti ed Uffici in parola dispongano di aree private, sarà allora ottima norma attrezzarle a parcheggio riservato ai propri veicoli, o a beneficio dei “visitatori” che hanno interesse a recarsi presso tali Uffici per il disbrigo di pratiche.
Si prega di uniformarsi a quanto sopra anche per evitare giustificate doglianze o rimostranze da parte della pubblica opinione.

Purtroppo il Comitato Strisce Blu è costretto a denunciare nuovamente questo abuso che l’amministrazione sta compiendo a danno dei cittadini, consegnando un nuovo esposto alla Procura di S.M. Capua Vetere.

La giustizia italiana per quanto lenta farà il suo corso punendo questi illeciti comportamenti, ma la domanda che molti dsi pongono è: perchè l’amministrazione si sta rendendo ridicola agli occhi dei cittadini infrangendo ogni giorno il Codice della Strada?

set 19

Aversa: ennesima correzione degli stalli di sosta gratuiti dopo le denunce del Comitato Strisce Blu.

Aversa 19/09/2010

Il Codice della Strada detta chiare regole sulla costruzione di strade e segnaletica, ma ad Aversa il Comandante dei caschi bianchi dimostra poca attenzione alle più basilari regole di sicurezza.

L’anno scorso il comitato Strisce Blu ha denunciato alla Procura della Repubblica le irregolarità commesse dall’amministrazione nella realizzazione delle nuove strisce blu.

Quest’anno l’amministrazione Ciaramella nel tentativo di far cessare le polemiche che ormai sono diventate un caso nazionale, interessando perfino striscia la notizia, ha tracciato moltissime strisce bianche, ma essendo coerenti hanno sbagliato anche queste.

I video denuncia che abbiamo girato mostrano i nuovi stalli di sosta realizzati dove fino a pochi giorni prima vi era il divieto di sosta, creando in alcuni punti situazioni di pericolo per l’evidente restringimento della carreggiata, ma la chicca è sicuramente la striscia bianche che delimita la sosta gratuita dipinta davanti a tutte le fermate dei bus sia in viale Europa che in via Vito di Jasi, il Codice della Strada prescrive il divieto di sosta a meno di 15 metri dalla fermata stessa.

Warning: video ID not specified!

Sicuramente il dirigente responsabile di questa iniziativa ha dimostrato per l’ennesima volta tutta la sua impreparazione, soprattutto perchè dopo il nostro servizio ha provveduto ad effettuare l’ennesima correzione trasformando le strisce bianche davanti le fermate in strisce gialle come è giusto che sia, confermando l’errore commesso.

Il Comitato Strisce Blu denuncerà alle autorità competenti il comportamento dei dirigenti che si stanno dimostrando incompetenti in materia di sicurezza stradale e conoscenza del Codice della Strada, inoltre gli stessi saranno corresponsabili di tutti gli incidenti con danni a cose e persone che si dovessero verificare dopo il tracciamento di stalli di sosta non conformi.