Sembra proprio che ormai i cittadini siano veramente stanchi e quindi non lascino passare niente di inosservato.
Altro comune stessa storia , nelle mire del Comitato Strisce Blu adesso è passato il comune di Pisa, con gli immancabili parcometri stelio.
Anche i parcometri di Pisa, modello Stelio, non risultano essere conformi al Decreto di omologazione n°6810 del 22/12/1998 emanato dal Ministero dei Lavori Pubblici, si precisa che nel successivo DD.415(rinnovo del decreto n°6810) del 25/marzo/2003 il Ministero dei trasporti riconferma quello che è riportato nel Decreto di omologazione n°6810.
(RIBADIAMO GLI STESSI CONCETTI COSI PRIMA O POI QUALCUNO DOVRA’ RISPONDERE !!!!!! )
Infatti l’ART.6 del decreto di omologazione cita :”Gli esemplari prodotti e distribuiti dovranno essere conformi al campione depositato presso questo ministero e dovranno inoltre riportare indelebilmente gli estremi del presente decreto nonché il marchio del fabbricante.
Vedete voi gli estremi del decreto di omologazione?
Vi assicuriamo noi che non ci sono, il marchio del fabbricante si però…….
Altra cosa poi, molto interessante , balzata agli occhi degli automobilisti è questa…..
Posso pagare anche con la scheda quindi ? Bellissimo e diremmo noi comodissimo, ed invece no……..
…… il lettore di tessere magnetiche NON C’E’ !!!!!!
Queste mancanze creano una difformità con i requisiti imposti dal decreto di omologazione n°6810, oltre che una difficoltà di pagamento per i cittadini, per questo il Comitato Strisce Blu chiede l’immediato fermo anche dei parcometri di Pisa, con l’accertamento di eventuali responsabilità del dirigente preposto alla verifica della corretta installazione dei parcometri.
Ad Aversa un nuovo enorme spreco di denaro pubblico si profila all’orizzonte.
L’assessore alla viabilità della Valle ha proposto di realizzare un parcheggio nei parcheggi, un progetto assurdo è inutile che costerà ben 240 mila euro di denaro pubblico, il tutto per appena 60/70 posti auto.
L’idea è stata bocciata anche dal vice Sindaco De Chiara, giudicata dallo stesso un’opera inutile in una zona già piena di parcheggi, infatti l’opera dovrebbe sorgere nel triangolo delle bermude dei parcheggi, nell’ultimo lembo di terra privato all’angolo tra via Giotto e via Luca Giordano.
Praticamente un parcheggio nei parcheggi.!!!!!
Non è neache chiaro se il parcheggio sarà a pagamento o gratuito, ma certamente espropriare un terreno privato, che a sua volta il proprietario lo ha acquisito per usucapione, quindi praticamente gratis, per fare 60/70 posti auto dove di parcheggi c’è ne sono a iosa puzza di losco.
Certo che l’assessore Della Valle è proprio a corto di idee, ma come nelle altre città si realizzano parcheggi interrati per far sparire le auto dalla carreggiata, velocizzando in questo modo il fluire sia del trasporto pubblico che di quello privato e l’assessore alla viabilità vuole realizzare un parcheggio di superfice!!!.
L’assessore Della Valle Dovrebbe piuttosto preoccuparsi degli obblighi che derivano dalla rilevanza urbanistica della città, obblighi scaturiti dalla tristemente famosa delibera 157 del gennaio 2009, la quale delibera anche se viziata da eccesso di potere e da incompetenza, ha certificato che l’intero territorio comunale è una zona di particolare rilevanza urbanistica.
Il Codice della Strada prevede una serie di obblighi ai quali questa amministrazione sta venendo meno, nonostante i numerosi solleciti indirizzati anche all’assessore Della Valle, dimostrando con questo comportamento omissivo che quella delibera è stata solo una messa in scena, per poter estendere la sosta a pagamento anche nella periferia, come la zona del cimitero e fuori alla posta centrale in viale Europa.
Il Comitato Strscie Blu è pronto a denunciare alla Corte dei Conti questo nuovo spreco di denaro pubblico, il tutto per realizzare le solite opere inutili alle quali questa amministrazione ci ha tristemente abituati in questi ultimi 8 anni.
La vicenda strisce blu illegali ad Aversa sta assumendo le sembianze di una telenovela, una di quelle con 3.000 puntate, qualcosa che ti sfianca senza mai farti capire come andrà a finire, anche gli attori sembra non muoiano mai, questo nonostante siano sotto il fuoco incrociato di denunce per reati che arrivano fino all’arresto, e tutta la responsabilità di questo questa situazione di stallo è riconducibile quasi per intero alla Procura di S.Maria C.V., oltre che alla classe politica che sta amministrando la città di Aversa da 8 anni.
In effetti, il Comitato Strisce Blu ha prodotto ben 4 denunce in 2 anni, divise tra Procura della Corte dei Conti della Campania e Procura di S.Maria C.V., ma da come stanno procedendo le indagini sembra che il magistrato che segue il caso o perde tempo nella speranza che il Comitato molli la presa, o è in vacanza da 2 anni.
Ovviamente non sempre le Procure di distraggono di fronte alle denunce dei comitati civici, infatti a Cassino le denunce prodotte dal comitato civico le CONTRADE ha dato i suoi frutti, con l’emissione di 7 avvisi di garanzia, divisi tra società di gestione e comandante della polizia municipale, bisogna anche sottolineare che i reati denunciati a Cassino sono la fotocopia di quelli denunciati ad Aversa, ed anche la società di gestione è la medesima.
E’ vero che forse la Procura di S.Maria C.V. ha un carico di lavoro maggiore, ma non è ammissibile che gli stessi reati commessi dalla medesima società, vengano trattati in maniera diversa tra due città.
Facciamo una breve cronostoria delle denunce prodotte dal C.S.B.:
La prima denuncia è protocollata a mano il 13/04/2010 presso il Tribunale di S. Maria C.V., in essa in Comitato ha denuciato diversi probabili reati, tra cui un probabile abuso d’ufficio, un falso in atto pubblico oltre che l’indebbito arricchimento, per un grandissimo numero di verbali elevati in zone non comprese nella sosta a pagamento.
La seconda denuncia inviata il 22/10/2010 a mezzo raccomandanta all’autorità di vigilanza sugli appalti pubblici, riguarda un gran numero di omissioni inerenti il contratto di appalto siglato tra l’amministrazione e la A.T.I..
La terza denuncia protocollata a mano presso la stazione carabinieri di Aversa il 24/11/2010, riguarda un possibile abuso d’ufficio per aver elevato molte migliaia di verbali in zone non comprese nell’ordinanza sindacale n° 215 del 31/07/2001 indicata sui verbali, che per chi non lo sapesse l’O.S. n° 215 comprendeva solo 400 stalli a pagamento e questo errore si è protratto fino a novembre 2010, ovviamente esiste anche un sicuro indebbito arricchimento per tutte le multe introitate senza averne titolo.
La quarta è per una probabile omissione d’atti d’ufficio, per la mancata compilazione dei verbali con firma autografa degli ausiliari del traffico, infatti ad Aversa si usa sanzionare con dei palmari in uso alla società privata, palmari che non hanno nessuna omologazione ministeriale, inoltre questo sistema sanzionatorio non è previsto da nessuna normativa, la denuncia è stata protocollata con urgenza il 18/05/2011 presso la locale compagnia dei carabinieri.
Infine sull’amministrazione pende anche una denuncia alla Corte dei Conti della Campania per procurato danno erariale, derivante dalla spedizione volontaria in ritardo di migliai di verbali, tutti consegnati alla posta oltre il 90° giorno utile per la notifica, i danni derivanti da questo comportamento stanno già ricadendo sulle spalle dei cittadini, in quanto le cause che il comandante Guarino sta perdendo dal Giudice di Pace sono state portate in consiglio comunale il 27/05/2010 come debiti fuori bilancio e ovviamente sono stati approvati, insomma per la serie cornuti e mazziati.
Il Comitato Strisce Blu denuncia l’assenza dello stato nella tutela dei diritti dei cittadini, assenza che permette a questa amministrazione di continuare l’opera estorsiva nei confronti dei cittadini.
Cittadini indifesi, nonostante i diritti sanciti dalla Cassazione e dal C.d.S., purtroppo la sete di denaro dell’amministrazione Ciaramella e l’orgoglio di non voler ammetere gli errori, sta trascinando il commercio e la vivibilità nella nostra città ai minimi storici.
La raccolta differenziata a parte gli obblighi di legge dovrebbe essere una risorsa per il comune, ma dopo 8 anni di promesse e annunci, l’unica cosa che avremo di sicuro sono i sacchetti con la plastica e la carta in terra.
Non è molto chiaro di come si sia passato dal progetto di pagare i rifiuti ai cittadini, piano pagato 35 mila euro dei soldi pubblici nel 2008 e pubblicizzato dallo stesso Luciano Luciano con tanto di listino prezzi, al nuovo piano che prevede il deposito in terra dei rifiuti differenziati, non è difficile immaginare che basterà una piccola pioggia per far gallegiare i rifiuti nel fiume di acqua che si forma lungo le strade della città.
Otto anni passati a promettere la luna, tra cui 20 mini isole ecologiche computerizzate con funzionamento con tessera magnetica per controllare e pagare i rifiuti conferiti dai cittadini, la cui installazione doveva avvenire entro marzo 2010, ma anche questa promessa è stata disattesa.
Che dire delle isole ecologiche, sia le precedenti create e difese con tanto ardore dal Sindaco Ciaramella che quelle attuali, di ecologico hanno poco o nulla, anzi il posizionamento di quella in via Perugia a ridosso di una struttura sanitaria non mi sembra una soluzione ottimale.
Giusto per ricordare pubblichiamo i video inchiesta girati proprio all’interno delle isole ecologica.
Ex isola ecologica sita all’interno del tempio dello sporto aversano:
Attuale isola ecologica di via perugia:
Tutte le promesse sono servite solo ad aumentare la TARSU ormai abbolita e da trasformare in TIA, che prevede il pagamento in funzione dei rifiuti conferiti.
Giusto per fare un paragone con chi ha risolto billantemente il problema rifiuti, vi proponiamo un video delle macchinette automatiche per la raccolta delle bottiglie e lattine installate in Svezia, ma addiritture c’è ne sono in Croazia.
Altro problema igienico sanitario molto serio visto l’avvicinarsi della bella stagione, sono i cassonetti dei rifiuti tutti senza il coperchio di chiusura, questo comporta oltra che la fuoriuscita di odori non molto gradevoli, anche la raccolta di acqua piovana che si va a depositare sotto forma di percolato sul fondo degli stessi, ricordiamo che a Roma la famosa trasmissione Striscia la Notizia fece un servizio proprio sui cassonetti con i coperchi rotti, facendo arrossire l’amministrazione che dopo pochi giorni ha provveduto alla sostituzione.
In questo clima da terzo mondo nel quale si continua a promettere la raccolta differenziata, non si riesce nemmeno a garantire il servizio di ramazza giornaliero, servizio regolarmente pagato dal comune alla nuova società privata, ma che puntualmente non viene effettuato.
Solo all’interno del parcheggio a pagamento del parco Pozzi sono stati girati diversi video con cadenza mensile a partire da novembre 2010, gli stessi mostrano chiaramento lo stato di degrado nel quale versa il parcheggio del più grande polmone verde della città.
Questo è l’ultimo video girato questo mese:
Speriamo che le prossime elezioni possano servire a fare una vera raccolta differenziata, si ma di questa classe politica, che poco o nulla di buono ha saputo fare, facendo solo promesse, tutte puntualmente disattese.
L’amministrazione comunale di Aversa ha affidato al consigliere Adolfo Giglio la realizzazione di tanti marciapiedi che dovrebbero migliorare la sicurezza pedonale, ma a seguito di molte segnalazioni di cittadini il Comitato Strisce Blu e l’AIFVS hanno avviato un’azione di controllo onde verificare la corrispondenza alle norme di queste opere.
Le segnalazioni riguardano sia le dimensioni che le altezze di questi marciapiedi, inoltre molte di queste realizzazioni non sono conformi alle norme per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a seguito dei quesiti posti ci ha inviato il manuale sulle norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade approvato il 5 novembre 2001 n° 6972, il manuale riporta le dimensioni minime che i marciapiedi devono avere.
I dati rilevati dal manuale al quale tutte le amministrazioni devono far riferimento, parlano di 1,50 metri di larghezza minina, mentre l’altezza non deve superare i 17/20 cm.
Purtroppo le dimensioni dei marciapiedi realizzati ad Aversa non rispondono a nessuna delle dimensioni previste dalla legge, anzi in molti caso risultano anche pericolosi, come ad esempio il marciapiede realizzato in via De Cirico, che risulta avere un’altezza di oltre 30 cm risultando pericoloso per le persone più anziane, proprio quelle che si dovevano tutelare con queste opere, inoltre lo stesso ha la rampa di salita per i disabili, ma è sprovvisto della rampa di discesa.
Questo purtroppo non è l’unico caso di marciapiede di nuova realizzazione non a norma, quindi viene da chiedersi, chi ha approvato il progetto di sicurezza e chi ha certificato la realizzazione a norma.?
Insomma il tecnico comunale che ha seguito i lavori o non ha la giusta preparazione o ha chiuso gli occhi di fronte ad una simile irregolarità?
Il Comitato Strisce Blu e l’AIFVS sezione di Aversa guidata da Biagio Ciaramella, faranno richiesta di accesso agli atti onde individuare e denunciare il responsabile delle mancanze rilevate.
Aversa è una zona di rilevanza urbanistica certificazione avvenuta del 2009 con la delibera di giunta n° 157.
La certificazione della rilevanza urbanistica della città aveva come scopo quello di far diminuire il traffico veicolare in città, traffico che poteva arrecare danno ai monumenti e alle strade, oltre che procurare malatie derivanti dalle polveri sottili, per raggiungere questo scopo il comune ha a disposizione numerosi strumenti urbanistici, tra cui la realizzazione di parcheggi a pagamento, abbassamento dei limiti di velocità a 30km/h, divieto di accesso alla città a tutti gli autocarri con peso superiore ai 35 q.li, ma la cosa più importante è non concedere nuove licenze edilizie che possono far aumentare il traffico veicolare.
Fatta questa premessa, non è chiaro il motivo per il quale il Sindaco Ciaramella intende indire una riunione per discutere del progetto di edilizia popolare e non presentato dai Cesaro sull’area ex TEXAS, del resto questa riunione c’è già stata e il consiglio comunale all’unanimità aveva escluso qualsiasi intervento di edilizia residenziale o commerciale all’interno della ex TEXAS.
Insomma si continua a voler far entrare dalla finestra quello che si è fatto uscire dalla porta principale.
Il Comitato Strisce Blu vigilerà anche su questa delicata vicenda, visto che in caso il progetto dei Cesaro andasse in porto, l’impatto sulla già critica vialibità della città sarebbe notevole e non sostenibile.
Chiediamo con forza a tutte le forze politiche la massima serietà su questa delicata vicenda, evitando giochetti da prestigiatore per accontentare la famiglia Cesaro.
Il comune ha già perso il treno sul progetto di riqualificazione della ex stazione alifana, bloccato non si sa per quale motivo, il tutto a vantaggio di chi ha trasformato l’area in un mega parcheggio, mentre il progetto prevedeva una piazza con piste ciclabili e un parcheggio sotterraneo di interscambio, oltre alla cessione dei fabbricati interni all’università per farne dei laboratori.
Ad Aversa si continuano a realizzare opere inutili e non a norma, come i marciapiedi di via Pelliccia.
Questo marciapiede realizzato su indicazione del consigliere delegato alle periferie Adolfo Giglio, è quanto di più inutile si potesse realizzare, innanzitutto c’era già un marciapiede sul lato opposto, secondo, il marciapiede si interrompe dopo circa 50 metri e finisce in mezzo alla strada, costringento comunque ad attraversare, senza le strisce pedonali, per risalire sul marciapiede fatiscente che già c’era, terzo, la dimensione non è quella minima di 150 centimetri previsti dalle vigenti norme per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Ma allora perchè si è data carta bianca a persone non competenti per la realizzazione di queste opere?
Ma a questa domanda siamo sicuri che nessuno ci risponderà mai, poichè l’importanre è avere quanta più visibilità è possibile in vista delle prossime elezioni amministrative, e riempire le pagine della stampa locale con l’elenco delle opere inutili realizzate con i soldi dei contribuenti serve comunque a darsi delle arie.
Il Comitato Strisce Blu provvederà ad inoltrare una richiesta di accesso agli atti, onde verificare chi ha approvato il progetto, e se lo stesso è conforme alle norme vigenti.
Anche nelle grandi città i cittadini incominciano ad aprire gli occhi e con questo presupposto sono arrivate, al Comitato Strisce Blu delle foto e dei video girati per le strade di Firenze.
Dopo aver visionato le foto ed i video il Comitato Strisce Blu ha presentato al Comune di Firenze, richiesta di accesso agli atti.
I parcometri di Firenze, modello Stelio, non risultano essere conformi al Decreto di omologazione n°6810 del 22/12/1998 emanato dal Ministero dei Lavori Pubblici, si precisa che nel successivo DD.415(rinnovo del decreto n°6810) del 25/marzo/2003 il Ministero dei trasporti riconferma quello che è riportato nel Decreto di omologazione n°6810.
I parcometri modello Stelio, presenti sul territorio di Firenze non hanno la predisposizione al pagamento con card magnetica, come da omologazione del Ministero dei Lavori Pubblici n°6810, hanno invece la predisposizione al pagamento con chip card (non prevista dal decreto di omologazione n°6810).
L’ART.3 del decreto di omologazione del suddetto parcometro è molto chiaro:”L’approvazione medesima è concessa per un periodo di cinque anni, trascorsi i quali la società dovrà chiederne il rinnovo, producendo adeguata documentazione tecnica che evidenzi le eventuali modifiche proposte o dimostri il permanere di validità della soluzione tecnologica”.
L’ART.6 del decreto di omologazione cita ancora:”Gli esemplari prodotti e distribuiti dovranno essere conformi al campione depositato presso questo ministero e dovranno inoltre riportare indelebilmente gli estremi del presente decreto nonché il marchio del fabbricante.
Da quanto esposto si può dedurre che i parcometri installati a Firenze potrebbero essere privi di omologazione come previsto dal CDS ed in conformità con le normative europee ENI UN ISO 12414 che hanno sostituito la norma CEI114/1 e CEi114/2.
Queste mancanze creano una difformità con i requisiti imposti dal decreto di omologazione n°6810, oltre che una difficoltà di pagamento per i cittadini, per questo il Comitato Strisce Blu chiede l’immediato fermo dei parcometri, con l’accertamento di eventuali responsabilità del dirigente preposto alla verifica della corretta installazione dei parcometri.
L’area dell’ex stazione dell’alifana è stata più volte oggetto del contendere tra interessi privati e progetti mega futuristici, purtroppo ancora una volta ha prevalso il malaffare della politica dell’amministrazione Ciaramella.
Tutti sanno a chi appartiene il parcheggio privato sito nell’ex stazione alifana, molti però non sanno che quell’area fu strappata alla ICARO con un sotterfuggio, infatti la società che gestiva in precedenza la sosta a pagamento fu mandata via poichè da li a poco si sarebbe dato il via alla riqualificazione dell’area, con un mega progetto contenuto in un protocollo di intesa firmato nel 2006 e sollecitato nel 2009 dal consigliere Sagliocco Giuseppe nella seduta del consiglio regionale n. 18.
Ovviamente nulla di tutto questo è mai avvenuto e appena l’area fu liberata, un noto consigliere del comune di Aversa che ha fatto dei parcheggi a pagamento un fruttuoso business, ha provveduto a trasformare quella che doveva essere diventare una piazza con piste ciclabili e un parcheggio sotterraneo in un mega parcheggio privato, ovviamente si è cautelato non facendo figurare il proprio nome.
Ancor più grave è che questo parcheggio ha utilizzato per ben 3 anni l’energia elettrica pubblica, cioè pagata dai cittadini, per illuminare il piazzale con le auto in sosta.
Il Comitato Strisce Blu essendo venuto a conoscenza tramine segnalazioni dei cittadini del reato che si stava consumando, ha realizzato un filmato con le prove e ha denunciato l’accaduto agli organi preposti.
Purtroppo come sempre è finito tutto a tarallucci e vino, infatti l’amministrazione nella persona dell’assessore Rotunno si è assunta la responsabilità di non aver provveduto al distacco dell’energia elettrica quando l’area è passata da comunale a privata, non facendosi restituire un solo euro dell’energia consumata, inoltre per sminuire il danno nel verbale dei vigili viene riportato un solo faro di piccole dimensioni contro i 3 che sono ben visibili nel filmato accluso alla denuncia.
Ma l’ingordigia di questa amministrazione non conosce limiti ed ha preferito far arricchire un soggetto privato al posto del benessere della collettività.
Di tutto questo, bisogna ringraziare l’intera amministrazione, partendo dal Sindaco e finendo all’ultimo consigliere, i cittadini sanno e forse alle prossime elezioni vi faranno capire che non siete più persone gradite.
Quello che segue è un reportage realizzato dalla giornalista Francesca Galluccio e pubblicato sul sito casertace.biz.
Buona lettura.
——————————————————————————————————————————————————————— “Della vasta e promettende programmazione del protocollo di intesa tra Comune, Regione, Metro Campania Nord Est e Università retano solo i rimpianti. E nell’ex Texas l’housing sociale promette altri business ai palazzinari del Pdl. GUARDA LA GALLERIA FOTO
AVERSA – La riqualificazione di due strade (un tratto di viale Kennedy e via Di Jasi) e la riconversione del parcheggio di via Raffaello, quello in cui insiste la giostrina: questo è quanto rimane della vastissima programmazione siglata nel 2006 con un Protocollo d’Intesa tra Regione, Provincia, Comune, Università e MetroCampania NordEst.
UNA GRANDE OCCASIONE PERSA – Una programmazione che doveva cambiare il volto della città grazie ai fondi che all’epoca la Regione, con l’allora assessore ai Trasporti Ennio Cascetta, era disposta a mettere a disposizione, ma che invece, chissà se per pigrizia degli amministratori o per mancanza di lungimiranza, è stata accantonata lasciando intatti i problemi che quella programmazione si proponeva di risolvere. I soldi per il finanziamento (20 o 30 milioni di euro inizialmente che poi si ridussero a11 milioni di euro per la redazione di un Masterplan che sintetizzasse gli interventi più importanti) sono venuti meno da sei o sette mesi e il Comune deve rinunciare, e proprio ora che c’è un’amministrazione regionale amica e un assessore ai Trasporti, Sergio Vetrella, molto legato al senatore aversano Pasquale Giuliano, a quegli interventi infrastrutturali finalizzati a migliorare l’accessibilità pedonale, delle auto e più in generale, intermodale nel settore ovest della città tra il tessuto urbano e i nodi di interscambio della rete metropolitana su ferro.
Quella programmazione, tra l’altro, avrebbe reso, oggi, superati tutti i ragionamenti in essere sull’ex Texas. In questi giorni si fa tanto parlare di housing sociale, della contrarietà o non contrarietà dell’amministrazione comunale a veder sorgere nell’area dell’industria dismessa le case popolari, (che non sono, però, quelle dell’immaginario comune, ma appartamenti residenziale a tutti gli effetti).
Invero, l’ipotesi di una edilizia residenziale sociale non è nuova né nata negli ultimi mesi. Già nel 2008 se ne discuteva, come testimonia un verbale di riunione del 23 ottobre di quell’anno. Una sorta di conferenza di servizi in cui si stabiliva proprio del piano di sviluppo urbanistico per le aree nel Comune di Aversa interessate dalla presenza delle nuove stazioni. A partecipare alla riunione erano l’architetto Vincenzo Mottola per la MetroCampania, l’architetto Aniello Cesaro (fratello del presidente della Provincia partenopea) rappresentante della società Nuova Immobiliare ex Yorik proprietaria dell’ex Texas e l’Ati incaricata della redazione di un piano urbanistico di sitemazione delle nuove stazioni, composta da Uap Studio Srl, Tsc srl e dall’architetto Raffaele Cecere, soggetti adunatisi al fine di “risolvere i problemi – recita testualmente il verbale di quella riunione – di relazione tra i nuovi edifici di stazione e le porzioni di territorio di proprietà privata; migliorare l’inserimento delle stazioni nel tessuto urbano, riqualificando lo spazio pubblico circostante e dotando i nodi di trasporto delle necessarie funzioni di supporto, comprensive dei parcheggi di interscambio”.
LA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE DI CESARO – In quella occasione l’architetto Cesaro presentò il programma di fattibilità per la trasformazione dell’area che la società aveva già presentato alla Regione Campania per rispondere al bando relativo alla ‘manifestazione di interesse per la formazione di programmi di edilizia residenziale sociale e di riqualificazione di tessuti urbani degradati dismessi’. Insomma, si ipotizzava già allora di variare la funzione industriale attualmente prevista proponendo la realizzazione di un quartiere di attrezzature integrate, nonché di cedere la porzione di territorio per la realizzazione dell’edificio stazione MetroCampania. Inoltre, il prof. Russo della Uap Studio proponeva un set di criteri in grado di migliorare l’inserimento della stazione nella città, realizzando una nuova centralità urbana. E, in analogia alle più avanzate pratiche europee di riqualificazione delle aree dismesse, il programma avrebbe mirato alla realizzazione di un’area di attrezzature integrate di interesse pubblico con un sistema di spazi pubblici aperti, come piazze, giardini e atrtezzature sportive, dotati di parcheggi interrati di interscambio e di un’area per bus navette al servizio del nodo urbano, di attrezzature pubbliche (sale da spettacolo, luoghi espositivi, centro culturale, eccetera) spazi commerciali al dettaglio, residenze speciali e spazi per il terziario. C’era già tutto, dunque, con la possbilità di coinciliare l’interesse pubblico a quello privato e particolare. A dimostrazione di quanto affermato, lo stupore e l’entusiasmo di amministratori, sindaco Ciaramella in testa, e consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione, quando nel dicembre dello stesso 2008 i rappresentanti di MetroCampania esposero il progetto in una conferenza ad hoc convocata in Comune. Di lì doveva seguire l’interessamento dell’amministrazione aversana, a cui competeva di ‘tallonare’ Regione e MetroCampania al fine di innescare quam primum l’iter per la realizzazione. Ed è molto probabile che se ciò si fosse verificato, oggi già sarebbero partiti i lavori stante la forte volontà delle parti in causa, fatta eccezione per quella cittadina evidentemente.
UNA DELIBERA DI INTENTI PLATONICA E INIUTILE – L’unico atto prodotto dal Comune è venuto nel maggio dello scorso anno: una delibera di giunta con cui si sono ‘approvate’ tutte le opere infrastrutturali e tecnologiche necessarie per la creazione del nuovo nodo di interscambio nella zona dell’Annunziata e per la realizzazione di interventi di miglioramento dell’accessibilità alla rete su ferro coniugata alla riqualificazione urbana del centro storico di Aversa. Una delibera che è in realtà carta straccia, perché pur pronunciandosi in favore di quegli interventi non ne sottindende la realizzazione e, oggi, ad un anno da quella delibera quelle ipotesi progettuali sono definitivamente tramontate perché è venuta meno, nel frattempo, la volontà oppure la disponibilità economica della Regione Campania.
IL BUON AFFARE DI CIARAMELLA – Restano in piedi, però, si diceva, le possibilità di riqualificazione, ed è ben poca cosa, di due strade e di uno spazio per il parcheggio che dovrebbe destinarsi all’uso della facoltà di Ingegneria. L’altro parcheggio, invece, quello che occupa l’ex stazione Alifana è fatto salvo dagli interventi che si prevedevano e, addirittura, si è aperta la possibilità per il sindaco Ciaramella di concludere un contratto per il fitto della palazzina dismessa che affaccia per metà sul parcheggio e per metà sul vicoletto cieco che immette su via Roma.
Scarsa, in conclusione, la lungimiranza dell’amministrazione cittadina, che non capiva allora come oggi che si poteva far coinciliare l’interesse di pochi a quello di molti e che, chi oggi fa il parcheggiatore avrebbe potuto continuare a fare il parcheggiatore anche a seguito di quegli interventi.
Anzi, il progetto ideato per la zona dell’Annunziata era tale da enfatizzare la bellezza del luogo e, di conseguenza, aumentare il valore degli immobili e delle attività del quartiere.
Nel protocollo d’intesa del 2006, infatti, si individuava nell’Annunziata l’ambito prioritario di intervento, in quanto “dall’analisi della trama – recitava l’articolo 1 del ‘defunto’ protocollo d’intesa – viaria e del tessuto urbano circostante, questo nodo si presenta alla riqualificazione delle strutture preesistenti per la creazione di un nodo intermodale con un parcheggio nel sottosuolo ed una stazione bus dove si attestino navette che condurranno alle stazioni della MetroCampania NordEst, riducendo l’insicurezza dell’accesso pedonale, il degrado socio-ambientale delle strade e degli spazi urbani circostanti e l’inesistente intermodalità che attualmente si determina tra le forme di trasporto su gomma (pubblico, privato) e su ferro”.“
Ennesima emergenza igienico sanitaria nel parcheggio a pagamento del parco Pozzi.
Mentre l’assessore Luciano Luciano annuncia l’avvio della raccolta differenziata entro maggio per 3.500 famiglie di Aversa sud, zona dove peraltro già la facevano la raccolta differenziata, in città non si provvede neanche ai servizi minimi per garantire l’igiene urbana.
La riunione che si è tenuta martedì al comune alla presenza di tutti i soggetti interessati alla raccolta differenziata, stride con la realtà dei fatti, infatti basta fare un giro per la città e a parte i cassonetti dei rifiuti vuoti, il resto della città è sporca fin nelle ossa, l’impressione e che ci si lavi la faccia ma un bagno settimanale non si fa mai.
Questo video girato oggi, è l’ennesima prova che a questa amministrazione mancano le basi per governare la città.
Infatti ogni mese facciamo un giro per la città soffermandoci nei punti più critici, dove la pulizia dovrebbe essere la parola d’ordine, ma sistematicamente rileviamo situazioni da terzo mondo.
I residenti che affacciano sul parcheggio hanno per l’ennesima chiesto aiuto al Comitato Strisce Blu, segnalando una situazione ai limiti dell’assurdo.
Il parcheggio continua ad essere preso di mira da centinaia di extracomunitari, che lo usano come luogo per bivaccare, mentre i più giovani vi si appartano per sfogare le loro voglie sessuali, ma dopo aver consumato da un lato il pranzo e dall’altro un rapporto sessuale, abbandonano in terra tutti i rifiuti.
Vorremmo capire se la SENESI viene pagata per il servizio di ramazza, visto che nell’azione di pulizia alcune zone sono completamente lasciate al proprio destino.
Il Comitato Strisce Blu provvederà a denunciare questa situazione agli organi competenti, non tralasciano una segnalazione alla Corte dei Conti, visto che la società viene pagata per un compito che non svolge.
Facciamo un appello alla politica locale seria e onesta, di farsi carico dei veri problemi che attanagliano la città, basta con la politica dei proclami e degli annunci al solo fine di mettersi in mostra, i cittadini hanno smesso da tempo di credere alle promesse di pinocchio.
Ennesimo incidente su viale della Libertà ad Aversa.
Un’auto presumibilmente intorno al 10 maggio 2011 ha centrato in pieno un palo dell’illuminazione pubblica, che si è piegato ed è pericolosamente inclinato su di un lato.
Il video girato il 13 maggio mostra chiaramente lo stato del palo, ma l’amministrazione al posto di provvedere all’eliminazione del pericolo, si è semplicemente limitata a recintare l’area con un pò di nastro colorato.
Di questi monumenti ne è piena la città, ormai è una abbitudine consolidata quella di picchettare buche o pali venuti giù per i più svariati motivi.
L’anno scorso un’auto lanciata a folle velocità all’altezza del bar LA FAUNA centro in pieno un palo dell’illuminazione, che fu attaccato con del nastro ai lati della strada, successivamente venne rimosso ma non è stato mai rimpiazzato.
La stessa cosa è capitata al palo dell’illuminazione nella piazza di fronte al poliambulatorio in via F. Saporito, centrato in pieno da un’auto che proveniva a folle velocità da Teverola, anche il qual caso il palo rimase a terra per molto tempo e una volta rimosso non è mai stato ripristinato, lasciando un lato della piazza proprio dove vi sono gli attraversamenti pedonali al buio.
Ma ancora, sempre in nella piazza di fronte al poliambulatorio, un’auto proveniente a forte velocità da via F. Saporito si scontrò con all’altezza dell’ncrocio con via Torrebianca, finendo nelle vetrine dell’agenzia immobiliare TECNOCASA.
Incidenti che potevavo essere evitati, se si fosse dato seguito agli obblighi derivanti dalla certificazione della città di Aversa come zona di rilevanza urbanistica, centificazione avvenuta con la delibera 157 nel gennaio 2009.
Detti obblighi sono stati più volte sollecitati dal Comitato Strisce Blu, ma solo dopo l’ultima richiesta fatta ad aprile di quest’anno, il comandante Guarino ha avviato l’iter per l’installazione della segnaletica della Z.P.R.U., lo stesso ha poi chiesto 30 giorni per installare e far rispettare anche la segnaletica che indica una velocità massima di 30Km/h, in ultimo nelle zone di rilevanza urbanistica vige il divieto di transito agli automezzi di peso superiore ai 35 Q.li.
Siamo sicuri che anche l’assessore alla viabilità, Gino della Valle si impegnerà al massimo per portare a compimento l’iter per la rilevanza urbanistica della città, evitanto di entrare in polemica su questioni che non sono di sua competenza.
Il verbale di accertamento per sanzioni al Codice della Strada redatto dall’ausiliare del traffito e recante l’obbligo della firma autografa è un atto pubblico art. 2700 c.c., e fa fede priviligiata fino a querela di falso.
Questa è la normativa vigente, ma ad una specifica richiesta di visionare i verbali redatti dagli ausiliari del traffico onde poterne valutare la veridicità il comando di polizia municipale non è stato in grado di accogliere la richiesta, in quanto gli stessi non sono mai stati redatti dagli ausiliari, ma il comando di polizia municipale si affida ad un’elenco di nominativi che per la società privata che gestisce la sosta a pagamento vanno multati, perchè sempre secondo la società privata non hanno pagato la multina, che è una inadempienza contrattuale al pagamento della sosta, come chiarito con varie circolari sia nel 2009 che nel 2010 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Insomma una situazione paradossale, visto che l’organo accertatore non ha nessuna prova dell’infrazione commessa, infatti le mini multine che gli ausiliari mettono a migliaia sulle vetture non recano nessun riferimento alla norma del C.d.S. violata, inoltre non permettono di annotare eventuali dichiarazioni che l’automobilista ha il diritto di fare, insomma nulla di quanto previsto dell’art. 200/201 del Codice della Strada, che prevede chiaramente la compilazione del verbale di accertamento con l’esposizione sommaria dei fatti e soprattutto deve recare la firma autografa dell’ausiliare del traffico che è a tutti gli effetti un pubblico ufficiale.
Questo modo di operare deciso dal comandante della polizia municipale Stefano Guarino, viola il diritto dell’automobilista a querelare per falso l’ausiliare del traffico nel caso arrivi un verbale ma si riesca a dimostrare che in quel giorno e ora ci si trovava il altro luogo, visto che non ci si affida all’elenco fornito dalla società privata e compilato da personale senza la qualifica di pubblico ufficiale.
Inoltre poniamo il caso che il tizio al quale avete appena pagato la multina gli siete antipatico e cancella il vostro pagamento dal computer, state ben sicuri che vi arriverà una bella multa.
Oppure il computer della società privata prende un bel virus e si cancellano gli archivi dei pagamenti, anche in questo caso vi arriva una bella multa.
Insomma non ci vuole una laurea per capire che il sistema sanzionatorio utilizzato negli ultimi due anni non garantisce la veridicità dei fatti e l’amministrazione citata in giudizio innanzi un Giudice di Pace soccomberebbe di sicuro e verrebbe condannata anche al pagamento delle spese.
Per questo il Comitato Strisce Blu ha consegnato un esposto querela, chiedendo all’A.G. di verificare l’esistenza di eventuali reati in questo modo di operare.
Suggeriamo allo stesso tempo a tutti coloro che hanno ricevuto un verbale inerente la sosta a pagamento, di fare una richiesta di accesso agli atti secondo la L.241/1990, per farsi consegnare una copia con firma autografa del verbale di accertamento, ed eventualmente se si ricevesse copia di proporre il ricorso da inviare al Prefetto o innanzi il Giudice di Pace.
Il Comandante della polizia municipale Stefano Guarino, interrogato sulla vicenda dai giornalisti ha difeso il sistema utilizzato, ma senza riuscire a fornire dei riferimenti normativi che ne autorizzano l’uso, ma limitandosi a dire “il palmari sono usati in molte città d’Italia”.
In effetti nessuno contesta la penalina o i palmari, quello che si contesta è la trasformazione della penalina in sanzione al Codice della Strada, fatto non previsto da nessuna normativa, tant’è che lo stesso comandante non fornisce nessun riferimento normativo al riguardo.
Per capire meglio quanto sia irregolare questo sistema facciamo un’altro esempio, poniamo il caso che per un mese tutti i cittadini parcheggino senza pagare il relativo costo della sosta, gli ausiliari emetterebbero di sicuro migliaia di penaline e fin quì tutto regolare direbbe il comandante Guarino, ma poi nessuna di quelle penaline viene pagata, di conseguenza il comune le trasformerebbe il altrettante migliaia di multe, multe che vanno nelle casse comunali, ora a meno che la società privata non abbia una percentuale sulle multe, viene spontaneo chiedersi in che maniera potrebbe tornare in possesso delle somme spettanti di diritto?.
Sono queste le domande alle quali il comandante Guarino dovrebbe riuscire a rispondere e possibilmente con leggi alla mano.
Il verbale di accertamento per sanzioni al C.d.S. è un atto pubblico redatto da pubblici ufficiali art. 2700 c.c. e fa fede privilegiata che, conformemente al disposto dell’art. 2700 c.c. deve riconoscersi ai verbali redatti da pubblici ufficiali, e appena il caso di richiamare il principio ormai pacifico nella giurisprudenza di legittimità secondo cui, con riferimento al verbale di accertamento di una violazione del c.s. l’efficacia di piena prova fino a querela di falso che ad esso deve riconoscersi in dipendenza della sua natura di atto pubblico – oltre che quanto alla provenienza dell’atto ed alle dichiarazioni rese dalle parti, anche relativamente “agli altri fatti che il pubblico ufficiale che lo redige attesta essere avvenuti in sua presenza (conosciuti e descritti senza margini di apprezzamento) o da lui compiuti” – non sussiste nè con riguardo ai giudizi valutativi che esprima il pubblico ufficiale, nè con riguardo alla menzione di quelle circostanze relative a fatti, i quali, in ragione delle loro modalità di accadimento repentino, non si siano potuti verificare e controllare secondo un metro sufficientemente obbiettivo e pertanto, abbiano potuto dare luogo ad una percezione sensoriale implicante margini di apprezzamento, come nell’ipotesi che quanto attestato dal pubblico ufficiale concerna non la percezione di una realtà statica (come la descrizione dello stato dei luoghi senza oggetti in movimento), bensì l’indicazione di uncorpo o di un oggetto in movimento, con riguardo allo spazio che cade sotto la percezione visiva del verbalizzante (nei sensi suddetti, tra le tante, sentenze 3/12/2002 n. 17106: 8/3/2000 n. 3350: 10/4/1999 n. 3522).
Questa è la norma, ma ad Aversa questa norma viene ignorata pur di battere cassa, il tutto con il benestare del Sindaco Ciaramella che ha anche la delega ai parcheggi e non può non conoscere le leggi che riguardano direttamente la sua delega, lo stesso è costantemente informato in tempo reale sui comportamenti illeciti che il comandante della polizia municipale sta seguendo, ma preferisce tacere, rendendosi complice di questo perverso meccanismo messo in atto al solo fine di rimpinguare le asciutte casse comunali.
In effetti il Comitato Strisce Blu avendo fatto richiesta di visionare alcuni verbali, ha scoperto che gli stessi non esistono per stessa ammissione del responsabile dell’ufficio verbali al quale ho consegnato la richiesta di rilascio immediato di copia autografa, infatti è stato lui stesso ha dichiarare che: “gli ausiliari utilizzano i palmari per emettere le mini multine e non compilano più i verbali con firma autografa da quasi due anni.”
Eppure l’art. 200/201 del Codice della Strada prevede chiaramente l’emissione del verbale con firma autografa, lo stesso contratto di appalto prevede come unico sistema sanzionatorio l’emissione dei verbali, non citando in nessun comma l’emissione delle mini multine.
Stando così le cose, risulta che è la società privata di gestione a fornire l’elenco di persone che a loro dire non hanno pagato le mini multine, ma nessun verbale di accertamento viene compilato più compilato dagli unici autorizzati a farlo, e cioè gli ausiliari del traffico in qualità di pubblici ufficiali.
A questo punto sarebbe il caso di far stampare i verbali direttamente alla società privata, almeno risparmiano il prezioso tempo dei vigili.
A parte ble batture l’unica vertà è che l’intero piano parcheggi voluto con tanto accanimento dal sindaco Ciaramella, con la collaborazione del comandante Guarino si è rivelato un fallimento.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti, infatti nonostante l’aumento del 300% del costo della sosta rispetto al 2001 e al più che triplicato numero di stalli a pagamento, il problema della viabilità non è stato risolto, poichè gli otre 30.000 veicoli che insistono sul territorio della città di Aversa, non potranno mai entrare nei 1.650 stalli a pagamento, anche se gli stessi costassero 100 euro all’ora, costrindo un gran numero di veicoli a sostare in divieto, con enorme piacere per la società di gestione, che fa un bel business con la rimozione forzata.
Inoltre l’art. 7 comma 7 dice che: i proventi dei parcheggi a pagamento, in quanto spettanti agli enti proprietari della strada, sono destinati alla installazione, costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro miglioramento e le somme eventualmente eccedenti ad interventi per migliorare la mobilita’ urbana.
Ebbene quanti parcheggi il Comune di Aversa ha costruito negli ultimi 10 anni?
Nessuno, questo è il punto, significa che gli introiti della sosta a pagamento hanno preso altre strade, strade che in vari modi e a più riprese sono state sbarrate al Comitato Strisce Blu.
Per questo il Comitato Strisce Blu in data odierna ha inoltrato un esposto/querela avverso i responsabili di questo illegale modo di sanzionare, chiedendo all’A.G. di intervenire tempesivamente onde fermare questo modo illecito di operare.
Ancora problemi per colpa delle strisce blu ad Aversa.
Da giorni alcuni parcometri sono guasti, nonostante il contratto preveda l’obbligo di intervento entro le 3 ore dalla segnalazione, con sostituzione del parcometro non riparabile entro le 24 ore.
I cittadini ci segnalano che questo parcometro installato in via Raffaello nei pressi del supermetcato MASTER è guasto da diversi giorni, gli ausiliari sono a conoscenza del problema visto che sul parcometro è apparso anche un cartello che segnala il guasto, invitando i cittadini ad utilizzare un diverso parcometro.
Ovviamente i solerti ausiliari non tengono conto del tempo di ricerca del parcometro, elevando ancor più multine di prima.
L’obbligo di intervento entro le 3 ore è scritto a chiare lettere anche nel contratto, per questo invieremo una e-mail al comandante della polizia municipale Stefano Guarino chiedendogli di intervenire immediatamente presso la società che gestisce la sosta a pagamento, per una rapida sostituzione di tutti i parcometri guasti.
L’intero territorio della città di Aversa è stato dichiarato zona di rilevanza urbanistica con la delibera 157 del 2009, questo significa che sull’intero territorio bisogna imporre un limite di velocità di 30 km/h, impderire l’accesso alla città a tutti gli autocarri con peso a pieno carico superiore ai 35 q.li, che corrisponde ad un FIAT DUCATO tanto per fare un esempio, inoltre bisogna mettere in atto tutte le contromisure per far diminuire l’afflusso di auto dei non residenti.
Ebbene dal lontato gennaio 2009 non si è dato seguito alla delibera 157 fino a quando il Comitato Strisce Blu non ne ha imposto il rispetto, inviando una richiesta al comandante Guarino e all’assessore Della Valle il 31/03/2011.
La risposta non è tardata ad arrivare e nella parte evidenziata si legge che l’intero iter inerente gli obblilghi derivanti dalla rilevanza urbanistica della città verranno conclusi entro 30 giorni.
Non sappiamo ancora in che modo il comandante Guarino riuscirà ad impedire l’accesso in città agli autocarri con peso superiore ai 35 q.li, ovviamente in questa categoria rientrano anche i mezzi per il ritiro dei rifiuti e i pullman.
Infatti quelli che attualmente la SENESI adopera per lo smaltimento superano di gran lunga i limiti imposti per muoversi nella Z.P.R.U., inoltre come sarà possibile riuscire a far rispettare il limite dei 30km/h sull’intero territorio cittadino, ma sarà ancora più complicato impedire ai non residenti di entrare in città.
Che dire della segnaletica di inizio e fine della zona di rilevanza urbanistica, la norma prevede di apporla ad ogni strada di accesso alla città, allo stesso modo si deve segnalare quando si esce dalla zona di rilevanza urbanistica, ad oggi solo pochi cartelli hanno fatto la loro comparsa, e solo nelle strade di accesso principali.
Tutti noi sappiamo che la delibera 157 del gennaio 2009 è stata approvata al solo scopo di estendere le strisce blu anche in zone periferiche senza nessun obbligo di creare anche aree di sosta gratuite nelle immediate vicinanze, come è stato fatto istituendo le strisce blu fuori al cimitero e fuori la posta centrale.
Questo trucco è ormai utilizzato da moltissimi Comuni per estendere la sosta a pagamento anche in zone periferiche, eppure a Cava de Tirreni il Consiglio di Stato ha bocciato tutte le delibere di allargamento delle Z.P.R.U., in virtù dell’eccesso di potere utilizzato dal Comune nell’imporre questo strumento di programmazione urbanistica.
Insomma una delibera approvata con evidente eccesso di potere e incompetenza, visto che non vi è allegato nessuno studio di fattibilità realizzato da un ente super partes, ma è stata approvata con la sola formula di 6.000 abbitanti per kq, questo è il motivo per il quale non è mai stato dato seguito agli obblighi successivi all’approvazione, l’importante era estendere le strisce blu non risolvere il problema della viabilità.
Rilevanza urbanistica significa che in quella particolare zona insistono edifici storici o monumenti, che possono subire danni dal passaggio dei veicoli, ebbene qualcuno di questa amministrazione dovrebbe spiegare ai cittadini quali sono i monumenti o gli edifici storici che insistono nella zona della posta centrale o fuori il cimitero, ma ancor di più nella zona del parco Coppola e parco Argo.
Nessuno, questa è la verità, lo sanno molo bene i nostri dirigenti e assessori, compreso lo stesso Sindaco Ciaramella che ha la delega ai parcheggi, ma allora perchè hanno approvato quella delibera?
Soldi, soldi e ancora soldi, si sono proprio tanti i soldi che entrano nelle casse del Comune tra sosta a pagamento e sanzione che ne derivano, solo negli ultimi dieci anni in Italia il numero delle multe comminate agli automobilisti è aumentato del 1275%, il risultato più alto in Europa.
Lo rileva un’indagine di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, che con Lo Sportello del Contribuente ha analizzato i dati dei singoli stati Ue.
Dopo l’Italia, nella classifica figurano la Romania con il 385%, la Bulgaria con il 315%, l’Albania con il 290%, l’Estonia con il 240%, la Slovacchia con il 215% e la Croazia con il 195%. Nelle ultime posizioni l’Inghilterra con il 35%, la Germania con il 30% e, ultima, la Svezia con il 20%.
A livello territoriale, in Italia le multe automobilistiche sono aumentate del 1315% nel Nord Est, del 1290% nel Centro, del 1185% nel Nord Ovest, del 1120% nel Sud e del 1030% nelle Isole.
Fra le infrazioni più contestate nei primi 8 mesi del 2009, permangono la guida senza cintura di sicurezza o senza casco ed il divieto di sosta.
“Dai dati è inoltre emerso – sottolinea Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani – che solo un italiano su tre paga la multa senza contestarla, mentre il 64% impugna il verbale innanzi al Prefetto o al Giudice di pace”.
“È un altro primato negativo per l’Italia – continua Carlomagno – Gli enti locali devono attuare ‘strategie fiscalì diverse. Per far quadrare i conti debbono puntare sulla tax compliance, anziché su tasse occulte che difficilmente verranno riscosse ma che alimentano in modo significativo il fenomeno delle cartelle pazze”.
Per questo il Comitato Strisce Blu continuerà a denunciare questo illecito comportamento che ormai sfiora il reato di estorsione.